Published on Agosto 3rd, 2024 | by Massimo Campi
0Clay Regazzoni Honor Room all’Autobau
Clay Regazzoni è stato un pilota famoso ed un personaggio del suo tempo. Amava le corse, il divertimento, la ragazze.
“Viveur, danseur, calciatore, tennista e, a tempo perso, pilota: così ho definito Clay Regazzoni, il brillante, intramontabile Clay, ospite d’onore ideale per le più disparate manifestazioni alla moda, grande risorsa dei rotocalchi femminili. Lo contattai fin dal 1969, l’anno dopo vinse un memorabile Gran Premio d’Italia a Monza. Poi si affinò, come stile e temperamento, che era fra i più audaci, fino a diventare un ottimo professionista. Gli avversari lo hanno sempre rispettato”. Così lo aveva definito Enzo Ferrari citando il pilota svizzero.
L'”Autobau erlebniswelt” di Romanshorn espone una collezione commemorativa di Clay Regazzoni come mostra permanente. L’ex imprenditore e pilota automobilistico Fredy Lienhard li ha ricevuti dalla famiglia Regazzoni e li espone in un nuovo edificio dal 16 ottobre 2021.
Il ticinese Clay Regazzoni è stato il pilota automobilistico svizzero di maggior successo di tutti i tempi. Le sue vittorie in Formula 1 con Ferrari e Williams negli anni ’70 sono ancora oggi leggendarie. La sua carriera è stata molto importante, anche se non coronata da quel titolo mondiale che avrebbe sicuramente meritato nel 1974 al volante della Ferrari se la casa di Maranello avesse creduto in lui negli ultimi appuntamenti stagionali.
Gian Claudio “Clay” Regazzoni è nato il 5 settembre 1939 a Lugano. Suo padre Pio era sindaco del comune di Porza e proprietario di una carrozzeria affermata a Mendrisio, dove Clay lavorava dopo aver lasciato la scuola a Lugano. La passione per i motori nasce dalla famiglia, tra gli amici ha Silvio Moser che già corre in macchina e nel 1963 inizia a gareggiare nel campionato svizzero su una Austin-Healey Sprite. Nel 1968 arriva la prima vittoria in F.3 e Clay vinse il campionato europeo di F.2 nel 1970, un anno davvero trionfale in cui fece il suo debutto in F1 con la Ferrari e finì quarto. Alternava le gare di F.2 e F.1 quando ottenne la sua prima vittoria nella sua quarta gara stagionale a Monza con la rossa numero 4 di Maranello. Alla fine della stagione, finì terzo nel campionato del mondo, sebbene avesse gareggiato solo in sette Gran Premi.
Dopo 132 Gran Premi del Campionato del mondo, in cui ottenne cinque vittorie, 13 secondi posti, 10 terzi posti, una serie di altri piazzamenti e 15 giri di gara più veloci, Regazzoni dovette dire addio alla F.1 e alle corse che amava. Il 30 marzo 1980 al Gran Premio di Long Beach, un grave incidente pose fine alla sua carriera. Era al quarto posto quando il suo pedale del freno in titanio si ruppe nella zona di frenata dopo il rettilineo Shoreline Drive (la parte più veloce della pista). Si schiantò senza controllo contro un muro di cemento che era scarsamente protetto solo dagli pneumatici delle auto. Le ferite si rivelarono così gravi che rimase paralizzato dopo l’incidente. Fu sottoposto a quattro anni di ricovero ospedaliero e oltre 60 ore di intervento chirurgico, solo per ricevere la conferma che non sarebbe mai più stato in grado di camminare.
Nonostante un cambio di vita radicale, Clay non perse la sua voglia di gareggiare ed iniziò a sviluppare sistemi di guida manuale per continuare a correre. Partecipò alla Parigi-Dakar diverse volte, guidò gare di kart e auto d’epoca e divenne uno specialista per grandi raid. Infine Clay morì in circostanze tragiche il 15 dicembre 2006 in un incidente stradale sull’autostrada A1, non lontano da Parma, mentre stava andando ad una cena con vecchi amici del motorsport.
Dopo la sua scomparsa la famiglia Regazzoni costruì una prima “Clay Regazzoni Memorial Room” a Lugano, in cui furono esposte le sue auto da corsa, le sue auto sportive, i suoi trofei e coppe, nonché numerosi cimeli dei suoi giorni sportivi.
La missione della Honor Room dedicata a Clay
“Un uomo non vive nei ricordi che lascia, ma nelle sue azioni. I ricordi sono un esempio per il futuro, ecco perché vogliamo che la sua storia venga ascoltata. Anche le sue auto dovrebbero essere conservate e viste. L’auto di un pilota è unica: riflette la sua conoscenza, il suo stile e le sue capacità.”
Per dare una casa ai ricordi del pilota ticinese, la famiglia Regazzoni in seguito ha trasferito macchine, tute, trofei all’Autobau, il museo dove è raccolta la collezione dell’imprenditore e pilota svizzero Fredy Lienhard. I veicoli e gli oggetti esposti sono tutti ricordi personali del defunto marito e padre. L’Autobau erlebniswelt con la nuova “Clay Regazzoni Honor Room” offre un ambiente meraviglioso per la collezione commemorativa e per tutti gli appassionati di “Clay” in tutto il mondo. Il nuovo edificio in onore di Clay Regazzoni è entrato a far parte del museo svizzero ed all’interno si possono ammirare alcune auto di Clay tra cui la sua Ferrari Daytona, la Mercedes, l’Alfa Romeo Giulietta Spider, una Mustang e la Tecno di F.2 con cui ha vinto il titolo europeo nel 1970, tutte provenienti dal garage privato del campione ticinese.
I ricordi di un campione sono sempre importanti e per questo motivo, le auto di Clay sono state tenute in perfette condizioni, pronte per essere guidate. Nella Honor Room sono anche conservati i documenti di Clay come testimonianza del suo capitolo nella storia del motorsport, di cui era e continua a essere parte.
Immagini ©Massimo Campi