Formula 1

Published on Settembre 7th, 2022 | by Massimo Campi

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G.P. d’Italia 2012 – 9 settembre 2012

 

Di Carlo Baffi

La corsa italiana è la 13esima delle 20 in programma e la classifica alimenta i sogni del popolo ferrarista. Fernando Alonso, pilota di punta della Ferrari è leader nella classifica conduttori con 24 lunghezze di vantaggio su Sebastian Vettel e 32 su Mark Webber, piloti della Red Bull-Renault. Vettel e la Red Bull sono un binomio alquanto temibile, che dal 2010 domina il mondiale. La F2012 realizzata a Maranello dal trio di ingegneri formato da Fry, Tombazis e Byrne è spinta dal V8 aspirato 056, progettato dal tecnico Marmorini e centra la sua pria vittoria già nel secondo round in Malesia con Alonso. Vettel replica in Bahrain ma poi fatica e lo spagnolo inanella una serie positiva con due vittorie ed altri podi che lo proiettano in vetta al campionato. Il cammino della rossa tra i costruttori invece è più difficile e arriva a Monza addirittura in veste di quarta forza molto staccata dalla Red Bull saldamente al comando. Riguardo al tracciato, è stato riasfaltato il tratto della Curva Parabolica, dopo le controversie sorte nel corso del fine settimana del Mondiale Superbike, dovute alla scivolosità in quella zona. Nel paddock non si sono ancora spente le polemiche legate al G.P del Belgio corso sette giorni prima, dove in partenza si sono vissuti attimi di paura per la manovra di Romain Grosjean che ha fatto un autentico strike alla staccata della Source. La sua Lotus-Renault dopo essersi capottata ha sfiorato in volo il casco di Alonso.

Una condotta, quella del pilota transalpino, ritenuta troppo aggressiva e sanzionata con 50 mila Euro di multa e la sospensione per la corsa monzese. Una punizione molto severa sulla quale hanno pesato altri incidenti provocati dallo stesso Grosjean, il cui posto è stato preso temporaneamente dal belga Jerome d’Ambrosio. Tiene banco pure il mercato piloti con i riflettori puntati su Lewis Hamilton (anni 27) e Michael Schumacher (anni 43) i cui destini si incrociano.  Sono parecchio insistenti le voci che vogliono il britannico, sempre stato fedele alla McLaren che l’ha cresciuto, trasferirsi alla Mercedes dal 2013 occupando proprio il sedile del tedesco sette volte iridato. Schumi tornato alle competizioni nel 2010 dopo il primo ritiro alla fine del 2006, pare sia prossimo ad un nuovo e definitivo abbandono. Ovviamente le bocche di entrambi sono sigillate e se Michael ribadisce di non aver ancora preso una decisione, Lewis afferma di non essere distratto dai rumors sul proprio futuro e di pensare solo a vincere:” i ragazzi hanno fatto un gran lavoro sul pacchetto aerodinamico.” Forse, malgrado i 47 punti che lo separano da Alonso, si sente ancora in gioco nella corsa all’iride, tant’è che proprio l’asturiano suo nemico storico dal 2007 (erano insieme a Woking) confessa di temere il britannico. Un timore fondato, ma pure una frecciata all’indirizzo di Vettel che ribatte:” a chi mi snobba, dico che i conti si fanno alla fine.” Nota negativa legata alla manifestazione, l’assenza di piloti italiani in griglia che non accadeva da tanti anni.

