Vetture

Published on Novembre 3rd, 2021 | by Massimo Campi

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Effeffe Berlinetta, puro artigianato anni cinquanta

La vettura realizzata a mano in Brianza nasce dalla passione dei Fratelli Frigerio

Completamente realizzata a mano oggi secondo i canoni del tempo, i mitici anni ’50, senza l’ausilio di alcun macchinario, la Effeffe Berlinetta si rivolge a quel pubblico di giovani e meno giovani che hanno vissuto e sognato il mito di quei bolidi che correvano per le strade delle “Mille Miglia”, della “Targa Florio” o della “Carrera Panamericana” e che il fine settimana andavano con la stessa disinvoltura a teatro.

Capace di emozionare, costruita artigianalmente e rifinita cercando di intuire ed assecondare il gusto del suo driver la Effeffe Berlinetta è un capolavoro di stile e ingegneria Made in Italy. La passione e l’esperienza si fondono nella realizzazione di questo modello che grazie alle sue linee richiama le auto dei sogni di tanti appassionati riportandoli in un tempo lontano, non solo anagraficamente. La Effeffe Berlinetta “caffè racer a quattro ruote” non lascia nulla al caso, tutto il suo “essere” va diritto al punto e non lascia il tempo di perdersi in inutili fronzoli.

La Berlinetta è realizzata partendo dal telaio tubolare con longheroni laterali a grossa sezione circolare con ali longitudinali di controventatura, sottotelai a sezione circolare e quadrata, progettato con l’aiuto di sistemi cad, ed innovativi programmi di controllo delle successive fasi di taglio automatico e controllo della resistenza. Il risultato è un telaio molto rigido pur essendo notevolmente leggero. La Carrozzeria interamente in alluminio, battuta a mano, si appoggia alla struttura di tubetti metallici fissati al telaio. I particolari della carrozzeria, le griglie, le cornici di finitura, le maniglie porte e cofani sono interamente realizzate a mano. Gli interni, rifiniti in cuoio, sono interamente cuciti a mano. L’ estrema possibilità di personalizzazione permette la scelta tra innumerevoli accostamenti di colore tra i rivestimenti della plancia, dei sedili, dei pannelli porta, della piccola bagagliera alle spalle delle sedute. E’possibile scegliere il grado di finitura delle cuciture a vista. Il vano pavimento è interamente rivestito in moquette di pura lana, con una vasta scelta di finitura e colore. Per il bagagliaio è anche previsto il set di valige e sacca da golf in cuoio personalizzate. Ruote a raggi tangenti, cerchio in acciaio, finitura cromata, fissaggio a gallettone centrale, completano lo stile con la scelta di pneumatici in misure e disegno battistrada dell’epoca, possibilità di mescola stradale o racing. Il motore di derivazione Alfa Romeo 2000, interamente rivisto dalla famosissima officina dei Fratelli Facetti, pur mantenendo altissime doti di affidabilità, sviluppa circa 170 cv, potenza vicina alle migliori unità moderne da competizione con alimentazione atmosferica aspirata, con una curva di erogazione molto dolce. Questo permette una notevole guidabilità anche ai bassi regimi di rotazione, rendendo l’andatura molto fluida.

La cura nella realizzazione artigianale si vede anche all’interno della vettura. I sedili avvolgenti, a “baquets” con supporto gambe rialzato, realizzati in una morbidissima pelle, il rivestimento della parte superiore della plancia in cuoietto opaco mentre il resto verniciato nella stessa finitura della carrozzeria, i comandi secondari a levetta cromata, il tunnel centrale, i pannelli porta ed il rivestimento della bagagliera interna in finissima pelle con cuciture a losanga ed all’ inglese, il pavimento in moquettes di pura lana vergine riportano a sensazioni e profumi di altri tempi. Possibilità di scegliere i rivestimenti fra innumerevoli colori e finiture, selezionare la tipologia ed il colore delle cuciture. Gli interni sono realizzati su misura, uno differente dall’ altro, secondo i desideri del driver, e portano la firma dello specialista internazionale Matteograssi. Il posto guida è dominato dal contagiri Jeager con fondo scala 10.000, una vera leggenda nel mondo delle competizioni di tanti anni fa, tachimetro, pressione e temperatura olio, temperatura acqua, volmetro. Indicatori per il controllo di tutti quei parametri importantissimi di quando l’andatura è al limite, ed un solo colpo d’ occhio deve riportare al pilota importanti informazioni. Informazioni forse di cui ci siamo dimenticati nel tempo. Volante Nardi con corona in mogano e razze in alluminio, nel diametro 360 mm. Il pomello della leva del cambio, un altro must. La riproduzione fedele di quello delle velocissine Alfa Romeo Gta e Gtam che tanto hanno vinto sui circuiti di tutto il mondo. Infine la pedaliera regolabile in alluminio derivata dalle Sport.

Leonardo Frigerio ideatore assieme al fratello Vittorio della Effeffe, ci racconta come è nata la Berlinetta

Abbiamo voluto creare una officina sullo stile degli anni ‘50/’60 dove gli artigiani sapevano costruire una vettura granturismo, partendo da zero, ma con meccanica derivata dalla serie. Berlinetta, barchetta, granturismo, è questa la classica trilogia delle vetture sportive di quel tempo, ed è quella che ci proponiamo di rispettare, con la vettura attuale e le prossime realizzazioni. Abbiamo molto investito nelle persone che ci lavorano in questa piccola struttura, e da un foglio completamente bianco abbiamo realizzato la Effeffe Berlinetta. La tecnologia è quella di un tempo, la manualità è la sua base.

