Formula 1

Published on Marzo 11th, 2024 | by Massimo Campi

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F.1 Jeddah: Verstappen sale a quota 56 trionfi

 

Di Carlo Baffi

Nel Gran Premio dell’Arabia Saudita, le Red Bull di Versteppen e Perez firmano la seconda doppietta consecutiva della stagione. La Ferrari chiude terza con Leclerc. Ottimo il debutto del 18enne Bearman sostituto di Sainz, giunto settimo dopo esser scattato undicesimo.

A Jeddah è andato in scena il solito assolo di Max Verstappen che partito dalla pole non ha avuto problemi a tenere la testa della corsa sino all’ultimo facendo il vuoto. Il suo compagno Sergio Perez è giunto secondo a 13”. Charles Leclerc, che partiva in prima fila, ha rimediato a sua volta 5“ dal messicano e 18”6 dal vincitore. Alle loro spalle troviamo un bravo Oscar Piastri, poi Alonso, Russell, Bearman, Hamilton ed Hulkenberg che ha portato la Haas-Ferrari nei primi dieci.

Tappeti volanti

Per restare in tema con il panorama geografico in cui s’è svolto il secondo round del mondiale, riteniamo azzeccato definire così le due RB20. Siamo di fronte a due monoposto da “Mille e una Notte” che solo un genio della lampada come Adrian Newey poteva progettare. E probabilmente proprio grazie a queste performances che annichiliscono la concorrenza soprattutto sul passo gara, la Red Bull non s’è ancora sfasciata sotto i colpi della feroce guerra interna che la sta sconquassando. Da sempre le vittorie hanno il potere di lenire veleni, malumori e polemiche, il problema è quando i successi iniziano a venire meno. Ma per ora la questione non si pone, con Verstappen sta sfoderando una notevole personalità. Al di là delle sue doti tecniche che fanno di lui un fuoriclasse eccezionale in pista, riesce a mantenere inossidabile la sua concentrazione sul lavoro da svolgere, senza distrazioni e contemporaneamente affronta con i media le questioni politiche scomode che orbitano intorno alla scuderia. Pur essendo un mostro sacro, la presa di posizione di suo padre Jos contro Horner non l’ha certo aiutato. Comunque sia, l’orange non glissa sull’argomento cercando di fare il pompiere, pur non rinunciando ad esprimere liberamente il proprio pensiero come nella strenua difesa di Helmut Marko. Probabilmente in questo momento, l’olandese trova più rilassante calarsi nell’abitacolo e lottare in pista, che circolare a piedi nel paddock.

La gara non ha avuto storia sin dallo start. Max ha mantenuto il comando su Leclerc ed haallungato: dopo due passaggi aveva già 1” sul monegasco e subito dopo s’è portato fuori dalla zona DRS. Ha proseguito senza pensieri con un ritmo costante e se nel finale non ha potuto ampliare il proprio margine è stato per via del traffico dei doppiati in cui è rimasto imbottigliato. Gli è mancato il giro veloce, siglato invece da Leclerc, in compenso ha centrato il suo 100° podio in carriera. “Credo che nel complesso sia stato un weekend fantastico per tutta la squadra – ha dichiarato soddisfatto il tre volte iridato – e anche per me stesso. Mi sono sentito davvero bene con la macchina. L’ultimo stint è stato un po’ più lungo del previsto, ma con la safety car bisognava fermarsi. E gli ultimi giri,  con i doppiati e con le gomme fredde, sono stati un po’ difficili. Avevamo però un buon ritmo e potevamo gestire la corsa abbastanza bene per via del distacco.” Ottima anche la prova offerta da Perez su un circuito amico, ma “Checo” pare tornato ad essere consistente, in grado di assicurare punti pesanti al team. Senza nulla togliergli però, il merito è anche della superlativa RB20. E’ partito terzo, ha passato Leclerc al 4° dei 50 giri previsti e poi ha badato a completare l’uno-due, chiudendo in parata dopo “Mad Max”. Sua unica sbavatura i 5” di penalty rimediati per unsafe release su Alonso nel corso della sosta durante il regime di Safety Car.

