Formula 1

Published on Aprile 11th, 2022 | by Massimo Campi

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Leclerc vince anche in Australia!

Di Carlo Baffi

Il monegasco domina e firma il secondo trionfo stagionale della Ferrari. Precede al traguardo Perez sulla Red Bull e Russell sulla Mercedes. Fuori Sainz con la seconda rossa ed il Campione del Mondo Max Verstappen. Nella classifica piloti, Leclerc è primo con un ampio margine, così come il Cavallino tra i costruttori.

E sono due! L’alba italiana s’è colorata di rosso con la Ferrari e Charles Leclerc che si aggiudicano il Gran Premio d’Australia sul cittadino di Melbourne. E’ il secondo centro messo a segno dal “Principino” in tre round disputati dall’inizio del mondiale di Formula Uno ed il secondo “hat trick” (pole, vittoria, giro veloce e sempre in testa alla corsa). Un risultato che se aggiunto al secondo posto in Arabia Saudita in scia a Verstappen ed alle due pole siglate finora, la dice lunga sulle potenzialità attuali del Cavallino. Se in Barhein l’olandese era stato battuto dopo un acceso duello, all’Albert Park è stata una corsa senza storia e per di più su una pista modificata che vedeva la Red Bull come favorita. La F.1 75 si sta dimostrando efficace e molto equilibrata su tutti i tipi di tracciato, riuscendo a far lavorare al meglio le gomme. Eloquente l’affermazione colorita del vincitore:” La mia rossa è una bestia!” La dimostrazione s’è vista quando la safety-car è entrata in azione al giro 24. Leclerc aveva appena montato la mescola dura rientrando davanti a tutti, ma ha visto annullato il suo vantaggio. Malgrado ciò è riuscito a scaldare gli pneumatici ed alla ripartenza ha respinto autorevolmente l’attacco di Verstappen, allungando il passo e portandosi subito ad oltre un secondo togliendosi dalla zona Drs. A Melbourne la Ferrari non ha patito per nulla il graining a differenza della concorrenza, Red Bull in primis. Sin dalle prove del venerdì s’era vista una Ferrari in palla, condizione confermata dalla pole, con Leclerc unico pilota a scendere sotto il muro di 1’18” fermando il crono sul tempo di 1’17”868, nuovo record del circuito. Poi la gara ha fornito la cosiddetta prova del nove.

In partenza nonostante la pressione delle Red Bull di Verstappen e Perez, Charles (scattato con le medie) ha tenuto il comando ed al giro 16 aveva già accumulato un vantaggio di 8”. Dopo il pit-stop, come detto, è spuntato l’handicap della safety-car, ma se l’è cavata alla grande ed è iniziata la sua marcia trionfale, agevolata anche dal ritiro di Verstappen. Ha tagliato il traguardo con 20” di vantaggio sulla RB18 di Sergio Perez, ma è un distacco bugiardo; senza la safety car il divario sarebbe stato maggiore. “Siamo solo alla terza gara stagionale – ha detto Leclerc a fine gara – ed è ancora prematuro pensare al campionato, però siamo sempre stati nelle posizioni di vertice e speriamo di continuare così. Se ci riusciremo avremo la possibilità di vincere il titolo.” C’è però un grande rammarico per la mancata doppietta. E qui apriamo il capitolo relativo a Carlos Sainz jr. Il fine settimana dello spagnolo ha preso una brutta piega dalla Q3 del sabato. Dapprima la bandiera rossa per l’incidente di Alonso l’ha privato di una tornata proficua, poi s’è palesato un problema di accensione del motore che gli ha fatto perdere ulteriore tempo impedendogli di mandare in temperatura le gomme.

