Published on Gennaio 11th, 2023 | by Massimo Campi
0Carroll Shelby, l’inventore della Cobra
L’11 gennaio 1923 nasceva il pilota e costruttore americano
La vittoria alla 24 Ore di Le Mans 1959 è stata sicuramente la gara che ha lanciato Carrol Shelby nell’olimpo dei grandi, ma sicuramente la sua più grande impresa è stata quella di creare auto leggendarie come la AC Cobra e portare alla vittoria la Ford GT 40 sul tracciato della Sarthe.
Carroll Hall Shelby è nato l’11 gennaio 1923 da Warren Hall Shelby, un corriere postale rurale, e sua moglie, Eloise Lawrence), a Leesburg nel Texas. All’età di sette anni la famiglia si trasferisce a Dallas, ed inizia per il piccolo Carrol la passione per i motori, automobili ed aerei in primo piano. Ma già i dottori gli diagnosticano un problema al cuore, Carrolo comunque continua per la sua strada, prende una laurea e si iscrive ad un programma di ingegneria aeronautica. Riesce ad entrare nell’aviazione, diventa pilota e quando finisce il servizio militare negli anni ’40 fa diversi lavori ed infine impianta un allevamento di polli. Inizia a gareggiare in macchina nel 1953, ed incontra John Wyer nel 1954 alla 1000 Km di Buenos Aires, che allora era il direttore sportivo della Aston Martin e diventerà una persona fondamentale per la sua carriera di pilota.
Shelby si recò in Europa nell’aprile 1954, dove corse con una DBR3 per John Wyer ad Aintree, alla 24 di Le Mans. In coppia con Graham Whitehead arriva 5° a Monza e diventa pilota ufficiale della Aston Martin correndo in equipaggio con Peter Collins e Roy Salvadori. Mentre partecipa alla Carrera Panamericana con una Austin Healey 100S rimane gravemente ferito e deve subire otto mesi di recupero con varie operazioni. Ritorna a gareggiare con una Ferrari, vince ben 30 gare nel 1955 ed apre la Carroll Shelby Sports Cars a Dallas. Ritorna a gareggiare con la Aston Martin di John Wyer nel 1958, corre anche in F.1 con una Maserati 250F della Scuderia Centro Sud di Mimmo Dei ed il grande successo arriva nel 1959 quando vince la 24 Ore di Le Mans con la Aston Martin DBR1 con Roy Salvadori.
La sua carriera continua con la Maserati 250F e la Scarab nella monoposto e la Maserati Birdcage nelle ruote coperte. “… vincere la ventiquattr’ore è stata probabilmente la più grande emozione che abbia mai provato dalle corse. Mi vengono in mente molte altre gare che portano la loro quota di emozioni per il vincitore, ma quando vinci questa in un certo senso ti dà la licenza di uscire e dire alla gente che sei bravo, e questo spesso aiuta a mettere insieme altri affari”. Sono le considerazioni di Shelby e nel 1961, dopo essere costretto al ritiro nelle corse come pilota, per i suoi problemi cardiaci, insieme a Pete Brock , apre la Shelby School of High Performance Driving sulla pista di Riverside.
L’idea del pilota è quella di realizzare una sua vettura sportiva, partendo dalla base di un V8 americano con almeno 300 cv di potenza montato su una leggera spider biposto. In Inghilterra c’è la AC Ace, una leggera spider, che monta i motori Bristol, ed ha seri problemi di fornitura dopo la chiusura del motorista.
Shelby va in Inghilterra e contatta Charles Hurlock di AC, che accetta di fornire alcuni telai in conto vendita, mentre Dave Evans della Ford Motor Company accetta di fornire i motori V8 da 221 pollici cubi (3,6 litri) e 260 pollici cubi (4,3 litri) complete di trasmissioni. Nasce la AC Cobra, la produzione inizia nel marzo 1962, con 75 vetture vendute entro la fine dell’anno e nell’aprile 1963 erano state costruite cento auto, le prime 75 con il motore da 260 pollici cubi, seguite da un motore da 289 pollici cubi (4,7 litri). Da questo primo successo nasce nel 1964 la 427 Cobra che si dimostra subito competitiva nella gare americane con Billy Krause alla guida. Il passo successivo è la creazione di una nuova vettura, in configurazione Coupè per gareggiare sulle piste veloci contro le varie Ferrari. il risultato è la Shalby Daytona Coupè che ottiene le vittorie nella classe GT nel 1964, tra cui quella di Le Mans il Tourist Trophy a Goodwood, oltre al campionato US GT dello Sports Car Club of America, mentre nel 1965 la Cobra Daytona vince il Campionato Mondiale GT.
Dopo il successo con la Daytona Coupé nel 1964, la Shelby-American viene coinvolta nel programma mondiale con la Ford GT40. La nuova versione Mark II viene proprio sviluppata dalla struttura americana attorno al motore Ford da 7,0 litri e nel 1966, la Mark II conquista il titolo Costruttori nel World Sportscar Championship e la vittoria alla 24 Ore di Le Mans. Nel 1967 la Shalby-American raddoppia il successo con la nuova Mark IV la versione più avanzata del prototipo Ford. Da quei risultati nasce il grande successo della struttura di Carrol Shelby che continuerà a produrre supercar in stile americano collaborando con il colosso americano. Dopo la separazione dalla Ford, Shelby è passato ad aiutare a sviluppare auto ad alte prestazioni con le divisioni delle altre due società americane ovvero la Dodge/ Chrysler e Oldsmobile/ General Motors.
I problemi di salute di Carrol Shelby hanno condizionato le sue scelte e nel 1990 ha subito un trapianto di cuore e un trapianto di rene nel 1996. Infine Shelby è scomparso il 10 maggio 2012, all’età di 89 anni.
Immagini © Massimo Campi