Published on Ottobre 9th, 2022 | by Massimo Campi
0SUZUKA: VERSTAPPEN IRIDATO SOTTO IL DILUVIO
Di Carlo Baffi
L’olandese della Red Bull si riconferma Campione del Mondo vincendo un Gran Premio del Giappone condizionato dal maltempo. Dopo una lunga interruzione, la gara è ripartita ed alla fine sono stati percorsi 29 dei 53 giri previsti. Determinante l’errore di Leclerc nell’ultimo passaggio, quando pressato da Perez sulla seconda RB18, ha tagliato la chicane ed è stato punito con 5” di penalità che l’hanno retrocesso al terzo posto ed hanno consegnato la seconda corona a “Mad Max”.
Che la festa abbia inizio! Dopo il match-ball fallito a Singapore, Max Verstappen ha bissato il titolo conquistato lo scorso anno nel controverso finale di Abu Dhabi, vincendo un Gran Premio del Giappone accorciato causa diluvio. Per lo meno questa volta l’orange ha dettato legge seppur si trovasse su una pista al limite della praticabilità. E’ stato sempre al comando guadagnando costantemente sugli avversari e chiudendo con un vantaggio di 27” sul compagno Sergio Perez ed oltre 31” su Charles Leclerc, sanzionato con 5”. Una situazione diametralmente opposta a quella del 2021, quando detronizzò Lewis Hamilton beneficiando di una safety car gestita in maniera molto discutibile dal direttore di gara Michael Masi che poi ne fece le spese. Dunque lode al talento 25enne di Hasselt, dominatore assoluto del campionato grazie pure al “missile” realizzato dai tecnici diretti da Adrian Newy, che da qualche gara attendeva solo che la matematica gli assegnasse definitivamente il titolo 2022. Una giornata memorabile per la Honda che figurava come title sponsor del Gran Premio sul tracciato di casa. Anche se da quest’anno non è più impegnata direttamente nel supporto motoristico a Red Bull ed Alpha Tauri, il clan di Milton Keynes ha comunque voluto renderle un doveroso omaggio applicando nuovamente il marchio sulla livrea della RB18. Pare infatti che i vertici del team anglo-austriaco stiano cercando di convincere il motorista del Sol Levante a tornare sui propri passi dopo che è sfumato l’accordo con la Porsche.
Lo stesso Verstappen, dopo aver ringraziato la scuderia ha rivolto alla Honda la propria riconoscenza sottolineando il gran lavoro fatto, alla base dei continui miglioramenti. “Sono molto fiero di essere riuscito a vincere il titolo a Suzuka – ha dichiarato il trionfatore – insieme alla Honda abbiamo vinto due volte insieme ed è stato emozionante esserci riusciti davanti al loro pubblico. E’ stata un’annata speciale – ha confessato Max – e va ricordata perché queste stagioni non capitano sempre.” L’orange ha siglato il suo 12esimo successo stagionale ed ora gliene manca solo un altro per eguagliare il record detenuto da Vettel e Schumacher. Che dire d’altro? Se non che questa affermazione è maturata in uno scenario tutt’altro che semplice per il figlio di Jos “the boss”. Dalla pressione per le polemiche sul budget cap, a quella che si materializza quando sei prossimo a raggiungere il grande traguardo. Il tutto complicato dall’investigazione in cui Max è incappato dopo aver firmato la pole e che non è andata oltre la reprimenda. E poi, ecco la partenza sotto l’acquazzone. Accanto a lui c’era un agguerrito Leclerc impaziente di riportare al successo il Cavallino. Dietro, erano in agguato Carlos Sainz sulla seconda rossa e Sergio Perez sull’altra RB18. Poi l’Alpine di Esteban Ocon e la Mercedes di Lewis Hamilton. Niente start dietro la safety car, bensì con vetture ferme che montano gioco forza le intermedie. Allo spegnimento dei semafori Leclerc cerca di affondare il colpo, ma Verstappen lo controlla con abilità e mantiene la testa. Nella nube d’acqua Perez passa Sainz che finisce contro il muro in curva 8 e per lui la domenica finisce li. Nella sfortuna, allo spagnolo è andata ancora di lusso, visto che nonostante la scarsissima visibilità è stato evitato per miracolo dalla W13 di Hamilton. Nelle retrovie si registra un contatto tra Alonso e Vettel, che però riesce a ripartire. Vola fuori anche Pierre Gasly che torna in pista dopo aver colpito un cartellone pubblicitario. Giusto il tempo di affrontare la seconda tornata, che viene esposta la bandiera rossa: l’acqua cade sempre più intensamente e la visibilità è ridottissima. Tutti i piloti rientrano ai box in attesa delle decisioni della direzione gara. Fa discutere però quanto occorso a Gasly che al tornantino s’è trovato davanti un trattore entrato in pista subito dopo la sospensione della corsa per recuperare al F1-75 del madrileno. Un episodio che poteva sortire conseguenze alquanto pericolose per il pilota transalpino, che ci hanno riportato alla memoria il tragico schianto in cui il suo connazionale Jules Bianchi riportò danni irreparabili. Un dramma che ebbe luogo proprio su questo circuito nel 2014 e con condizioni meteo simili. La manovra di Gasly però non passa inosservata agli occhi dei commissari che mettono il pilota sotto inchiesta, reo di aver forzato il ritmo con bandiera rossa per riprendere il gruppo. Intanto con il perdurare dello scroscio l’attesa va avanti ed inizia il count down verso la bandiera a scacchi e quando mancano 45 minuti allo scadere arriva la comunicazione che si ripartirà alle 9 e 15 locali. Il restart avviene dietro la safety car con Verstappen sempre leader e Leclerc che lo insegue a 7 decimi. Con il calare della pioggia Vettel è il primo ad abbandonare le full-wet per le intermedie, un azzardo che darà i suoi benefici.
