Formula 1

Published on Giugno 11th, 2024 | by Massimo Campi

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F1 Montreal: Verstappen implacabile!

 

Di Carlo Baffi  

Il Campione del Mondo precede Norris e Russell, forti rispettivamente di una McLaren e di una Mercedes più competitive della Red Bull. Irriconoscibile la Ferrari che dopo non aver superato la Q2, patisce un doppio ritiro con Leclerc e Sainz al termine di un weekend tormentato.

La 59^ edizione del Gran Premio del Canada ha salutato la sesta vittoria stagionale di Max Verstappen, 60^ in carriera e 3^ consecutiva sul circuito che sorge sull’Isola di Notre-Dame. Un’affermazione, che come ad Imola è scaturita dalla classe cristallina del tre volte iridato. In una corsa caotica, condizionata dal maltempo e dalle Safety-Car, ha gestito al meglio una monoposto tornata normale respingendo gli assalti dei rivali che l’hanno messo parecchio sottopressione. Le McLaren-Mercedes si sono riconfermate le vetture più efficaci del momento con Lando Norris ed Oscar Piastri protagonisti per buona parte della competizione. Così come le Mercedes di George Russell e Lewis Hamilton tornate a lottare ai piani alti. Entrambe le compagini hanno avuto un’ottima chance per fare centro, ma l’hanno sprecata: sia Russell che Norris sono stati in testa al G.P. Delusione profonda per la Ferrari che, sbarcata a Montreal con l’obiettivo di puntare al successo galvanizzata dal trionfo monegasco, se ne torna a casa con zero punti e troppi dubbi preoccupanti sull’affidabilità.

Il fattore Max – Il sorriso sornione del Team Principal Chris Horner che stazionava sotto il podio, stranamente senza Helmut Marko al suo fianco (che ci siano nuovi sviluppi della faida interna al team?), forse la dice lunga. Sebbene la RB20 continui a soffrire particolarmente sui cordoli, come ha denunciato via radio Verstappen mentre era al comando, può contare sulle magie dell’olandese volante che fa sempre più differenza. E’ ben conscio delle criticità della macchina è l’ha pure esternato:” …lavorando sull’assetto il problema si può limitare, ma non risolvere. Credo sia necessario intervenire sul progetto della monoposto. Mi aspetto miglioramenti durante il campionato, però la soluzione definitiva arriverà solo con la vettura del prossimo anno”. Un messaggio diretto all’uscente Adrian Newey? In uno scenario complesso come quello canadese, in cui contava l’uomo, lui è emerso ancora una volta. Al di là del dritto compiuto al 20° dei 70 giri previsti in curva 2 mentre inseguiva il leader Russell, ritrovandosi poi negli scarichi un arrembante Norris, ha ripreso il ritmo giusto ed è stato quasi perfetto. Oltre alla classe innata, è arcinota la sua forza mentale di reagire non lasciandosi condizionare dalle difficoltà restando concentrato sul target da raggiungere. Max infatti ha vissuto un altro venerdì nero. Oltre ai soliti saltellamenti patiti sugli asfalti non perfettamente lisci, ha interrotto le libere 2, dopo solo 4 tornate fiondandosi nel box ed ha quindi abbandonato in tutta fretta la RB20 per via di uno strano odore di bruciato che ha fatto scattare l’allarme. Più tardi i tecnici diagnosticavano un guaio al sistema di recupero d’energia, fortunatamente senza aver compromesso la power unit appena montata. Qualche giro in più sull’asciutto dopo l’acqua delle PL1 avrebbe fatto comodo a Verstappen per lavorare in funzione del fine settimana. Eppure, dopo il 2° crono nelle libere 3, una volta in qualifica ha piazzato la zampata siglando lo stesso tempo del poleman Russell: 1’12”000. “Avrei firmato il secondo posto prima delle qualifiche” confessava l’orange. In gara non ha rischiato più di tanto allo spegnimento dei semafori cercando di contenere il passo di Russell, ma dal giro 10 in avanti ha cominciato a recuperare. In occasione della prima Safety Car è salito in testa e nel restart successivo alla seconda neutralizzazione è stato abile a pigliarsi 1” di vantaggio su Norris e Piastri (mancavano 10 passaggi alla fine). Un margine via via cresciuto grazie a veri e propri giri da qualifica che hanno permesso a Verstappen di tornare sul gradino più alto del podio: alla fine Norris, secondo, ha chiuso a quasi 4”. Dopo l’amaro calice di Monaco, la sua affermazione da un chiaro segnale a coloro che parlavano già di mondiale riaperto. Come un cecchino implacabile, “Mad Max” ha freddato i suoi avversari, i punti di vantaggio in classifica su Leclerc (2°) salgono a 56, mentre quelli su Norris (83°) sono 63. La corsa verso il titolo non s’annuncia una passeggiata come l’anno scorso, ma lui resta il favoritissimo perché all’occorrenza fa tutto da solo.