Nelle libere, il venerdì mattina si mette in luce Schumacher, mentre nel pomeriggio sono le McLaren a primeggiare rispettivamente con Hamilton e Button. Vettel è relegato nelle retrovie ed Alonso lamenta problemi di motore, al cambio ed ai freni. Sulla veloce pista brianzola, le due MP4/27 si trovano a meraviglia e confermano la loro superiorità in qualifica, monopolizzando la prima fila. Hamilton sigla una pole che pareva alla portata di Alonso, ma il cedimento di un giunto ha provocato l’allentamento della barra antirollio della sospensione posteriore e s’è ritrovato decimo. Mancavano 4 minuti alla bandiera a scacchi, quando il ferrarista ha detto via radio di avere un problema.” Nel giro di lancio – racconta Fernando – la macchina era a posto. Ma appena ho cominciato a spingere per il primo tentativo cronometrato è emerso il guaio. I tecnici l’hanno visto sulla telemetria però era impossibile ripararlo. Sono tornato in pista tentando di guadagnare posizioni, ma ormai avevo perso troppo tempo. In due giorni – continua lo spagnolo – si sono sommate tante sfortune e domani sarò costretto ad attaccare da subito, cercando di evitare incidenti al via per poi sfruttare il potenziale della vettura.” Meglio di lui è andato il compagno Felipe Massa, piazzatosi terzo che spera in un prolungamento di contratto col Cavallino:” Peccato per Fernando, che però può rimontare. Gli avversari sono forti, ma ci sono 53 giri a tutto gas e da parte mia farò di tutto per vincere.” Ovvio che la Ferrari punti sul brasiliano chiamato a sottrarre punti importanti ai concorrenti di Alonso in chiave mondiale.

Di questa opinione è anche il Presidente Luca di Montezemolo che sprona il suo pilota:” Massa deve provare a vincere, è importante per lui e per la squadra:” Un compito chiaro che vale la riconferma. Se Alonso è deluso, va peggio per Vettel solo sesto:” Siamo lenti – confessa l’iridato – sia sul dritto che in curva.” Crisi confermata da Webber addirittura 11esimo. Il via viene dato alle 14 ed Hamilton prende subito la testa davanti a Massa, bravo a sorprendere Button. Alle loro spalle sfilano Schumacher, Vettel, Raikkonen ed Alonso. Il leader del mondiale ha mantenuto la promessa e dopo sette tornate è quinto alle spalle del suo rivale diretto, ovvero Vettel. Schumi è stato passato da entrambi. Quando inizia il valzer dei pit-stop Button si ripiglia il secondo posto alla Roggia e Massa torna ai box, seguito da Alonso e Vettel. Tra il 22esimo ed il 23esimo giro rientrano anche le McLaren-Mercedes, lasciando il primo posto alla Sauber-Ferrari del sorprendente Sergio Perez, scattato 12esimo e senza essersi fermato. Nel frattempo Alonso e Vettel si ritrovano uno in scia all’altro e danno fuoco alla polveri. Un confronto diretto tra due bi-campioni del mondo già visto in quel punto l’anno prima e che accende l’entusiasmo sulle tribune. Giunto alla curva Biassono, l’asturiano sferra l’attacco, ma il tedesco lo spinge con le quattro ruote oltre l’asfalto. Fernando non demorde e alla tornata 29 sopravanza Seb, punito con un drive through per la manovra precedente ritenuta scorretta. In quello stesso passaggio Perez va ai box, dopo esser stato superato da Hamilton, che prosegue con un passo sostenuto. Dietro il britannico, troviamo Button, Massa, Alonso, Schumacher e Raikkonen. Siamo al 34esimo giro ed ecco il colpo di scena. Sul rettifilo che dalla Variante Ascari porta alla Parabolica, la MP4/27 di Button rallenta per poi fermarsi causa un problema all’alimentazione.

