Published on Luglio 11th, 2023 | by Massimo Campi
0Verstappen: Implacabile anche a Silverstone.
Di Carlo Baffi
Il Campione del Mondo firma l’ennesimo successo con la Red Bull. Alle sue spalle Norris su una sorprendente McLaren, che piazza al quarto posto anche il rookie Piastri. Hamilton terzo agguanta il podio con la Mercedes, a punti pure con Russell, quinto. Deludono le Ferrari in fondo alla top ten: Leclerc nono e Sainz decimo. Avvicendamento all’Alpha Tauri, Ricciardo al posto di De Vries.
L’epilogo è sempre quello visto finora, ma il 76° Gran Premio di Gran Bretagna non si può di che sia stato monotono. La marcia trionfale di Verstappen non s’è svolta con la consueta scioltezza e l’orange ha dovuto un po’ sudare. Merito della McLaren-Mercedes grande rivelazione del week-end, veloce sia in qualifica che in gara, a cui vanno tutti gli onori della cronaca.
Capolavoro! Indipendentemente da come fosse andato il Gran Premio, la McLaren s’è guadagnata l’oscar di miglior attrice protagonista per quanto ha mostrato in qualifica: Lando Norris 2° ed Oscar Piastri 3°. Un risultato che ha fatto esplodere di gioia l’amministratore delegato Zak Brown (al pit wall) e tutto il suo box. Che la compagine inglese fosse in crescita l’aveva dimostrato sin da Monaco, ma dopo il quarto posto (qualifica e gara) in Austria di Norris e l’exploit del sabato pomeriggio a Silverstone sono arrivate le certezze che non si tratta di un fuoco di paglia. Il Team Principal Andrea Stella ed i suoi uomini stanno facendo passi da gigante. Si pensi che poco prima del calare della bandiera a scacchi, Norris aveva la pole con il tempo di 1’26”961, poi Verstappen l’ha gelato con un giro monstre in 1’26”720 scalzandolo dalla vetta: ma ci sta quando combatti contro gli alieni. Però chi avrebbe mai pensato che in quattro mesi le monoposto di Woking fossero state in grado di dare del filo da torcere alla Red Bull sul giro secco? Praticamente nessuno. Gli incubi vissuti a inizio stagione quando i vertici ammisero che il progetto presentava non poche lacune paiono ormai superati. Sul fronte piloti, Norris dimostra che con una MCL60 competitiva è in grado di sfoggiare le sue virtù, peraltro note. Idem per Piastri che dopo un non facile inizio essendo alla sua prima esperienza in F.1 comincia a presentare le sue credenziali. I più scettici temevano problemi di tenuta in gara, invece l’ultimo pacchetto di innovazioni è stato efficiente pure la domenica, anche per il buon feeling con la nuova generazione di pneumatici Pirelli (progrediti sul piano della resistenza) sorprendendo un poco anche gli stessi appartenenti al team. Tutto ok, sia per la gestione gomme, che per le velocità di punta. Norris è partito a fionda issandosi al primo posto e tenendosi dietro per cinque tornate il poleman della Red Bull. Emozionante il boato da stadio esploso dalle tribune con cui i tifosi inglesi hanno salutato i passaggi da leader dell’idolo locale. E che dire di Piastri, bravissimo allo start che invano ha tentato ripetutamente di sopravanzare Verstappen che ha dovuto tirar fuori le unghie per restare secondo? Il sogno McLaren è però durato troppo poco. Una volta raggiunto dall’iridato, Norris non ha opposto resistenza più di tanto badando saggiamente a conservare una posizione che vale oro in classifica. Qualcuno sostiene che avrebbe dovuto azzardare qualcosa in più, ma se la MCL60 continuerà su questi standard, (questo risultato è stato costruito e non ottenuto per circostanze fortuite) avrà tutto il tempo di togliersi nuovi sfizi. Del resto una volta alle spalle del primo della classe, il 23enne di Glastonbury in McLaren dal 2019, non l’ha perso di vista cercando di marcarlo a vista: il gap più ampio ha raggiunto gli 8” al 28esimo dei 52 giri previsti e con Piastri sempre dietro. Poi con l’entrata della safety car, causa lo stop della Haas-Ferrari di Magnussen, i concorrenti si sono ricompattati ed alla fine Lando ha chiuso a 3”798 dal