Published on Novembre 21st, 2023 | by Massimo Campi
0F1 Las Vegas: Il Jackpot di Verstappen
Di Carlo Baffi
Il Campione del Mondo s’impone per la 18a volta nel 2023 avendo la meglio sul poleman Leclerc. Il monegasco conquista un prezioso secondo posto sulla Ferrari in dirittura d’arrivo ai danni di Perez che è matematicamente vice Campione. Per la Red Bull si tratta di uno storico uno-due. Sesto posto per Sainz con la seconda Rossa, che scontava la penalità in griglia. Male la Mercedes rispettivamente 7^ e 8^ con Hamilton e Russell, incalzata dalla Ferrari a soli 4 punti nel mondiale Costruttori.
Pista nuova per tutti con tutte le incognite del caso. Due Ferrari prime in qualifica a dimostrazione di come la SF-23 fosse parecchio competitiva. Penalità di 5” per lo start troppo aggressivo su Leclerc. Tanti fattori che avrebbero fatto pensare ad una possibile battuta a vuoto di Verstappen, che invece è nuovamente salito sul gradino più alto del podio confermando il suo immenso talento e pure la forza del team anglo-austriaco. La luccicante Las Vegas ci ha regalato una gara molto combattuta con colpi di scena a raffica, che riscatta il pessimo inizio nelle libere condizionate dal tombino volante. Lo show molto kitsch e sfavillante non ha avuto il sopravvento sull’evento sportivo e questo fa si che l’inedito tracciato del Nevada si meriti gli elogi. Si apprende che secondo la popolare rivista “Forbes”, il Gran Premio di Las Vegas abbia già raggiunto una valutazione economica di gran lunga maggiore del quotatissimo Super Bowl la finale della NFL di football americano, che ha così perso lo status di evento sportivo dell’anno. Ed i 315 mila spettatori registrati nei tre giorni sono un’evidenza. Della serie, Liberty Media che ha organizzato la corsa rischiando di tasca propria ed ha fatto bingo. Pista promossa? Si, anche se andranno risolti alcuni problemi legati al manto stradale ed ai suoi avvallamenti. Ed occhio alle auto d’epoca usate nella parata, che seminano l’olio in pista, che ha fatto arrabbiare Sainz.
Double face – Il weekend americano ci ha mostrato un Verstappen vecchia maniera in pista e fuori, almeno inizialmente. Critico senza mezze misure alla vigilia verso i lustrini e le paillettes, affermando di sentirsi un clown durante la presentazione hollywoodiana. Per lui Las Vegas era al 99% show e 1% sport sottolineando:” Capisco che una certa dose di spettacolo sia importante, ma mi piacciono le emozioni. Da bambino mi sono innamorato delle emozioni che da questo sport, non dello spettacolo che lo circonda. Quando vai a Monza, o a Spa – ha continuato – sei in posti che ti trasmettono emozione e passione e adoro guidare su quelle piste.” E s’è spinto oltre:” Per quanto mi riguarda un circuito cittadino non è mai entusiasmante con le monoposto attuali, perché sono troppo pesanti ed il poco grip non aiuta. Guidare una macchina di F.1 è molto più divertente quando hai curve ad alta velocità, ma di queste parti non ce ne sono. Lo scenario di Las Vegas sarà fantastico lungo la Strip, ma il layout in sé non è dei più entusiasmanti.” A coloro che gli chiedevano paragoni con altri stradali, vedi Monte Carlo, partivano altre rasoiate con riferimenti pallonari:” Monaco è la Champions League che tutti vogliono vincere, Las Vegas è la Eredivisie (Serie A olandese), con tutto rispetto per quest’ultima.” Un Max contestatore a 360°, anche paladino dei tifosi che nelle libere 2, disputate in piena notte (causa ritardi per il tombino killer), sono stati allontanati dalle forze dell’ordine per ragioni legate alla logistica ed alle normative sul lavoro. Per rimediare al disagio i promoter hanno offerto un buono da 200 dollari da spendere negli shop ufficiali del Gran Premio.” Se