Un ko che fa svanire la doppietta McLaren e mette in allarme Hamilton, che da li in poi cercherà di non forzare il ritmo. Alonso invece fa l’opposto e a tredici tornate dalla fine supera Massa (il paulista non si oppone), diventando secondo. Dietro alle rosse risale Perez, poi Raikkonen e Vettel che ha sopravanzato Webber. Il messicano della Sauber pare indiavolato e grazie alle gomme medie recupera sulle due rosse. Al 43esimo passaggio infila Massa in Parabolica e tre giri dopo fulmina Alonso all’Ascari. “Checo” è in seconda posizione e sogna ad occhi aperti. Un colpo basso per la Ferrari che però tira un sospiro di sollievo quando le telecamere inquadrano il ritiro di Vettel dopo linea del traguardo. Poco più tardi getterà la spugna anche Webber. La debacle Red Bull fa gioco al Cavallino ed alla McLaren. Si giunge così all’epilogo. Hamilton trionfa a mani basse, per lui si tratta del primo successo nel “Tempio della Velocità”. Una pista a lui particolarmente gradita, al punto che sul casco giallo ha posizionato appena dietro la visiera una banda tricolore. Perez chiude meritatamente alle spalle di Lewis, con Alonso che agguanta un prezioso terzo posto. La felicità di Fernando si manifesta in mondo visione sul podio quando s’impossessa della telecamera di Franco Scandinaro, storico cameramen del Circus e inizia a riprendere la marea di ferraristi che ha invaso la pista, come da tradizione.” E’ stata una domenica perfetta – dice lo spagnolo – e questo podio vale come una vittoria, anche perché si sono ritirati Button e le Red Bull. Nessuno ci dava sul podio dal decimo posto, siamo andati oltre le aspettative. Il mio rivale per il titolo è Hamilton, lo dico dall’inverno e sarà una lotta dura sino alla fine.” La classifica post Monza vede Fernando consolidare il primo posto con 179 punti, Hamilton è alle sue spalle con 142. Vettel e Webber restano fermi a 140 e 132. Alonso torna poi sul corpo a corpo con Seb, in cui ha imprecato via radio, dopo esser riuscito a tenere l’auto in pista:” Penso che li la mia gara sia stata compromessa. Ho perso dieci giri prima di superarlo e sono certo che la monoposto si sia danneggiata saltando a 330 all’ora sulla ghiaia.

Non penso che il fondo piatto ed altre parti delicate fossero integre dopo quel salto.” Giunto ai piedi del podio, Massa confessa di aver sperato in un risultato migliore:” Credevo tantissimo nel podio, ma non pensavamo che le gomme dure si degradassero così velocemente. Era impossibile tenere il ritmo di Perez facendo una sola sosta.” Tutto sommato però, Felipe ha fatto il suo dovere, soprattutto quando ha dato strada ad Alonso nel giro 40:” Sono un professionista – dichiara il paulista – era giusto aiutare la squadra e Fernando, che lotta per il titolo.” Un gesto che peserà sul rinnovo:” Sono sicuro che sarà importante per il futuro:” aggiunge Massa. Da sottolineare che radio-box ipotizza l’ingaggio di Perez al posto del brasiliano e ciò spiegherebbe la foga del 22enne messicano nell’andare all’attacco, mettendosi in evidenza nel G.P. di casa del Cavallino.” Partendo così dietro – spiega “Checo” – mai mi sarei aspettato il podio. Non sapevo se le gomme avrebbero retto sino alla fine. Ma dopo 20 giri ho visto che erano ancora buone e con le medie ho attaccato. Spero che prima di fine anno arrivi la vittoria, magari già nella prossima gara a Singapore.” E a chi gli parla del suo doppio sorpasso sulle Ferrari come un messaggio a Maranello, Perez chiarisce:” Io lotto per il mio team e lo farò sempre, non importa se contro Hamilton o Alonso.” Significativo un particolare su quanto occorso alla Ferrari durante il Gran Premio. A cavallo tra le tornate 17 e 24, s’è verificato un black-out al pit-wall, le cui strumentazioni non ricevevano più alcun dato, immagini comprese. Un problema elettrico che ha mandato in tilt i sistemi informatici collegati con le vetture. Da qui la prontezza di Pat Fry ed Andrea Stella che dopo essersi precipitati al box dove c’era ancora un monitor funzionante, hanno raggiunto telefonicamente il box remoto che si trova a Maranello. Qui un altro gruppo di tecnici segue sempre in contemporanea le gare elaborando strategie. Ebbene, grazie a questa struttura, i piloti hanno ricevuto tutte le informazioni del caso e tutto s’è risolto, prima che il sistema tornasse ad un normale funzionamento. Prova ne è che Alonso ha effettuato puntualmente il pit-stop al giro 20 in contemporanea con Vettel. Complimenti dunque alla reattività degli ingegneri della rossa. E congratulazioni pure al dominatore. Hamilton, nonostante qualche fischio ricevuto da qualche becero nel corso della premiazione, ha ribadito di amare l’Italia.” Ci vengo da quando avevo 13 anni, mi piace la gente. Speravo in un’accoglienza migliore, ma ho visto tra i tifosi della Ferrari anche tanti miei sostenitori e comunque vincere a Monza è speciale.” Poi il britannico parla della gara, passato indenne la prima variante, ha allungato cercando di non avere pressione dai rivali:” Dopo la sosta, negli ultimi 20 giri sono andato quasi a spasso.

