Published on Maggio 21st, 2024 | by Massimo Campi
0GP San Marino – trionfo col batticuore ad Imola per Verstappen
Di Carlo Baffi
Il Campione del Mondo s’impone dalla pole respingendo l’assalto di un ottimo Norris in un finale palpitante. Terzo è Leclerc sulla Ferrari davanti a Piastri ed al compagno Sainz. Il tutto in una splendida cornice di pubblico che ha riabbracciato la Formula Uno dopo il forfait dell’anno passato causa l’alluvione.
C’è tutta la classe di Max Verstappen nel suo terzo successo consecutivo nell’Autodromo dedicato ad Enzo e Dino Ferrari: risultato con cui eguaglia Michael Schumacher. Ma non è l’unico primato raggiunto dal fenomeno olandese, che questa volta non ha potuto contare su una Red Bull stratosferica come in passato. Nelle qualifiche del sabato, ha infatti centrato la sua 39^ pole, settima di fila come fece Alain Prost con la Williams-Renault nel 1993 ed ottava come Ayrton Senna nell’88, se aggiungiamo la partenza al palo nell’ultimo round del 2023 ad Abu Dhabi. Miti a confronto, con l’olandese protagonista dell’ennesima prova superlativa; sicuramente la più sudata degli ultimi tempi. In corsa è stato abilissimo a contenere il ritorno di uno scatenato Lando Norris alla guida di una McLaren-Mercedes cresciuta ulteriormente dopo la vittoria di quindici giorni fa a Miami. Forse dalla Ferrari ci si attendeva qualcosa in più dal momento che sulla SF-23 debuttavano gli ultimi sviluppi, comunque Leclerc ha conquistato un prezioso terzo posto. Charles è salito per la prima volta sul podio di Imola ed agguanta il secondo posto nel mondiale piloti alle spalle di Verstappen.
Fiato corto? – Erano sotto il podio, esibendo sorrisi di circostanza, a godersi il loro pupillo che ha portato a 118 le vittorie della Red Bull. Parliamo di Chris Horner ed Helmut Marko, fisicamente vicini, ma probabilmente molto lontani all’interno della scuderia di Milton Keynes. Quella perfetta e granitica macchina da guerra che ha iniziato a perdere colpi dopo il terremoto provocato dal sex-gate e dalla faida interna dei mesi scorsi. Forse non è un caso che non assistiamo più a quelle marce trionfali con cui Verstappen rifilava una ventina di secondi al primo inseguitore. Ad Imola soltanto 7 decimi hanno diviso i due di testa. Per fortuna dei “bibitari”, anche se il genio Adrian Newey se n’è andato, è rimasto Max, il quale sfodera magie e riesce a tenere in piedi la “baracca”. Imola ne è stato un esempio eclatante, a differenza del compagno Sergio Perez disperso sulla monoposto gemella e giunto ottavo ad oltre 54” dal vincitore. Reduce dalla seconda piazza di Miami, Verstappen ha capito sin dal venerdì che il round imolese non sarebbe stato una passeggiata sebbene sulla RB20 ci fossero nuovi sviluppi riguardanti l’ala anteriore ed il fondo. Dopo le libere 1 e 2 il Campione del Mondo ammetteva le criticità ed i miglioramenti dei rivali:” … per noi è stata una giornata no.” Tant’è che i problemi di bilanciamento rendevano necessaria una nottata al simulatore condotta da Sebastien Buemi al fine trovare un assetto migliore. Nelle libere 3 Max era sesto alle spalle di Russell, poi in qualifica ecco la resurrezione col tempone di 1’14”746, ottenuto sfruttando anche la scia della Haas-Ferrari di Nico Hulkenberg. Un aiutino determinante che ha fatto guadagnare alla RB20 numero 1 quei pochi millesimi per mettersi dietro le McLaren di Piastri e Norris. Altra circostanza favorevole è stata la penalizzazione che retrocedeva Piastri di tre posizioni. Un grattacapo in meno per il poleman, che al via è partito a fionda mantenendo il comando e cercando di crearsi un margine di sicurezza su Norris. La marcia di Max procedeva abbastanza tranquilla staccando l’inglese di 7” (entrambi giravano con le medie). Ma con il passaggio alla mescola dura, il vento cambiava e dal 44° giro il ritmo del leader calava di continuo e con la McLaren sempre più minacciosa, Verstrappen doveva far ricorso ad una guida perfetta e senza sbavature per tenere Lando fuori dalla zona DRS. Un compito assai arduo dal momento che sulla sua testa pendeva una bandiera bianco-nera per i track limits rimediata alla 25a tornata; per la cronaca anche il venerdì l’olandese era stato protagonista di troppe uscite di pista a riprova di una macchina scorbutica. Di conseguenza una nuova infrazione avrebbe comportato una penalità e quindi compromesso la vittoria. Al giro 59 il fuggitivo piazzava una zampata