Disorientato – Lo stesso può dirsi di Sergio Perez, ma in modo diametralmente opposto. Il compagno di Max, fresco della riconferma nonostante i disastri nel Principato, ha vissuto un altro weekend imbarazzante. Il sabato non ha superato l’asticella della Q1, anche per la complicità della scuderia che ha ritardato nel rimandarlo in battaglia con il secondo treno di gomme nuove. Però “Checo” ci ha messo del suo ed ha poi scaricato tutta la frustrazione gesticolando nell’abitacolo. In gara è entrato in contatto con Gasly subito al primo giro, fortuna sua che dalla direzione gara non c’è stata reazione. Poi al 53° giro ha perso il controllo della monoposto urtando le barriere e distruggendo l’ala posteriore con il conseguente ritiro. Ha fatto tutto da solo! Insomma se Verstappen è l’alfa, Perez è sempre più l’omega. Una condizione penalizzante sul fronte costruttori. Come nel 2023, la Red Bull rischia di avere una sola punta, con la differenza che gli avversari sono cresciuti moltissimo ed il vantaggio non garantisce sonni tranquilli.

Prima forza? – Quando al 21° passaggio Norris ha dapprima impallinato Verstappen, s’è mangiato il capofila Russell ed ha allungato portando il suo margine a 11”, s’è avuta la riprova che questa McLaren-Mercedes fa davvero paura. Dopo Miami, Imola e Monaco, anche a Montreal ha sfoggiato un grado competitività elevato, segno che la MCL38 ha un passo velocissimo su svariate tipologie di piste. La fatidica “prova del nove” l’avremo nella prossima trasferta in Spagna, al Montmelò, da sempre considerato un banco di prova cruciale per capire l’effettivo potenziale delle vetture. Se anche in Catalogna Norris e Piastri saranno davanti, a Woking possono guardare con grande fiducia al resto della stagione. In qualifica il britannico s’è piazzato terzo a 21 millesimi dalla pole e l’australiano era quarto a un decimo. Al via han mantenuto le posizioni e dopo la tornata 20, con la pista che andava asciugandosi sempre più, Lando ha iniziato spingere ed è balzato al comando in un lampo. Pure Piastri non perdeva terreno, tant’è che intorno al 25°giro i primi quattro erano vicini ed i giochi erano apertissimi. Ma con l’uscita di Sargeant, la Safety-Car ha scombussolato il copione. Se Verstappen, Russell, Hamilton e lo stesso Piastri andavano immediatamente ai box, Norris aspettava il passaggio successivo; una decisione fatale che gli ha fatto perdere la leadership a favore di Max retrocedendolo alle spalle di Russell. Malgrado un taglio al primo tornante, l’inglese ha continuato a spingere e quando i primi due hanno fatto un altro cambio gomme s’è ritrovato primo, ma per poco. Ripartito con le medie, è stato sopravanzato da Verstappen appena dopo l’uscita della pit-lane ed è stato freddato pure da Russell che ha ben sfruttato il Drs. Ma Lando ha reagito, rifacendosi sul connazionale poco dopo, al 52° giro. Insediatosi alle spalle di Verstappen ha concluso secondo, ma visto il potenziale della MCL38 ha di che rammaricarsi.” A Miami, la Safety Car mi aveva aiutato, oggi il favore è stato restituito – ha ammesso ironicamente Norris – E’ stato un Gran Premio pieno d’imprevisti e sono contento di questo 2° posto che ha portato punti importanti al team.” Un plauso va anche a Piastri che ha combattuto tenacemente contro le Mercedes, bello il suo corpo a corpo con Russell. Forse la 5^ posizione gli sta un po’ stretta, ma con una McLaren così potrà togliersi delle belle soddisfazioni.