Morale, ha rimediato solo il nono tempo e da qui è arrivata la decisione di partire con le gomme dure cercando di uscire alla distanza. Purtroppo però poco prima del via Carlos doveva sostituire il volante e non ha avuto la possibilità di effettuare le consuete prove di partenza. Di conseguenza è scattato male perdendo parecchie posizioni. Condizione che l’ha innervosito ulteriormente e l’ha portato ad attaccare all’inizio del secondo passaggio. Un atteggiamento precipitoso, visto che poteva giocare d’attesa confidando nel potenziale della F.1 75. Nel superare Schumacher è finito sull’erba perdendo il controllo della vettura, la quale ha attraversato pericolosamente la pista e s’è fermata nella sabbia. Un errore imperdonabile riconosciuto dal pilota stesso, ma è pur vero che l’insieme delle circostanze non l’anno certo aiutato. Un aspetto sottolineato da Mattia Binotto. Non dimentichiamoci che pure a Jeddah, Sainz ha vissuto un pre-gara movimentato. Prima di andare in griglia i suoi meccanici dovettero risolvere un problema di cablaggio che avrebbe potuto minare l’affidabilità della rossa. E poi l’essere consapevole di avere tra le mani una vettura vincente può portarti a mordere il freno; in particolare quando hai un compagno di squadra in piena ascesa. Binotto conosce bene le doti di Sainz e confida in una sua pronta riscossa:”…magari già da Imola metterà in difficoltà Charles.” Speriamo però che la rivalità non si trasformi in un’arma a doppio taglio per Maranello. A nostro avviso per ora è meglio incamerare punti e staccare la concorrenza che sta perdendo colpi. Il riferimento va logicamente alla Red Bull incappata in un’altra domenica nera. Certo, Perez è salito sul secondo gradino del podio limitando i danni, però non ha cancellato i musi lunghi per il secondo ritiro di Max Verstappen. L’olandese soprannominato con pungente ironia da La Gazzetta dello Sport “Verstoppen”, non ha nascosto la sua frustrazione dettata anche dall’impossibilità di poter fronteggiare lo strapotere Ferrari:” Il passo gara non era buon e non potevo combattere contro Charles – confessa Max – Non mi aspettavo un così elevato degrado delle gomme e cercavo di gestirle per tenere il secondo posto.” E sul guasto al 39esimo passaggio ha rivelato:” Non so cosa sia successo, ho fermato la macchina. Però già prima della gara sapevo che c’era un problema e c’era il dubbio sul fatto che potessimo arrivare in fondo. Se si vuole lottare per il titolo non possono accadere queste cose.” E per concludere, il Campione in carica esterna il proprio pessimismo:” Abbiamo problemi di affidabilità e non riusciamo a risolverli. La stagione è lunga, ma a noi servirebbero 45 gare. Più che pensare al titolo, oggi è più importante finire le gare.” Parole che sono macigni e che la dicono lunga sull’atmosfera che si respira nel clan di Milton Keynes, ora superato in classifica dalla grande rivale Mercedes, sebbene in crisi. Chris Horner, team principal della scuderia anglo-austriaca, ha parlato di un ipotetico problema al sistema di alimentazione, che non avrebbe alcun nesso con il guasto patito a Sakhir. Qualcun’altro punterebbe l’indice contro il nuovo carburante ecologico al 10% di etanolo, che causerebbe qualche difficoltà alla lubrificazione. E’ evidente però che l’assenza di un supporto diretto sul campo da parte Honda, come accadeva fino allo scorso anno, si sta facendo sentire. E non dimentichiamoci dei guai emersi anche sulle power unit dell’Alpha Tauri, la “sorella minore” della Red Bull. Insomma chi avrebbe mai pensato che questo top team si sarebbe trovato alle prese con tali difficoltà dopo solo tre round? E per restare in tema di nobili decadute chiamiamo in causa la Mercedes. Anche a Melbourne, la strada delle Frecce d’Argento è stata in salita, assillate dal solito grattacapo del porpoising. Hamilton e Russell sono comunque entrati in Q3 per siglare rispettivamente il quinto e sesto tempo. Ed in gara sono andati ancora meglio con George terzo e Lewis quarto. Punti d’oro per la squadra di Toto Wolff, il quale dichiara:” Lasciamo Melbourne con un morale migliore di quando siamo arrivati (forse anche per il ritiro di Verstappen ?). Abbiamo fatto un passo verso la conoscenza della W13E, portiamo a casa tanti dati da analizzare e abbiamo più punti in classifica.” Di fatto la “Stella a Tre Punte” è seconda tra i Costruttori e Russell è alle spalle di Leclerc nel mondiale piloti (anche se a 34 lunghezze). Il giovane britannico è stato bravo a sfruttare l’entrata della safety-car, ha guadagnato posizioni ed ha lottato a lungo con Perez. Festeggia il suo primo podio con la Mercedes ammettendo:” Abbiamo avuto un po’ di fortuna e mi suona strano essere finito sul podio in questo modo e trovarmi secondo in campionato dopo un weekend dove eravamo la quinta forza in pista, alle spalle di McLaren ed Alpine.” Hamilton invece è stato autore di una grande partenza che l’ha proiettato in terza posizione, mantenuta sino alla nona tornata. Ha cercato di replicare agli assalti di Perez e s’è dovuto accontentare di tagliare il traguardo alle spalle del compagno:” Non ho potuto lottare per la terza piazza perché a fine gara il motore si stava surriscaldando e ho dovuto rallentare. Però questo risultato va bene alla squadra, perché siamo riusciti ad incamerare un bel bottino di punti. Non abbiamo fatto passi avanti – ha concluso l’eptacampione  – in quanto la vettura è la stessa, senza aggiornamenti. Per questo motivo ritengo che abbiamo ottenuto un risultato molto buono.”