rifilando due decimi all’inseguitore che però all’ultima tornata si portava a meno di un secondo. I pochi chilometri che separavano i due dal traguardo giocava a favore di Max, che a nostro avviso avrebbe difficilmente avrebbe perso il comando, vuoi per il suo temperamento, vuoi per la scarsa possibilità di sorpassi che offre Imola. Morale, l’iridato portava a cinque i suoi trionfi stagionali su sette G.P. con un ulteriore balzo in avanti in classifica. Una volta in parco chiuso si godeva l’impresa con un entusiasmo che non si vedeva da tempo (s’è perfino tuffato sui propri meccanici) perché ‘sta volta il merito va a lui e tra i 59 successi questo è proprio da incorniciare. “Per tutta la gara ho spinto al massimo per cercare di fare il vuoto – ha spiegato il 26enne di Hasselt – Ma se le medie erano abbastanza buone per la vettura, le dure sono state più difficili da gestire in particolare negli ultimi 10/15 passaggi in cui non avevo più grip. E quando Norris s’è avvicinato ho spinto di più, anche se era molto difficile in quanto le gomme non funzionavano più e scivolavo.” A tale proposito Horner ha parlato di un calo di temperatura sulle gomme dure anteriori che ha poi generato il sottosterzo, complice lo stravolgimento delle regolazioni dopo il venerdì nero. Se da un lato i tempi sono migliorati, dall’altro il team ha dovuto affrontare la corsa senza riferimenti relativi ai long-run, solitamente provati nelle libere 2. “Con le medie – spiega Horner – il ritmo è stato ottimo, dobbiamo capire perché rispetto a Norris siamo peggiorati nel finale.”
Insomma, il dopo Newey non è certo iniziato nel migliore dei modi, però c’è sempre “Mad Max” che all’occorrenza fa gli straordinari. Lo ha rimarcato anche Horner scherzando sul doppio impegno del Campione del Mondo:” Ha avuto un fine settimana molto impegnativo, ha corso (tra le varie sessioni) la “24 Ore del Nurburgring” virtuale, al simulatore che ha nel motorhome. Ha vinto quindi due gare, una con una F.1 e l’altra con una BMW M3.” Della serie un altro record che l’alieno annovera nel suo palmares. Ma è indubbio che il team deve mettergli a disposizione un mezzo in grado di mantenere la leadership e qualcuno si chiede già se arriveranno quegli aggiornamenti geniali che Newey estraeva dal cilindro come conigli. Il prossimo fine settimana c’è Monte Carlo, con tutte le sue incognite ed anomalie e dopo l’insidioso tracciato di Montreal. Due tappe in cui la Red Bull deve tornare a ruggire.
Affamati – “Due giri in più sarebbero bastati a Lando per vincere, Max era al limite, ma ha guidato da campione. Piastri a metà gara era veloce dimostrando che la nostra vettura è cresciuta e se fosse partito davanti senza la penalità, potevamo portare due macchine sul podio.” Queste sono le parole di Zak Brown, l’amministratore delegato della McLaren, che soddisfatto avvisa.” D’ora in poi, in ogni weekend daremo tutto nella speranza di salire sempre sul podio ed i nostri piloti sono la miglior coppia in circolazione.” Un monito chiaro lanciato ai rivali, Red Bull compresa, perché nel Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna, il team di Woking ha dimostrato che i primi della classe sono battibili. Dopo la vittoria di Miami, la McLaren si è presentata sul Santerno con ulteriori sviluppi che hanno confermato la sua competitività e che la elevano a seconda forza del mondiale, anche se nella classifica costruttori è ancora terza. Della corsa a due facce di Norris ne abbiamo già parlato e all’inglese resta il grande rammarico di non aver avuto la chance di utilizzare il DRS. “Non potevo fare meglio – ha detto il britannico – però esser arrivato così vicino a 6-7 decimi di Max e non aver vinto mi dispiace. Purtroppo ho perso tempo all’inizio quando ero lento per via del forte degrado sul posteriore, poi sono tornato ad essere veloce.” E quando gli han chiesto se il mondiale della McLaren è iniziato a Miami, Norris ha puntualizzato:” No, è cominciato in Bahrain, siamo migliorati costantemente ed ora possiamo lottare con Red Bull e Ferrari.” E’ palese che il bottino della McLaren potesse essere più ricco, in quanto il 4° posto di Piastri, scattato quinto per via della sanzione causata dall’impeding su Magnussen in Q1, sta stretto. Ma la sensazione è che la MCL38 si adatti bene su tracciati dai layout diversi, per cui non dobbiamo stupirci se a Monaco nelle posizioni di vertice potrebbe svettare l’arancione.
