Published on Ottobre 11th, 2022 | by Massimo Campi
0Budget cap: sforamento della Red Bull.
Di Carlo Baffi
Secondo il rapporto della Federazione Internazionale, tre team hanno infranto il regolamento finanziario. Tra queste c’è l’attuale scuderia dominatrice del mondiale rea di aver effettuato investimenti oltre i limiti consentiti.
Smaltita la sbornia dei festeggiamenti per la doppietta nel Gran Premio del Giappone che ha consacrato Max Verstappen Campione del mondo per la seconda volta consecutiva, la Red Bull deve fare i conti con la grana legata al budget cap. A un giorno di distanza dalla bandiera a scacchi di Suzuka, la Fia ha reso noto i risultati delle verifiche eseguite sui bilanci dei team F.1 relativi all’esercizio 2021. Ebbene come dai rumors spuntati ad arte nel corso del fine settimana di Singapore, si è avuta la conferma che la Red Bull e la Aston Martin hanno commesso delle irregolarità. La Fia Cost Cap Administration, il dipartimento preposto ai controlli, ha certificato i rendiconti di sette scuderie su dieci, mentre per le restanti tre dovrà pronunciarsi il Cost Cap Adjudication Panel: oltre alle compagini sopracitate c’è pure la Williams. Ma è bene approfondire le rispettive contestazioni, perché fra loro c’è una sostanziale differenza. Sulla Red Bull pende il capo d’accusa più rilevante, in quanto ha violato sia la procedura che il limite di spesa. L’Aston Martin invece non ha rispettato solo il primo punto, riguardante i casi in cui la documentazione risulta non conforme, incompleta, o è stata presentata in ritardo. Idem per la Williams, la cui infrazione era stata rilevata mesi fa ed era stata sanata in modo “tempestivo, collaborativo e trasparente”, come recita il comunicato della Federazione. La scuderia di Grove se l’era cavata con una multa intorno ai 25 mila dollari, ipotesi che dovrebbe valere pure per la squadra di Lawrence Stroll (anche se la cifra potrebbe essere diversa). Ovviamente per la Red Bull il discorso è differente. Su cosa rischierebbe è difficile fare previsioni, però è importante sottolineare che l’entità del reato è da considerarsi minore, in quanto non va oltre i 5 milioni di dollari. Un dato che smentisce le voci iniziali secondo cui l’extra-budget di Milton Keynes s’aggirava intorno ai 10 milioni di dollari. Si prospetterebbe una punizione che andrebbe dalla limitazione degli sviluppi in chiave 2023 alla detrazione dei punti, fino ad una squalifica. Spetterà dunque alla struttura competente emettere il verdetto definitivo con le sanzioni del caso. Come recita il comunicato Fia “La Cost Cap Administration sta attualmente determinando la linea d’azione appropriata da intraprendere ai sensi del Regolamento finanziario in relazione ad Aston Martin e Red Bull ed ulteriori informazioni saranno comunicate in conformità con il Regolamento”. A fronte di quanto emerso, la Red Bull s’è detta sorpresa e delusa. “La nostra documentazione di spesa relativa al 2021– recita la nota ufficiale arrivata da Milton Keynes – era al di sotto del limite di costo, quindi dobbiamo esaminare attentamente le conclusioni della Fia poiché la nostra convinzione rimane che i costi pertinenti siano inferiori all’importo del limite di spesa stabilito per il 2021.” Al di là di come verrà risolta questa nebulosa vicenda, sta di fatto che questo nuovo codice finanziario conferma le difficoltà della sua gestione e controllo. Dubbi sorti sin dalla sua introduzione. Ora non resta che attendere nuovi sviluppi e sarebbe auspicabile pure una riflessione da parte degli addetti ai lavori sui correttivi da applicare a questa intricata normativa, in modo da lasciare poco spazio alle zone grigie fonte di contenziosi e sospetti che danneggiano l’immagine della Formula Uno.