Published on Aprile 11th, 2023 | by Massimo Campi
0Donington ’93: il capolavoro di Senna!
Di Carlo Baffi
Nel 1993 il fuoriclasse brasiliano trionfò nel G.P. d’Europa firmando una delle imprese più belle della sua carriera.
11 aprile 1993. La Formula Uno fa il suo esordio nel vecchio continente per la sua terza tappa del mondiale, il Gran Premio d’Europa. Sbarca in Gran Bretagna sul tracciato di Donington Park, situato a Castle Donington nella regione delle Midlands Orientali, vicino alla foresta di Sherwood divenuta famosa per le gesta del leggendario Robin Hood, che ha animato romanzi prima e film poi. Nata nel lontano 1931 per ospitare corse motociclistiche, la pista britannica divenne anche teatro delle sfide tra i campioni delle quattro ruote. Celebre il Gran Premio disputato il 22 ottobre del ’38 (85 anni fa), vinto dal grande Tazio Nuvolari che s’impose su un’Auto Union tipo D davanti alle Mercedes di Lang e Seaman. Un successo immortalato nelle cronache dell’epoca da una tavola a colori di Vittorio Pisani, pubblicata sul settimanale “La Tribuna Illustrata” in cui il “mantovano volante” investe a tutta velocità un cervo durante le prove. Chiuso durante il secondo conflitto mondiale, l’impianto venne ristrutturato molti anni dopo da Tom Wheatcroft, un costruttore edile locale con l’amore per il motorsport. Una passione che lo spinse a realizzare anche la “Donington Grand Prix Collection”, un museo riservato alle vetture da Gran Premio divenuto famoso in tutto il mondo.
Ebbene su quel circuito sarebbe andato in scena il trionfo di un mostro sacro dell’automobilismo moderno, Ayrton Senna da Silva. Purtroppo l’aver scelto di correre nella prima decade di aprile non sarà una buona idea, visto che il meteo decisamente invernale condizionerà l’intero fine settimana del G.P. d’Europa. Un rischio tipico della primavera inglese, un periodo in cui le precipitazioni sono continue, che però si rivelerà un importante alleato del pilota sudamericano in forza alla McLaren. Alla vigilia di Donington, la classifica piloti vede al comando proprio Senna con sei punti di vantaggio sul suo acerrimo nemico Alain Prost, tornato in pista sull’ambita Williams-Renault dopo un anno sabbatico. Tra i costruttori Williams e McLaren sono in testa a quota 16, ben dieci lunghezze in più sulla prima delle inseguitrici, la Ligier. La scuderia di “Sir” Frank Williams spinta dai propulsori francesi, è la favorita numero uno nella caccia a titolo, a dispetto del team diretto da Ron Dennis, che persa la fornitura dei potenti motori Honda, deve ripiegare sugli otto cilindri Ford. Una situazione non certo gradita da Senna, il tre volte iridato che ha cercato in tutti i modi di approdare alla compagine anglo-francese, ma s’è trovato di fronte il veto di Prost. Da qui la decisione forzata di restare in McLaren con un accordo stipulato “race by race” (per questione di soldi) fino a luglio, quando poi firmerà il contratto per le restanti gare del mondiale. Dal momento che l’autodromo di Donington ospita per la prima volta la Formula Uno, viene concesso ai piloti una giornata supplementare di prove che ha luogo giovedì 8 aprile con una temperatura di poco sopra allo zero e con la pioggia che fa la sua comparsa nell’ultima mezz’ora. Davanti ci sono le Williams di Prost e Damon Hill (figlio del grande Graham), che da collaudatore è stato promosso driver ufficiale dopo l’uscita improvvisa di Nigel Mansell, campione del mondo in carica. In terza posizione spunta a sorpresa la Ferrari di Gerhard Berger, il quale precede Senna; nono è Schumacher, l’astro nascente del Circus portacolori della Benetton. La giornata successiva, nella prima sessione di prove disputata sotto l’acqua svetta Senna con 38 millesimi di vantaggio su Hill e mezzo secondo su Prost, mentre le Ferrari di Alesi e Berger sono quinta e sesta. Un risultato che induce Ayrton a stuzzicare il rivale Prost sottolineando che su quella pista bagnata ha la possibilità di passare solo chi ha coraggio, aggiungendo però:” Soltanto sotto l’acqua posso essere più veloce, perché non appena sull’asfalto si forma il binario asciutto, viene fuori la maggiore potenza delle Williams.” Infatti quando il sabato spunta perfino il sole, è Prost a siglare la pole position con il tempo di 1’10”458 precedendo Hill, Schumacher e Senna. Il transalpino si gode la partenza al palo replicando al brasiliano:” Non ho spinto al massimo, sapevo che l’unico che poteva crearmi problemi era Hill.” Giornata difficile invece per il Cavallino con Berger ottavo ed Alesi nono, vittime entrambi di problemi durante le qualifiche. Se a tradire l’austriaco sono state le sospensioni attive, il transalpino è finito fuori pista, fortunatamente senza danni, per colpa del piede rimasto incastrato tra freno ed acceleratore. Ed arriviamo a domenica, giorno della Santa Pasqua. Tornano a fare capolino i nuvoloni e la partenza ha luogo sotto una fitta pioggerella che rende la pista umida e scivolosa. Allo start Prost prende la testa seguito da Hill che ha il compito di proteggerlo dagli avversari. Ottimo è lo spunto di Karl Wendlinger che sopravanza Schumacher e Senna. Il 25enne austriaco è scattato dalla quinta piazza al volante della debuttante Sauber, team svizzero supportato dalla Mercedes. Un inizio in salita per Senna, che però si riprende immediatamente dando il La ad uno show destinato ad entrare nella storia. Mentre tutti annaspano come