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domenica 26 Gennaio 2025

1972: Ferrari mondiale

 

La Ferrari conquista il titolo mondiale con la 312PB

Cambiano i regolamenti, le sport-prototipo devono avere una cilindrata massima di tre litri, e la squadra più preparata alle nuove norme è la Ferrari. La 312P, portata in gara a fasi alterne nella stagione precedente, si è rivelata come una vettura molto competitiva. In prova molte volte è stata la vettura da battere, anche per le potenti sport di 5 litri di cilindrata. La spider di Maranello monta quel motore 12 cilindri contrapposti, ideato dall’Ing.Forghieri, che si è rivelato il motore più potente di tutta la F.1 e negli anni a venire sarà il motore che darà ben quattro titoli mondiali alla Ferrari, tre in F.1 ed uno nel mondiale sport-prototipi. La Ferrari si presenta al via della stagione ’72 con una squadra preparata in modo estremanente organico ed organizzata come una vera macchina da vittoria. Vengono allestite sette 312P, nella nuova versione aggiornata rispetto a quella dello scorso anno. Delle sette vetture, tre vengono usate in gara a rotazione con le altre tre che vengono revisionate a Maranello e la settima vettura serve da muletto di scorta in caso di rotture o di incidenti in prova. Alla guida delle 312P vengono ingaggiati vari campioni di gran fama come Mario Andretti, Jacky Ickx, Clay Regazzoni, Brian Redman, Arturo Merzario, Tim Schenken, Helmut Marko, Carlos Pace, Ronnie Peterson e Sandro Munari. Uno squadrone con vari piloti provenienti dalla F.1, tra cui alcuni piloti riconosciuti come dei veri e propri piedi pesanti. E’ il caso dei due piloti ufficiali Ferrari per le monoposto: Ickx e Regazzoni, ma c’è anche “piedone” Andretti, vincitore della 500 Miglia di Indianapolis del 1969, e dei giovani molto promettenti come Ronnie Peterson, fresco vincitore del campionato europeo di F.2 ed il brasiliano Carlos Pace. Il direttore sportivo della squadra è lo svizzero Peter Schetty, il direttore tecnico e l’ing. Giacomo Caliri. Peter Schetty, dopo una promettente carriera come pilota, è passato dalla scorsa stagione alla direzione sportiva della squadra prototipi. Rimarrà in attività fino alla fine della trionfale stagione.

La cronaca della stagione è un monologo per le vetture del Cavallino Rampante. A Buenos Aires sono primi Peterson-Schenken, secondi Regazzoni-Redman. Ickx-Andretti dominano Daytona, gara di 6 ore, Peterson e Schenken sono secondi a due giri di distacco, Regazzoni mentre era al comando fora una gomma ad oltre 300 all’ora con conseguente perdita di tempo e posizioni in classifica, giunge quarto assoluto in coppia con Redman e dietro la 33/3 di Vaccarella-Hezemans.

Il podio di Sebring è una fotocopia della gara di Daytona, come pure la 1000 Km di Brands Hatch. In America, Regazzoni e Redman sono i dominatori della gara per otto ore, prima di ritirarsi con il motore in fiamme e lasciare la vittoria ai compagni di squadra. Ickx a Monza corre in coppia con Clay Regazzoni ed ovviamente taglia per primo il traguardo in una gara disputata sotto la pioggia battente. Seconda è la Porsche 908/3 di Jost-Schuller, Peterson e Schenken salgono sul terzo gradino del podio. Nelle Ardenne, a Spa, tocca ad Arturo Merzario e Brian Redman portare la 312P alla vittoria. Ickx e Regazzoni completano la doppietta Ferrari, e devono lasciare la vittoria ai compagni di squadra a causa di una foratura mentre alla guida c’è il ticinese. In Sicilia la Ferrari sbarca con Arturo Merzario in coppia con il rallysta Sandro Munari, che tanto ha impressionato Enzo Ferrari e lo staff dirigenziale Fiat, per le vittoria al rally di Montecarlo con la Lancia Fulvia HF. Una sola vettura contro lo squadrone Alfa sceso in grandi forze a Cerda. Il direttore sportivo della Ferrari è occasionalmente Cesare Fiorio, prestato dalla Lancia per la Targa Florio. La coppia ferrarista sale sul gradino più alto del podio dimostrando la grande maneggevolezza della vettura sulle tortuose strade delle Madonie. Per la squadra dell’Ing. Chiti è una sconfitta. Nanni Galli, secondo al penultimo giro, è costretto ad un rifornimento volante in una zona proibita che viene mascherato per un testacoda della vettura di Arese. Helmuth Marko tenta una disperata rimonta nell’ultimo giro di gara, ma contro la 312P non c’è nulla da fare. Con i punti conquistati alla Targa Florio la Ferrari è matematicamente campione mondiale.