ricevessi un voucher di risarcimento dopo una notte così, probabilmente raderei al suolo un posto come questo.” Ecco, tenete bene a mente tutte queste frasi. Un atteggiamento duro quello di Max, sfoderato anche in corsa. Allo start ha puntato Leclerc e l’ha accompagnato fuori pista prendendo il comando; se n’è guardato bene di restituire la posizione. Una manovra vista tante volte nel 2021 nei duelli contro Hamilton e che ‘sta volta gli ha fruttato 5” secondi di penalità che ha scontato nel primo pit-stop fatto al 18esimo dei 50 giri previsti. Si era lamentato di aver finito le sue gomme e Leclerc gli aveva appena soffiato la leadership. Per nulla infastidito della sanzione, anzi ha pure scherzato via radio mandando i propri saluti al collegio dei commissari, “Mad Max” s’è rituffato nella mischia. Grazie all’entrata della safety-car al passaggio 26 ed alla mescola hard più veloce della media montata inizialmente, è risalito col coltello fra i denti. Ha regolato prima Russell dopo una lotta con tanto di contatto (da qui l’entrata della vettura di sicurezza per rimuovere i detriti) e poi ha liquidato Gasly, Piastri, Perez (tornata 36) ed infine Leclerc nel giro successivo alla curva 14. Il ferrarista ha cercato di allungare la staccata ripassando Max, che però ha tenuto giù il piede tenendosi la leadership. Nelle battute finali ha rallentato su richiesta del team, offrendo la scia a Perez per consentirgli di restare secondo. Il terminator era improvvisamente diventato magnanino verso un compagno col quale non vanta un rapporto idilliaco. Un gioco di squadra vano, ma per lui poco ha importato. Dopo aver tagliato vittoriosamente il traguardo ha manifestato la sua gioia intonando “Viva Las Vegas”. Forse faceva parte del copione, visto che Max è sceso in pista avvolto da una tuta bianca con le stelline d’oro che richiamava il costume di Elvis Presley, la leggenda del rock che interpretò quella canzone nel film omonimo. Infine una volta davanti a David Coulthard per le consuete interviste di protocollo del dopo gara, s’è tolto definitivamente la maschera del “bad boy”, dicendo di non veder l’ora di ritornare a correre nella capitale dell’azzardo. Una metamorfosi totale, vuoi per la gioia di aver vinto, vuoi per il divertimento provato nei tanti sorpassi, vuoi per la cornice suggestiva dell’Hotel Bellagio con le sue fontane. Insomma, abbiamo visto un Max trasformato, felice e cordiale di aver raggiunto il record di trionfi di Vettel, ben 53.” Ho dovuto superare alcune vetture per raggiungere Leclerc e Perez – ha detto – ma poi si è visto che qui il Drs è molto potente. Per cui, anche quando prendevi la testa, se il pilota dietro aveva ancora il Drs poteva riattaccarti. Credo che oggi si sono viste delle belle battaglie. E’ stato molto divertente.”
Felice a metà – Avrebbe dovuto gioire per aver blindato il secondo posto in campionato, garantendo la doppietta al suo team, la prima nella storia dei bibitari. Invece s’è avuta l’impressione che Sergio Perez non fossi al settimo cielo. Per la seconda volta consecutiva s’è fatto precedere sul filo di lana da un rivale. In Brasile l’ha freddato nonno Alonso per soli 53 millesimi ed ora Leclerc, quando in entrambe le occasioni credeva di avercela fatta. Eppure il risultato ottenuto è positivo, tenuto conto che il messicano partiva dall’undicesima posizione e che dopo il primo giro è dovuto riparare ai box per sostituire il musetto dopo una collisione in curva 1. Si è rifatto sotto sfruttando la Safety Car ed è risalito sino alle spalle di Verstappen. Vabbè poi gli è andata male all’ultima mano. Ha disputato comunque una bella corsa da numero due (senza offesa) di gran lunga migliore di alcune altre sue performances viste di recente.