Promossa a metà – C’era molta attesa per la Ferrari che si presentava nella gara di casa con un importante pacchetto di evoluzioni. Sia nelle FP1, che nelle FP2 Charles Leclerc era risultato il più veloce e ciò faceva ben sperare. In qualifica sono invece spuntate le McLaren oltre al solito Verstappen e le Rosse sono finite quarta col monegasco e quinta con Carlos Sainz. Deluso per la pole mancata, il Principino parlava di buon feeling nelle libere e nelle qualifiche, ma sulla performance era mancato qualcosa. Non riusciva a comprendere la ragione per la quale faticava molto nelle curve 2 e 3 dove non poteva sfruttare al meglio i cordoli come voleva. Charles non perdeva comunque l’ottimismo, affermando:” In gara vado sempre per vincere e se magari arrivasse la pioggia potrebbe essere una chance.” Nelle prime fasi di gara però, Charles non aveva il passo per raggiungere Norris. Dopo la sosta invece riusciva a riportarsi sul rivale, ma un errore alla Variante Gresini (ex Variante Alta) gli avrebbe impedito di lottare per la seconda piazza. Alla fine, il monegasco ha chiuso terzo con 8” di gap da Verstappen e non s’è detto deluso del risultato:” La gara di oggi è stata buona, ci siamo avvicinati ancora di più ai nostri rivali e con una qualifica migliore avremmo potuto puntare più in alto. Dopo il cambio gomme, con le hard avevo un ottimo ritmo e riuscivo a recuperare sia su Norris che su Verstappen. Nelle fasi conclusive, la McLaren andava più forte di noi anche se non di molto. Nel complesso ci sono tanti aspetti positivi che ci portiamo a casa da questa corsa. Gli aggiornamenti hanno funzionato come ci aspettavamo e siamo più competitivi. Dobbiamo continuare a lavorare per colmare quel margine che, seppur ridotto, ci separa ancora dal vincitore. Sono fiducioso che prossimamente riusciremo regalare la vittoria ai nostri tifosi.” Più opaca la domenica di Sainz, che allo start ha dovuto respingere gli attacchi di Piastri, perdendo così terreno dal compagno. L’australiano l’avrebbe superato nel valzer dei pit-stop e non mostrando un passo gara veloce, Carlos ha dovuto accontentarsi del 5° posto. ”Non posso dirmi felice – ha ammesso il madrileno – la mia è stata una gara davvero difficile. Devo lavorare con il team per capire perché non sono riuscito ad essere competitivo né in qualifica né sul passo gara. Inizieremo subito la preparazione del G.P. di Monaco, dove speriamo di ottenere un risultato migliore. La battaglia per la vittoria sta diventando davvero serrata e noi dobbiamo continuare a spingere.” Costruttiva l’analisi del team principal Frederic Vasseur che dopo aver ringraziato i tifosi (oltre 200 mila spettatori presenti) ha giudicato positivo quanto fatto in pista:” … anche al di là di quello che dice la classifica. A Imola è molto difficile superare e abbiamo portato a casa il miglior risultato possibile. Quando spingevamo riuscivamo ad avvicinarci – ha dichiarato il manager transalpino – ma dovevamo stare molto attenti alla temperatura degli pneumatici e non avevamo abbastanza vantaggio di prestazione per riuscire a compiere il sorpasso. Purtroppo la terza e la quinta posizione sono state molto condizionate da quanto ottenuto in qualifica, un aspetto che va migliorato in vista dei prossimi appuntamenti, a differenza della corsa dove la nostra competitività è decisamente maggiore. Dobbiamo fare ancora un piccolo passo in avanti, ma siamo senza dubbio sulla strada giusta per puntare quanto prima ad un risultato importante.” In conclusione, se gli sviluppi non hanno permesso alla Ferrari di stare davanti alla McLaren, è anche vero che il margine da colmare è minimo, segno che l’upgrade non è sbagliato. Inoltre va tenuto conto che la pista imolese non era quella ideale per valutare le novità tecniche e non si sposava manco con le caratteristiche della SF-23. Sarà interessante vedere se nel Principato, a casa di Leclerc, gli equilibri possano mutare nuovamente, magari in favore del Cavallino.
