Published on Aprile 28th, 2023 | by Massimo Campi
0Formula Junior, le macchine ed i piloti
Tutti i grandi campioni degli anni’60 hanno corso con le piccole monoposto volute dal Conte Lurani.
In sei stagioni la piccola F.Junior ha formato molti piloti ed ha lanciato verso la F.1 ben quattro campioni del mondo, ma molti piccoli costruttori hanno iniziato la loro storia con queste monoposto addestrative. Il regolamento internazionale della F.Junior prevedeva che le vetture erano del tipo “monoposto” i cui elementi fondamentali sono derivate da vetture omologate dalla FIA nella categoria vetture da Turismo Internazionale (minimo 1.000 esemplari costruiti in 12 mesi consecutivi). Passo minimo cm.200 – carreggiata minima cm 110 – larghezza massima della carrozzeria cm 95. Cilindrata massima 1.100 cc con peso minimo Kg. 400 – Cilindrata massima 1.000 cc con peso minimo Kg. 360. Il blocco motore e la scatola del cambio devono essere quelli di una vettura Turismo omologata dalla FIA. E’ lasciata piena libertà per il numero e la sequenza dei rapporti. Il sistema e il principio di alimentazione (carburatore o iniezione), il sistema ed il tipo di frenatura (dischi o tamburi) devono essere quelli della vettura da cui deriva il motore. Le cilindrate definite dal regolamento possono essere anche mediante la modifica dell’alesaggio originale (aumento o riduzione), mentre non è ammessa la modifica della corsa. Le vetture devono essere munite di un dispositivo automatico per la messa in moto. La carrozzeria deve essere del tipo monoposto aperta, con un’armatura di sicurezza all’altezza del pilota che lo protegga in caso di rovesciamento (il moderno roll bar). La vettura deve essere munita di un dispositivo antincendio e di un silenziatore sul tubo di scarico. Il carburante impiegato deve essere del tipo commerciale definito dalla FIA. E’ vietato l’uso di motori con alberi a camme in testa, differenziali autobloccanti, la modifica della posizione dell’albero a camme e la modifica dei supporti dell’albero motore.
I telai ed i motori
La prima vettura ad invadere il mercato della F.Junior è la Stanguellini. Motore anteriore, Fiat 1.100/103, derivato dalla 1.100 Tv, un motore robusto con una potenza che oscilla tra i 75 e gli 80 cv tra 6.200 e 6.500 giri/m, a seconda delle preparazioni. L’albero motore di serie è sostituito con uno in acciaio più resistente e l’alimentazione è effettuata mediante due carburatori Weber DCO3. Tra le vetture che utilizzano il propulsore torinese c’è anche la OSCA, dei Fratelli Maserati, la Taraschi, la De Tommaso, la Foglietti, la Volpini, ed inizialmente la Wainer. Il cambio è quasi sempre di derivazione Fiat 1.100, a 4 marce+Rm. Degrada invece si affida al motore della Lancia Appia, di 1.089 cc, montato anteriormente, con una potenza tra i 75 ed i 90 cv a 7.000 giri/m. La scuola inglese invece si affida inizialmente al motore BMC di 994 cc, motore utilizzato dalla Austin “A”con una potenza iniziale di 70 cv a 6.500 giri/m, montato posteriormente sulla Cooper dal 1960. L’alimentazione avviene con due carburatori SU H4 o con un Weber 45 DCOE 4. Il cambio è un Knight di derivazione Citroen, a 4 marce+Rm. La Lola del 1960 introduce sul mercato il Ford 105 E, di derivazione Anglia. Il Ford viene utilizzato anche dalla Lotus 18, montato posteriormente e preparato dalla Cosworth. La cilindrata è di 997 cc, con una potenza iniziale di 75 cv a 7.200 giri/m. L’alimentazione ha due Weber doppio corpo orizzontali ed il cambio è uno Hewland di derivazione Volkswagen. Il motore Ford diventa il propulsore più usato in tutta la categoria ed in breve tempo la potenza raggiunge i 100 cv/litro. Holbay alza la cilindrata del Ford a 1.097 cc e viene montato sulla Brabham. Le gomme utilizzate sono Pirelli o Dunlop R5. I freni sono inizialmente a tamburo, in seguito a disco. Fare un elenco di tutte le vetture realizzate nei sei anni della categoria è quasi impossibile. Ben oltre 100 marche diverse di costruttori si sono cimentati nella realizzazione delle piccole F. Junior ed alcuni di loro, come Brabham e Lola, hanno iniziato da questa formula la loro gloriosa storia.
