Il 21 maggio 1992 Nannini ritorna alle gare con l’Alfa Romeo 155
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Alessandro Nannini è stato una delle promesse italiane alla fine degli anni ’80. Con la Benetton si distinse per la sua grinta e la velocità in pista tanto da diventare uno dei piloti papabili per un sedile con la rossa nel 1991. Tra la Ferrari ed il pilote senese ci furono diversi contatti ma alla fine Nannini rifiutò il contratto proposto da Cesare Fiorio destando scalpore tra addetti ai lavori e tifosi.
La sua brillante carriera fu però interrotta il 12 ottobre 1990 quando il suo elicottero atterrò malamente sul suolo della sua tenuta e Nannini venne sbalzato fuori per l’impatto. Una pala del rotore gli tranciò l’avambraccio destro che venne reimpiantato con un delicato intervento chirurgico. La riabilitazione, durata due anni, fu lenta e faticosa. La sua carriera in Formula 1 era ormai giunta al termine ma non la voglia di scendere in pista per nuove sfide.
Dopo le monoposto per Nannini si aprono le porte delle vetture a ruote coperte e viene ingaggiato dall’Alfa Corse che lo fa debuttare il 21 marzo 1992 nella prima prova stagionale del Campionato Italiano Superturismo al volante della Alfa Romeo 155 GTA.
Pur avendo una funzionalità molto ridotte del suo braccio destro, si parla solo del 15%, sul tracciato di Monza fa subito capire di non essere lì per recitare il ruolo di comparsa. Lotta con il compagno Nicola Larini, compie un testacoda, riprende dalle retrovie e termina la gara in sesta posizione. Le prime vittorie arrivano due mesi dopo al Mugello, dove sale sul gradino più alto del podio sia in gara-1 che in gara-2 dimostrando che la sua classe era ancora immutata nonostante la disavventura. Diventerà in seguito uno dei protagonisti del DTM sempre i colori della casa del Biscione.