Risveglio! – Dopo il venerdì, Lewis Hamilton ha dichiarato che la Mercedes era più vicina ai migliori ed i risultati gli han dato ragione. La scuderia anglo-tedesca è stata la vera sorpresa del fine settimana. Pole di Russell a parte, anche Hamilton (miglior crono nelle libere 3) puntava in alto nella Q3, però ha ottenuto il settimo tempo anche se solo a 280 millesimi da George. Lewis non è infatti riuscito a mandare in temperatura le sue soft nuove. Un risultato che avrebbe poi influito sulla sua gara in cui ha lottato con Alonso e Russell. Nel finale, disfatosi di Piastri, saliva terzo ed a quattro tornate dalla bandiera a scacchi girava un secondo più rapido del duo di testa. Forse in quel momento l’eptacampione deve aver covato qualche sogno di gloria. Non dimentichiamoci che la pista di Montreal è un suo terreno di caccia. Qui ha trionfato per 7 volte come Michael Schumacher e proprio in Canada, nel 2007, colse la sua prima affermazione in F.1. Peccato che improvvisamente Hamilton abbia rallentato ritrovandosi Russell negli scarichi, col pit-wall che ha dato il via libera alla battaglia. Il confronto è stato un po’ impari dal momento che Lewis girava con le hard ed il suo rivale con le medie. Così all’ultimo tornante è stato spodestato dal podio e s’è dovuto accontentare del quarto posto e del giro veloce siglato all’ultimo passaggio. Un epilogo non gradito dal futuro pilota della Ferrari che all’inviata di Sky ha confessato di non sapere che il compagno girasse con un treno di pneumatici diverso dal suo:” … se sapevo che aveva le medie non sarei entrato a montare le dure.” A detta di qualcuno, Hamilton starebbe pagando il suo status di pilota uscente da Brackley. Nonostante ciò, ha rivolto da signore i complimenti alla squadra per i progressi fatti. Ben più sorridente Russell, bravo anche per l’affondo rifilato al compagno.  Nonostante la terza piazza riconosce comunque di aver sprecato una ghiotta opportunità e di aver commesso pure due sbagli pagati a caro prezzo. “Avevamo un’auto veloce, siamo tornati a lottare per il successo e ciò mi rende ottimista per il futuro.” La “Stella a Tre Punte” ha raggiunto il suo primo podio stagionale ed ha piazzato i suoi piloti tra i primi quattro per la prima volta. Dire ora che la W15 sia uscita dal tunnel è prematuro, ma di sicuro i nuovi aggiornamenti han portato dei benefici e Barcellona sarà un banco di prova fondamentale.