vincitore. Malgrado non sia riuscito a tenere il passo della RB19 numero 1, Norris è stato molto abile a contenere, girando con le hard, il ritorno di un agguerrito Hamilton che forte delle soft ha cercato in tutti i modi di soffiargli il posto d’onore. Peccato per Piastri, penalizzato dall’ingresso della vettura di sicurezza, che gli ha tolto un podio meritato. Comunque i 30 punti acquisti, permettono alla McLaren di rafforzare il suo quinto posto tra i costruttori. Intervistato da David Coulthard prima del podio, Norris non ha nascosto il proprio entusiasmo:” E’ davvero folle! Devo ringraziare la squadra che ha eseguito un lavoro eccezionale, che non sarebbe stato possibile senza i loro sforzi. Abbiamo lottato alla grande con Lewis ed ho cercato di dare del filo da torcere a Max. E’ stata una gara lunga e fantastica.” Un’impresa accolta calorosamente dal pubblico (nei tre giorni si sono registrate ben 480 mila presenze) tra il quale è esplosa una sorta di “papaya-mania”, per via del colore arancio tenue che compare sulla livrea del bolide di Woking. Per contro, lo stesso Lando ha voluto lanciare un monito affinché non ci si lasci trasportare da eccessivo entusiasmo, evidenziando che la vettura è ancora difficile da pilotare nelle curve lente. A suo giudizio c’è molta strada da fare per lottare ad armi pare con team del calibro di Red Bull e Mercedes.
En plein. Verstappen ha firmato la sua 43esima vittoria in carriera, l’ottava del 2023 (sesta di fila), la 27^ pole ed il giro più veloce in 1’30”275, alla tornata 42. Per la Red Bull si tratta del decimo trionfo su dieci Gran Premi (ricordarsi sempre della profezia di Russell fatta a inizio campionato secondo cui i “bibitari” le vinceranno tutte). Eppure a fine gara, Max ha dichiarato:” Oggi non è stato un granché, ma almeno è stato un po’ più emozionante. Ho spinto per vincere e Lando non ha opposto resistenza. E’ stato molto gentile con me. Ma poi è rientrato nel Drs e quindi aveva parecchio ritmo.” Una gioia contenuta a cui ha aggiunto una considerazione sul suo pattinamento al via, dove è gli è mancato pure un briciolo di reattività per contrastare Norris:”… non è stato molto positivo, bensì molto, molto brutto. Quindi ci penseremo, perché credo che le ultime partenze siano state decisamente migliori.” Un’autocritica che ci sta tutta, soprattutto da uno come lui alla perenne ricerca della perfezione. Come detto sopra, ‘l’olandese volante” non è mai riuscito a fare il vuoto pneumatico, per il ritmo di Norris e per la mescola soft montata dopo la safety-car:” … è stato un po’ più difficile per noi tenere le gomme in vita.” Detto questo, ora “Super Max”, vanta ben 99 punti di vantaggio su Sergio Perez, il suo immediato inseguitore (inseguitore si fa per dire) e 118 dal terzo, Fernando Alonso. Senza offesa per la concorrenza, Verstappen può dormire sonni abbastanza tranquilli e non pensiamo che possa avere dei cali di concentrazione: i cannibali sono sempre a caccia di nuovi record. Chi invece deve svoltare ed al più presto è Perez, non ancora uscito completamente dalla crisi. Per la quinta volta in questo campionato non è entrato in Q3, (terza qualifica in cui non va oltre la Q1), poi la domenica s’è riscattato, come ha fatto al Red Bull Ring. Ha agguantato punti chiudendo sesto dopo esser scattato solo quindicesimo. D’accordo guida la miglior monoposto del lotto, ma è indubbio che da dopo Miami sia andato in calando. In Austria s’è riaffacciato sul podio, ma a Silverstone ha fatto il gambero. “Checo” afferma che grazie al supporto del team uscirà dal tunnel, vogliamo credergli anche se l’impressione è che a Milton Keynes non facciano molto conto su di lui. Nella graduatoria costruttori la Red Bull comanda con 208 lunghezze di vantaggio sulla seconda, ossia la Mercedes. Non è utopia pensare che Adrian Newey ed i suoi tecnici, abbiano iniziato a concentrare i loro sforzi sul progetto 2024. In questo mondiale, hanno di che per vivere di rendita.