In rimonta – La volata con cui Charles Leclerc s’è aggiudicato di forza il secondo gradino del podio, farebbe pensare che il Cavallino abbia già lanciato lo sprint finale in vista di Abu Dhabi, quando il prossimo weekend si giocherà la seconda piazza tra i costruttori contro la Mercedes. Quel gap che soltanto un mese fa pareva incolmabile s’è ridotto a sole quattro lunghezze e le Frecce Nere viste a Las Vegas sono apparse parecchio spuntate. Aumenta il rammarico per Carlos Sainz, che malgrado il secondo crono in Q3, sia dovuto scattare dieci posizioni indietro per la sostituzione forzata della batteria, a causa dell’urto col tombino incriminato. Un penalty che stride ancora per la sua assurdità. Il Team Principal Frederic Vasseur s’è giustamente imbufalito definendo la situazione inaccettabile, ma è lecito domandarsi:” perché chi sta sopra di lui a Maranello non si è fatto sentire? Sia l’A.D. Vigna che il Numero Uno John Elkann erano presenti ai box. Con entrambe le Rosse al palo, vi erano buone possibilità di assistere ad un’altra gara, magari con un bottino pieno. Certo, coi se e coi ma non si va lontani, però quando ci si batte per una posizione in campionato nulla va lasciato al caso. E la chance di sbarcare a Yas Marina già davanti alla “Stella a Tre Punte” era concreta. Ma parliamo della gara. Leclerc pur essendo al palo si è ritrovato appaiato a Verstappen che alla prima curva l’ha mandato largo. Il monegasco, dopo aver protestato via radio, sarebbe tornato davanti al giro 16 con un bel sorpasso in curva 14, sfruttando il DRS e la buona resa della mescola media. Dopo il suo pit-stop (21^ tornata) in cui ha montato le hard, Charles appariva in controllo anche su Verstappen, ma una 2^ Safety-Car ha rimescolato le carte. Leclerc, fresco della sosta è rimasto in pista, mentre le due Red Bull hanno beneficiato della sosta per rientrare in gioco con degli pneumatici nuovi: situazione che ha loro consentito di spingere maggiormente. Un confronto reso ancora più impari dal graining che ha afflitto la Rossa n° 16. Leclerc ha così ceduto all’assalto di Verstappen, cercando comunque di vendere cara la pelle. Ha poi respinto caparbiamente gli attacchi di Perez fino a 43° passaggio, quando dopo un lungo si è visto sopravanzare dal messicano. Ma il “Principino” ha sfoderato nuovamente gli artigli ed all’ultimo giro ha impiombato “Checo”. Più che comprensibile il suo sfogo colorito via radio dopo la finish line:” Almeno un c…o di secondo posto.” Sfinito dalla tensione, il monegasco ha espresso la sua delusione per la mancata affermazione:” Credo che senza la Safety-Car la vittoria sarebbe stata nostra. Avere le gomme usate dopo la Safety-Car ci ha danneggiato. Il fine settimana – ha proseguito – non è cominciato come doveva, ma sono felice che sia finito così.” Decisamente più critico Carlos Sainz, che dopo la disavventura nelle PL1 ha criticato l’organizzazione anche per l’olio in pista perduto sulla griglia da un’auto della parata. Manco a farlo apposta, l’iberico s’è girato nel caotico primo passaggio dopo aver urtato Hamilton finendo dietro:” Appena ho toccato il freno le gomme erano bloccate. Il primo giro è stato difficile per tutti – ha raccontato il madrileno – con poco grip e le gomme fredde. Ero quasi ultimo ed essere riuscito a rimontare fino alla sesta posizione è un risultato positivo. Ho fatto tutto ciò che potevo. Al tempo stesso non aver potuto lottare per la vittoria visto il passo che avevamo nel weekend, è una delusione. Però ho almeno ottenuto 8 punti per la squadra e questo è importante.” Nelle ultime battute infatti, Carlos ha attaccato passando Gasly e Russell, guadagnandosi un sudato sesto posto.” Non vedo l’ora di gareggiare ad Abu Dhabi – ha concluso Sainz – La lotta per la seconda posizione fra i team è apertissima e faremo di tutto per centrare il risultato.” Soddisfazione anche nel pensiero di Fred Vasseur, il quale ha elogiato la corsa di Leclerc:” Ha superato per tre vote una Red bull, non capita molto spesso di poterlo fare. Abbiamo chiuso secondi, anche se l’obiettivo era vincere. Nel complesso però ritengo che la nostra prestazione sia stata grandiosa. Anche per quanto riguarda Carlos risalito sesto dopo che era scivolato 18°. Purtroppo non abbiamo avuto fortuna con i tempi della Safety-Car.”