naufraghi, lui supera dapprima Schumi, poi Wendlinger ed Hill. Non è ancora terminato il primo passaggio che la sua MP4/8 bianco e rossa si lancia alla rincorsa del leader che raggiunge e infilza all’interno del tornante Marlboro. Un sonoro schiaffo al “Professore” il quale impotente si vede costretto a cedere il comando della gara. Al termine della prima delle 76 tornate Senna ha già un vantaggio di 598 millesimi, che in quella successiva sale a tre secondi. Una performance che ha dell’incredibile e che ha annichilito tutti quanti. Da li in poi il paulista controllerà con grande abilità la corsa malgrado le bizze di un meteo che alternerà scrosci a momenti di asciutto, condizioni che costringeranno i piloti a numerosi cambi gomme. Prost ne farà addirittura sette, contro i quattro di Senna che prima della bandiera a scacchi sfodera un altro colpo da maestro. Siamo alla tornata 57, quando Ayrton ottiene il passaggio più rapido in 1’18”029 transitando nella pit-lane. Una manovra anomala spiegata poi dal vincitore complice un malinteso col suo box. Senna sostiene infatti che una volta in corsia box, ha creduto che i suoi meccanici non fossero pronti (loro smentiranno) per la sostituzione degli pneumatici e così ha tirato dritto. In questo modo ha sfruttato abilmente il layout della pista, in cui il tratto di accesso alla pit-lane permette di evitare la stretta curva Goddard che immette sul rettilineo del traguardo davanti ai garage. Alla fine solo Hill, giunto secondo a 1’23”199, riesce ad evitare l’onta del doppiaggio, grazie ad un rallentamento subito da Senna nel corso della sosta al 66° passaggio, quando faticava ad avvitarsi la ruota posteriore destra. Prost chiude terzo staccato di un giro, beneficiando del ritiro di Rubens Barrichello tradito dalla sua Jordan-Hart, mentre a dieci tornate dal termine occupava virtualmente il terzo gradino del podio; le noie alla pompa della benzina lo retrocederanno decimo a sei giri. Quarto si piazzerà un indomito Johnny Herbert sulla Lotus davanti alla Benetton di Riccardo Patrese ed alle Minardi-Ford di Fabrizio Barbazza e Christian Fittipaldi. Gran Premio da dimenticare invece per Schumacher, terminato in testacoda sull’erba per bloccaggio del cambio al 23esimo giro e per le Ferrari. Ritiro per entrambe le F93A, bloccate dalle sospensioni attive. Un bilancio davvero parco per il Cavallino che manca la vittoria da ben 37 G.P. Una volta sul podio un raggiante Senna sventola orgoglioso la bandiera brasiliana prima di ricevere il trofeo dalle mani di Wheatcroft, il padrone di casa che si presenta in pompa magna indossando un elegante cilindro grigio. Decisamente più scuri in volto i drivers della Williams, sonoramente battuti. Fresco del suo 38° trionfo in 145 Gran Premi disputati, nella conferenza stampa del dopo gara, Ayrton ammette di aver avuto dei problemi allo start:” Non sono partito bene (malgrado il controllo di trazione le ruote della McLaren hanno leggermente pattinato), ma ho attaccato subito perchè era l’unica possibilità che avevo di passare le Williams. Poi non risparmia nuove stoccate a Prost, sebbene l’abbia umiliato abbastanza in pista. Quando il suo eterno rivale prova a giustificare il terzo posto parlando di problemi al cambio ed alla frizione, il paulista lo incalza davanti ai media osservando:” Forse potremmo cambiare macchina nel prossimo G.P. Se mi dessero una Williams dipinta di bianco e di rosso, farei vedere a tutti quello che può succedere.” Un’autentica rasoiata subita dal “Professore” che deve pure sorbirsi le critiche di Frank Williams:” Alain ha compromesso tutto quando si è fermato per montare gomme da bagnato perché è stato troppo precipitoso. Soprattutto – ha proseguito il manager inglese – ha sbagliato quando è rientrato ai box a pochi giri dalla fine. E’ sorprendente che un pilota dell’esperienza di Alain possa commettere tali errori. Sul cambio gomme, è il pilota che decide non il team. Chiunque sostenga il contrario dice il falso.” Con quella memorabile affermazione, Senna balza in testa alla classifica piloti con 26 punti contro i 14 di Prost ed i 12 di Hill. Nel mondiale costruttori invece, proprio per via del doppio podio, la Williams resta prima insieme alla McLaren a quota 26. Lontana anni luce la Ferrari con un solo punto. A fine anno il Cavallino non sarebbe andato oltre il quarto posto, superato dalla Benetton, giunta terza. I primi due posti saranno invece appannaggio di Williams e McLaren. Dopo il ko d’oltre Manica, la scuderia di “Sir” Frank e Patrick Head non avrà grosse difficoltà a dominare il campionato. Prost, forte di 7 vittorie, conquisterà la sua quarta corona iridata e Senna chiuderà onorevolmente secondo. Oltre ai trionfi di Interlagos e Donington, Ayrton salirà altre tre volte sul gradino più alto del podio: a Monte Carlo centrando il sesto successo (record di vittorie nel Principato tutt’ora imbattuto), in Giappone ed in Australia. Sul cittadino di Adelaide al termine di una marcia trionfale, farà pure pace con Prost abbracciandolo durante la premiazione e sotterrando una volta per tutte l’ascia di guerra. Alain, pago di quanto ottenuto dirà definitivamente addio alle competizioni, liberando così il sedile della Williams per la gioia di Ayrton. Finalmente il brasiliano aveva raggiunto il tanto agognato accordo per pilotare la monoposto più competitiva del lotto, inconsapevole di andare incontro ad un tragico destino.