Calvario – Ma chi fine ha fatto la Ferrari competitiva e perfetta di Monte Carlo? E’ la domanda che devono essersi posta in molti durante e dopo il Gran Premio del Canada. Non accadeva dal G.P. dell’Azerbagian del 2022 che le Rosse alzassero entrambe bandiera bianca. Oltre ad uno scarso rendimento prestazionale in qualunque circostanza, s’è aperta una falla pure sul fronte dell’affidabilità e le variabili di una gara folle hanno completato il naufragio. Come detto il quadro s’era già compromesso il sabato con le SF-24 escluse dalla Q3 sia per la carenza di grip, che per un’errata scelta delle gomme soft. Senza mezzi termini Charles Leclerc dichiarava:” Sono arrabbiato, siamo lenti e non sappiamo il motivo.” Il suo Team Principal Fred Vasseur, malgrado lo start dalla sesta fila, pareva meno catastrofista, parlando di una gestione gomme difficile per tutti. E pensando alla corsa azzardava:” Abbiamo un buon passo sia sul bagnato, sia sull’asciutto. Sarà un’altra storia. Speriamo…” Invece, Leclerc è andato immediatamente in crisi: lungo al tornantino e taglio all’ultima chicane. Ciò mentre Sainz era addirittura in 15^ posizione. Intrappolato al decimo posto, il monegasco ha iniziato a lamentare via radio problemi al motore. La risposta del box è stata di continuare a spingere ed agire sul volante, ma Charles sottolineava le difficoltà nel superare perdendo più di un secondo nei rettilinei. Alla tornata 28 è stato richiamato ai box dove oltre ad avergli riavviato la macchina, gli hanno montato le slick hard al posto delle intermedie. Una scelta rivelatasi infelice, con il ferrarista finito nell’erba in curva 4 a causa delle gomme fredde, da qui il ritorno in pit per ricalzare le intermedie. Tornato in battaglia e disperso nelle retrovie, il “Principino” si sarebbe ritirato mestamente al 43° giro, ponendo fine ai suoi dolori. Davvero impietose le inquadrature del 37° passaggio, quando la Ferrari n°16 è stata doppiata da Verstappen & c. Sorte altrettanto travagliata per Carlos Sainz rimasto a lungo ai margini della zona punti in lotta con altri concorrenti. Con le Pirelli medie era risalito decimo e poi nono dopo aver avuto la meglio su Albon. Giunto alla tornata 53, è andato in testacoda coinvolgendo la Williams dell’incolpevole thailandese. La collisione ha posto fine alla gara dei due, con Sainz che parcheggiava la Rossa nel proprio garage al 55° giro. Questa la cronaca di un fine settimana disastroso in cui il doppio zero rimediato pregiudica la posizione del Cavallino, attuale seconda forza tra i costruttori. A preoccupare non è la Red Bull che si porta a 49 lunghezze, bensì la McLaren che si avvicina ed è a 40 punti. Peggio nella graduatoria piloti, dove Leclerc (secondo) a quota 138 si ritrova Norris a 131. “Il guaio al motore che abbiamo avuto – spiega Leclerc- ha compromesso irrimediabilmente la mia gara. Perdevamo tantissimo tempo ad ogni giro rispetto alle altre vetture, al punto che abbiamo provato a mettere le slick prima di tutti perché era l’unico modo per provare ad arrivare in zona punti. Non ha funzionato, ma non avevamo nulla da perdere e dunque non ci sono rimpianti. Esamineremo i problemi che abbiamo avuto per fare in modo che non si ripresentino.” Gli fanno eco le parole di Sainz.” Sapevamo che oggi sarebbe stato difficile visto che abbiamo faticato continuamente a trovare grip e con il bilancio vettura. Per tutta la corsa ho cercato di fare il massimo e quando ho iniziato a spingere per rimontare in un trenino di vetture con DRS ho commesso un errore toccando il cordolo che ha posto fina alla mia gara.” E dopo essersi scusato con la squadra e con Albon, l’iberico ha rivolto la sua attenzione alla corsa di casa:” Dobbiamo lavorare prima del Gran Premio di Spagna per comprendere cosa abbiamo sbagliato questo weekend e fare in modo di non trovarci più in questa situazione nelle prossime occasioni. È tempo di voltare pagina.” Severo anche Vasseur:” Le condizioni particolari non ci hanno danneggiato, ci siamo fatti del male da soli. Con Charles abbiamo avuto un guaio al motore che ci ha fatto perdere circa 80 cavalli per una quindicina di giri. Speravamo in una bandiera rossa per effettuare un reset e ripartire, ma non è accaduto e così ci siamo dovuti fermare a gara in corso. Charles a quel punto era doppiato e il suo Gran Premio era praticamente finito. Carlos – prosegue il manager transalpino – non ha avuto una buona partenza ed è rimasto bloccato a lungo nel gruppo. Poi purtroppo c’è stato il contatto nel quale ha danneggiato fondo e ala posteriore in modo tale che per lui sarebbe stato impossibile continuare. E’ stato un weekend storto fin dall’inizio. Speriamo di avere messo insieme tutti i problemi in questo Gran Premio e di correre in Spagna in condizioni di forma molto migliori. Analizzeremo tutti i dati e vedremo cosa avremmo potuto fare diversamente visto che il passo gara di venerdì sembrava buono.
È una stagione lunga – conclude Vasseur – e ci sta di avere alti e bassi, ma spero di non dover più assistere ad altri … bassi … del genere.” La Ferrari deve quindi rialzarsi immediatamente ed archiviare il G.P. del Canada come una parentesi da incubo.

Reattiva – Era dall’Australia che entrambe le Aston Martin non chiudevano nella top-ten. Finalmente, dopo le opache trasferte di Imola e Monte Carlo Fernando Alonso e Lance Stroll hanno guadagnato 14 punti in virtù del 6° e 7° posto. La scuderia di Mr. Stroll sr. rafforza la sua quinta piazza portando da 20 a 30 lunghezze la distanza dalla Racing Bulls. Le AMR24 hanno disputato una corsa dignitosa sebbene erano distanti dalle prime del lotto. Occorre attendere i prossimi Gran Premi per verificare se gli aggiornamenti stanno andando nella giusta direzione.

