Monoposto

Published on Giugno 5th, 2024 | by Massimo Campi

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Ralt: factory di successi

 

Fondata da Ron Tauranac nel 1974, la Ralt conquista vittorie e campionati nelle varie categorie minori.

Immagini ©Massimo Campi

Ron Tauranac era un meccanico australiano e negli anni ’50, con suo fratello Austin Lewis realizza delle vetture da competizione. Le chiama Ralt, acronimo di “Ron Austin Lewis Tauranac” e nel 1954 vincono un campionato australiano di gare in salita. Nelle gare del lontano continente australe fanno presto conoscenza del giovane Jack Brabham, tra i due è subito intesa, condividono le stesse idee sulle soluzioni meccaniche delle monoposto da corsa.

Dopo avere vinto due mondiali con la Cooper, Jack Brabham vuole realizzare il suo vecchio sogno di diventare costruttore e Team Manager, Tauranac è il tecnico giusto come spalla, uniscono le loro forze e nel 1962 fondano la Motor Racing Development nel Surrey, con l’obbiettivo di realizzare monoposto da competizione. Iniziano con le piccole F.Junior, le vetture si chiameranno Brabham, il nome del due volte campione mondiale è una buona garanzia di vendita, e soprattutto alcuni giornalisti fecero notare ai due che la pronuncia MRD in francese non era una buona pubblicità, ma le sigle che identificheranno le vetture saranno sempre contraddistinte dalla sigla “BT” ovvero Brabham-Tauranac. Le monoposto di Tauranac e “Black Jack” dominano la scena, fino a conquistare due titoli mondiali e tanti campionati nelle formula minori.

La filosofia progettuale del duo australiano è semplice, vetture solide, facili da mettere a punto, veloci ed ottime per essere utilizzate dai numerosi clienti sportivi che spesso le preferiscono alle fragili Lotus di Colin Chapman. Alla fine del 1970 Jack Brabham si ritira dal mondo delle corse, cede attività e team a Ron Tauranac che rivenderà il tutto dopo due anni a Bernie Ecclestone.

Prima di ritornare in Australia Tauranac progetta la Trojian F.5000 che diventerà in seguito una vettura di F.1 con Frank Williams. Tauranac però è un uomo che non riesce a stare fermo, la dorata pensione dura solo due anni, il tempo per rimettersi al lavoro e rifondare una factory tutta sua, rispolverando il vecchio nome Ralt. Torna in Inghilterra, e nel 1974 inizia a realizzare vetture per i clienti. Formula Tre, Formula Due e Formula Atlantic diventeranno i suoi terreni di conquista.

Il primo prodotto uscito dalla nuova factory inglese è la Ralt Rt1 , un’auto semplice e versatile utilizzata nelle corse di  Formula Due , Formula Tre e Formula Atlantic tra il 1975 e il 1978. Il telaio della Rt1 veniva realizzato con una monoscocca in lamiera di alluminio L72 calibro 16 con un telaio ausiliario in acciaio dietro l’abitacolo per sostenere il motore ed il cambio Hewland FT200. Il disegno della vettura è piuttosto semplice, ma molto efficace, con la carrozzeria ed un grande muso in fibra di vetro a tutta larghezza mentre un’ala era fissata al cambio nella parte posteriore tramite un telaio tubolare.

La vettura è subito competitiva con Larry Perkins che va bene nelle gare del Regno Unito vincendo due volte a Brands Hatch e ottenendo un primo posto a Monza, e con Bertram Schäfer che conquista una serie di primi tre posti nel campionato tedesco, inclusa una vittoria a Ulm. Il peso della Rt1 è di soli 500 kg e tra i motori che sono stati montati sulla monoposto ci sono tutti i principali propulsori a quattro cilindri dell’epoca:  HartCosworthToyota e Volkswagen.

Tra i maggiori successi della Ralt Rt1 ci sono quelli di Larry Perkins che vince la Coppa Europa di Formula 3 nel 1975. In seguito arrivano la vittorie in Formula 2 per mano del pilota tedesco-svedese Freddy Kottulinsky al Nurburgring. Nel 1977 vinse, con Elio De Angelis , il campionato italiano di Formula 3. Nel 1978 il palmares si arricchisce con Derek Warwick e Nelson Piquet,  vincitori dei due campionati britannici di Formula 3 e, con Bertram Schäfer, che conquista il campionato tedesco, svedese ed europeo. Altri campionati in Formula 3, Formula Atlantic e Formula Super Vee furono vinti dai piloti con la Ralt tra il 1979 e nel 1980. In Formula Atlantic, la RT1 è riuscita a conquistare ben 15 diversi campionati.