I piloti, da appassionati a campioni del mondo
L’intento del Conte Lurani era quello di formare una nuova categoria di piloti, professionali e pronti alla guida delle veloci monoposto da gran premio. Nei sei anni della F. Junior, scorrendo le classifiche, si capisce l’importanza formativa della categoria. In alcune gare vi sono state anche 200 domande di iscrizione, e spesso si doveva ricorrere a verie batterie con una dura selezione, per decidere lo schieramento di partenza della gara finale. I piloti si possono dividere in due categorie: quelli che sono transitati nella categoria, hanno lasciato il segno e sono approdati subito vincendo nelle categorie superiori, e gli specialisti che hanno militato per vari anni nella F. Junior. Veniamo ai nomi per capire meglio l’importanza della F. Junior. Ben sette titoli mondiali di F.1 sono stati conquistati da piloti che hanno corso e spesso vinto con le piccole monoposto addestrative ovvero Jim Clark (63-65), Denny Hulme (66) Jackie Stewarth (69-71-73) e Jochen Rindt (70). Tra i piloti “più” vincenti in F.Junior, cioè quelli che hanno militato per anni nella categoria, troviamo Roberto Lippi, ufficiale Stanguellini, primo campione italiano e Giacomo“Geki” Russo, campione italiano per ben tre volte, Michel May, svizzero e Colin Davis, inglese residente a Rapallo, altri due piloti dal piede pesante. In Inghilterra ci sono Trevor Taylor, Henry Taylor, ufficiali Lotus con Peter Arundell, considerato da tutti il pilota più veloce della F.Junior. Lorenzo Bandini, Ludovico Scarfiotti, Giancarlo Baghetti, Tino Brambilla, Andrea De Adamich, una pattuglia di giovani italiani a cui Enzo Ferrari, visti i risultati con le piccole formule, offrirà un volante delle sue vetture. David Piper e Mike Parkes, valenti piloti di ruote coperte, come Kurt Ahrens, Gerard Mitter ,Tommy Spychinger, Carlo Facetti, Paul Hawkins, Corrado Manfredini, Mike Spence, Ken Miles. Jim Hall l’uomo che ha creato la Chaparral, per finire a Richie Ginther, Peter Revson, Jo Schlesser e Joseph “Jo” Siffert, ufficiale BRM e Porsche. Una curiosità, anche “il padrino” della F.1 Bernie Ecclestone ha corso in macchina, al volante di una Elva di F. Junior.
CAMPIONATO ITALIANO CONDUTTORI F.JUNIOR
1958 Roberto Lippi Fiat – Stanguellini
1959 Raffaele Cammarota Fiat – Stanguellini
1960 Renato Pirocchi Fiat – Stanguellini
1961 “Geki” Fiat – Stanguellini
1962 “Geki” De Sancts – Ford
1963 “Geki” Giacomo Russo De Sancts – Ford
TROFEO INTERNAZIONALE AUTO ITALIANA CONDUTTORI
1959 Michel May Fiat – Stanguellini
TROFEO INTERNAZIONALE QUATTRORUOTE COSTRUTTORI
1959 Stanguellini
TROFEO MONDIALE AUTO ITALIANA CONDUTTORI
1960 Colin Davis OSCA
1961 Jo Siffert Lotus
Immagini Massimo Campi