Alti e bassi. La Mercedes ha allungato rispetto all’Aston Martin rafforzando la sua seconda piazza tra i costruttori: i punti sono 22. Un margine esiguo considerando l’equilibrio che regna nel mondiale, dove le quotazioni dei team variano di gara in gara a seconda dei tracciati. Dopo Barcellona, pareva che le Frecce Nere avessero svoltato, ma in Austria sono state messe dietro dalla Ferrari ed a Silverstone han ceduto il passo alle McLaren. In questo 2023, è la seconda volta che la “Stella a Tre Punte” viene battuta da un team cliente. Prima della McLaren era stata l’Aston Martin ad avere questo merito, una situazione che non era stata particolarmente gradita dai vertici di Brackley. Sabato sera, a parlare di campanello d’allarme per la Mercedes era stato Hamilton:” Gli altri ci hanno superato e noi dobbiamo fare di più.” Ed appena terminata la corsa, l’eptacampione ha ribadito il concetto:” La McLaren è un razzo, ha una velocità pazzesca.” Lewis ha avuto modo di toccare con mano nella battaglia ravvicinata nel corso delle ultime tornate quando non è stato in grado di strappare il secondo gradino del podio a Norris. Dopo aver rivolto i complimenti al connazionale ed al team rivale, ha riconosciuto di non esser riuscito a tenere il passo della MCL60:” Ci è mancato lo spunto necessario nei rettilinei e così è andato via.” Hamilton ha anche ammesso di non esser stato impeccabile allo start, era settimo in griglia ed al primo passaggio s’è ritrovato nono alle spalle di Gasly ed Alonso (erano tutti con le medie). Non si è perso d’animo a differenza di una settimana fa quando via radio si era lamentato col team boss Toto Wolff della vettura, ha proseguito superando il vecchio nemico Fernando e grazie ad un buon rendimento delle sue gomme gialle, ad una strategia azzeccata ed alla Safety Car arrivata al momento opportuno, s’è ritrovato nelle condizioni di poter lottare per il secondo posto. Dunque un risultato proficuo reso ancora più utile dalle difficoltà incontrate dall’Aston Martin. Insomma, il “vecchio leone” è stato ancora una volta tra i protagonisti sul terreno di caccia da lui preferito: l’amata Silverstone, roccaforte dei suoi fedelissimi ammiratori. “Dobbiamo continuare a spingere – ha ribadito Lewis – e potremo raggiungere chi ci sta davanti.” Il britannico continua a manifestare fiducia nel gruppo, anche se la firma sul rinnovo del contratto tarda ad arrivare:” Non è una questione di soldi” ha affermato, per cui attendiamo fiduciosi. Il suo compagno Russell gli partiva davanti col sesto tempo, optando per le soft e facendo presagire una gara d’attacco. E’ stato abile a freddare Sainz per mettersi subito a caccia di Leclerc che s’è difeso al limite, forse anche oltre. Il britannico ha mostrato di avere un passo eccellente con la mescola scelta, senza soffrire un’usura eccessiva:” Ho percorso 28 giri ad un secondo da una vettura che mi precedeva. E se avessi avuto aria pulita avrei potuto allungare ancora.” Messosi alle spalle le Ferrari, George ha dovuto però alzare bandiera bianca di fronte alla MCL60 di Piastri che ha mantenuto il quarto posto. Probabilmente ad essere critici, dalle Frecce Nere ci si poteva attendere qualcosa di più su una pista come quella di Silverstone, ma la nuova W14 mostra ancora qualche lacuna sebbene abbia ripreso a capitalizzare la domenica il lavoro svolto venerdì e sabato.