La Ralt Rt3, è la vettura che ha fatto fare il salto di qualità alla factory di Ron Tauranac. La Rt3 nasce nel 1979 e dura fino al 1984, nasce dall’esigenza di avere una vettura ad effetto suolo, l’innovazione tecnica introdotta dalla Lotus di Colin Chapman in Formula 1. Ben presto la soluzione tecnica si diffonde nelle formule minori e Ron Tauranac crea la Rt3 per la Formula 3 e la Rt2 per la Formula 2. Nel 1979, la Rt2 viene sviluppata con tre vetture realizzate per il team Toleman ed altri tre esemplari per vari piloti, di cui una per la Can-Am, dove corrono monoposto completamente carrozzate.  Partendo dalla scocca della Rt2, Tauranac realizza la Rt3 per la Formula 3, la Rt4 per la F.Atlantic e la Rt5 per la F.Super Vee. La Ralt Rt3 debutta nel 1979 a fine stagione. Tra i primi piloti che portano in gara la nuova monoposto c’è, in Italia, Roberto Campominosi che arriva 5° a Vallelunga con la vettura del Team di Luciano Pavesi.  La stagione più vittoriosa è la 1983: Ivan Capelli vince il titolo Italiano e Pierluigi Martini vince il Titolo Europeo al volante di RT3  con motore Alfa Romeo, mentre il giovane Ayrton Senna con una RT3-Toyota del West Surrey Racing vince il Titolo Inglese battendo il rivale Martin Brundle con una RT3-Toyota del Team di Eddy Jordan. Nel Campionato Europeo le prime nove posizioni in classifica vedono piloti al volante di Ralt Rt3 nelle varie motorizzazioni, Alfa Romeo, Toyota e Volkswagen.

Massimo Pollini ha lavorato nella factory inglese e nel Team Pavesi, importatore italiano delle Ralt e ci spiega i segreti e l’evoluzione di queste vetture.

“Lo sviluppo della Rt3 ai tempi richiede tempo e lavoro. Il telaio tende a torcere, le minigonne, come per la F.1, sono un problema, spesso rimangono sollevate con conseguente perdita di efficienza in curva. Tauranac deve intervenire sulla fluidodinamica interna, la monoposto nasce con il gruppo molla-ammortizzatore tradizionale, che danneggia il flusso d’aria in uscita dalle pance e deve essere modificato e portato all’interno vicino al cambio con dei bilancieri. Dal 1980 vengono eliminate per regolamento le minigonne scorrevoli facilitando la gestione della vettura in pista. Per rendere competitiva la Rt3 viene praticamente impiegata tutta la stagione 1980 ed in quella successiva arrivano le prime importanti vittorie. Guido Cappellotto con la Ralt Rt3 del Luciano Pavesi Team è secondo in Italia, Jonathan Palmer vince il titolo Inglese 1981 con la Ralt del West Surrey Racing e Frank Jelinski vince il titolo Tedesco. Con l’introduzione delle minigonne fisse viene anche imposta una altezza minima da terra di 40 mm. Tauranac studia le sospensioni con molle ad indurimento progressivo, in velocità la vettura si abbassa recuperando parte della deportanza creata dalla pance ad effetto Venturi. Dopo I successi del 1982 le vittorie proseguono nel 1983. Ron Tauranac invade il mercato della F.3 e chi vuole essere competitivo deve necessariamente correre con una Rt3. C’era poca concorrenza alla Ralt, solo qualche Dallara in Italia la Martini Mk39/Alfa Romeo del Team Oreca che vince in Francia con Fertè e la Anson S4/Toyota che vince in Germania con Franz Konrad. Ivan Capelli domina il campionato italiano con la Ralt/Alfa del Team Coloni, mentre in Inghilterra la spunta Ayrton Senna con la Ralt/Toyota del West Surrey Racing su Martin Brundle con la Ralt dell’Eddy Jordan Racing”.

Le Ralt diventano le vetture da battere anche in F.2. Nel 1981 arriva il motore ufficiale Honda 6 cilindri e le vetture di Ron Tauranac vincono la serie europea nel 1981, 1983 e 1984. In seguito la Ralt entra nel mercato delle neonata F.3000 ed a fine 1988 Tauranac cederà l’azienda alla March che ne continuerà l’attività per alcuni anni, producendo vetture di F.3 con il marchio Ralt, che tra fine anni ’80 e inizio ’90 vinceranno ancora diversi campionati nazionali tra F3 inglesetedescafrancese e giapponese.

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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