Formula 1

Published on Aprile 25th, 2022 | by Massimo Campi

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Imola: monologo di Verstappen

 

Di Carlo Baffi

Il Campione del Mondo ed il compagno Perez hanno centrato una perentoria doppietta nel Gran Premio dell’Emilia Romagna, in casa della Ferrari. Una corsa amara per il Cavallino con Leclerc solo 6° e Sainz subito fuori. Nel mondiale piloti il monegasco resta ancora leader, ma l’olandese è risalito secondo riducendo il divario da 45 a 27 lunghezze.

La marea rossa che aveva invaso da venerdì l’Autodromo dedicato ad Enzo e Dino Ferrari, pregustava una galoppata del Cavallino, a fronte dell’avvio scoppiettante nel mondiale. Invece ha dovuto assistere alla carica inarrestabile dei due Tori Rossi, nella fattispecie Max Verstappen e Sergio Perez. Una doccia fredda in tutti i sensi, in linea con il meteo più autunnale che primaverile, con la pioggia che ha condizionato in larga parte il fine settimana. Dunque la Ferrari è tornata a Maranello con le pive nel sacco incassando l’uno-due della Red Bull nuovamente ai vertici, fugando i tanti dubbi sorti in merito ai problemi di affidabilità. A detta del team principal Chris Horner sono state introdotte nuove parti ed il rischio ha portato i suoi frutti. Sebbene le due rosse fossero risultate le più rapide nelle libere del venerdì su pista bagnata e con Verstappen terzo e staccato di quasi un secondo e mezzo, i guai si sono palesati già nel corso delle qualifiche pomeridiane. Sainz jr. ha commesso un errore pesante andando a sbattere contro le barriere in uscita dalla Rivazza e perdendo la chance di giocar bene le sue carte nella gara sprint del sabato. La pole andava a Verstappen che approfittava del mancato arrivo dell’imminente pioggia: a quanto pare una finestra ideale per la sua RB18. Secondo era Leclerc, davanti a Norris su una McLaren-Mercedes in progressiva ripresa ed al sempre più sorprendente Magnussen sulla Haas-Ferrari. Sainz senza tempo sarebbe scattato dalla decima posizione. La “garetta” del sabato, utile per stabile la griglia della domenica, ha salutato l’affermazione di Verstappen che ha sopravanzato Leclerc al penultimo passaggio, dopo che il ferrarista era stato lesto a prendere il comando. Terzo era Perez, poi ecco rispuntare Sainz autore di una rimonta incoraggiante che lo poneva in seconda fila al fianco del messicano.