L’uomo orso

Al di là dell’ottimo terzo posto di Charles Leclerc, il protagonista del weekend è stato senza dubbio Oliver Bearman, il cui cognome tradotto in italiano è proprio quello di “uomo-orso”. Non a caso il mammifero in questione è riprodotto graficamente sulla calotta del suo casco. Parliamo di un 18enne inglese che di punto in bianco è stato catapultato in una realtà che è poi il sogno di tutti i piloti, ossia di gareggiare in Formula Uno e per di più al volante di una Ferrari. Tutto è avvenuto senza preavviso. Bearman era giunto in Arabia Saudita per correre il suo secondo appuntamento del campionato di F.2 con la quotata Prema Racing, deciso a riscattare l’opaco esordio in Bahrain e c’era in parte riuscito siglando la pole per la Future Race. Invece i fatti sarebbero andati diversamente. Carlos Sainz sta male il mercoledì, diserta la conferenza stampa ed il giorno successivo, pur partecipando alle due sessioni di libere con la febbre non migliora, anzi. Gli viene diagnosticato un attacco di appendicite che richiede l’intervento chirurgico e scatta il ricovero in un ospedale di Jeddah. Così la scelta sul sostituto del madrileno ricade sul Bearman, inglese di Chelmsford che fa parte della Driver Academy di Maranello dove è cresciuto. Il suo curriculum vanta ottime prestazioni in F.4, trascorsi in F.3, in Formula Regional Asia e la stagione 2023 in F.2 (con la Pema) in cui ha chiuso sesto in classifica con all’attivo 4 vittorie. Non è mai salito sulla SF-24, l’ha provata solo al simulatore, ma in Ferrari lo promuovono sul campo. Un azzardo eccessivo? Chissà… Ma i tempi stringono ed “Ollie” come viene soprannominato, si vede costretto a disertare la gara di F.2 e scendere in pista nelle libere 3. In realtà è un salto nel buio, in quanto la potenza di una F.1 è tutta un’altra cosa e Jeddah è il cittadino più veloce del mondiale con tanto di muretti a bordo pista che non perdonano. Invece sorprende tutti. Ottiene il decimo tempo alle spalle della Mercedes di Hamilton ed a quasi 9 decimi dalla migliore prestazione firmata da Verstappen. Un viatico incoraggiante per le qualifiche che si svolgono poche ore dopo, in cui sfiora l’entrata in Q3 beffato ancora dall’eptacampione per soli 36 millesimi. ”Non sono contentissimo perché sono andato molto vicino a qualificarmi in Q3, ma non ci sono riuscito. In Q2 ho pasticciato un po’ e mi spiace per com’è andata. Sono un po’ deluso, ma è una bella opportunità”. Una disamina da cui emerge lo spirito giusto per affrontare questo nuovo capitolo che nella sua carriera resterà indelebile. Per le statistiche è il più giovane debuttante a guidare una Rossa di F.1 tra i 97 driver che hanno corso per Maranello. Non mancano gli elogi di Leclerc:” Ha fatto una qualifica bellissima, sono contento per lui, sarà un debutto speciale.” Parole profetiche. In griglia, Bearman è l’unico insieme a Bottas (Sauber-Ferrari) a partire con le soft ed allo spegnimento dei semafori è abile a tenersi lontano dai guai, mantenendo la posizione ed insidiando il focoso Tsunoda per la decima piazza. Come Leclerc, da quando passa alle Hard (giro 7 con l’entrata della Safety Car) va in crescendo.

