Published on Novembre 17th, 2023 | by Massimo Campi
0GP Las Vegas: il tombino è un killer
Di Carlo Baffi
Debutto tragicomico del Gran Premio più atteso e luccicante dell’anno. A farne le spese la Ferrari di Sainz e l’Alpine di Ocon. Nelle Libere 2 allungate a 90’, le Rosse sono state le più veloci piazzando in vetta i propri piloti.
Un vecchio adagio recitava:” Comunque vada sarà un successo”. Beh, per la verità non è sempre così. C’è da ammettere però che il tanto sbandierato Gran Premio di Las Vegas, ha già fatto registrare un record. E’ entrato negli annali della Formula Uno dopo soli otto minuti di prove Libere 1. Purtroppo non c’è di mezzo alcuna impresa sportiva. Nessun cavaliere del rischio protagonista, bensì un piccolo ed anonimo tombino. Di quelli presenti sulle strade di tutti giorni, che però ha distrutto due monoposto. Sfortuna? Ci crediamo poco. Certo è che scegliere come esordio in pista un venerdì 17 e per di più nel regno del gioco d’azzardo, fa un po’ specie.
Il botto – Ma cos’è successo? Al passaggio della Ferrari di Sainz si è sentito chiaramente un rumore anomalo accompagnato da una nuvola di fumo e scintille provenienti dal retrotreno della SF-23. Immagini eloquenti che testimoniavano l’impatto della vettura (che ha avuto un sobbalzo) contro qualcosa presente sulla pista. Il mistero è stato presto svelato e si è scoperto che a causare l’incidente era stato un tombino sollevatosi precedentemente da terra, complice il transito delle monoposto sulla Strip. Probabilmente ha ceduto la sigillatura con l’asfalto per colpa dell’effetto suolo, che come una ventosa ha staccato il manufatto. Un detrito trasformatosi in una pericolosissima minaccia per i concorrenti. La direzione gara è prontamente intervenuta esponendo dapprima la bandiera rossa e poi non facendo più ripartire la sessione. Segno inequivocabile che la situazione era seria.
Disastro – Una volta riportata ai box, la Ferrari numero 55 evidenziava gravi danni al fondo della scocca al punto da dover esser sostituito. Ma purtroppo non era finita li, dal momento che l’urto violento aveva coinvolto anche la power unit e la batteria. Problemi pure per lo spagnolo che lamentava dolori alla schiena; pare infatti che il suo sedile avesse subito danneggiamenti. Un episodio che ha fatto infuriare il Team Principal del Cavallino Frederic Vasseur, il quale ha tuonato:” Carlos ci ha detto che aveva colpito qualcosa, ma non sapeva esattamente cosa. Abbiamo avuto una FP1 complicata che ci costerà una fortuna. E’ saltata una sessione con Carlos e forse non scenderemo in pista per le FP2, in quanto dobbiamo cambiare il telaio. Lo show è lo show – ha concluso il manager transalpino – ma ritengo sia semplicemente inaccettabile per la F.1 di oggi.”
Ripartenza – Ovviamente tutto questo caos ha provocato inevitabili ritardi sulla tabella di marcia, dal momento che per ragioni di sicurezza la Fia ha provveduto a controllare accuratamente tutti i tombini presenti sui 6.110 metri del circuito per evitare altri “sinistri incontri”. Le FP2 sono così scattate a notte fonda alle 02:30 locali, le 11:30 italiane. Sono durate 90’ a differenza dei 60’ previsti dal regolamento, al fine di recuperare la sessione interrotta anzitempo. Contrariamente alle previsioni, grazie ad un miracolo dei meccanici del Cavallino, Sainz ha potuto presentarsi al via sulla sua vettura ricostruita di sana pianta. Stessa sorte per Esteban Ocon, seppur con danni meno ingenti. A quanto pare il francese è stato il primo ad impattare contro il tombino facendolo alzare. A posteriori in Ferrari han tirato un sospiro di sollievo, in primis perché Carlos s’è preso solo un grande spavento; non scordiamoci che la collisione è avvenuta in piena velocità a circa 320 km orari. E poi perché la sessione ha visto svettare ai primi due posti Leclerc e lo stesso madrileno, rispettivamente coi tempi di 1’35”265 e 1”35”782 (oltre mezzo secondo dal monegasco). Le Rosse hanno preceduto l’Aston Martin di Alonso, Perez, Bottas e Verstappen. Le Mercedes, dirette rivali della Ferrari nel Mondiale Costruttori, si sono piazzate in 9^ e 12^ posizione con Hamilton e Russell. Arretrato anche il duo McLaren: Norris 11° e Piastri 14°.
