Formula 1

Published on Settembre 11th, 2024 | by Massimo Campi

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F1-Aston Martin: Ingaggiato Newey.

 

Di Carlo Baffi

Il team di Lawrence Stroll ha ufficializzato l’arrivo del geniale progettista inglese ormai ex-Red Bull.

Il matrimonio era stato annunciato da tempo, mancava solo la cerimonia in pompa magna che puntualmente è arrivata rispettando le tempistiche imposte dai vincoli contrattuali, secondo le quali Adrian Newey poteva sciogliere la riserva solo dai primi di settembre. Una lunga vicenda iniziata il 25 aprile scorso, quando la testata tedesca “Auto Motor Und Sport”, rivelò che “The Genius” lasciava la Red Bull a fine anno, prima della scadenza del suo contratto datata 2025. Notizia non smentita dai “bibitari”, ma confermata dalla “BBC” inglese. A detta dello stesso Newey, la sua decisione sarebbe maturata nel weekend del G.P. del Giappone a Suzuka. Un divorzio dopo una collaborazione lunga ben 17 anni infarciti di 7 titoli piloti e 6 costruttori. Una scossa tellurica di alta magnitudo, che però non stupì più tanto dopo l’esplosione del sex-gate che coinvolse il team principal Christian Horner e della faida interna che ha destabilizzato Milton Keynes. Corsero pure indiscrezioni riguardanti attriti tra lo stesso Newey ed il suo collega Pierre Wachè, l’attuale direttore tecnico della scuderia anglo-austriaca, il quale fatica non poco a risolvere i tanti problemi della RB20. Da quel giorno partì una corte serrata all’aerodinamico più vincente della F.1 e si parlò subito di un suo passaggio alla Ferrari.

Il Cavallino inseguiva Newey da tempo, per l’esattezza dagli anni ’80, ma fu sempre fumata grigia. Il tecnico desiderava restarsene nell’amata Inghilterra per non stravolgere la vita dei suoi familiari. L’arrivo di Lewis Hamilton a Maranello, annunciato il 1 di febbraio, pareva condurre alla quadratura del cerchio ed il popolo della Rossa già pregustava il dream team della riscossa. Peccato che c’erano altri pretendenti e molto agguerriti. Durante il fine settimana del Gran Premio dell’Arabia Saudita, in un hotel di Jeddah, ebbe luogo un incontro tra Lawrence Stroll e Newey, che gettò le basi delle future nozze. Si parlò di un’offerta doppia rispetto a quella di Maranello, dove però si continuava a sperare confidando nel mito del Cavallino; nella trattativa scese in campo anche Piero Ferrari, con il suo carisma. Intanto però s’erano fatti avanti anche altri team come la McLaren e la Williams, compagini in cui il cervellone aveva lavorato in passato con successo e la strada per l’Italia s’è fatta tortuosa. Newey, non poteva ufficializzare nulla prima della pausa estiva e ciò complicava i piani della Ferrari. Inoltre pare che il suo ruolo fosse quello di consulente dividendosi tra la residenza d’oltre Manica ed il modernissimo yatch ancorato a Monte Carlo. Si vociferò pure di richieste alquanto onerose, forse troppo per Maranello. Al di là dell’aspetto economico, c’erano in ballo i pieni poteri (che avrebbero invaso la sfera del team boss Frederic Vasseur) ed un elenco di tecnici di fiducia del tecnico. A qualcuno sorse addirittura il sospetto che dietro a questa onerosa lista della spesa si celasse il desiderio da parte dell’Ing. di ricevere un bel “no”. Che si fosse già accordato con Stroll? In effetti, le avances del ricchissimo business-man canadese non s’erano affatto placate, anzi. Si racconta di un meeting a Silverstone in cui il padre padrone dell’Aston Martin abbia mostrato le magnificenze della moderna struttura frutto di un grande restyling. La moderna galleria del vento ed il simulatore, saranno in funzione dal primo trimestre del 2025. A ciò si aggiungano i nomi dei tecnici neo-assunti, parliamo di Andy Cowell motorista della Mercedes pigliatutto, prossimo CEO al posto di Martin Whitmarsh (il caso vuole che fu proprio quest’ultimo ad accompagnare Newey alla porta quando terminò la sua avventura in McLaren). Ed Enrico Cardile soffiato alla Ferrari, pare su volere dello stesso Newey, che lavorerà insieme ai già presenti Dan Fallows (direttore tecnico), Luca Furbatto (direttore dell’ingegneria) e Bob Bell (direttore esecutivo). E che dire del fronte economico dove le garanzie sono più che assicurate? Parliamo della presenza del colosso petrolifero Aramco, un title sponsor da mille e una notte. E poi ecco la ciliegina sulla torta, costituita dalla fornitura in esclusiva dei motori Honda a partire dal 2026, quelli che hanno fatto volare la super Red Bull di Verstappen. Tanti elementi sinonimo di potenzialità di elevatissima. E’ un caso che Fernando Alonso abbia prolungato il suo impegno con un contratto biennale? Circa il compenso sborsato per “Mr. Adrian”, le stime parlano di 35 milioni di Euro in 5 anni, compresi i bonus.  Qualcuno osserverà che Mr. Newey vive già nell’oro, ma si sa che i denari fan sempre comodo e se non assicurano sempre la felicità, contribuiscono a tener lontana l’infelicità. Insomma a quanto pare il progettista mancino, che ama ancora partorire le sue creature sul vecchio tecnigrafo, s’è trovato di fronte alla famosa offerta che non si può rifiutare. E dulcis in fundo, può lavorare comodamente nella verde Britannia. Così, a poco a poco, i media non accostarono più il nome di Newey a Maranello, se non per chiedersi che fine avesse fatto la trattativa. Qualche speranza era riemersa quando nella trasferta di Spa, Vasseur aveva rivelato che la Ferrari avrebbe reso noto a fine estate il nuovo organigramma tecnico. Che il manager francese volesse creare l’attesa per il grande colpo? Illusione. Lo scorso 5 settembre il Cavallino formalizzava la sua nuova struttura con il francese Loic Serra come Technical Director Chassis ed Enrico Gualtieri in qualità di Technical Director Power Unit, coadiuvati da un’equipe di tecnici italiani. Era l’indizio che Newey sarebbe approdato in altri lidi e la conferma è arrivata ieri nel corso della conferenza stampa tenutasi a Silverstone. Stroll sr. vestito con un elegante gessato blu, è stato il grande cerimoniere insieme ai piloti Alonso e Stroll jr. al fianco del neo- acquisto, il quale entrerà in servizio dai primi giorni di marzo 2025. Un impegno a tempo pieno e non part-time (tre giorni alla settimana), come aveva diffuso erroneamente radio-paddock. Dunque, cronaca di uno sposalizio arcinoto, in cui però emersa una novità che blinda il futuro ruolo di Newey all’Aston Martin. Oltre ad essere il Managing Technical Partner, sarà anche azionista della verdona. La percentuale delle azioni non si conosce, ma rappresenta un vincolo importante, un po’ come accadde sul finire degli anni ’70 tra Frank Williams ed il grande progettista Patrick Head, dapprima collaboratore e poi socio nella Williams Grand Prix Engineering. Pensare che la presenza del genio porti dei benefici immediati sul progetto 2025 sarebbe pretenzioso, sia perché la base di partenza, ovvero l’attuale AMR24, non è competitiva e poi perché il vero target è la stagione 2026, quando la F.1 entrerà in un’altra era per via del nuovo regolamento.