L’impressione è che a Brackley stiano mettendo in prativa nel breve termine la politica dei piccoli passi. La W13E è sicuramente difficile da guidare, Hamilton l’ha perfino paragonata ad un cobra, ma è affidabile e ciò permette di concludere i Gran Premi, magari sfruttando i problemi degli altri. Inoltre nel prosieguo della stagione non mancheranno gli sviluppi (compatibilmente al tetto massimo di spesa) e magari vedremo le Frecce d’Argento tornare ai vertici. Osservando l’ordine d’arrivo, un plauso va riconosciuto alla McLaren-Mercedes, che dopo un inizio di stagione sottotono ha visto Norris e Ricciardo chiudere quinto e sesto. Ocon è entrato ancora nella top-ten grazie al settimo posto, a riprova che l’Alpine sta crescendo. Del resto anche Fernando Alonso s’è messo in mostra combattendo, ma ha pagato la differente strategia che l’ha costretto ad una sosta nel finale che l’ha fatto precipitare diciassettesimo ad un giro. Ocon ha preceduto Bottas, Gasly ed Albon che ha arpionato i primi punti per la Williams-Mercedes. Proseguono invece le dolenti note per l’Aston Martin, ormai relegata a fanalino di coda con zero punti. Vettel tornato in pista dopo il Covid-19 s’è ritirato, mentre Stroll non è andato oltre il 12esimo posto. Archiviata l’Australia, ora gli occhi son tutti puntati verso il prossimo appuntamento, a Imola. Il Gran Premio in casa della Ferrari non poteva capitare in un momento migliore, con la Rossa in testa al mondiale e sulle rive del Santerno si annuncia il tutto esaurito.” Non vediamo l’ora di esserci – ha detto Binotto – e festeggiare questo momento con i nostri tifosi.” Sul tracciato emiliano la pressione sarà al massimo sugli uomini di Maranello ai quali si chiede un’altra impresa. L’asticella ha cominciato ad alzarsi ed è logico che sia così, perché questa F.1 75 ha tutte le credenziali per andare lontano.

Immagini Pirelli press

Mondiale Piloti
1° Leclerc 71 – 2° Russell 37 – 3° Sainz 33 – 4° Perez 30 – 5°Hamilton 28 – 6° Verstappen 25 – 7° Ocon 20 – 8° Norris 16 – 9° Magnussen, Bottas 12 – 11° Ricciardo 8 – 12° Gasly 6 – 13° Tsunoda 4 – 14° Alonso 2 –  15° Zhou, Albon 1.

Mondiale Costruttori
1^ Ferrari 104 – 2^ Mercedes 65 – 3^ Red Bull-Honda 55 – 4^ McLaren-Mercedes 24 – 5^ Alpine-Renault 22 – 6^ Sauber Alfa Romeo-Ferrari 13 – 7^ Haas-Ferrari 12 – 8^ Alpha Tauri-Honda 10 – 9^ Williams-Mercedes 1.

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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