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Published on Maggio 7th, 2023 | by Massimo Campi

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WEC: tra Hypercar e Daytona Hybrid

 

Due tipologie di vetture, è questa la nuova caratterizzazione del massimo campionato di endurance mondiale, il WEC. Esteticamente non si notano molte differenze tra le LMH e le LMDh, ovvero tra Le Mans Hypercar e Le Mans Daytona hybrid, ma sotto la pelle aerodinamica ci sono due concetti diversi con due tipi di vetture molto differenti a livello tecnico che corrono entrambi nella massima categoria. La prima tipologia è figlia dei regolamenti pensati e voluti da FIA e ACO mentre le LMDh sono figlie dall’IMSA americana che ha voluto le nuove vetture frutto di una esigenza soprattutto economica.

Le Hypercar hanno un buon grado di libertà progettuale, comunque inferiore rispetto alla vecchia generazione delle Hybrid basate sui megajoule, ma decisamente superiore rispetto alle vetture Daytona Hybrid.

Le LMH, ovvero Ferrari, Toyota, Peugeot, Glickenhaus e Vanwall sono vetture progettate partendo da un foglio bianco pur rispettando le normative FIA, mentre le LMHd, possono essere realizzate solo dai quattro  costruttori di telai autorizzati che sono Dallara, Ligier, Oreca e Multimatic. In realtà la Porsche viene realizzata dalla Multimatic, come la Cadillac dalla Dallara che costruisce anche la BMW per l’IMSA. Il sistema ibrido è facoltativo nelle Hypercar ma obbligatorio nelle LMDh ed anche questo è realizzato da un unico fornitore per limitare i costi come la trasmissione.

Ferrari, Toyota e Peugeot sono Hypercar ibride essendo dotate di batteria e motore elettrico posto sull’asse anteriore e di sistema di recupero di energia in frenata , il tutto per avere la trazione integrale durante alcune fasi del giro di una pista. Il sistema ibrido su Ferrari e Toyota entra in azione a 190 km/h mentre Peugeot raggiunti 150 km/h. Tra i due tipi di vetture c’è anche differenza nella trasmissione: le LMDh pur essendo dotate di batteria e motore elettrico rimangono a trazione posteriore e inoltre non possono scegliere come le LMH Hypercar ibride quando far entrare in funzione il sistema, mentre Ferrari e Toyota nelle curve lente sono vetture a trazione posteriore salvo diventare integrali nelle curve veloci.

Le LMH sono più tecnologicamente complicate rispetto alle LMDh, in quanto devono gestire il  trasferimento di potenza dall’asse posteriore a quello anteriore quando entra in funzione il sistema ibrido. Per regolamento la potenza elettrica non si somma a quella generata dal motore endotermico con il valore totale che deve rispettare quello fissato dal BoP, ad esempio 700 cavalli. In pratica quando funziona solo il motore endotermico la potenza sarà di 700 cv, quando inizia a spingere la MGU che eroga 200 cv, il motore endotermico deve ridurre la potenza a 500 cv, raggiungendo comunque la potenza ibrida totale come Power Unit. Quando si stacca il sistemo ibrido la potenza del motore endotermico risale a quella massima prevista intanto che si ricaricano le batterie. Quando funziona solo il motore endotermico la trazione è solo posteriore, per poi passare integrale quando entra in gioco la parte ibrida elettrica.

Le differenze tra le due categorie sono poi appianate dal Balance of Performance, che serve a bilanciare le prestazioni con una potenza massima che genericamente si attesta attorno ai 700 cv. Però, nelle prime tre prove del WEC, abbiamo visto come sono generalmente più performanti le LMH rispetto alle LMHd. Tra le due categorie, visto le differenze tecniche, c’è ovviamente anche un divario economico ed è quasi impensabile che un team privato riesca a gestire tutta la tecnologia di una LMH, mentre è molto più facile gestire una LMDh con il suo motore endotermico ed il piccolo motore elettrico aggiunto. In pratica gestire tecnicamente una LMDh non è molto differente da una LMP2, per questo la Porsche e la Cadillac hanno scelto un programma LMDh, con la possibilità di vendere le vetture a team privati come ha già fatto il costruttore tedesco.

Immagini © Massimo Campi

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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