Sopravanza Tsunoda, Zhou, Hulkenberg e grazie ad un passo costante mantiene la sua posizione pur avendo alle costole avversari del calibro di Hamilton e Norris. Ollie però non perde la concentrazione e conquista un settimo posto preziosissimo, grazie al quale incamera i suoi primi punti iridati che gli valgono la nomina di Driver of the Day. Più che giustificata la sua felicità a fine gara:” Che emozione correre la mia prima gara in Formula 1 con la Scuderia Ferrari! Ovviamente è stato impegnativo dal punto di vista fisico, soprattutto alla fine, quando avevo dietro di me Lando (Norris) e Lewis (Hamilton) con gomme Soft. Ho dovuto spingere sempre al massimo per mantenere il vantaggio rimanendo sempre concentrato e guardando continuamente negli specchietti: un’esperienza davvero memorabile. Sono felice di aver massimizzato il potenziale a mia disposizione – ha aggiunto Ollie – mi sono divertito molto in pista e non dimenticherò mai questo fine settimana. Grazie a tutta la squadra per il supporto e per l’opportunità di poter gareggiare in rosso.” Prestazione redditizia anche per Leclerc cha scattato al fianco di Verstappen con le medie, s’è ritrovato subito a respingere gli assalti della RB20 gemella di Perez. Sfilato terzo, Charles ha mantenuto un ritmo costante sia con le gomme medie che con le dure. Il “Principino” ha lottato con Norris superandolo al 27° passaggio ed una volta issatosi definitivamente terzo è riuscito pure a siglare il giro veloce in 1’31″632, all’ultima tornata. “Oggi abbiamo espresso tutto il nostro potenziale – ha dichiarato Leclerc a fine corsa – non abbiamo sbagliato niente. Ho fatto un po’ di fatica con le gomme Medium, poi le Hard sono state critiche nei primi giri, ma in seguito sono migliorate costantemente al punto che nel finale ho conquistato il girò più veloce, con un piccolo aiuto dal DRS. Complessivamente direi che mi sono trovato a mio agio in macchina. Dobbiamo continuare così, le soddisfazioni arriveranno a breve.” Positivo anche il giudizio di Frederic Vasseur:” Dopo la sosta, Charles ha purtroppo perso tempo con Lando Norris – ha spiegato il Team Principal –  e non avendo pista libera non è riuscito a rimanere abbastanza vicino a Sergio Perez per approfittare della penalità di cinque secondi che aveva il messicano. Nel complesso la sua gara è stata solida e quando ha avuto via libera si è visto che riusciva a tenere il ritmo delle Red Bull al punto di far segnare il giro più veloce. Dobbiamo mettere sotto pressione i nostri rivali se vogliamo provare a batterli – sentenzia il manager francese – e oggi non ci siamo riusciti. L’aspetto positivo di giornata è il progresso fatto relativamente al degrado gomme, che è stato minimo”. Segue poi il doveroso spazio per Bearman:”Da Oliver non ci aspettavamo niente, viste le tempistiche con le quali lo abbiamo messo in macchina. E invece ha gestito questi due giorni in maniera straordinaria, quasi fosse un veterano. Non ha avuto problemi in partenza e al pit stop, fasi che per lui erano del tutto nuove; è sempre stato calmo e preciso nei feedback per radio e ha preso confidenza con la vettura progressivamente al punto che nella parte finale della corsa è riuscito a tenere a bada due assi come Norris ed Hamilton. Visto quello che è successo nel weekend, ora sappiamo che possiamo contare su un driver di riserva pronto ad entrare in azione qualora ce ne sia bisogno.” Presente ai box anche il Presidente John Elkann, il quale dopo essersi congratulato col padre di Bearman con tanto di pacche sulle spalle, ha espresso un suo parere sulla squadra:” Negli ultimi mesi è quella che è migliorata di più.” Quanto visto in Arabia Saudita, un tracciato molto differente dal Barhain, ha confermato che la Ferrari si attesta come seconda forza del mondiale, in attesa che i tecnici capiscano il vero potenziale della SF-24 e che i prossimi sviluppi permettano alla Rossa di compiere ulteriori passi in avanti.

Impaludata

Al debutto poco entusiasmante di Sakhir, è seguita un’altra gara incolore delle Mercedes. George Russell è finito sesto ed Hamilton nono, quando partivano rispettivamente settimo ed ottavo. Hanno diversificato le strategie con Lewis rimasto in pista dopo la Safety-Car, ma alla fine Russell l’ha preceduto sul traguardo. La W15 è ancora acerba ed è indicativo che sia finita alle spalle di McLaren ed Aston Martin, due vetture clienti spinte dal motore della “Stella a Tre Punte.” A Brackley sono consci che c’è un grande lavoro da svolgere per risalire la china. Secondo il gran capo Toto Wolff si tratterebbe di un problema legato alla monoposto:” C’è qualcosa che non capiamo. Siamo veloci praticamente ovunque. Sappiamo che abbiamo un’ala posteriore più scarica e che stiamo compensando in curva, ma è proprio con l’alta velocità che perdiamo tutto il tempo sul giro. Da due anni – prosegue il dirigente austriaco – dobbiamo individuare qualcosa ed è questo l’aspetto da risolvere. Dobbiamo solo lavorare. A Melbourne torneremo forti e sono certo che al 100% riusciremo a colmare questo divario di prestazioni.”

