Formula 1

Published on Settembre 14th, 2024 | by Massimo Campi

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RED BULL RB20: DA LEPRE, A GAMBERO.

 

Testo, foto e disegni di PAOLO D’ALESSIO

Come si comporterà la Red Bull nella seconda parte della stagione? Tornerà ad essere la macchina imbattibile delle prime gare dell’anno, Gran Premio di Australia a parte, o Verstappen dovrà gestire il vantaggio che ha sugli avversari più diretti nel mondiale piloti? Da quanto si è visto in Olanda, dove Max Verstappen ha accusato distacco di oltre 20 secondi dalla McLaren di Lando Norris, tutto lascia pensare che i rimanenti nove Gran Premi non saranno una passeggiata per il team, campione del mondo. Anzi, l’esatto contrario: la RB 20, la monoposto che avrebbe dovuto fare sfracelli e puntare all’en-plein di vittorie in tutte le gare dell’anno, è la brutta copia dei modelli che l’hanno preceduta nel biennio 2022/23. Una vettura partita coi favori del pronostico che, dopo avere ricoperto il ruolo della lepre nelle prime gare dell’anno, a partire dal Gran Premio di Miami si è trasformata in un gambero, accusando preoccupanti cali di prestazioni e battute a vuoto.

UNA CRISI DIFFICILE DA DECIFRARE

Di chi la colpa? Dei dissapori e delle tensioni interne, che hanno lacerato il team, del progressivo disimpegno e successivo divorzio di Adrian Newey o della perdita di importanti pedine, come Jonathan Wheatley, storico direttore sportivo del team anglo-austriaco dal 2006? Probabilmente ognuna di queste componenti ha avuto un peso nella perdita di competitività della RB 20, ma non bisogna neppure trascurare il fatto che lo scorso anno la RB 19 era stata sopravvalutata dai media e dai rivali.

Il primo ad ammetterlo Pierre Waché, direttore tecnico della Red Bull, secondo il quale ”.. nel 2023 la RB 19 è stata una vettura mediamente valida in tutto, ma non eccezionale in un determinato settore”. I tecnici del team hanno fatto un buon lavoro, non un lavoro fantastico”. “La colpa – sempre secondo Waché – è stata soprattutto degli avversari, che non hanno capito a fondo le nuove regole, entrate in vigore nel 2022, mentre in casa Red Bull, Adrian Newey ha sempre avuto le idee ben chiare.

E i risultati in pista lo hanno confermato”. Per questo motivo nel 2024 i tecnici di Milton Keynes non si sono limitati a sviluppare il progetto che aveva dominato la scena 12 mesi prima, introducendo una serie di innovazioni per correggere le carenze palesate nel 2023.

L’AZZARDO TECNICO DEL 2024 

A partire, naturalmente dalla conformazione aerodinamica della R B20 (Disegno N.1), con un muso leggermente più lungo, rispetto a quello quello del 2023 e direttamente collegato al main plane. Le vere novità si concentrano però nella parte centrale della RB 20 e proseguono  fino all’ala posteriore.

Alcune soluzioni adottate nel 2024 sono del tutto inedite, come il labbro di alimentazione della presa d’aria delle fiancate, spostato nella parte alta della fiancata, mentre lo scorso anno un elemento analogo, ribattezzato “vassoio”, era alla base dell’ingresso medesimo, altre sono state riprese da altre monoposto, vedi presa d’aria verticale per il raffreddamento delle masse radianti in perfetto stile Mercedes 2022. Sempre di ispirazione Mercedes sono i grossi rigonfiamenti o “bazooka” presenti nella parte alta del cofano motore, con una differenza però, rispetto alla vettura tedesca: la sezione terminale scende bruscamente, per smaltire il calore in prossimità dello scivolo posteriore e velocizzare i flussi che scorrono in loco. Le pance infine, riprendono il disegno dell’anno passato, esasperandolo: sempre più spioventi verso il retrotreno e sollevate dal fondo.

IL SEGRETO DELLA RB20

Dal punto di vista aerodinamico il particolare che colpisce di più nella Red Bull RB20 sono forma e dimensioni della carrozzeria nella parte superiore, frutto di una considerazione emersa nel corso del 2023. Quando i tecnici del team anglo-austriaco compresero che il concetto aerodinamico della RB19 non aveva più ampi margini di miglioramento. Per questo motivo sulla vettura del 2024 si è deciso di estremizzarne alcuni concetti e ribaltarne completamente altri. Un progetto innovativo all’esterno e rivoluzionario all’interno dunque, caratterizzato da una distribuzione delle masse radianti, che non si era mai vista prima (Disegno N.2). Partiamo dalla conformazione delle fiancate: la Red Bull del 2024 utilizza tre aperture per ogni fiancata.