Fiato corto. Ha mancato il podio in Stiria e pure in Inghilterra. Che sta succedendo all’Aston Martin? Bella domanda. Fa specie non vedere Alonso lottare tra i primi in qualifica ed in gara come nella prima fase del mondiale. L’inversione di tendenza ha coinciso con la trasferta di Barcellona, tappa in cui buona parte delle scuderie portava degli sviluppi importanti. E da li in avanti è sembrato che la compagine di Lawrence Stroll non mostrasse più quello smalto che aveva fatto di lei la grande rivelazione del 2023. A Silverstone, Alonso da nono ha rimediato un settimo posto, mentre il suo compagno Stroll 12°, è terminato due posizioni indietro, punito anche con 5” di penalità per via del contatto con l’Alpine di Pierre Gasly. Pur disponendo di un’arma spuntata Fernando ha preceduto, grazie alla sua esperienza ed alla strategia, le due rosse, dovendo però cedere il passo a Perez. L’iberico non ha nascosto le difficoltà patite durante il fine settimana, imputandole alla crescita della concorrenza ed alla conformazione delle recenti piste, senza escludere gli effetti delle nuove Pirelli. “Spero che in Ungheria (in programma fra due settimane), ritorneremo ad essere competitivi” s’è augurato il bi-campione del mondo.
Passo falso. Sono passati solo sette giorni dal G.P. d’Austria che aveva riconsegnato alla Ferrari tante speranze. C’era ottimismo in vista della trasferta di Silverstone che invece ha riservato un’amara sorpresa, togliendo al Cavallino il sorriso e riservandogli una realtà forse troppo severa. Sia Charles Leclerc che Carlos Sainz, classificatisi col quarto e quinto crono non hanno mai dato l’impressione di tenere il passo dei migliori. Verstappen e Red Bull a parte, anche le McLaren erano imprendibili. S’è poi sommata la scelta di una strategia troppo conservativa per paura di subire un forte degrado degli pneumatici, che ha finito per impedire alla SF-23 di sfruttare il suo potenziale. Il monegasco è stato richiamato al giro 19 (dopo che aveva respinto gli assalti di Russell) ed il madrileno al 27esimo: entrambi sono passati dalla medie alle dure. Infine è arrivata la tegola della Safety Car che ha giocato a sfavore delle rosse facendole precipitare in nona e decima piazza. Preoccupante vedere come Leclerc non sia stato in grado di sopravanzare la modesta Williams di Albon, nella battaglia per l’ottavo posto. “In gara il passo non c’era e lo abbiamo pagato” s’è lamentato nel dopo gara Charles. “Ci siamo fermati un po’ presto perché pensavamo che Russell potesse fare il contrario e lo capisco e poi siamo stati sfortunati con la Safety Car. A quel punto era impossibile fare un sorpasso nel finale. Avevo passo ma non vi era modo anche perché Albon aveva il Drs per tutti i giri davanti a me.” Ed in merito alla scelta delle gomme l’ha ritenuta giusta, spiegando che aveva una media nuova che era meglio della morbida usata. La trasferta inglese non è stata fortunata per il “Principino”, costretto già il venerdì a rinunciare alle libere 2 per una noia elettrica. Da qui ha affrontato le qualifiche con una certa tensione (d’altronde capitano proprio tutte a lui) culminata con una battuta via radio all’indirizzo di Sainz, che a sua volta si era lamentato nel finale di Q1 circa l’ordine di dar strada a Charles. E qui emerge ancora una volta la questione delicata relativa ai due piloti che scalpitano. Sainz è restio a vestire i panni della seconda guida e non perde occasione per sfoderare la sua grinta. La soluzione di lasciarlo fuori con le gomme hard quando è intervenuta la Safety-Car non s’è dimostrata felice e quando ha cercato di respingere l’attacco di Perez è finito lungo venendo superato da Albon e dallo stesso Leclerc. “La Safety-Car è entrata nel momento peggiore per me, in quanto non avevo altre gomme. Ho tentato di tenere la posizione, ma avevo contro delle medie e delle soft nuove. Oggi non eravamo molto forti. C’era anche parecchio vento e la macchina era difficile da guidare.” Insoddisfatto anche il team principal Frederic Vasseur:” Abbiamo avuto dei problemi già il venerdì con Leclerc e non avendo potuto simulare la gara non avevamo parametri. Ci siamo spaventati per il degrado emerso il venerdì con le soft e quindi la scelta è ricaduta sulla mescola media e dura. Siamo stati troppo conservativi – ha ammesso il manager transalpino – inoltre il degrado gomme è stato più lento del previsto e la Safety Car non ci ha aiutato. Il problema però è stato il passo. Silverstone non era la pista migliore per noi ed alle spalle di Verstappen c’è così tanto equilibrio che ci si mette poco a passare da secondi a decimi e viceversa. Pur riconoscendo i punti negativi, Vasseur non s’è detto preoccupato:” Se sabato fosse andato tutto bene saremmo partiti in prima fila ed in corsa non abbiamo sfruttato al meglio il pacchetto a nostra disposizione. Continueremo a sviluppare la monoposto, portando aggiornamenti, ma dall’Ungheria occorrerà fare un lavoro migliore.” A differenza del circuito d’oltre Manica con i suoi curvoni velocissimi che rappresentavano un banco di prova esigente per la SF-23, l’Hungaroring è un toboga che sulla carta dovrebbe essere più magnanimo con le caratteristiche della Rossa, chiamata ad un pronto riscatto.
