Storia

Published on Novembre 3rd, 2022 | by Massimo Campi

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Mercedes 300SL: ali di gabbiano per il ritorno alle competizioni nel 1952

 

Tra il marchio tedesco della stella tre punte e le competizioni automobilistiche corre una lunga storia, iniziata agli albori delle competizioni che continua fino ai giorni nostri con la conquista degli ultimi titoli mondiali di Lewis Hamilton e Nico Rosberg. Il primo periodo d’oro della casa tedesca risale alla metà degli anni ’30, quando la politica del partito di Adolf Hitler finanzia le case per partecipare alle competizioni facendo pubblicità ai grandi progressi tecnici dell’industria germanica. La Seconda Guerra Mondiale con la sconfitta della Germania, rappresenta il punto più basso dell’industria tedesca. Grazie all’intervento degli alleati ed ai nuovi equilibri mondiali, la Germania viene ricostruita e riparte l’industria che vede il futuro nell’incremento dei trasporti e nella mitizzazione di massa.

La tecnologia accumulata dalla stella tre punte non va certo dispersa, inizialmente a Stoccarda vengono sviluppati vari mezzi da trasporto, ma la produzione automobilistica è pronta al rilancio e le corse sono un grande richiamo pubblicitario. La prima vettura che riporta la Mercedes alle grandi competizioni è la 300SL che rappresenta l’orgoglio della fabbrica che si risolleva dalla tragedia bellica. Nel 1951 cade il veto alla Germania di partecipare alle competizioni internazionali, alla Mercedes la macchina organizzativa è presto attiva per le corse.

Alfred Neubauer, il grande capo della squadra corse Mercedes anni ’30, rimette in moto i suoi uomini, con il progettista Rudolf Uhlenhaut pronto a studiare nuove soluzioni ed applicare sui motori delle automobili la tecnologia sviluppata per gli aerei militari. Neubauer dopo la guerra stava già pensando al futuro nelle competizioni, come racconta Enzo Ferrari quando il capo tedesco va a Maranello in visita alla fabbrica   “Era molto dimagrito …. ‘Che bravo, ancora qui!’ – gli dissi – ‘Come mai questa visita?’”. Racconta il Drake nel suo libro “Le Gioie Terribili”. Neubauer disse che la Mercedes era a pezzi, ma inizia a fare domande sui vecchi avversari accennando ad un sorriso che subito Ferrari interpreta nel modo giusto: “Accidenti questo non è uno sconfitto, ma uno che sta preparando la rivincita”.

L’unica vettura disponibile nella fabbrica è la berlina 300S con il motore a sei cilindri, una buona base meccanica che viene elaborata applicando tre carburatori Solex 40 PBJC. Per ridurre l’ingombro in altezza il sei cilindri è inclinato a destra di 50° viene montato un carter secco per la lubrificazione. Il telaio viene realizzato con un traliccio in tubi che avvolge le fiancate molto alte e per entrare nell’abitacolo vengono installate delle porte incernierate verso l’alto soprannominate “ali di gabbiano” per la particolare forma quando sono aperte. Nasce la 300SL dove “S” sta per “Sport” e “L” sta per “Leicht (Leggera)” con un peso di soli 870 kg ed una potenza di 175 cv. Il progetto è noto come W194 e rappresenta la base per le future imprese sportive.

Il 4 maggio 1952 tre vetture sono al via della Mille Miglia a Brescia. Alla guida ci sono Rudolf Caracciola con un meccanico, che finiranno quarti assoluti, Herrman Lang con Erwin Grup e Karl Kling con Hans Klenk, che salgono sul secondo gradino del podio dietro la Ferrari 250 S dello scatenato Giovanni Bracco. Dopo l’ottimo debutto italiano la 300SL inizia la sua carriera vittoriosa: il 18 maggio Kling, Lang e Riess nel Grand Prix di Berna occupano tutti i gradini del podio. Il 15 giugno nella 24 ore di Le Mans Lang/Riess sono primi seguiti da Helfrich/Niedermayr. Il 3 agosto al Nürburgring Herrmann Lang, Karl Kling, Fritz Riess e Teo Helfrich con le 300 SL in versione spider dominano la gara. L’ultimo successo del 1952 arriva alla Carrera Panamericana con Karl Kling/Hans Klenk e Herrman Lang/Erwin Grup, che finiscono la gara con le 300SL in prima e seconda posizione. Nell’arco di una stagione la casa tedesca è riuscita nuovamente ad imporsi nelle competizioni in cui ha partecipato ed a fine anno si ritira momentaneamente dalle competizioni per prepararsi alle nuove future sfide con le monoposto e le nuove 300SLR per le gare di durata.

Dalle competizioni alla produzione in serie inizia la storia della Mercedes 300SL stradale voluta soprattutto da Max Hoffman, l’importatore delle vetture tedesche in America. I vertici della casa di Stoccarda non sono molto convinti nel produrre una nuova coupè, ma Hoffman mette sul tavolo un ordine per 1.000 esemplari con la richiesta che assomigli il più possibile alla 300SL da corsa che ha vinto in Messico. Il primo prototipo del nuovo progetto W198 ha una impostazione racing, con alimentazione ad iniezione diretta e da questo viene ricavata la versione più elegante adatta alle strade statunitensi con le porte ad ala di gabbiano che diventano il principale elemento di stile nella 300SL di serie. Per garantire una adeguata robustezza il padiglione è bombato con le due fessure rettangolari per l’apertura delle porte. È una vettura sportiva ma anche di gran lusso, ed il motore a iniezione sviluppa ben 215 cv, con una grande coppia, necessari a spingere una vettura che pesa ben 1.310 kg. La 300SL spopola nelle vendite oltreoceano, è la più bella granturismo di lusso che gira tra le strade californiane e molte star, come Sophia Loren e Martine Carol si fanno immortalare mentre escono dall’abitacolo. La produzione finale si ferma a 1.400 esemplari, di cui 1.100 in America.

Segue la seconda serie della 300SL nella nuova versione roadster con le porte convenzionali che debutta nel 1957. Oltre alla elegante versione stradale, nel 1955 la Mercedes produce la vettura anche in versione racing con la carrozzeria in lega leggera che pesa ben 130 kg in meno di quella di serie. Le vettura per le competizioni monta il propulsore potenziato con una nuovo albero a camme ed una diversa pompa iniezione.

La 300 SLR versione W196S di Rudolf Uhlenhaut

Nel 1954 e 1955 la Mercedes ritorna alla corse dominando in Formula 1 e nella gare di durata. Il nuovo motore è un potente otto cilindri ad iniezione con distribuzione desmodromica. Nella gare di durata dove corre la 300SLR viene impiegata l’unità di tre litri con una potenza di circa 310 cv. Attorno a questo motore nasce  la 300SL/W196S in versione speciale coupè, prodotta in soli due esemplari, di cui uno omologato per uso stradale ed usato da Rudolf Uhlenhaut che l’aveva progettato.

Il telaio deriva dalla 300SL in lega leggera, con sospensioni riviste e freni maggiorati ed un peso di soli 830 Kg. La vettura è velocissima e molto elegante, ma i piloti che la provano non gradiscono l’abitacolo troppo caldo. L’esperimento non ha un seguito, ma a distanza di quasi sette decenni uno dei due esemplari viene venduto all’asta ad un prezzo di ben 135 milioni di Euro diventando l’auto più costosa al mondo.

Immagini – Mercedes press / ©Massimo Campi

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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