L’unico momento di preoccupazione è stato il ritiro di Jenson ed ho cominciato a trattare la macchina come faccio con la mia ragazza.” D’obbligo una domanda sul cammino mondiale:” La Ferrari è molto competitiva, ma mi fa piacere constatare che abbiamo una vettura in grado di vincere ogni corsa.” Musi lunghi, ovviamente in casa Red Bull. Vettel è finito ko per un alternatore e Webber ha chiuso anzitempo dopo un testa coda per l’eccessiva usura delle gomme posteriori. Duro l’attacco del team principal Chris Horner al fornitore Magneti Marelli:” Trovi una soluzione, perché a Valencia abbiamo perso una vittoria e qui punti importanti.” Vettel s’è detto contrariato anche in merito alla penalità ricevuta:” Credevo di aver lasciato spazio sufficiente a Fernando. L’anno scorso, in una situazione analoga è capitato a me e non è stato preso alcun provvedimento.” E riguardo alla lotta iridata, il tedesco osserva:” Di sicuro un ritiro non ti aiuta, quando i tuoi avversari finiscono, ma le cose si ribaltano in fretta e mi consolo che nei prossimi appuntamenti non avremo più rettilinei così lunghi.” Parole profetiche quelle di Vettel, perché a partire da Singapore, la sua RB8 apparirà trasformata. Seb metterà a segno cinque vittorie consecutive rilanciandosi nella battaglia per la corona iridata. Per contro Alonso limiterà i danni salendo sempre sul podio, ma sarà vittima di un pesante ritiro in Giappone. Hamilton invece riuscirà a ripetere l’affermazione monzese solo negli Stati Uniti, per il resto avrà un rendimento al di sotto delle attese. Così alla vigilia del round decisivo in Brasile, Vettel si presenterà in testa al mondiale con 13 lunghezze di vantaggio su Alonso: praticamente uno scenario ribaltato. Ad Interlagos, l’iberico sarà costretto a vincere ad ogni costo a differenza del suo diretto avversario che potrà correre in difesa. Il copione del Gran Premio sarà tutt’altro che scontato per Vettel, costretto ad un’inaspettata rimonta dopo essersi trovato nelle ultime posizioni complice un contatto con Bruno Senna dopo il via. Grazie alla sua classe e ad una vettura all’altezza, il Campione del Mondo si riconfermerà tale agguantando un miracoloso sesto posto che gli permetterà di chiudere in testa per tre sole lunghezze su Alonso, arrivato secondo sul circuito di San Paulo. Per Seb si tratterà della terza corona consecutiva. Il mondiale costruttori sarà largamente dominato dalla scuderia anglo-austriaca di Dietrich Mateschitz. Per quanto concerne il mercato piloti, le voci di corridoio troveranno conferma. Hamilton sarà il nuovo portacolori dalla “Stella a tre punte” e Schumacher appenderà il casco al chiodo. Massa invece resterà a Maranello per un’altra stagione sempre in coppia con Alonso.

Immagini © Massimo Campi

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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