Published on Marzo 16th, 2022 | by Massimo Campi
01997: dal BPR al FIA GT
Dal BPR Global GT Endurance Series al GT FIA, la rinascita della gare di durata
Il Campionato Mondiale Sport Prototipi, la serie dedicata alle gare di durata, ha vissuto la sua lunga storia dal 1953 al 1992, con vari regolamenti tecnici e sportivi. Le auto che partecipavano alla serie erano le più veloci in assoluto dopo quelle di Formula Uno, e anche a livello di popolarità tra gli appassionati il mondiale non aveva nulla da invidiare alla massima serie.
A livello mediatico le gare di durata non hanno mai avuto particolari coperture televisive. Le gare lunghe non erano compatibili con i tempi televisivi, a differenza della Formula 1, dove le gare erano decisamente più corte. Nel 1991, però, la FIA impone nuovi regolamenti: macchine da 750 kg con motori aspirati da 3.500cm³. L’intento era di ridurre i costi, ma il risultato fu completamente l’opposto, le nuove motorizzazioni non erano altro che propulsori da F1 depotenziati, quindi piuttosto costosi, oltre che inadatti per questo tipo di gare. I prototipi erano ormai delle monoposto carrozzate. Inoltre, le gare erano dei veri e propri gran premi, con distanze sui 430 km, ad eccezione della 24 Ore di Le Mans. L’esiguo numero di iscrizioni in vista della stagione 1993, indusse la FIA a sopprimere definitivamente il campionato, ma gli appassionati, i costruttori, ed i team storici continuavano a richiedere nuovi campionati per le competizioni di durata. Unica inossidabile resisteva la 24 Ore di Le Mans con l’Automobile Club de l’Ouest che riusciva ad organizzare la maratona francese mischiando i prototipi con ex vetture Gruppo C e GT provenienti da vari campionati europei ed americani.
La serie BPR riporta le GT in gara.
Nel 1993 non esisteva nessuna competizione internazionale di durata per prototipi o GT, solo piccole serie nazionali o gare per vetture simili. Patrick Peter e Stéphane Ratel organizzatori della Venturi Series in Francia con Jürgen Barth della Porsche Series tedesca iniziano a discutere di una possibile unione dei due campionati, con lo scopo di fare rinascere un campionato internazionale europeo che comprenda in seguito anche il resto del mondo. La serie debutta nel 1994 con otto appuntamenti e gare a fine anno in Giappone e Cina, con corse di circa 4 ore di durata. Il parco delle case automobilistiche partecipanti inizialmente è composto da Porsche 911 Turbo e Venturi LM600, auto che provenienti da diverse serie terminate in quegli anni e con diversi regolamenti. I regolamenti iniziano ad interessare diversi concorrenti e squadre private e ben presto si aggiungono tra i partecipanti vetture di prestigio come Ferrari F40, Lotus Esprit, Callaway che era una versione elaborata della Chevrolet Corvette.
La BPR Global GT Series, chiamata anche BPR Global GT Endurance Series o semplicemente abbreviata in BPR, diventa subito il campionato di riferimento per le gare di durata ereditando l’interesse del Campionato Mondiale Sportprototipi.
L’acronimo BPR deriva dal nome dei tre organizzatori: Jürgen Barth, Patrick Peter, e Stéphane Ratel, la serie inizia nel 1994 e dura tre anni fino al 1996 quando viene sostituita dal nuovo Campionato FIA GT. A differenza del regolamento del Campionato Mondiale Sportprototipi, che vedeva lottare per il titolo prototipi da corsa appositamente costruiti, la serie BPR utilizza vetture granturismo di produzione (seppur limitata) modificate in auto da corsa. Per omologare le vetture i costruttori devono avere costruito una certa quantità di automobili liberamente acquistabili dal pubblico, per ottenere poi l’omologazione di tali veicoli nella classe in cui volevano partecipare. La cilindrata ed il tipo di motorizzazione, aspirata o turbocompressa, non è imposta, ma per equilibrare le prestazioni, si influisce per regolamento con restrittori sui condotti di aspirazione. Nella classe top le potenze sono nell’ordine dei 600 cv e sono ammesse alcune modifiche aerodinamiche per consentire una adeguata tenuta di strada. Inizialmente sono istituite quattro classi (da GT1, la più importante, a GT4 con vetture praticamente di serie), prima di ridurle a due classi nel 1996 (GT1 e GT2). Il livello di preparazione varia in funzione delle classi, nelle classi top, sulle auto sono ammesse modifiche sempre più profonde, compreso l’uso di materiali pregiati e di parti appositamente costruite. Le squadre devono avere due piloti per auto, con ogni conducente tenuto a guidare un tempo minimo stabilito, al fine di ottenere punti. Alcune squadre possono usare tre piloti per vettura, una opzione spesso utilizzata dalle squadre minori per dare ai gentlemen driver la possibilità di correre nel campionato e suddividere ulteriormente le spese.