Indomiti – La Racing Bulls continua ad incamerare punti importanti. A Montreal ci ha pensato Daniel Ricciardo che su una pista dove l’esperienza conta soprattutto se vi sono condizioni atmosferiche avverse, ha arpionato un buon ottavo posto ed i suoi primi punti iridati del 2024. Il 34enne australiano scattato quinto avrebbe forse potuto aspirare a qualcosa in più se non fosse stato sanzionato con una penalità di 5” per via di una partenza anticipata. Il bilancio del fine settimana è stata la miglior risposta che Ricciardo poteva dare al giudizio tanto caustico, quanto fuori luogo rivoltogli da Jacques Villeneuve il venerdì. L’ex iridato, ora opinionista di Sky Sport F1 del Regno Unito, aveva criticato pesantemente la carriera di Daniel chiedendosi cosa ci facesse ancora nel Circus. Ricciardo, oltre che coi fatti gli ha replicato con ironia, quella che lo ha da sempre contraddistinto. Una qualità che manca al figlio del “grande Gilles”, particolarmente incline a sfogare un inspiegabile rancore attraverso commenti al veleno nei confronti dei colleghi. D’accordo, Ricciardo non s’è mai laureato Campione del Mondo, ma è anche vero che non ha mai avuto a disposizione un missile come la Williams-Renault FW19 del 1997; quella che guidava Monsieur Jacques. Ma torniamo a Montreal. Domenica da cancellare per Tsunoda (appena riconfermato), che partito ottavo procedeva nono proprio davanti a Daniel fino al 66° passaggio. L’australiano aveva perfino chiesto via radio se poteva attaccarlo. Giunto in curva 8, il giapponese ha fatto un lungo sfiorando il muretto e ritornando sulla pista fermandosi di traverso. Fortuna per lui che sia stato evitato dai concorrenti che si trovavano dietro la sua VCARB 01. Una volta ripartito, Yuki ha chiuso 14°. Peccato per il team faentino che ha sfiorato l’impresa di portare a punti entrambe le monoposto.

Sollievo – Boccata d’ossigeno per l’Alpine alle prese con un momento particolarmente delicato causa la crisi di risultati ed il siluramento di Esteban Ocon in vista del 2025. Il gran capo Bruno Famin non ha perdonato al suo pilota la manovra ai danni del compagno Gasly in quel di Monte Carlo. Ebbene, i due galletti hanno chiuso a punti, rispettivamente nono Pierre e decimo Esteban. L’Alpine non è più il fanalino di coda tra i costruttori, grazie alle 3 lunghezze di distacco sulla Williams-Mercedes.

Azzardo – Ha destato curiosità vedere schierate in griglia le due Haas-Ferrari con le Pirelli full-wet, a differenza dei rivali tutti quanti equipaggiati con le intermedie. La pioggia che stava cadendo sul tracciato non pareva fosse così intensa. Invece i primi passaggi si sono rivelati più ostici del previsto e la coppia Magnussen-Hulkenberg (14° e 18° in griglia) ha guadagnato tantissimo. Alla terza tornata, il danese era salito addirittura 4° (con una guida impeccabile) dopo aver superato Piastri, mentre il tedesco era 8°. Con il cambiamento del meteo, l’exploit delle VF-24 s’è esaurito ed alla fine Hulkenberg è terminato 11° e Magnussen 12°.

 

Ordine d’arrivo
1° Max Verstappen (Red Bull-Honda) – 70 giri
2° Lando Norris (McLaren-Mercedes) – 3″883
3° George Russell (Mercedes) – 4″399
4° Lewis Hamilton (Mercedes) – 4″928
5° Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) – 10″041
6° Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) – 17″404
7° Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) – 23″330
8° Daniel Ricciardo (Racing Bulls-Honda) – 27″965
9° Pierre Gasly (Alpine-Renault) – 29″694
10° Esteban Ocon (Alpine-Renault) – 30″398
11° Nico Hulkenberg (Haas-Ferrari) – 30″850
12° Kevin Magnussen (Haas-Ferrari) – 31″288
13° Valtteri Bottas (Sauber-Ferrari) – 38″663
14° Yuki Tsunoda (Racing Bulls-Honda) – 51″543
15° Guan Yu Zhou (Sauber-Ferrari) – 1 giro

Ritirati
Carlos Sainz (Ferrari)
Alexander Albon (Williams-Mercedes)
Sergio Perez (Red Bull-Honda)
Charles Leclerc (Ferrari)
Logan Sargeant (Williams-Mercedes)

Classifica Piloti
1° Verstappen 194 – 2° Leclerc 138 – 3° Norris 131 – 4° Sainz 108 – 5° Perez 107 – 6° Piastri 81 – 7° Russell 69 – 8° Hamilton 55 – 9° Alonso 41 – 10° Tsunoda 19 – 11° Stroll 17 – 12° Ricciardo 9 – 13° Hulkenberg, Bearman 6 – 15° Gasly 3 – 16° Albon, Ocon 2 – 16° Magnussen 1

Classifica Costruttori
1^ Red Bull-Honda 301 – 2^ Ferrari 252 – 3^ McLaren-Mercedes 212 – 4^ Mercedes 124 – 5^ Aston Martin-Mercedes 58 – 6^ Racing Bulls-Honda 28 – 7^ Haas-Ferrari 7 – 8^ Alpine-Renault 5 – 9^ Williams-Mercedes 2

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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