Sotto il labbro superiore, che rimpiazza il “vassoio” del 2023, si apre una feritoia decisamente più stretta rispetto alla passata stagione, al suo fianco, una seconda apertura verticale, che ha il compito di prelevare aria dalla parte bassa della vettura e soffiarla nella zona alta della carrozzeria. Nelle pance è invece cambiata la disposizione delle masse radiante, montate a V, cosa che non si vedeva in Formula 1 dai tempi degli otto cilindri a V di 2.400 cc. Il radiatore dell’acqua (A) è piazzato nella parte alta della fiancata, mentre lo scambiatore di calore, rimasto aria-aria, è collocato in basso (B). I radiatori di servizio (C) sono invece ubicati dietro l’halo, mentre il radiatore del cambio (D) si trova sopra  il motore, in posizione orizzontale. Ecco così spiegata l’insolita conformazione aerodinamica della Red Bull RB20, dei suoi generosi ingombri e delle sue molteplici prese d’aria.

LE CRITICHE DI NEWEY 

L’influenza di Adrian Newey nel progetto della RB 20 si è fatta sentire di meno, rispetto ai due precedenti modelli, che avevano monopolizzato le stagioni 2022/23 e, da quando è stato reso pubblico il divorzio tra il geniale tecnico inglese ed il team austro-inglese, sono cominciate a circolare voci sui dissensi che hanno preceduto la nascita della monoposto 2024.

Un progetto sviluppato dal gruppo di lavoro coordinato da Pierre Waché e Enrico Balbo, con Newey in posizione sempre più defilata. Di recente si è venuto a sapere che Adrian Newey fosse fortemente contrario ad alcune soluzione tecniche presenti sulla RB20, a partire dal sistema di raffreddamento. Ad ammetterlo lo stesso Newey , che in un’intervista a Sky Sports UK  ha pubblicamente ammesso che il progetto RB 20 non lo ha mai convinto appieno, precisando che qualcosa “…sarebbe cambiato più avanti nel corso della stagione o più probabilmente l’anno prossimo”. In particolare Newey era contrario ai cannoni posteriori, all’estremizzazione dell’impianto di raffreddamento e alle “odiose” prese d’aria posti a lato dell’Halo” (parte bassa del disegno). Particolari che, come si può notare nel disegno, sono stati poi corretti nella versione “B”, che ha debuttato in Ungheria (parte alta del disegno).

UNA VERSIONE “B” PER PISTE LENTE 

La conferma dei problemi della RB 20 è arrivata alla vigilia del Gran Premio di Ungheria, quando Pierre Waché ha dichiarato che nel 2024 il team si aspettava una vettura più forte in alcune aree, soprattutto nelle curve ad alta velocità, aggiungendo “….nelle curve a media e bassa velocità siamo migliorati parecchio rispetto all’anno scorso, ma in alcune aree non abbiamo ottenuto quello che ci aspettavamo”.

Per questo motivo, e per difendersi dall’assalto delle sempre più competitive McLaren e Mercedes, all’Hungaroring ha debuttato la versione “B” della RB20, ad alto carico, che il team intende utilizzare solo sulle piste lente, mentre sui tracciati veloci dovrebbe correre la vecchia specifica, di inizio anno.

Come si può osservare nel disegno N.7 la novità principale di questa versione aggiornata della Red Bull 2024 riguarda il cofano motore, con la definitiva sparizione dei bazooka ed un nuovo disegno, molto più stretto e snello del precedente. Una conformazione aerodinamica che modifica profondamente la gestione dei flussi verso il posteriore, alla ricerca di una maggiore efficienza aerodinamica, senza però sacrificare il sistema di raffreddamento e l’affidabilità. “…un pacchetto che – a detta di Wache – era programmato dopo la pausa estiva, ma i nostri tecnici sono riusciti ad anticiparne alcuni aspetti, con tre gare d’anticipo”. Basterà per respingere gli assalti di McLaren e Mercedes? La risposta ai prossimi Gran Premi Premi.

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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