Di Carlo Baffi
Venticinque anni fa sul tracciato dell’Hungaroring, il campione del mondo uscente inglese, fu ad un passo dal successo nel Gran Premio d’Ungheria dopo una gara memorabile.
Il 13esimo Gran Premio di Ungheria disputato il 10 agosto del 1997, verrà sempre ricordato per la grande impresa sfiorata dal 37enne Damon Hill, figlio del grande Graham. In una stagione che vive del duello iridato tra Jacques Villeneuve figlio del mitico Gilles sulla Williams-Renault e Michael Schumacher al volante della Ferrari, nelle qualifiche sulla tortuosa pista magiara emerge a sorpresa la Arrows Yamaha di Hill col 3° tempo. L’inglese, malgrado abbia vinto il titolo mondiale l’anno prima, ha abbandonato la corte di Sir Frank Williams per contrasti di natura economica accasandosi in un team con ambizioni modeste. Nonostante ciò, Damon parte bene, sopravanza Villenueve e si mette in scia a Schumacher che ha preso il comando. Non pare vero al britannico quando all’11° giro vede il suo vecchio nemico teutonico in difficoltà e riesce a superarlo, balzando così in testa alla gara. Grazie alle prestazioni delle gomme Bridgestone, la Arrows A18 prende il largo e Damon inizia a realizzare che il colpaccio è possibile. Un sogno che però va in fumo a pochi chilometri dalla fine. La monoposto bianca e blu inizia a perdere secondi tradita da un problema elettrico. Hill vede negli specchietti avvicinarsi Villeneuve, contro il quale non può opporre grande resistenza. Il canadese andrà incontro al trionfo, mentre Damon dovrà accontentarsi del posto d’onore. “Sono contento del secondo posto – dira nel post-gara il britannico – ma quando si è in macchina e si è vicino alla vittoria che ti sfugge all’ultimo, il disappunto è proprio grande. Le difficoltà sono nate dal controllo idraulico che ha bloccato il cambio in terza marcia. Ho cercato di inserire la quinta, sarei stato più veloce, ma non c’è stato nulla da fare. Per tre o quattro volte s’è pure spento il motore ed è stato difficile arrivare in fondo.” Rassegnazione per il team diretto da Tom Walkinshaw che sarebbe entrato nella storia, così come la Yamaha che avrebbe siglato il suo primo successo nella massima serie. Contenti invece alla Bridgestone, al loro primo anno nel Circus, per l’ottima prestazione fornita dai loro pneumatici. A fine stagione Villeneuve si laureerà Campione del Mondo nell’ultimo round a Jerez de la Frontera, dopo esser stato speronato da Schumacher, suo rivale diretto, che verrà sanzionato con la squalifica dal mondiale costruttori. La Federazione concederà comunque al pilota tedesco di conservare i punti e le vittorie siglate.