Published on Settembre 6th, 2024 | by Massimo Campi
0FERRARI SF-24: MONDIALE POSSIBILE?
Testo, foto e disegni di PAOLO D’ALESSIO
Dopo la perentoria vittoria di Charles Leclerc a Monza, la domanda che si pongono milioni di tifosi Ferrari in tutto il mondo è una sola: riuscirà Scuderia di Maranello ad aggiudicarsi il mondiale costruttori 2024? Un’impresa che fino a qualche gara fa sembrava disperata, ma dopo Monza, con soli 39 punti di distacco da una Red Bull in evidente difficoltà, appare possibile. Alla fine della stagione mancano ancora otto gare e i punti a disposizione sono molti, ma tutto dipenderà dagli aggiornamenti portati nel Gran Premio d’Italia. Se le modifiche che hanno permesso a Leclerc di battere sul filo di lana la McLaren funzioneranno anche su altre piste, la Ferrari potrà battersi per il titolo costruttori. In caso contrario dovremo parlare dell’ennesima stagione deludente, come accade ormai dal 2007, anno dell’ultima doppietta mondiale Ferrari, col titolo piloti vinto da Kimi Raikkonen e quello costruttori dalla F2007. Un’eternità!
UN INIZIO PROMETTENTE
Per decriptare l’altalenante stagione della Ferrari, bisogna partire dal debutto della SF-24. L’obiettivo di Maranello è chiaro: nel 2024 non si punta al titolo piloti, ma la Scuderia modenese vuole continuare a crescere e ridurre drasticamente il divario con la Red Bull. Niente azzardi tecnici dunque, ma una monoposto, la SF-24, rivista e corretta nel 95% delle componenti, rispetto alla vettura dell’anno precedente.
Il problema principale da risolvere riguarda la gestione delle gomme ed il loro eccessivo degrado. Senza rinnegare l’impostazione tecnica introdotta nel 2022, i tecnici del Cavallino intervengono in tutte le aree della monoposto. A partire dalla conformazione aerodinamica. Nuovo musetto, che riprende il disegno della Red Bull, diversa presa d’aria delle fiancate, più bassa e dotata del celebre “vassoio” introdotto proprio nel 2023 dalla RB19, e un sottosquadro decisamente più accentuato, al fine di aumentare la portata d’aria verso il retrotreno.
Nello spaccato della SF-24 (disegno N.1) si può anche osservare il profondo incavo, o vasca, ricavato nella parte terminale del cofano motore. Anche in questo caso la modifica della carrozzeria in una zona nevralgica della vettura, si traduce in una maggior portata d’aria verso l’estrattore e l’ala posteriore. Per migliorare il comportamento della macchina e contenere il degrado delle coperture in gara, vero tallone d’Achille della SF-23 del 2023, i tecnici del Cavallino intervengono anche sul disegno delle sospensioni, che mantengono lo schema push rod all’anteriore e pull rod al posteriore, ma presentano nuove geometrie e i punti d’attacco, con triangoli superiori più inclinati.
L’ILLUSIONE DI MONTECARLO
L’inizio della stagione è incoraggiante e si apre con un terzo e quarto posto, alle spalle imprendibili Red Bull in Bahrain e in Australia, complice anche il ritiro di Verstappen, arriva una perentoria doppietta delle rosse, con Sainz primo e Leclrerc secondo. Che sia l’anno buono per tornare a battersi per il titolo? A Maranello ci sperano, ma gettano acqua sul fuoco, in attesa del debutto del primo importante step evolutivo, previsto per Imola. Dove debutta una SF-24 modificata in diverse aree e più simile alla Red Bull RB20. A partire dal diverso disegno delle fiancate.
Come si può osservare nelle viste laterali e dall’alto della rossa (disegni 2/3/4), la versione aggiornata (parte bassa del disegno) presenta una presa d’aria della fiancata “rovesciata”, rispetto a quella di inizio anno, ma soprattutto la zona del “sottosquadro” inferiore, decisamente più accentuata. Una conformazione che dovrebbe migliorare lo scorrimento dei flussi d’aria verso il posteriore ed aumentare il carico verticale. Sul circuito del Santerno la SF-24, con Leclerc, non va oltre il terzo posto, ma la settimana successiva il monegasco è incontenibile sul tracciato di casa, dove ottiene il secondo successo stagionale per la Ferrari. A questo punto pronunciare la parola “titolo mondiale” non è più un’eresia, anche in considerazione del fatto che le gare successive, a partire dai Gran Premio del Canada e di Spagna, sulla carta dovrebbero esaltare le prestazioni della SF-24.
AGGIORNAMENTI POCO CONVINCENTI
A Montreal e Barcellona la Ferrari si presenta con un nuovo fondo, pance profondamente rinnovate (disegno N.5) e una diversa specifica di ala posteriore (disegno N.6), ma accade quello che nessuno avrebbe potuto immaginare: non solo la SF-24 non progredisce, ma viene superata da McLaren e Mercedes, retrocedendo da seconda, a quarta forza del mondiale.
L’aggiornamento portato in Spagna aumenta il carico aerodinamico della SF-24, migliorandone il comportamento nelle curve lente, ma ne peggiora le prestazioni sul dritto e nelle curve veloci, col ritorno dei saltellamenti o “porpoising”.
Non solo, gli effetti negativi di questo comportamento vengono amplificati in qualifica, quando si montano gomme morbide: con poca benzina a bordo la vettura diventa più instabile e con pneumatici con una spalla più morbida i piloti non possono essere aggressivi nell’affrontare i cordoli. Al contrario, con tanto carburante e gomme più dure, la SF-24 si appesantisce e diminuisce l’instabilità.
Per quel che riguarda il “porpoising” il fenomeno è presente anche su altre macchine, ma mentre Red Bull, Mercedes e soprattutto McLaren hanno imparato ad amministrarlo la Ferrari, almeno fino a Monza, non era ancora riuscita a gestirlo, malgrado gli aggiornamenti al fondo.
LA SVOLTA DI MONZA
Fino a Monza, dicevamo, dove la Ferrari ha svoltato pagina. Le premesse per un ritorno alla competitività si erano già viste in Olanda, ma da tempo in casa Ferrari si respirava un’aria di riscossa, giustificata dal fatto che a Maranello c’era la consapevolezza di avere intrapreso la strada giusta nello sviluppo della SF 24: occorreva solo ottimizzare in pista i progressi visti in galleria del vento e al simulatore. A Monza, con un fondo nuovo ed un’ala a bassissimo carico (che la Ferrari potrebbe adoperare anche sui veloci rettilinei di Baku) il Cavallino ha vinto la scommessa. Ma quello che conta di più, in ottica campionato, è come è maturata la vittoria di Leclerc nel Gran Premio d’Italia.
Il nuovo pacchetto aerodinamico ha finalmente consentito alla SF24 una migliore gestione delle gomme, un problema che assillava le rosse da tempo immemorabile. E poter contare su un pit stop in meno o su una diversa strategia di gara, potrebbe rivelarsi l’arma vincente della Ferrari sia a Baku, che a Singapore. Due piste che sulla carta dovrebbero essere favorevoli alla Scuderia di Maranello.