Débacle. Decisamente negativa la domenica per l’Alpine. Esteban Ocon ha alzato bandiera bianca al non passaggio per un problema tecnico, mentre Pierre Gasly dopo aver lottato con Sainz nella top ten ha dovuto fermarsi per i danni subiti dall’urto con Stroll che gli ha danneggiato la sospensione. Erano scattati rispettivamente tredicesimo e decimo. Dal team fanno sapere che sono in arrivo nuovi importanti upgrade già dall’Hungaroring, sui quali i tecnici contano di raddrizzare una stagione i cui obiettivi puntavano ai piani alti. Non dimentichiamoci la strigliata dell’amministratore delegato Laurent Rossi che dopo le prime battute a vuoto aveva scosso la squadra, la quale aveva reagito abbastanza bene. Ora però con il salto di qualità della McLaren ed il conseguente sorpasso subito nella classifica costruttori, l’aria è ritornata a farsi pesante.
Alessandro Magno. Dopo essere approdato in Q3 con l’ottavo crono, Alexander Albon ha condotto al traguardo la sua Williams-Mercedes mantenendo la posizione ed arpionando punti vitali per una scuderia che non naviga nell’oro. Il 27enne thailandese nato a Londra, ha chiuso per la terza volta nella top-ten confermando di essere un pilota concreto e con notevoli qualità. Bene anche il rookie statunitense Logan Sargeant giunto undicesimo a ridosso della zona punti dopo essere scattato 14esimo.
Ciak si gira. Il Gran Premio di Gran Bretagna 2023 sarà ricordato negli annali per la presenza di un undicesimo team. Parliamo della “ApexGP” con il suo pilota d’eccezione, la star di Hollywood Brad Pitt. Proprio nella cattedrale di Silverstone che nel 1950 diede i natali alla massima serie, si sono svolte le riprese di un kolossal sulla F.1 che dovrebbe uscire nelle sale tra la fine del 2024 ed i primi mesi del 2025. Il film finanziato dalla Apple, vanta tra i produttori il sette volte iridato Lewis Hamilton che ha collaborato pure alla sceneggiatura. Tutto il Circus, da Fia a Liberty Media, fino alle scuderie hanno accolto molto favorevolmente questa nuova iniziativa che dovrebbe rendere ancora più popolare il mondo dei Gran Premi, seguendo l’onda mediatica della serie realizzata da Netflix “Drive to Survive”. L’imponente dispiegamento di mezzi visti nel weekend inglese ha fatto capire come si cerchi di realizzare una pellicola il più realistica possibile con tutti gli effetti speciali del caso. La monoposto utilizzata arriva dalla F.2 adattata per l’occasione dalla Mercedes e colorata con i colori nero ed oro che riportano alla memoria le storiche Lotus sponsorizzate dal celebre marchio di sigarette John Player Special. Il supporto tecnico invece è stato fornito dal team britannico di Trevor Carlin, che ha provveduto anche all’addestramento del cast.