A seguire l’esempio del quattro volte campione sono anche Verstappen, Leclerc, Perez, Russell seguiti dal resto della truppa. Al decimo passaggio la graduatoria vede capofila “Super Max”, seguito da Leclerc, Perez, Schumacher rimasto in pista con le gomme montate alla ripartenza e destinato ad essere sfilato, Ocon, Hamilton, Vettel, Alonso, Latifi e Norris a chiudere la top-ten. Con lo scorrere del tempo calano anche le speranze dei ferraristi che assistono al calvario di Leclerc, il quale comincia a perdere terreno nei confronti di Verstappen. Il degrado sugli penumatici della F1-75 è un vero e proprio handicap per monegasco. Per contro il driver di testa è un maestro nella gestione delle intermedie facendo registrare costantemente ottimi tempi. Se il primo gradino del podio è sempre più lontano, ora Charles deve guardarsi le spalle da Perez che s’avvicina pericolosamente. Quando mancano 10 giri al termine, il “Principino” vanta 8” di margine su “Checo”: basteranno? Ad entusiasmare i tanti tifosi presenti sugli spalti malgrado il tempo inclemente, ci pensano Ocon ed Hamilton. L’eptacampione morde il freno cercando di passare l’Alpine. C’è in ballo la quarta piazza che il francese mantiene chiudendo tutti i varchi senza commettere alcuna sbavatura. Bravo anche Vettel, che si difende caparbiamente dagli assalti di Alonso, la cui Alpine è sicuramente più competitiva della Aston Martin del teutonico. E si giunge all’epilogo. Mentre Verstappen taglia il traguardo in scioltezza, Perez è ormai negli scarichi di Leclerc che cerca di arginare l’attacco del rivale in tutti i modi. Quando però arriva all’ultima variante, il ferrarista va lungo riuscendo a rientrare davanti a Sergio e tenere il secondo posto. Alle spalle di questi due chiudono Ocon, Hamilton, Vettel, Alonso, Russell, Latifi (per la prima volta a punti nel 2022) e Norris. Ma prima che cali definitivamente il sipario su questa corsa caotica, ancor prima della premiazione c’è l’ultimo colpo di scena che cambia la classifica. A farne le spese è Leclerc che per il taglio della chicane si piglia 5” di penalità che proiettano Perez alle spalle del vincitore. Una gioia ulteriore per la Red Bull che può così incamerare una splendida doppietta. Ed in virtù di questo provvedimento si decide il campionato, smentendo chi credeva che per via della gara corta non venisse attribuito il punteggio pieno. A detta del regolamento infatti, questa norma riguarda soltanto le gare interrotte e che non sono ripartite. La notizia della retrocessione di Leclerc non è stata gradita dal team principal Mattia Binotto, che dopo aver tessuto le lodi alla stella della Red Bull Racing ha esternato tutta la sua delusione. “In merito alla Fia e la penalità di oggi, ho francamente poca voglia di commentare. La gara scorsa c’è voluto un numero di giri infinito per decidere qualcosa che tra l’altro ha poco senso. Oggi, invece, in pochi secondi hanno preso una decisione che per noi è poco comprensibile. Charles non ha avuto alcun vantaggio tagliando la variante – ha puntualizzato il manager – era davanti di qualche decimo ed rimasto davanti. Per cui quando abbiamo visto la nota per ‘unfair advantage’ eravamo tranquilli che non sarebbe successo niente. Invece pochi secondi dopo hanno addirittura deciso senza sentire i piloti dando i 5 secondi di penalità.” E di seguito aggiunge:” Come un po’ la partenza di oggi, senza la Safety Car quando le condizioni erano critiche e poi un trattore in pista. La FIA sta dimostrando che la situazione non è semplice e che bisogna migliorare le cose. Ne parleremo nelle sedi opportune, ma è inaccettabile vedere come sono state prese certe decisioni.” Detto ciò, fa un parallelo su quanto commesso da Perez a Singapore:” Due infrazioni identiche, ma due modi di giudicare diversi. La volta scorsa Perez che poverino non riesce a seguire la Safety Car… Ne dobbiamo prendere atto, ma pure capire come migliorare questa situazione, perché così non va bene”. Frasi esplicite perché alla fine brucia aver perso una vittoria ed un secondo posto nel giro di una settimana a fronte di decisioni destinate a far discutere e che in entrambi casi Leclerc e la Ferrari hanno avuto la peggio. Ironia della sorte sempre a vantaggio di Perez e la Red Bull. Al di là delle questioni politiche, a Maranello però devono riflettere sull’eccessiva usura patita dalle gomme di Leclerc. Binotto ipotizza che il monegasco abbia forzato all’inizio e con il graining e le condizioni precarie del tracciato le sue coperture non si sono pulite. Le note positive a detta del team boss sono rappresentate dalle prestazioni viste sul bagnato e sul giro secco. “La macchina sta dimostrando di essere competitiva e può giocarsi pole e gare. Restano ancora quattro G.P. e cercheremo di portare a casa quel risultato che ormai manca da troppe corse”.
