Storia

Published on Marzo 7th, 2022 | by Massimo Campi

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Maserati 250 F, il  Tridente mondiale del 1957

 

Modena, anno 1957, è grande la sfida in terra emiliana, un derby che vede il tridente contro il cavallino rampante, ovvero la Maserati contro la Ferrari, una disputa che viene vinta dal marchio modenese con Juan Manuel Fangio, che proprio la stagione precedente ha conquistato il suo quarto titolo mondiale con la rossa di Maranello. Un campionato finito in gloria, ma anche con tante polemiche, ed il campione argentino che va via sbattendo la porta da Maranello per rientrare in quella della rivale Modenese.

Erano anni di grandi successi italiani, ed una delle armi per conquistarle e la Maserati 250F, una macchina nata nel 1954, già vincente e dopo tre anni riesce a conquistare l’ambito titolo mondiale, l’unico conquistato dalla Maserati.

La fabbrica di Modena in realtà nasce a Bologna, per merito dei Fratelli Maserati, che poi tra i tanti debiti, cedono la proprietà ad Adolfo Orsi che la trasferisce a Modena e sarà quello che porta ai massimi vertici il simbolo del tridente nel mondo. Dopo la Seconda Guerra Mondiale la Maserati ritorna nel mondo delle grandi competizioni con la nascita del Campionato Mondiale di Formula 1 con la A6 GCM, che permette al tridente di essere tra i protagonisti nelle gare. Per la stagione 1954 il reparto sportivo della casa, che continua ad essere a Bologna, ha pronta la nuova Maserati 250F che monta un sei cilindri in linea di 2,5 litri con potenze che oscillano tra i 240 e i 270 cavalli.

Il motore è progettato da Gioacchino Colombo, approdato in Maserati nel 1953 dopo aver lavorato per l’Alfa Romeo e per Enzo Ferrari. Colombo però passa alla Bugatti prima di vedere la monoposto in pista e il responsabile della Maserati, Vittorio Bellentani affida lo sviluppo della vettura al giovane collega Giulio Alfieri. Valerio Colotti si occupa della trasmissione, telaio, sospensioni e freni, mentre Medardo Fantuzzi, assieme al fratello Gino sin occupano della carrozzeria.

Apertura di stagione 1954, Juan Manuel Fangio è stato ingaggiato dalla Mercedes, ma il lavoro di sviluppo della nuova W196 è in ritardo ed ottiene il permesso di partecipare alla prime prove del mondiale con la Maserati, giusto per tenersi in allenamento. La 250F è molto veloce e l’asso di Balcarce regala alla Maserati le prime due vittorie mondiali trionfando nel gran premio d’Argentina e in quello del Belgio. Le successive sei gare vedono il campione argentino ancora protagonista, ma questa al volante della sua imprendibile W196, con la quale conquista quattro vittorie e si laurea campione del mondo per la seconda volta. Lo strapotere tecnologico ed i capitali messi in campo per lo sviluppo dalla Mercedes, sono inavvicinabili per tutte le altre vetture in pista. La 250F, pur essendo veloce e competitiva, deve essere ancora adeguatamente sviluppata. Uno dei difetti principali riguarda l’eccessivo riscaldamento dell’olio, un problema cui i tecnici riescono a ovviare praticando aperture in diversi punti della carrozzeria e aggiungendo un radiatore supplementare dietro alla ruota anteriore destra. Sulla monoposto viene anche sperimentata l’iniezione ed un comando desmodromico della distribuzione ed intanto l’ingegner Alfieri nel 1955 lavora anche su un motore a 12 cilindri.

Fangio e la Mercedes dominano per due stagioni, poi il marchio della stella a tre punte decide il ritiro dalle competizioni, sia per problemi di budget, che per l’incidente di Le Mans ’55. Fangio decide di accasarsi con la Ferrari per il 1956. A Maranello sono finite la Lancia D50 dopo il ritiro della squadra corse Torinese in seguito alla scomparsa di Ascari. Tra il campione argentino ed il Drake non c’è mai stato un grande feeling, era un matrimonio di convenienza per entrambi, ognuno ha avuto la sua parte ma a fine anno la coppia si è divisa. Fangio invece ha sempre avuto nel cuore l’altra italiana, la Maserati e stringe l’accordo con il tridente per la stagione 1957.

La 250F è stata sviluppata, l’argentino può scegliere le due versioni, con il motore e sei o 12 cilindri. Dopo i primi test Fangio preferisce più collaudato sei cilindri a carburatori assicurando che i cavalli persi… li avrebbe messi lui. La monoposto nella mani sapienti dell’argentino ritorna una monoposto vincente, con la 250F si aggiudica quattro gare su otto, conquistando il suo quinto e ultimo titolo mondiale nel 1957. Sarà il canto del cigno del tridente, in seguito ci sarà una crisi scaturita dal mancato accordo  per la fornitura di macchine utensili al governo argentino di Juan Perón, deposto in seguito al golpe del 1955. La Maserati abbandona le corse, la squadra corse viene chiusa. Alcuni dei migliori meccanici specializzati trovano posto alla Ferrari, mentre la 250 F resterà competitiva nelle mani di tanti piloti privati fino al 1960, guadagnandosi l’appellativo di monoposto intramontabile.

Immagini © Massimo Campi

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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