Sul tracciato del Nurburgring è una nuova doppietta per le rosse, tocca a Ronnie Peterson e Tim Schenken passare per primi sotto la bandiera a scacchi, inseguiti dalla vettura gemella di Redman-Merzario. Tra gli equipaggi delle rosse è lotta aperta e l’accesa rivalità mette fuori causa la vettura numero 1 pilotata da Ickx e Regazzoni, con un dritto sul bagnato e conseguente uscita di pista del ticinese.

Siamo a giugno e la sfida sul tracciato della Sarthe è aperta, ma la Ferrari non si presenta sul tracciato francese. Lo scopo della scuderia di Maranello è quello di ottenere la vittoria nel campionato mondiale, che a questo punto della stagione è già nelle sue mani. Però il 12 cilindri boxer, progettato per la F.1, andrebbe rivisto per essere utilizzato in una gara così lunga. La durata del 12 cilindri di Maranello non può essere assicurata per 24 ore di fila, e la Ferrari lascia campo libero agli avversari sul circuito della Sarthe. Il giorno 11 giugno 1972 è una data storica per la gara francese, da quando è una gara valevole per il titolo mondiale è sempre stata vinta da vetture straniere. Finalmente il sogno di una vettura francese sul gradino più alto del podio si avvera e tocca alla Matra-Simca MS 670 di Graham Hill ed Henry Pescarolo questo onore. Francoise Cevert in coppia con Howden Ganley completano il trionfo delle barchette azzurre conquistando una clamorosa doppietta. Terza è la Porsche 908LH di Jost-Weber-Casoni. De Adamich e Vaccarella portano al quarto posto la Alfa Romeo 33TT3. La Ferrari però ottiene dei notevoli risultati, e nuovi punti per il mondiale, con le granturismo preparate dalle scuderie private. Jean Claude Andruet, Claude Ballot-Lena e Francois Migault portano la 365 GTb4, meglio nota come “Daytona”, al quinto posto assoluto in classifica. La vettura è iscritta dalla Scuderia Charles Pozzi. Sam Posey e Tony Adamowicz seguono nell’ordine con un’altra Daytona. La Matra-Simca dopo sette anni di partecipazioni, riesce a vincere la classica francese, è un vero trionfo per la casa francese che si prepara ad affrontare la sfida mondiale per la stagione ’73. Le Mans è rattristata dalla morte di Jo Bonnier sulla Lola mentre stava sorpassando la Daytona di Vetsch.

La 312P ritorna a dominare la serie dalla gara austriaca, dove ottiene la sua affermazione più schiacciante con ben quattro macchine ai primi quattro posti in classifica. Ickx e Redman sono i vincitori, nell’ordine seguono gli equipaggi formati da Marko-Pace, Peterson Schenken e Merzario Munari, un dominio schiacciante. L’ultimo appuntamento iridato stagionale è sul tracciato di Watkins Glen con l’ultima doppietta Ferrari. Ickx ed Andretti sono i vincitori, Peterson e Schenken i due validi scudieri. Nell’ultima ora di gara, Peter Schetty lascia finalmente liberi i suoi uomini, senza più giochi di squadra. Lo spettacolo e la lotta per il primo posto è ad alto livello e quando la macchina di Ickx-Andretti passa sotto la bandiera a scacchi il pubblico, in piedi applaudisce le vetture rosse.

Il 1972 verrà ricordato come  l’anno del dominio assoluto della Ferrari, ma verrà ricordato  anche come l’ultimo titolo tra le vetture coperte vinto dalle rosse di Maranello. Con la 312 P la Ferrari conquista 10 delle 11 prove in calendario e vince anche la 500 km di Imola e la 9 ore di Kyalami con Regazzoni-Merzario, prove non valide per il mondiale. Su dieci corse mondiali disputate dalla 312P, sono state ottenute dieci vittorie, otto doppiette ed addirittura un poker. Sono state 23 le vetture all’arrivo su 29 partenze, un record veramente imbattibile che ha valso alla Ferrari il dodicesimo Titolo Mondiale Marche vinto. Che dire degli avversari, la superiorità dello squadrone rosso ha ridimensionato le velleità delle altre marche partecipanti alla serie. L’Alfa Romeo con la 33-3 non riesce ad ottenere neppure una vittoria ma una serie di piazzamenti alle spalle della Ferrari. Per la squadra di Arese corrono Andrea De Adamich, Helmuth Marko (ha corso anche per la Ferrari), Rolf Stommelen, Vic Elford, e Nino Vaccarella. Il migliore risultato della stagione è il secondo posto alla Targa Florio per la vettura di Marko-Galli, per il resto, tanti terzi posti alle spalle delle doppiette Ferrari. Tra gli outsider debutta a Brands Hatch la Mirage Cosworth, realizzata da John Wyer. Con Derek Bell e Gjis Van Lennep conquista il quarto posto a Spa ed al Nurburgring, mentre a Watkins Glen è terza con Carlos Pace e Derek Bell. Altre vetture che hanno ottenuto dei buoni risultati sono le inglesi Chevron B21 e le Lola T290-Ford derivate dai modelli che corrono per il titolo Europeo di due litri.

Immagini © Massimo Campi

 

Massimo Campi
Massimo Campihttp://www.motoremotion.it/
Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.

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