Risorto – In una giornata in cui Fernando Alonso è finito fuori causa fin dalla prima curva coinvolto nell’incidente multiplo, l’Aston Martin ha ritrovato Lance Stroll, al suo secondo risultato positivo di fila. Pare risorto il canadese, che poche settimane fa era ancora disperso nel tunnel. Il suo quinto posto ha fruttato 10 punti, che con la nona piazza di Alonso salgono a 12. Alla vigilia di Abu Dhabi, le distanze dalla McLaren si sono ridotte ad 11 lunghezze ed il team di Silverstone può diventare la quarta forza. Resta comunque l’amarezza di una seconda parte di Campionato in controtendenza con l’ottimo avvio di stagione.
Contraccolpo – La striscia di ottimi risultati della McLaren-Mercedes ha subito un brusco arresto nella trasferta americana. L’immagine emblematica è quella di Lando Norris finito contro le barriere di curva 12 dopo aver perso il controllo della vettura poco prima: era il giro 3. In piena velocità ha strisciato lungo il muro per poi schiantarsi senza la ruota posteriore. Fortunatamente l’inglese ha subito rassicurato di essere a posto, ma per sicurezza è stato trasferito nel vicino ospedale dal quale sarebbero poi arrivate notizie confortanti circa il suo buono stato di salute. Circa le cause dell’incidente, il Team Principal Andrea Stella ha parlato di due elementi, la presenza di un dosso e le gomme ancora fredde. Il problema legato alle temperature notturne del Nevada era stato parecchio discusso nei giorni precedenti l’evento, tant’è che si temevano valori molto più bassi dei 19° gradi riscontrati sull’asfalto al momento del via. Stella ha rimarcato che quel dosso si notava dalle scintille prodotte dal transito delle vetture. Un pericolo che dovrà assolutamente essere eliminato nei prossimi anni. Per dovere i cronaca, i piloti avevano evidenziato la presenza di altri dossi tra curva 11 e 17. Perduto Norris, è toccato ad Oscar Piastri tenere alte le sorti del team. L’australiano doveva riscattare una pessima qualifica e forte delle sue qualità è risalito fino al quarto posto a dieci giri dal termine. Peccato che la tornata dopo abbia dovuto fermarsi per montare le medie dopo i due set di dure. Ha concluso decimo, consolandosi con il giro più veloce in 1’35”490 firmato al passaggio 47.
