Giorgio Nada Editore
“Un piccolo, grande uomo”, venuto dal Canada e apparso quasi dal nulla nel mondo della Formula 1 degli anni Settanta, dove ha brillato da autentica stella sino a quel tragico pomeriggio di Zolder, l’8 maggio 1982.
La parabola di Gilles Villeneuve nel “Circus” è stata dirompente e folgorante: nel volgere di pochi anni seppe conquistare le folle – con quella che, al tempo, fu chiamata “febbre Villeneuve” – oltre al cuore del Grande Vecchio, Enzo Ferrari, che a proposito di quel suo giovane pilota scrisse «È stato campione di combattività e ha regalato, ha aggiunto tanta notorietà alla Ferrari. Io gli volevo bene».
Dopo Ronnie Peterson e Ayrton Senna, Diego Alverà, in questo nuovo romanzo, scritto ancora una volta con il piglio del consumato storyteller, si confronta con il mito di Gilles, dell’“Aviatore” – come fu soprannominato all’epoca – dell’uomo e del pilota che fu accostato non a torto al grande Tazio Nuvolari.
Un romanzo, come sempre, da leggere tutto d’un fiato.
Diego Alverà, storyteller, grande autore di storie sul motorsport ci spiega come è nata la voglia di scrivere un libro sul campione canadese dopo Peterson e Senna.
“Fare un libro dedicato a Gilles non è stata una semplice avventura. E’ stato come saldare un debito di riconoscenza verso una persona, un uomo che ci ha affidato una serie di sensazioni e di emozioni. Con questo libro ho cercato di restituire tutto quello che Gilles ci ha regalato. Questa opera è un romanzo, una narrazione delle sue gesta, cercando di mettere il lettore insieme a Gilles, dentro l’abitacolo della sua monoposto. Ho cercato di raccontare quello che lui può avere vissuto negli ultimi suoi quindici giorni di vita. Tutto parte da Imola, dove inizia la fine della sua storia, una pista unica, un circuito che trasmette emozioni, dove ogni curva racconta storie, in questo autodromo si respira il profumo della velocità.
Parlare di Gilles è anche una questione di cuore, riprendo questa citazione dal libro su Clay Regazzoni scritto da Cesare De Agostini: Villeneuve era un mito, io ero ancora un ragazzino e lo vedevo in televisione, ma era subito diventato un mio idolo. Mi ricordo la “febbre Villeneuve”, avevo il suo poster nella mia cameretta accanto a quella della Tyrrel P34 a 6 ruote con Depallier e Peterson ad Anderstop in controsterzo. Gilles era raffigurato a Montecarlo, con le ruote sul marciapiede, erano quelli i miei idoli. Mi piacevano le storie, quelle di sport ed in particolare del motorsport. La mia settimana girava spesso attorno a queste storia, dal martedì, quando correvo in edicola a comprare Autosprint per leggere le novità, alla domenica davanti al televisore per vedere la gara. Gilles è stato un compagno di quei momenti, della mia adolescenza, un compagno di giochi. I piloti di quella generazioni erano speciali, dovevano sfidare l’aderenza dell’asfalto, il pericolo con macchine velocissime ma senza la sicurezza odierna. Gilles entrava nel suo abitacolo, partiva ed era una questione privata, intima, una sfida contro il rischio a cui non si riusciva a dare una risposta logica. Quel rischio faceva parte di un pacchetto, con una intensità che lo legava alle persone sugli spalti, era questa la passione che lo rendeva così popolare e vivo e faceva bene a questo sport.
Il libro è una narrazione che gira attorno a questi temi della vita sportiva dell’asso canadese in cui vengono narrate le tappe principali della sua carriera. Sono passati quaranta anni da quando è scomparso ed ancora oggi stiamo parlando di lui, a dimostrazione di quello che è riuscito a fare Gilles. Era un pilota unico, con lui in pista poteva capitare di tutto, qualsiasi cosa, ma lui se la sarebbe cavata. Era il cuore della velocità, della sfida, del limite, spesso oltre il limite, sapeva regalare brividi. La sensazione è che non faceva una gara, ma tante gare ad ogni curva, cercando il limite e di superare quel limite. Nel 1982 ci siamo sbagliati, lo pensavamo immortale, ed invece è scomparso, ma se ancora oggi stiamo parlando Gilles, e delle sue gesta, vuole dire che era veramente un po’ immortale”.
GILLES VILLENEUVE Oltre il limite
Autore: Diego Alverà – Giorgio Nada Editore
Formato: 14×22 – Pagine: 312 – Illustrazioni: 22 in b/n – Brossura con alette – Testo: italiano – Collana: Storytellers
Per informazioni: https://www.giorgionadaeditore.it/