La terza fila era appannaggio delle McLaren di Norris e Ricciardo. Con l’ennesima puntata del duello tra Ferrari e Red Bull si annunciava un Gran Premio interessante con tutti i concorrenti che si schieravano con le intermedie visto le condizioni di pista umida, sotto un cielo plumbeo che prometteva nuovi rovesci (la temperatura era di 13° nell’aria e 17° sull’asfalto). Malgrado Verstappen occupasse la prima piazza, il team di Maranello, così come i suoi fans, confidava nelle potenzialità della F.1 75, capace dar del filo da torcere agli avversari. Speranze che però venivano meno dopo lo spegnimento dei semafori. Leclerc partiva al rallenty e scalava al quarto posto, passato da Perez e Norris (pare che Charles sia scivolato su una striscia bianca di asfalto posta sotto la sua macchina). Contemporaneamente Sainz si arenava nella via di fuga alla variante del Tamburello, colpito da Ricciardo scusatosi nel dopo gara. Con Verstappen davanti protetto da Perez la gara era già delineata. L’unica incognita era rappresentata dall’arrivo della pioggia, prevista appena dopo le sedici. Leclerc terzo ,cercava di tenere il passo, Norris era alle sue spalle seguito da un sorprendente Geroge Russell al volante della solita scorbutica Mercedes (Hamilton era disperso nelle retrovie). Col tracciato che andava via via asciugandosi, al giro 19 dei 63 previsti, iniziava il valzer dei pit-stop. Rientrava Perez e la tornata dopo toccava a Leclerc e Verstappen: per tutti erano pronte le slick. Il monegasco tornava in lotta davanti al messicano, il quale beneficiando delle gomme in temperatura si riprendeva la seconda piazza. Charles però non mollava. Metteva pressione al rivale che al 28esimo passaggio tagliava alla Variante Alta. Poco prima nello stesso punto, Mick Schumacher era incappato in uno sbaglio grossolano: dopo il dritto aveva dato gas con le ruote sull’erba ed era finito in testa coda. Probabilmente la presenza in squadra del più esperto ed efficiente Magnussen sta evidenziando le difficoltà del giovane tedesco che con Mazepin aveva un compito più molto semplice. Ma torniamo alla gara. Verstappen procedeva spedito facendo segnare il miglior tempo ed al 41esimo giro si avventava su Hamilton doppiandolo. Uno scenario surreale che fino a pochi mesi fa era pura fantascienza, ma che ora evidenzia la crisi senza fine della scuderia dominatrice degli ultimi anni. A venti tornate dalla bandiera a scacchi, con le Red Bull imprendibili, Leclerc (con pista sempre più asciutta) faceva capolino ai box per montare un nuovo treno di soft e puntare al punto addizionale del giro veloce. Una mossa imitata pure da Verstappen e Perez. Rientrato in battaglia, il ferrarista faceva segnare il miglior tempo e raggiunto Norris, gli strappava il terzo posto. Galvanizzato dalle prestazioni della sua F.1 75, Charles cercava di ridurre il gap da Perez che proseguiva a 8 decimi. L’andatura della rossa numero 16 aumentava, cosi come la foga del suo pilota con tutti i rischi del caso. Si sa che quella di Imola è una pista che non perdona. Così ecco materializzarsi il patatrac, che precludeva definitivamente le velleità del Cavallino. Teatro della scena era ancora la Variante Alta, dove Leclerc si girava finendo contro le barriere: game over e podio regalato Norris. Costretto a riparare ai box per sostituire il musetto, il monegasco rientrava nono a otto giri dal termine. Per lui iniziava una nuova rincorsa, che gli consentiva di agguantare la settima piazza, sbarazzandosi prima di Magnussen e poi di Vettel. Verstappen nel frattempo marcava il migliore passaggio con il punto in più che andava ad aggiungersi ai 25 del G.P. più gli 8 della Sprint Race ormai in cassaforte. Era l’atto che coronava una prova maiuscola di “Mad Max” che s’imponeva nel Gran Premio dell’Emilia Romagna seguito da Perez, aggiudicandosi pure il meritato “Grand Chelem”. Il terzo gradino del podio era preda di Norris, poi Russell, Bottas (nuovamente a punti), Leclerc (riuscito a superare Tsunoda in extremis), Vettel, Magnussen e Stroll. Dunque Red Bull dominatrice assoluta e seconda forza tra i costruttori alle spalle della Ferrari, ancora leader. A fronte di quanto visto, non è il caso di essere catastrofici sul brutto fine settimana della Rossa. Così come erano parsi fuori luogo i toni troppo trionfalistici dopo i successi in Bahrein ed Arabia. E’ altrettanto vero però che la Ferrari esce ridimensionata da questo quarto round, in cui era attesa ad una sorta di esame di maturità. Ad Imola, G.P. di casa per eccellenza, c’era l’imperativo di vincere ed ogni altro risultato sarebbe stato considerato deludente. Una pressione psicologica eccessiva su tutta la scuderia che alla fine ha condizionato i due piloti. Sainz, fresco di rinnovo contrattuale, ha rimediato un secondo zero, che oltre a pesare sulle sue ambizioni di essere la prima guida, pesano come macigni sulla classifica costruttori. “Siamo partiti male e dobbiamo analizzare il motivo – ha dichiarato lo spagnolo – E’ un momento complicato per me. Sul bagnato mi trovo bene, ma per una