Una sfida entusiasmante di quelle che piacciono e motivano il 65enne Adrian, che vede in ogni novità una chance per crescere e raggiungere nuovi traguardi. Una scommessa che non spaventa neanche l’ambizioso Stroll che ama l’azzardo. Lo ha dimostrato sin dal luglio 2018, quando acquistò la Force India prossima al fallimento, trasformandola dapprima in Racing Point e successivamente in Aston Martin dal 2020. D’accordo la crescita non sarà stata fulminea, ma sono stati aggiunti costantemente dei tasselli per avanzare sulla griglia. Ora il puzzle pare completo, anche se qualcuno sostiene che la sete di Mister Stroll non si sarebbe ancora placata. Nell’aprile scorso sulle pagine del “Corriere dello Sport” si accennò ad una super offerta avanzata anche a Max Verstappen, sfidando la concorrenza della Mercedes e le clausole capestro poste dalla Red Bull per trattenere il tre volte iridato. Quanto sia concreta questa ipotesi non si sa, però non è fantascienza. La profonda crisi della Red Bull ha indotto “Mad Max” pressato da papà Jos, a guardarsi intorno alla ricerca di una squadra con un futuro più promettente. Un affaire che se andasse in porto riporterebbe alla memoria il lontano 1995, quando la Ferrari rilevò in toto le punte di diamante della Benetton: oltre a Michael Schumacher (due volte Campione), ingaggiò Ross Brawn, Nigel Stepney e Rory Byrne, aprendo un ciclo trionfale. Ed oggi l’Aston Martin è in grado di offrire all’olandese non solo i motori Honda, ma pure l’esperienza di Fallows e Newey, due cervelli che l’olandese conosce molto bene. Lawrence Stroll s’è probabilmente stufato d’inseguire i primi della classe ed ha rotto gl’indugi facendo investimenti astronomici. Vuole a tutti i costi che la sua creatura diventi il faro del Circus. Sogni di gloria che viste le premesse potrebbero concretizzarsi in una magnifica realtà. In bocca al lupo!

 

 

 

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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