Rompicapo – Il fine settimana s’è chiuso con un 6° ed un 7° posto, rispettivamente di Lewis Hamilton e George Russell, quest’ultimo autore del giro veloce con punto addizionale, fatto segnare al 56° dei 63 giri previsti. Un risultato parco per la Mercedes che pensava di compiere un balzo in avanti grazie agli aggiornamenti. Forse Toto Wolff & C. stanno realizzando che pure la W15E non è ancora la monoposto della tanto auspicata rinascita.
Involuzione – L’Aston Martin lascia Imola con una misera nona piazza di Lance Stroll, riuscito ad entrare nella top-ten dopo esser partito 13°. Buio pesto per Fernando Alonso che dopo l’incidente nelle libere 3 alla seconda curva della Rivazza (che ha costretto i meccanici a rimettere a posto in tutta fretta l’AMR24 in vista delle qualifiche) non è andato oltre la Q1. La partenza dalla pit-lane ha consentito al due volte iridato di cambiare il set-up e di studiare ulteriormente il nuovo pacchetto, ma alla fine l’asturiano ha chiuso ultimo ad un giro.
Acuto – E’ stato la grande rivelazione delle qualifiche grazie alla settima posizione arpionata in Q3. Parliamo del 24enne Yuki Tsunoda, terzo in FP2. Bene anche Daniel Ricciardo che con la seconda Racing Bulls s’è insediato in nona piazza escludendo dalla Q3 Sergio Perez, driver della RB20, ossia la sorella maggiore. In corsa, il nippon s’è fatto onore chiudendo decimo ed incamerando un altro prezioso punto per la scuderia faentina. Le convincenti prestazioni di Tsunoda, pare siano finite sotto la lente d’ingrandimento dei vertici Red Bull chiamati a valutare la futura riconferma di un deludente Perez. Stai in guardia “Checo”!
Senna # Forever – Nel trentesimo anniversario della tragica scomparsa di Ayrton Senna e Roland Ratzenberger avvenuta ad Imola, non poteva mancare il doveroso omaggio del Circus. Intorno alle 13 e 30, il quattro volte iridato Sebastian Vettel ritiratosi nel 2022, è sceso in pista a bordo della McLaren MP4/8 che “the Magic” guidò nel 1993. Con indosso un casco ed una tuta commemorativi, il tedesco ha percorso 4 tornate reggendo nelle mani una bandiera brasiliana ed una austriaca. Al termine dei passaggi, Seb ha compiuto alcuni burnout sul rettilineo d’arrivo ed una volta uscito dall’abitacolo non ha nascosto la propria commozione davanti alle nipoti di Ayrton (figlie di Viviane, sorella del fuoriclasse brasiliano) che lo attendevano sulla finish line.
Ordine d’arrivo:
1° Max Verstappen (Red Bull-Honda) – 63 giri
2° Lando Norris (McLaren-Mercedes) – 0″725
3° Charles Leclerc (Ferrari) – 7″916
4° Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) – 14″132
5° Carlos Sainz (Ferrari) – 22″325
6° Lewis Hamilton (Mercedes) – 35″104
7° George Russell (Mercedes) – 47″104
8° Sergio Perez (Red Bull-Honda) – 54″776
9° Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) – 1’19″556
10° Yuki Tsunoda (Racing Bulls-Honda) – 1 giro
11° Nico Hulkenberg (Haas-Ferrari) – 1 giro
12° Kevin Magnussen (Haas-Ferrari) – 1 giro
13° Daniel Ricciardo (Racing Bulls) – 1 giro
14° Esteban Ocon (Alpine-Renault) – 1 giro
15° Guan Yu Zhou (Sauber-Ferrari) – 1 giro
16° Pierre Gasly (Alpine-Renault) – 1 giro
17° Logan Sargeant (Williams-Mercedes) – 1 giro
18° Valtteri Bottas (Sauber-Ferrari) – 1 giro
19à Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) – 1 giro
Ritirato:
Alexander Albon (Williams-Mercedes)
Classifica Piloti:
1° Verstappen 161 – 2° Leclerc 113 – 3° Perez 107 – 4° Norris 101 – 5° Sainz 93 – 6° Piastri 53 – 7° Russell 44 – 8° Hamilton 35 – 9° Alonso 33 – 10° Tsunoda 15 – 11° Stroll 11 – 12° Hulkenberg 9 – 13° Bearman 6 – 14° Ricciardo 5 – 15° Magnussen, Ocon 1
Classifica Costruttori:
1^ Red Bull-Honda 268 – 2^ Ferrari 212 – 3^ McLaren-Mercedes 154 – 4^ Mercedes 79 – 5^ Aston Martin-Mercedes 44 – 6^ Racing Bulls-Honda 20 – 7^ Haas-Ferrari 7 – 8^ Alpine-Renault 1
Immagini ©Enrico Ghidini