Cambio della guardia. Per un pilota, entrare a far parte della galassia Red Bull offre senza dubbio enormi vantaggi, ma al tempo stesso impone di mettere risultati continui sul piatto della bilancia, una spada di Damocle non da ridere. Le prestazioni sono sottoposte al giudizio implacabile di Helmut Marko, eminenza grigia di Milton Keynes, consigliere del compianto patron Dietrich Mateschitz, nonché responsabile del programma giovani del gruppo. Tanti drivers sono finiti vittima della sua scure, ultimo della serie l’olandese Nyck De Vries. Ebbene, a quarantott’ore dalla conclusione del G.P. di Gran Bretagna, il 28enne olandese è stato tagliato dall’Alpha Tauri presso la quale era approdato a inizio stagione. Sarà sostituito da una vecchia conoscenza del Circus, l’australiano di 34anni Daniel Ricciardo ingaggiato dalla Red Bull Racing come terzo pilota. Per la verità il sentore era nell’aria dal momento che la posizione di De Vries si stava facendo sempre più precaria. L’ex campione di Formula E 2020-21 aveva impressionato tutti quando nell’edizione passata del Gran Premio d’Italia, sostituendo l’indisposto Albon, aveva siglato un ottimo nono posto sulla problematica Williams-Mercedes. Il passo successivo fu l’approdo in Alpha Tauri dove però ha pagato lo scarso feeling con una monoposto zeppa di problemi. In dieci Gran Premi non è mai entrato tra i primi dieci, suo risultato migliore a Monte Carlo quando ha chiuso 12°. Gli sono stati recapitati numerosi warning da parte di Marko che ora ha emesso la sua inoppugnabile sentenza. Ricciardo salirà sulla AT04 già da Budapest facendo appello alla sua grande esperienza per migliorare la stagione della compagine di Faenza, sorella minore della Red Bull. L’australiano con radici italiane era finito a piedi al termine della scorsa stagione concludendo il suo rapporto biennale con la McLaren, da qui la chiamata di Chris Horner team boss del team anglo-austriaco. La carriera di Ricciardo in F.1 iniziò nel lontano 2011 sulla modesta Hrt per passare alla Toro Rosso (ex-Alpha Tauri) e successivamente in Red Bull, promosso per i suoi continui progressi. Seppur al fianco del quattro volte iridato Sebastian Vettel, Daniel s’impose in 3 Gran Premi (Seb rimase invece a bocca asciutta) mettendo in crisi il tedesco che preferì emigrare alla Ferrari. In 232 G.P. ha colto 3 pole, 32 podi e 8 affermazioni. L’ultima risale al 2021, quando a Monza precedette il giovane compagno Norris, riportando alla vittoria la McLaren a secco dal 2012.
Immagini Pirelli press
Ordine d’arrivo
1° Max Verstappen (Red Bull-Honda) – 52 giri
2° Lando Norris (McLaren-Mercedes) – 3″798
3° Lewis Hamilton (Mercedes) – 6″783
4° Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) – 7″776
5° George Russell (Mercedes) – 11″206
6° Sergio Perez (Red Bull-Honda) – 12″882
7° Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) – 17″193
8° Alexander Albon (Williams-Mercedes) – 17″878
9° Charles Leclerc (Ferrari) – 18″689
10° Carlos Sainz (Ferrari) – 19″448
11° Logan Sargeant (Williams-Mercedes) – 23″632
12° Valtteri Bottas (Alfa Romeo-Ferrari) – 25″830
13° Nico Hulkenberg (Haas-Ferrari) – 26″663
14° Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) – 27″483
15° Guan Yu Zhou (Alfa Romeo-Ferrari) – 29″820
16° Yuki Tsunoda (Alpha Tauri-Honda) – 31″225
17° Nyck De Vries (Alpha Tauri-Honda) – 33″128
Ritirati
Pierre Gasly (Alpine-Renault)
Kevin Magnussen (Haas-Ferrari)
Esteban Ocon (Alpine Renault)
Classifica Piloti
1° Verstappen 255; 2° Perez 156; 3° Alonso 137; 4° Hamilton 121; 5° Sainz 83; 6° Russell 82; 7° Leclerc 74; 8° Stroll 44; 9° Norris 42; 10° Ocon 31; 11° Piastri 17; 12° Gasly 16; 13° Albon 11; 14° Hulkenberg 9; 15° Bottas 5; 16° Zhou 4; 17° Tsunoda, Magnussen 2
Classifica Costruttori
1^ Red Bull-Honda 411; 2^ Mercedes 203; 3^ Aston Martin-Mercedes 181; 4^ Ferrari 157; 5^ McLaren-Mercedes 59; 6^ Alpine-Renault 47; 7^ Haas-Ferrari, Williams-Mercedes 11; 9^ Alfa Romeo-Ferrari 9; 10^ Alpha Tauri-Honda 2