In rialzo

La McLaren ha dato segni di risveglio. Se in Bahrain non era andata oltre il 6° posto con Lando Norris, a Jeddah è arrivata a ridosso del podio col giovane Oscar Piastri, il quale scattato dalla terza fila insieme al compagno, ha combattuto contro la Freccia d’Argento di Hamilton, capitalizzando una buona quarta posizione. Norris che ha tardato la propria sosta è finito ottavo incamerando punti che posizionano la scuderia di Woking in terza piazza davanti alla Mercedes tra i costruttori.

Risveglio

Fine settimana proficuo anche per l’Aston Martin. Nelle libere 2 di giovedì, Fernando Alonso era stato il più veloce precedendo Russell e Verstappen, poi in qualifica l’asturiano aveva portato la sua verde AMR24 in seconda fila col quarto crono. Un exploit che non ha trovato conferma in gara, Fernando non è mai stato tra i protagonisti e l’aver concluso quinto è tanto di guadagnato. Lance Stroll invece, che partiva decimo, ha archiviato la sua tre giorni contro un muro nel corso della 7^ tornata provocando l’intervento della Safety Car.

Terapia intensiva

Un pilota ritirato, Pierre Gasly ed Esteban Ocon 13°, dopo che si erano schierati in griglia in penultima fila. Un altro bilancio disastroso per l’Alpine, che sta vivendo un inizio di stagione infernale. Dopo le recenti defezioni di alcuni tecnici, al Team Principal Bruno Famin si prospetta un compito assai arduo per risollevare le sorti di un marchio prestigioso come quello della Renault. Ocon ha cercato di fare del proprio meglio, ma i limiti espressi finora dall’A524 sono evidenti.

Piccoli passi – Una settimana fa, a Sakhir, non aveva certo sfigurato: entrata in Q3 con Nico Hulkenberg, la Haas-Ferrari s’era poi piazzata 12^ con Kevin Magnussen partito 15°. Nelle qualifiche di Jeddah, il danese ed il tedesco si erano ritrovati rispettivamente 13° e 15°, ma poi in corsa Nico ha tirato fuori le unghie ed è entrato nella top-ten col 10° posto. Male Magnussen 12° e punito con due penalty.

 

Ordine d’arrivo

1° Max Verstappen (Red Bull-Honda) – 50 giri 1.20’43″273
2° Sergio Perez (Red Bull-Honda) – 13″643
3° Charles Leclerc (Ferrari) – 18″639
4° Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) – 32″007
5° Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) – 35″759
6° George Russell (Mercedes) – 39″936
7° Oliver Bearman (Ferrari) – 42″679
8° Lando Norris (McLaren-Mercedes) – 45″708
9° Lewis Hamilton (Mercedes) – 47″391
10° Nico Hulkenberg (Haas-Ferrari) – 1’16″996
11° Alexander Albon (Williams-Mercedes) – 1’28″354
12° Kevin Magnussen (Haas-Ferrari) – 1’45″737
13° Esteban Ocon (Alpine-Renault) – 1 giro
14° Yuki Tsunoda (Racing Bulls-Honda) – 1 giro
15° Logan Sargeant (Williams-Mercedes) – 1 giro
16° Daniel Ricciardo (Racing Bulls-Honda) – 1 giro
17° Valtteri Bottas (Sauber-Ferrari) – 1 giro
18° Guan Yu Zhou (Sauber-Ferrari) – 1 giro

Ritirati
Lance Stroll
Pierre Gasly

Classifica piloti
1° Verstappen 51 – 2° Perez 36 – 3° Leclerc 28 – 4° Russell 18 – 5° Piastri 16 – 6° Sainz 15 – 7° Norris, Alonso 12 – 9° Hamilton 8 – 10° Bearman 6 – 11° Stroll, Hulkenberg 1

Classifica costruttori
1^ Red Bull-Honda 87 – 2^ Ferrari 46 – 3^ McLaren-Mercedes 28 – 4^ Mercedes 26 – 5^ Aston Martin-Mercedes 13 – 6^ Haas-Ferrari 1

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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