Frecce Nerissime – L’umore in casa Mercedes non lascia dubbi. Il flop in Brasile aveva scatenato la severissima autocritica del Team Boss Toto Wolff, che si pensava sortisse una reazione. Invece le W14 sono apparse in grande difficoltà. Con Lewis Hamilton decimo in griglia, le speranze erano riposte in George Russell terzo. Il giovane britannico avrebbe potuto incamerare punti fondamentali, ma è entrato in rotta di collisione con Verstappen, beccandosi 5” di penalty. A fine gara George ha detto di non aver visto il rivale trovandosi in un punto cieco e di non aspettarsi il sorpasso. “Non stavo nemmeno lottando con lui – ha aggiunto – perché sapevamo che la nostra gara non era su Max, avevamo un passo peggiore. Dovevamo solo conservare le gomme.” Ovvio il suo dispiacere per il podio gettato alle ortiche. E’ finito alle spalle di Hamilton, la cui gara è stata compromessa sin dall’inizio, in cui è finito in mezzo alla baraonda della prima curva. La Mercedes ha perso 16 punti nei confronti della Ferrari e vola ad Abu Dhabi sapendo di giocarsi tutto all’ultimo round.” È frustrante dirlo – ha commentato Toto Wolff – ma quello di oggi è stato un altro esempio di Gran Premio in cui abbiamo avuto un buon passo e non abbiamo ottenuto il risultato che meritavamo. Ora dobbiamo concentrarci nuovamente in vista di Abu Dhabi. È una battaglia serrata nel Campionato Costruttori e speriamo di riuscire a ottenere un buon risultato.
Voilà Ocon! – Il quarto tempo fatto registrare in Q3 da Pierre Gasly aveva alimentato le speranze dell’Alpine, ma le prestazioni in gara sono franate relegandolo ai margini della top-ten. Per contro, come da una slot machine, è spuntata inaspettatamente la A523 numero 31 di Esteban Ocon. Chi avrebbe mai pronosticato il suo quarto posto quando partiva 16esimo? Magie della città che non dorme mai e dei tecnici di Enstone, che a Las Vegas hanno puntato su un’ala anteriore molto scarica.
Ordine d’arrivo:
1° Max Verstappen (Red Bull-Honda) – 50 giri
2° Charles Leclerc (Ferrari) – 2″070
3° Sergio Perez (Red Bull-Honda) – 2″241
4° Esteban Ocon (Alpine-Renault) – 18″665
5° Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) – 20″067
6° Carlos Sainz (Ferrari) – 20″834
7° Lewis Hamilton (Mercedes) – 21″755
8° George Russell (Mercedes) – 23″091 **
9° Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) – 25″964
10° Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) – 29″496
11° Pierre Gasly (Alpine-Renault) – 34″270
12° Alexander Albon (Williams-Mercedes) – 43″398
13° Kevin Magnussen (Haas-Ferrari) – 44″825
14° Daniel Ricciardo (Alpha Tauri-Honda) – 48″525
15° Guan Yu Zhou (Alfa Romeo-Ferrari) – 50″162
16° Logan Sargeant (Williams-Mercedes) – 50″882
17° Valtteri Bottas (Alfa Romeo-Ferrari) – 1’25″350
** 5″ di penalità
Ritirati:
Yuki Tsunoda (Alpha Tauri-Honda)
Nico Hulkenberg (Haas-Ferrari)
Lando Norris (McLaren-Mercedes)
Classifica Piloti:
1° Verstappen 549 punti – 2° Perez 273 – 3° Hamilton 232 – 4° Alonso, Sainz 200 – 5° Norris 195 – 7° Leclerc 188 – 8° Russell 160 – 9° Piastri 89 – 10° Stroll 73 – 11° Gasly 62 – 12° Ocon 58 – 13° Albon 27 – 14° Tsunoda 13 – 15° Bottas 10 – 16° Hulkenberg 9 – 17° Zhou, Ricciardo 6 – 19° Magnussen 3 – 19° Lawson 2 – 20° Sargeant 1
Classifica Costruttori:
1^ Red Bull-Honda 822 punti – 2^ Mercedes 392 – 3^ Ferrari 388 – 4^ McLaren-Mercedes 284 – 5^ Aston Martin-Mercedes 273 – 6^ Alpine-Renault 120 – 7^ Williams-Mercedes 28 – 8^ Alpha Tauri 21 – 9^ Alfa Romeo-Ferrari 16 – 10^ Haas-Ferrari 12