ragione o per un’altra non ho avuto la fortuna di potermi esprimere. Manca sempre qualche dettaglio per rendere la macchina come piace a me. Ma questo è lo sport – ha concluso Carlos – e occorre restare positivi.” Anche Leclerc ha recitato il mea culpa:” Sono deluso. La responsabilità è mia, non ci sono scuse. Ho intravisto la possibilità di prendere il secondo posto, ho chiesto troppo ed ho perso la macchina.” Il team principal Mattia Binotto s’è detto dispiaciuto del ritiro di Sainz:” …gli è mancata una gara intera per girare con la vettura e fare esperienza, ma sono certo che ce la farà perché la prestazione non gli manca. Da Miami però – ha ammonito Binotto – serve una svolta, perché alla Ferrari servono consistenza e continuità di risultati.” Parole eloquenti che esortano a voltare pagina immediatamente ed a non commettere più certi errori. Il Circus sarà di scena fra due settimane in Florida e la pista sarà una novità per tutti. Parliamo del Miami International Autodrome, un tracciato lungo 5,410 km realizzato all’interno dei terreni dell’Hard Rock Stadium, l’impianto che ospita le partite casalinghe di football americano dei Miami Dolphins. Il layout presenta 19 curve e si stimano velocità intorno ai 223 km/h. Fare previsioni ora è un po’azzardato, ma è lecito aspettarsi una Red Bull ancora sugli scudi. Come detto sopra la RB18 è tornata a far davvero paura, è veloce e solida:” Fin dall’inizio si era capito che sarebbe stato un weekend forte per noi – ha sentenziato Verstappen – ma non mi aspettavo in questo modo. Dobbiamo comunque restare concentrati, perché tra me Charles alla fine sarà una questione di dettagli.” Intanto grazie a questo dominio, la scuderia di Milton Keynes si riporta ai piani alti, sia nella classifica piloti che tra i costruttori. Verstappen Perez sono rispettivamente secondo e terzo. Fra i team, la Red Bull è la seconda forza avendo distanziato la Mercedes di 36 lunghezze. Sale anche la McLaren, quarta, con Norris sesto alle spalle di Sainz. Ed un plauso è doveroso rivolgerlo anche a Russell, che sta cercando di tenere alto il blasone delle “Frecce d’Argento” sempre più spuntate. Si pensi al caso limite legato alle qualifiche del venerdì, quando Hamilton e Russell hanno superato la Q1 per puro miracolo. In corsa il 24enne britannico partiva dalla sesta fila ed è scattato a molla insediandosi rapidamente negli scarichi della Haas-Ferrari di Magnussen quinto. Ne è scaturito un duello avvincente al 12esimo giro, che ha visto prevalere il driver di Toto Wolff. Una prova consistente per George a differenza di Lewis Hamilton, protagonista di una tre giorni da incubo. Sempre relegato nei bassifondi e costretto a lottare faticosamente con piloti del calibro di Stroll e Gasly, che alla fine l’hanno preceduto sul traguardo. L’eptacampione ha chiuso 13esimo: praticamente irriconoscibile ! Capire cosa stia realmente accadendo a Brackley è un rebus. Hamilton parla di una situazione frustrante e come dargli torto:” non so che dire, è un periodo non facile, ma almeno George ha ottenuto punti per la squadra. Mi scuso con tutti per non essere stato in grado di farlo.” E circa l’immediato futuro, ha aggiunto:” …Non posso dire di non vedere l’ora di essere in pista, però durante la settimana raggiungerò uno stato d’animo più positivo.” Considerazioni da cui emerge un evidente disagio misto a mancanza di fiducia. Il fuoriclasse inglese non s’è mai trovato a fronteggiare una crisi di tale portata ed è comprensibile lo scoramento anche per un combattente nato come lui. Opinione condivisa anche da Wolff, secondo cui non è giusto parlare di crollo dell’uomo, bensì di prestazioni al minimo della monoposto:” Parliamo di un sette volte campione del mondo, di un pilota che qualche mese fa in Brasile ha disputato una corsa leggendaria – ha sottolineato il team boss. “Lewis è il miglior pilota al mondo, solo che non ha una vettura che gli permette di fare ciò che potrebbe e vorrebbe fare.” Della serie indice puntato sul progetto W13E, che a detta di radio-paddock avrebbe come deadline il 22 maggio prossimo. In quella data è in calendario il G.P. di Spagna a Barcellona, che rappresenterebbe l’ultima spiaggia per questo modello tanto estremo quanto problematico. In caso di nuovo flop, i tecnici del team anglo-tedesco inizierebbero a lavorare in prospettiva 2023. E chissà quali conseguenze potrebbero ripercuotersi su Brackley.

Immagini Pirelli press

Il mondiale piloti
1°Leclerc 86 – 2°Verstappen 59 – 3°Perez 54 – 4°Russell 49 – 5°Sainz 38 – 6°Norris 35 – 7°Hamilton 28 – 8°Bottas 24 – 9°Ocon 20 – 10°Magnussen 15 -11°Ricciardo 11 – 12°Tsunoda 10 – 13°Gasly 6 – 14°Vettel 4 – 15°Alonso 2 – 16°Zhou, Albon, Stroll 1

Il mondiale costruttori
1^Ferrari 124 – 2^Red Bull-Honda 113 – 3^Mercedes 77 – 4^McLaren-Mercedes 46 – 5^Sauber Alfa Romeo-Ferrari 25 – 6^Alpine-Renault 22 – 7^Alpha Tauri-Honda 16 – 8^Haas-Ferrari 15 – 9^Aston Martin-Mercedes 5 – 10^Williams-Mercedes 1

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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