Published on Luglio 21st, 2022 | by Massimo Campi
0Ferrari F40, l’ultimo sogno del Drake
Il 21 luglio 1987 venne presentata la F40, l’ultima vettura voluta dal Drake Enzo Ferrari
Nel 1987 fa cambiava il mondo delle auto sportive ad alte prestazioni, al Centro Civico di Maranello, l’attuale Museo Ferrari, veniva presentata alla stampa la F40, la vettura voluta da Enzo Ferrari per celebrare i 40 anni della fabbrica di Maranello. F40, quel nome suggerito da Gino Rancati, una delle penne più autorevoli del settore ed amico del Drake, che celebrava il 40° anniversario della Ferrari, un sunto di tutta la tecnologia che sapeva esprimere la fabbrica. Una vettura estrema, senza compromessi, l’erede di quella fantastica 288 GTO che volava a 305 km/h con i suoi 400 cv. Ma la F40 era un passo avanti, una vera supercar che lascerà un segno indelebile nella storia, come era stata la Daytona o la Lamborghini Miura. La F40 si presenta con tutta la tecnologia derivata dalle corse, una Formula Uno per l’uso stradale, la prima auto stradale nella storia Ferrari ad essere costruita con svariati materiali compositi, con la scocca in Kevlar, resine aeronautiche per i serbatoi ed il plexiglas per i finestrini laterali, la carrozzeria in fibra di vetro, ed il cofano, interamente sollevabile come sulle sport prototipo, coperto da un enorme pezzo di plexiglass per lasciare in vista il motore: spettacolo puro!
Il design della vettura è realizzato nello studio Pininfarina da Leonardo Fioravanti sotto la guida di Nicola Materazzi e Pietro Camardella. Oltre all’estetica, che comprende anche il muso profilato, il grande alettone con le ruote posteriori da 335/35, c’era anche la sostanza meccanica nella F40, sviluppata attorno al V8 di 3.000 cc biturbo che erogava, nella versione stradale 478 Cv garantendo prestazioni da primato assoluto: 4,1 secondi per scattare da 0 a 100 e 324 Km/h di velocità massima.
Di serie la F40 utilizza un cambio manuale a cinque rapporti con frizione a doppio disco secco, ma in alternativa c’è un cambio sportivo privo di sincronizzatore, per esaltare le prestazioni in pista. Zero elettronica, zero assistenza, la Ferrari F40 è una supercar nuda e cruda e in quanto tale non utilizza né servosterzo, né servofreno. L’impianto frenante utilizza grossi dischi forati ed un doppio circuito idraulico. Le sospensioni indipendenti con bracci oscillanti sono in acciaio ed utilizzano molle elicoidali, ammortizzatori idraulici e barre antirollio all’anteriore e al posteriore. L’unico optional disponibile è il kit di sospensioni elettroniche ad altezza regolabile tramite un comando sulla plancia. La vettura è stata scelta anche da Gianni Agnelli, che come di consueto aveva un modello differente da quelli di produzione, la Ferrari F40 Valeo dell’avvocato utilizza una frizione elettronica Valeo, che si attiva in meno di 100 millisecondi quando si sposta la leva del cambio, oltre per l’assenza del pedale della frizione, la F40 Valeo si distingue per il pomello del cambio in alluminio con sopra incise le iniziali GA.
La Ferrari annuncia una produzione limitata, e la nuova creatura di Maranello entra subito nella leggenda, oltre che per le sue prestazioni per il prezzo e le conseguenti speculazioni. Il listino dell’epoca parla di 374 milioni di lire, una cifra esorbitante, ma per averla non bastavano i soldi ma bisognava essere clienti affezionati e graditi a Maranello, mettersi in lista di attesa ed aspettare che la macchina venisse consegnata. La produzione della F40, infatti, doveva essere limitata inizialmente a 400 esemplari, poi portati a 1.000 visto la grande richiesta, ma in poco tempo si era arrivati al raggiungimento del limite prefissato di produzione, così alcuni “amici” si misero a speculare sulla supercar rivendendola subito sul mercato nero con cifre che hanno anche superato gli 1,5/2 miliardi di lire. In totale vennero prodotti, tra il 1987 ed il 1998, ben 1.337 vetture ma tra queste ci sono state degli esemplari in tiratura speciale e quelli da competizione, anche se a Maranello non hanno mai veramente voluto investire nello sviluppo della F40 per le gare.
Tra gli esemplari prodotti c’è anche quella per l’Avvocato Agnelli, grande estimatore delle supercar del cavallino.
La F40 da competizione
La Ferrari si impegna solamente nella Formula Uno in quegli anni, ma sono i concessionari a fare pressione a Maranello per avere una nuova Granturismo da competizione per le gare di durata.
Il presidente della Ferrari France, Daniel Marin, vuole partecipare alla 24 Ore di Le Mans e convince i vertici della casa di Maranello a preparare la vettura per le gare. Nel 1989 nascono i primi due esemplari della F40LM, costruiti in collaborazione con il preparatore Michelotto. Il V8 di serie, di 2936,25 cm³, sovralimentato con due turbocompressori IHI, ha una potenza massima erogata è di 478 CV a 7000 giri/min, mentre quello della F40LM ha turbocompressori ed intercooler maggiorati, una nuova centralina elettronica di gestione del motore (siglato F120B). Il rapporto di compressione salito a 8,0:1 e la pressione di sovralimentazione portata a 2,6 bar. Tali modifiche portarono la potenza massima a circa 750 CV in gara, mentre in prova furono superati i 900 CV, con una velocità che sfiora i 380 km/h in rettilineo: questo per quanto riguarda le vetture che gareggiarono nell’IMSA in GTO dal 1989 al 1990. La vettura durante i primi test venne supervisionata dal collaudatore Dario Benuzzi e, prima di gareggiare a Le Mans, debuttò nel Campionato IMSA in classe GTO sul Circuito di Laguna Seca con alla guida Jean Alesi. Partita in seconda posizione la vettura terminò la gara al terzo posto. La stagione seguente, nel 1990, Ferrari France schierò nuovamente una o due F40 LM in alcune prove del Campionato, conquistando in totale 4 podi, ma mancando l’auspicata vittoria. Dopo le due F40LM vennero realizzate una decina di vetture denominate F40 “Competizione”, sempre con le stesse caratteristiche tecniche.
La F40 GTE
La Ferrari F40 venne preparata, sempre dalla Michelotto Automobili anche in ulteriori sei esemplari (in totale sette) noti con il nome di F40 GTE, l’ultima evoluzione da pista realizzata appositamente per gareggiare nel Campionato BPR Global GT Series. tra il 1994 e il 1996. Viene maggiorata la cilindrata a 3.5 litri, ma per regolamento deve avere delle flange sui condotti di aspirazione che limitano la potenza a 660 cv, mentre il cambio diventa sequenziale a sei rapporti con i freni carboceramici nell’ultima evoluzione del 1996. Inizialmente la F40 GTE colse numerosi successi in campionato anche contro le più moderne McLaren F1 GTR soprattutto nelle gare sprint; mentre nelle gare endurance manifestava problemi di affidabilità che ne limitavano i risultati, nella stagione 1996 era ormai poco competitiva nei confronti di vetture frutto di progetti più recenti e schierate da squadre ufficiali come la Porsche 911 GT1. Ora la F40 è una delle vetture di culto della fabbrica di Maranello, invidiata da molti per l’aggressività delle sue linee, le prestazioni senza compromesso e le emozioni che sa trasmettere una vera supercar.
Ferrari F40 – immagini Massimo Campi