Nel primo anno, il 1994, vengono disputate otto prove, sei in Europa e due in Asia, la Porsche con la 911 Turbo e la Venturi si aggiudicano la maggioranza delle prove ad eccezione della Ferrari F40 di Oloffsonn/Della Noce che vince a Vallelunga. Nel 1995 la serie BPR si espande a dodici appuntamenti e aumenta anche l’interesse con l’entrata di altre scuderie, tra le altre la McLaren F1 GTR, Ferrari F40 GTE, Jaguar XJ220, Porsche 911 GT2 e De Tomaso Pantera.
La nuova McLaren F1 GTR del Gulf Racing di Bellm/Sala vince al debutto nella prima prova stagionale a Jerez della Frontera, ed il resto della stagione vedrà la lotta tra le principali squadre che portano in pista la granturismo inglese progettata da Gordon Murray. A fine stagione il campionato 1995 vede la vittoria della coppia Thomas Bscher/John Nielsen con la McLaren F1 della West Competition. Le vetture con omologazione BPR vengono ammesse alla 24 Ore di Le Mans per riempire lo schieramento di partenza sempre più povero di prototipi. Alla maratona della Sarthe le GT si confrontano con le nuove barchette WSC, ma allo scadere delle 24 ore è la McLaren F1 GTR ufficiale del Team Kokusai Kaihatsu McLaren che sale sul gradino più alto del podio al debutto con la vettura pilotata da Yannick Dalmas/Masanori Sekiya/J.J. Lehto. Ray Bellm/James Weaver vincono la serie la stagione successiva sempre al volante della McLaren F1 GTR della GTC Competition sponsorizzata dalla Gulf Oil.
Il successo della serie BPR va oltre le aspettative degli organizzatori, BMW, fornitore dei motori McLaren e Porsche varano programmi ed evoluzioni con importanti evoluzioni delle vetture, nel caso della vettura inglese, o la costruzione di una nuova vettura che è solamente ispirata a quella di serie per la factory di Zuffenhausen che inizia la progettazione della nuova 911 GT1 per tornare alla vittoria a Le Mans. Nel 1996, visto l’interesse mostrato dal pubblico degli appassionati per la serie, la FIA entra in gioco e crea per il 1997 un nuovo campionato, il FIA GT Championship, che venne soppresso nel 2009 e sostituito dal Campionato mondiale FIA GT1.
Dal BPR nasce il FIA GT nel 1997
Nel 1997, per incrementare l’interesse da parte di case automobilistiche come la Mercedes-Benz, Porsche e Panoz, la FIA prende il controllo della BPR Global GT Series, standardizzando la lunghezza delle gare a 500 km invece delle usuali 4 ore, liberalizzando il regolamento tecnico e lasciando le iniziative commerciali nelle mani di uno dei fondatori della BPR, Stephane Ratel, che ottiene il supporto della emittente Eurosport. Il Campionato FIA GT viene gestito dalla Stéphane Ratel Organization (SRO), inizialmente è aperto solo alle Gran Turismo derivate da modelli di serie. Il campionato, come la precedente serie BPR è principalmente concentrato in Europa, ma visita altri continenti, tra i quali l’Asia per avere validità mondiale. L’ultima edizione viene disputata nel 2009.
