L’Alpine vince la prova WEC, quaranta anni dopo la vittoria di Jean Rondeau, ma a Monza hanno anche vinto Pescarolo e Peugeot.
Monza, sei ore WEC, l’Alpine di Matthieu Vaxiviere, Nicolas Lapierre e André Negrão passa per prima sotto la bandiera a scacchi seguita dalla Toyota n. di Sébastien Buemi, Brendon Hartley e Ryo Hirakawa, che hanno chiuso la 6 Ore al secondo posto assoluto dopo un tentativo di rimonta sui vincitori nel finale.
Una gara conclusa con un distacco minimo ed il trionfo per l’Alpine ELF Team che conquista una vittoria preziosa in chiave campionato. La gara si decide dopo una lotta entusiasmante con entrambe le Toyota e tre vetture a giocarsi la vittoria fino alla fine, tra sorpassi, controsorpassi e giochi di strategia. I tre driver dell’Alpine hanno avuto il merito di disputare una gara sempre all’attacco, nella quale sono stati spesso costretti a inseguire le due vetture della scuderia giapponese, senza però mai mollarne gli scarichi, fino a quando si arriva all’episodio chiave della gara quando, ad oltre 300 all’ora, in pieno rettilineo, le due vetture di Vaxiviere e Kobayashi entrano in contatto, esplode la gomma della Toyota ed il pilota nipponico è obbligato a una sosta ai box per sistemare la vettura e sostituire la gomma. La Toyota #7 ha finito così al terzo posto.
Vincere, soprattutto a Monza, è sempre motivo di orgoglio. Tra Italia e Francia c’è sempre stata molta competizione, le prima gare di auto sono nate oltralpe, ma le vetture italiane hanno spesso ottenuto vittorie importanti che hanno fatto la grande storia del motorsport. Le gare di durata hanno rappresentato un pezzo importante della storia, la 24 Ore di le Mans rappresenta ancora oggi il massimo per la categoria endurance e vincere sulla Sarthe equivale alla conquista di un titolo mondiale. I francesi sono sempre stati molto sensibili alla storia, correre e vincere su un tracciato centenario come Monza ha sempre rappresentato un grande motivo di interesse.
La vittoria 2022 della Alpine richiama quella di 40 anni fa della piccola Rondeau, con il costruttore transalpino che vince la prima gara della nuove Gruppo “C” sul tracciato italiano. Il 18 aprile 1982 i nuovi prototipi Gruppo “C” corrono per la prima volta nella 1000 Km di Monza. il 1982 è l’anno della grande svolta delle gare Endurance. Dopo stagioni con le Silhouette, in pratica le vecchie Gr.5 con le barchette Gr.6, la Fia lancia la nuova categoria tecnica, le Gruppo “C” nuove vetture prototipo, veloci, performanti, aerodinamicamente efficienti e con una tecnologia che rispecchia le nuove esigenze dell’industria automobilistica sulla riduzione dei consumi durante la gara.
Nelle gare inizialmente vengono ammesse anche le vecchie vetture gruppo 6, senza prendere punti per il titolo costruttori ma solo per quello piloti. La Lancia in attesa della nuova vettura, schiera al via la LC1 Martini una vettura sport gr.6 derivata dalla Beta Montecarlo Turbo, mentre la nuova Porsche 956 debutta nella seconda gara stagionale a Silverstone. Si ritirano le due Lancia-Martini ufficiali, afflitte da vari problemi tecnici e la gara viene vinta dalla Rondeau M382C-Ford di Henry Pescarolo, Giorgio Francia e Jean Rondeau. Jean Rondeau è per tutti l’uomo di Le Mans, un pilota e piccolo costruttore che ha fatto della gara francese il sogno della vita coronato nel 1980. Jean Rondeau continua a correre e prepara la sua vettura per la nuova categoria equipaggiandola sempre con il Cosworth V8 DFV preparato per la gara di durata.
Nei primi anni del terzo millennio la Le Mans Serie fa il suo ingresso a Monza e nel 2005 è la Pescarolo-Judd di Emmanuel Collard e Jean-Christophe Boullion a salire sul gradino più alto del podio. la Pescarolo è una barchetta realizzata dall’ex pilota francese, spinta del V10 di John Judd.
Nel 2022 sulla pista italiana debutta anche la nuova Peugeot 9×8, la Hypercar della casa del Leone. Un altro ricorso storico che ricorda il debutto della Peugeot 908HDI avvenuto a Monza il 15 aprile del 2007. La Peugeot 908 HDI Fap è concepita per correre a Le Mans e nella Le Mans Series come prototipo della classe LM-P1. L’obbiettivo del Leone francese è quello di conquistare la 24 Ore di Le Mans con un prototipo Diesel munito di filtro antiparticolato. La Peugeot Sport sotto la direzione tecnica di Bruno Famin, affida il progetto ai suoi tecnici: Paolo Catone il capo progettista, Claude Guillois responsabile per la parte motoristica e Guillaume Cattelani responsabile della veste aerodinamica. Il motore è un V12 turbodiesel di 5.5 litri sovralimentato con due turbine Garret, ed alimentato con iniezione diretta common rail della Bosch. Sviluppa oltre 700 cv con 1.200 Nm di coppia massima.
A Monza 2007 sono assenti le rivali Audi, che hanno già vinto a Le Mans con la vettura a gasolio, per la nuova Peugeot è comunque un grande banco di prova con i veloci rettilinei che decretano la vittoria della nuova vettura francese. Minassian/Genè salgono sul gradino più alto del podio davanti alla Pescarolo 01/Judd di Bouillon/Collard. Il terzo posto è per la seconda Peugeot, pilotata da Lamy/Sarrazin attardata da alcuni inconvenienti tecnici. La Peugeot vince il titolo Le Mans Series 2007 ed anche la 1000 Km di Monza 2008 con Lamy e Sarrazin.
Immagini © Massimo Campi – Raul Zacchè/Actualfoto