Il danno e la beffa – Gli ottimi riscontri giunti dalla FP2 non hanno però mitigato il forte disappunto del box Ferrari, che s’è visto pure confermare la penalità inflitta a Sainz. La sostituzione della sopracitata batteria (la terza nel campionato), comporterà una retrocessione di 10 posizioni sulla griglia. Il clan di Maranello aveva chiesto una deroga, siccome riteneva l’incidente imputabile ad un fattore esterno, ma il collegio dei commissari ha risposto picche. Non ha voluto fare eccezioni al fine di non creare precedenti e così il Cavallino s’è ritrovato cornuto e mazziato. Partire da una posizione arretrata in piena bagarre nella corsa al secondo posto è un handicap non da poco. E che dire dell’aspetto economico? E’ stato introdotto il budget cap per contenere i costi e poi ti ritrovi a far fronte ad un esborso spuntato dal nulla, forse per imperizia altrui. Il grande Totò avrebbe commentato con il celeberrimo:” … e io pago.”.
Tutto va ben … – Nel corso della conferenza stampa riservata ai Team Principal, il boss della Mercedes Toto Wolff ha minimizzato la faccenda del “tombino killer” dichiarando che in fondo non è successo nulla. “Siamo solo al giovedì pomeriggio ed è stata cancellata una sessione di prove libere. Il tombino sarà sigillato e da domani non se ne palerà più. Sono solo delle Libere 1 – ha aggiunto il manager austriaco – come possiamo criticare un evento che offre nuovi standard sotto diversi aspetti? Occorre dare fiducia a chi ha organizzato questo Gran Premio, portando il nostro sport ad un livello mai visto in passato.” Un ragionamento che non fa una grinza. Apprezziamo il grande sforzo fatto da Liberty Media che si è assunta l’onere di un investimento copioso, si parla di oltre 800 milioni di dollari, per organizzare questo big-event. Condannare in prima istanza i promoter non sarebbe corretto, però chiediamoci:” Se al posto della SF-23, ci fosse stata una W14, l’opinione di Wolff sarebbe stata la stessa?”
Riflessioni – Dopo la presentazione kolossal dell’evento, con effetti speciali a raffica, il tre volte iridato Max Verstappen non ha riservato un commento magnanimo nei confronti dell’atmosfera psichedelica.” Las Vegas è 99% show ed 1% sport”. E circa la passerella ha rincarato la dose:” Per me si può anche saltare. Siamo li in piedi, sembriamo dei clown.” Più lapidario di così. L’olandese è noto per i suoi atteggiamenti poco diplomatici che a volte lo fanno passare per un bulletto di quartiere. Però gli va riconosciuta la schiettezza e senza tanti giri di parole, ha espresso un’opinione condivisa da tanti altri e che conferma le perplessità sulla deriva che da tempo sta assumendo il Circus sulla forte spinta imposta da Liberty Media. Per la verità “Mad Max” è sempre stato critico pure nei confronti della “Sprint Race”, altra pensata per aumentare lo show. In tutta franchezza quanto visto nelle Libere 1, non rappresenta un bel biglietto da visita per il G.P. di Las Vegas. Parlare di flop sarebbe una conclusione decisamente avventata, però non possiamo passare sopra ad un incidente avvenuto su un rettilineo che le macchine affrontano in piena velocità. E non rinvanghiamo il passato affermando che fatti simili se ne sono già visti: appunto per questo vanno evitati in futuro. Qui c’è in ballo la sicurezza. Una questione emersa già un mese fa quando era finito al centro delle polemiche il G.P. del Qatar, per via dei cordoli a piramide che misero in salita la Pirelli (abile a reagire con esemplare professionalità) e per le condizioni climatiche. Il caldo eccessivo mandò in tilt i piloti. Una magra che il Circus poteva evitare con qualche collaudo preventivo in più. Ma con un calendario zeppo di Gran Premi saliti a 22 (Imola è stata cancellata per il maltempo se no erano 23) i tempi stringono e occorre lavorare alla velocità della luce. Da qui l’esigenza di inserire le trasferte back-to back che sottopongono il personale dei team a ritmi massacranti. Dal Nevada tutti voleranno a Abu Dhabi per essere in puntuali in griglia nel giro di una settimana. E’ il prezzo da pagare per far crescere gli introiti del giocattolo, però è bene non tirare troppo la corda. Ci auguriamo vivamente che Las Vegas ci regali una gara avvincente, dove lo spettacolo non si limiti solo ad una coreografia spettacolare fine a sé stessa. Di Gran Premi in stile “Legoland” ci basta già quello di Miami.