Il regolamento tecnico del campionato definisce una macchina GT come: “un’automobile aperta o chiusa che disponga di non più di una porta ogni lato ed un minimo di due posti situati uno su ogni lato della linea centro-longitudinale della stessa; questi due sedili devono essere attraversati dallo stesso piano trasversale. Questa automobile deve essere abilitata all’uso, perfettamente legale, su strade aperte ma adattata alle gare in circuito o corsi chiusi”. Per equilibrare le prestazioni, previste in circa 600 cv per la classe top, si ricorre ad una serie di limitazioni meccaniche ed elettroniche come la riduzione dell’aria di aspirazione per il motore. Inoltre alla vettura vincitrice di una gara viene assegnata della zavorra che andava ad aumentare il suo peso minimo, rendendola in teoria meno competitiva sul giro in pista nella gara successiva al fine di equiparare le prestazioni e rendere interessanti le competizioni.
Mercedes-Benz, Porsche, Panoz e McLaren (in collaborazione con BMW), sfruttando le nuove regole creano delle nuove “omologazioni speciali”, e realizzano delle fuoriserie con una “tiratura” di appena 25 autovetture che possono essere realizzate anche dopo avere schierato quella da competizione. Chrysler, Lister e l’inglese Marcos, non avendo budget sufficienti, preferiscono investire nella classe GT2 che schiera vetture molto meno elaborate rispetto alla classe top. La Mercedes decide di abbandonare lo sviluppo della vettura per la serie ITC, nata dall’ex campionato tedesco DTM, per concentrare le forze nel FIA GT con la nuova CLK GTR, così come la Porsche, con la nuova 911 GT1 che monta il V6 biturbo, penalizzato dalle nuove regole tecniche, partecipa al campionato per tornare alla vittoria nella 24 Ore di Le Mans.
Il FIA GT vive due annate al top tra il 1997 ed il 1998. La Mercedes CLK GTR è la vettura da battere, la McLaren F1 GTR evoluta con una nuova veste aerodinamica è la rivale più agguerrita, mentre la Porsche investe soprattutto nella preparazione della maratona francese. Il campionato 1997 vede la vittoria di Bernd Schneider, pilota ufficiale della stella a tre punta e del team ufficiale di Stoccarda tra le GT1, mentre Justin Bell con la Chrysler Viper GTS-R gestita dalla Oreca è campione della GT2. La stagione 1998 vede ancora la vittoria della Mercedes con la coppia Klaus Ludwig/Ricardo Zonta, e della Chrysler-Oreca di Olivier Beretta/Pedro Lamy nella classe 2.
La Porsche 911 GT1 conquista la 24 Ore di Le Mans 1998 con Laurent Aiello/Allan McNish/Stéphane Ortelli, dopo avere perduto nel 1997 per la rottura del differenziale sulla vettura pilotata da Bob Wollek in testa alla gara.
Le prestazioni delle vetture, come i costi di gestione, salgono vertiginosamente nel 1998. La Porsche, conquistata la vittoria a Le Mans, annuncia il ritiro dalla serie, la BMW abbandona la Gt McLaren per la nuova barchetta WSC nelle gare Endurance che stanno avendo nuova notorietà. La Mercedes, rimasta praticamente sola, abbandona anche lei la serie a fine 1998 per dedicarsi al nuovo programma per la motorizzazione della Formula Uno con McLaren.
Il campionato FIA GT per la stagione 1999 cambia totalmente aspetto, la classe 2 viene promossa a classe regina. Rimasta la Chrysler con la Viper diventa l’auto da battere, Porsche 993 GT2 e la Lister Storm diventano le alternative. In seguito per favorire i gentleman driver viene creata la classe N-GT nel 2000. Il campionato continua fino al 2010, al via nei vari anni ci sono vetture sempre più performanti come la Maserati MC12 e la Ferrari 550. La serie diventa mondiale, ma i costi delle trasferte sono sempre più elevati ed insostenibili dai team privati, il campionato vede ben presto la sua fine e dalle ceneri del Fia-GT nasce il Blancpain Endurance Series che in breve tempo diventerà il campionato di riferimento per le vetture GT che disputano prove di tre ore e la 24 Ore di Spa-Francorchamps.
Immagini © Massimo Campi