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lunedì 10 Febbraio 2025

24 Ore di Le Mans: 100 anni di una corsa leggendaria – di Mario Donnini

 

Giorgio Nada Editore

Il 2023 segna un momento fondamentale per la storia, la cronaca e il mito della 24 Ore di Le Mans. L’evento non solo vivrà il centenario dalla prima edizione, ma festeggerà anche il ritorno ufficiale in gara di un prototipo Ferrari, a mezzo secolo esatto dall’ultima partecipazione ufficiale della Casa. In altre parole, la gara più famosa del mondo, in coabitazione con la Indy 500, celebrerà il ritorno del marchio più amato, creando un cortocircuito virtuoso tra leggenda e passione.

Mario Donnini, scrittore e giornalista di Autosprint, già autore del libro Le Mans. 24 Ore di corsa, 90 anni di storia, torna sul tema, e oltre a ripercorrere la storia della Ferrari a Le Mans, svela al lettore una miriade di aneddoti, episodi, retroscena legati ad eroi e personaggi, noti e meno noti, protagonisti di una gara-maratona dalla magia ineguagliabile.

Abbiamo incontrato Mario Donnini che ci ha raccontato il fascino di questa sfida

Mi piace spiegare i fascino della 24 Ore di le Mans a persone “over anta”, ovvero che hanno un certa età ed hanno visto il film di Steve McQueen, ecco lo spirito della maratona della Sarthe è ancora quello. È una atmosfera sospesa, magica, valorizzata da questa gara infinita e dai suoi molteplici aspetti. È bellissimo solamente stare fuori dalla pista, entrare nel villaggio mentre gira la ruota panoramica e suona l’orchestrina, con i francesi che vanno ai chioschi ad acquistare le baguette e le mettono ancora sotto il braccio. Sono anni che vivo la gara da grande appassionato, senza neanche mettere piede in sala stampa, in quel posto odio fare il giornalista e posso dare sfogo alla passione!.

Come è la tua 24 Ore di Le Mans?

Amo stare in mezzo alla gente, al pubblico, assaporare quelle atmosfere particolari. Chiunque varca un  cancello di quella magica pista ha un vero cuore da corsa. Con le navette giro tutte le curve, ho sfruttato il mio pass giornalista per riuscire ad andare nel mezzo dell’Hunaudieres, a bordo pista, con le vetture che sfrecciano a tutta velocità nella notte, in mezzo agli alberi, con i fari che illuminano per qualche istante ad oltre 250 all’ora donandoti un brivido unico. Una sensazione bellissima è andare al ristorante dell’Hunaudieres o alla Tertre Rouge, prendere una birra e sedersi sui tavolacci di legno con i prototipi che ti sfrecciano davanti a 350 all’ora e vedere il bicchiere della birra che trema sul tavolo per il rumore e lo spostamento d’aria…impagabile!!!

Hai visto anche la 24 Ore di moto

Prima di conoscere bene questa gara credevo che il fascino fosse solamente la pista di 13 km e la gara di 24 Ore con le sue fantastiche vetture. Poi sono tornato a vedere la 24 Ore di moto che si corre sul Bugatti, la pista piccola ed ho scoperto che c’è lo stesso fascino. Quando sei sullo schieramento di partenza e vedi 50 moto pronte a sfidarsi, con 50.000 persone sugli spalti che cantano la Marsigliese, ti viene la pelle d’oca, e capisci lo spirito di quel posto con le sua fratellanza motoristica che si respira solo in quel posto. Comprendi anche il fascino dell’Endurance della passione dura e pura, sia con le due che le quattro ruote.

A Le Mans ci sono anche le sfide tra professionisti e gentleman driver

È molto affascinante, una sfida nella sfida, vedere gente attempata che corre insieme al giovane pilota professionista che proviene dalla Formula 1. Ci sono ricchi gentleman driver che pagano cifre da capogiro pur di essere al via nella gara, pur di scrivere il proprio nome in quell’albo d’oro, pur di essere parte di quella grande sfida chiamata Le Mans. Questa atmosfera si è un po’ rovinata nelle ultime stagioni con un livello professionistico sempre più alto con la partecipazione delle grandi case.  

Nei due libri che hai fatto sulla 24 Ore hai raccontato molte storie, quale è quella che più ti ha appassionato?

Sinceramente quella di Bob Wollek. Ero riuscito ad entrare in sintonia con lui, non era certamente una persona da carattere semplice, ed odiava generalmente i giornalisti! La maratona della Sarthe era il cruccio di Wollek, che ha preso il via in 30 edizioni della gara, spesso con possibilità di vittoria, alcune volte sfiorandola, ma senza mai riuscire nell’impresa. Aveva capito che tifavo per lui lo apprezzavo per quello che lui era e rappresentava.  Ero convinto che il 1997 sarebbe stato il suo anno con la Porsche 911GT1 ufficiale, la grande occasione da sfruttare per vincere. C’erano tutti gli ingredienti per il successo. Gli parlai prima del via e mi disse che aveva una sua strategia di gara e sarebbe partito molto calmo per rispettare la vettura. “Guiderò alla grande, parto calmo e solo la sfortuna mi potrà fermare” e così purtroppo è stato. Ero alla Esse della Foresta al via lo vidi arrivare con la sua GT1 facendo i fari alla Porsche gemella davanti, era già scatenato, andò in testa con un ritmo imprendibile per gli avversari. La domenica mattina il sogno finisce nel dramma con la Porsche GT1 che si gira a 70 all’ora all’uscita di Arnage e Wollek finisce contro le barriere. Tutti a dargli contro: “la solita sfortuna di Bob Wollek che non sa vincere a Le Mans!”. Lo ritrovo la stagione successiva, lo intervisto e mi confida che si sente che la colpa non è stata sua: lui non ha sbagliato. “Sai alcune volte ho un incubo e mi sveglio di colpo la notte, sogno di essere alla guida della GT1, sento un colpo al posteriore con le ruote che si bloccano di colpo. Un vero incubo e poi mi sveglio di soprassalto …  tutti mi hanno accusato di quella uscita di strada, la Porsche non ha mai smentito nulla, ma io sento che non è stata colpa mia!” Nel 2001 Wollek rimane vittima di un incidente in bicicletta a Sebring finendo sotto le ruote di un camper e senza mai avere chiarito le cause di quell’incidente. Solo tempo dopo, quando Norbert Singer, l’ingegnere della Porsche, scrive la sua autobiografia dopo essere andato in pensione, salta fuori la verità: “nel 1997 Wollek è stato vittima della rottura del differenziale”….. Anche quella volta Bob non aveva sbagliato!

24 ORE DI LE MANS 100 anni di una corsa leggendaria

Giorgio Nada Editore – Autore: Mario Donnini

Formato: 14×22 cm – Pagine: 352 – Foto: 3 in b/n e 29 a colori – Cartonato con sovraccoperta – Testo: italiano – Collana: Grandi corse su pista, strada e rallies

Per approfondimenti: https://www.giorgionadaeditore.it/

 

 

 

 

 

 

 

Massimo Campi
Massimo Campihttp://www.motoremotion.it/
Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.

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