Dal disappunto di Binotto passiamo alla delusione di Leclerc che evidenzia i soliti guai:” E’ stata proprio una sofferenza con le gomme negli ultimi giri. E’ successo un po’ la stessa cosa degli ultimi G.P. Partiamo molto bene, ma poi dopo pochi giri distruggiamo gli pneumatici. Noi continueremo a spingere fino alla fine, ma è frustrante perché oggi il passo non c’era già dopo quattro tornate.” In chiusura è bene però ritornare sull’episodio che ha visto coinvolto Gasly e che ha scatenato la reazione degli altri piloti. Il pilota dell’Alpha Tauri ha puntato il dito contro la direzione gara:” Abbiamo perso Jules Bianchi nelle stesse condizioni con una gru sul tracciato. Com’è possibile oggi rivedere una gru in pista, nemmeno sulla ghiaia mentre noi stavamo ancora girando? Mi sono spaventato – ha proseguito Pierre – e se avessi perso la macchina nello stesso modo in cui l’ha persa Sainz il giro prima, a qualunque velocità sarei morto. Facciamo il mestiere più bello del mondo, ma occorre che ci sia qualcuno che ce lo faccia fare in sicurezza, vista la pericolosità.” Il francese, terminato 18esimo è stato comunque punito per eccesso di velocità in regime di bandiera rossa, con un drive-trough convertito in 20” da aggiungersi al suo tempo di gara e gli sono pure stati tolti due punti dalla superlicenza. Dal canto suo, la Fia ha però ha avviato un’indagine al fine di chiarire l’utilizzo dei mezzi utilizzati per il recupero delle vetture nel corso della gara. Della serie un’altra magagna che si somma a quelle emerse di recente sulla gestione dei G.P. da parte della Federazione Internazionale. Lasciato l’estremo oriente, il Circus volerà oltre oceano, dove il 23 ed il 30 ottobre sono in programma i Gran Premi di Stati Uniti e Messico, rispettivamente ad Austin ed a Città del Messico. Anche se la corona è stata assegnata, il campionato offre ancora parecchi interessi. La Ferrari è sempre a caccia del gradino più alto del podio, così come la Mercedes che in questi ultimi impegni è stata al di sotto delle aspettative. Infine si fa sempre più acceso il duello tra l’Alpine-Renault e la McLaren-Mercedes divise da solo nove lunghezze.
Campionato Piloti
1° Verstappen 360 – 2° Leclerc, Perez 249 – 4° Russell 206 – 5° Sainz 202 – 6° Hamilton 178 – 7° Norris 101 – 8° Ocon 76 – 9° Alonso 63 – 10° Bottas 46 – 11° Vettel 30 – 12° Ricciardo 29 – 13° Gasly 23 – 14° Magnussen 22 – 15° Stroll 13 – 16° Schumacher 12 – 17° Tsunoda 11 – 18° Zhou 6 – 19° Albon 4 – 20° Latifi, De Vries 2
Campionato costruttori
1^ Red Bull-Honda 609 – 2.Ferrari 451 – 3^ Mercedes 384 – 4^ Alpine-Renault 139 – 5^ McLaren-Mercedes 130 – 6^ Sauber Alfa Romeo-Ferrari 52 – 7^ Aston Martin-Mercedes 43 – 8^ Haas-Ferrari, Alpha Tauri-Honda 34 – 10^ Williams-Mercedes 8
Immagini Pirelli press