La nostra storia parte dalle corse, abbiamo partecipato a diverse gare, molte della categoria europea storica. Alfa Romeo GT, GTA, Giulia T-Super, 75 Turbo, erano queste le nostre macchine con cui correvamo tra la fine degli anni ’80 e gli anni ’90. Erano gare ad un certo livello, spesso con oltre 40 vetture al via e ci confrontavamo con campioni del passato come Stirling Moss, Dieter Quester, gli svedesi Brorsson e Varmeluis, Carlo Facetti, Sandro Munari, Arturo Merzario, tutti personaggi dal piede pesante che avevano vinto ai tempi su quelle vetture.

Noi eravamo considerati dei gentleman driver, con le nostre vetture preparate come un tempo e l’appoggio logistico di strutture come la Scuderia del Portello. Il nostro scopo era quello soprattutto del divertimento, il fare parte di quel piccolo circus. Pilotavamo vetture molto divertenti su piste come Silverstone, Monza, Zeltweg, Nurburgring, Le Castellet, tracciati di una volta, molto diversi dalle piste tutte uguali del giorno d’oggi. Tra le gare più impegnative c’era la 24 Ore del Nurburgring, due giri completi dell’orologio con altre 200 vetture in pista, sulla Nordschleife, un vero azzardo per uno come me che aveva appena iniziato a correre.

Dopo questo primo periodo ci siamo dedicati alle gare fuoristrada, imparando a modificare ed a realizzare pezzi per le nostre vetture. Una sera, con mio fratello Vittorio, stavamo mettendo ordine ad un magazzino ed intanto fantasticavamo sulla nostra passione dei motori e su quanto avevamo fatto. Improvvisamente scaturisce una domanda “ma noi saremo capaci di realizzare una nostra vettura, come si faceva negli anni ’50 e ’60?”. Era un sogno, ma ben presto si è tramutato in realtà. Abbiamo radunato alcune nostre importanti conoscenze nel mondo dell’artigianato, ci siamo messi al lavoro e pian piano abbiamo concretizzato quel sogno. Carlo e Giuliano Facetti ci hanno subito dato una mano per la meccanica, poi sono iniziati i lavori con i carrozzieri, i vecchi battilastra di quel tempo, è così che è nata la Effeffe Berlinetta.

Abbiamo messo assieme un pool di artigiani, una vera rete di amici che ci hanno anche insegnato come si doveva partire e la tecnologia artigianale che si doveva impiegare. Vittorio è il principale ideatore ed autore della parte tecnica. Ha iniziato mettendo assieme i tubi del telaio attorno alla meccanica Alfa Romeo fornita dai Facetti. Volutamente abbiamo utilizzato il quattro cilindri anni ’70 del biscione, per intenderci quello montato sui vari GT Giulia ed Alfette, due litri aspirato con relativo cambio. Poi sono nate le sospensioni ed infine la parte carrozzeria, realizzata a mano come un vestito di sartoria. Come si usava negli anni ’50 dai più famosi carrozzieri, vedi Scaglietti o Touring, è stato realizzato un leggero telaietto in tubi per definire le linee su cui è stato successivamente modellata la lamiera di alluminio battuta a mano. Come tutte le realizzazioni artigianali la linea è stata frutto di varie evoluzioni con relativi sbagli, correzioni, modifiche, ed alla fine è nata la nostra berlinetta. Avevamo dato una risposta a quella domanda che ci eravamo fatti nel 2013: eravamo stati in grado di costruire una nostra vettura!.

Il Concorso di Eleganza Villa d’Este 2014 segna il vero inizio della Berlinetta

La carrozzeria è stata montata sul telaio, abbiamo realizzato i primi vetri con del plexiglass tanto per fare qualche foto. Poi arriva la goliardia e la sfrontatezza di essere riusciti nel nostro progetto e quasi per puro scherzo ho mandato le foto e la scheda di partecipazione alla sezione prototipi del Concorso di Eleganza Villa d’Este, il più importante in Europa ed il secondo al mondo dopo Pebble Beach, convinti che ci avrebbero riso in faccia. A fine aprile 2014 ci arriva la comunicazione che la nostra vettura era iscritta alla manifestazione, eravamo esterrefatti, non volevamo credere a quello che ci stava succedendo, pensavamo ad uno scherzo, ed invece stavamo vivendo la realtà del nostro sogna, ma c’era ancora tanto lavoro da fare e poco tempo per realizzarlo. “Riteniamo che un prototipo ed una concept car non deva per forza essere avveniristico ma può essere anche un richiamo al passato” con questa motivazione ci hanno ammessi al concorso di eleganza, ci siamo messi a lavorare ininterrottamente giorno e notte ma alla fine ci siamo presentati sulle rive del Lago di Como con la nostra berlinetta raccogliendo una menzione e tanti consensi.

È stato un momento importante ed esaltante, abbiamo capito che la Effeffe Berlinetta poteva diventare una realtà e non una semplice e bella bravata e ci siamo nuovamente gettati a capo fitto in questa avventura. Stampa, addetti ai lavori, il pubblico presente ci ha dimostrato tanta attenzione e simpatia, da tutto questo la volontà di creare una nostra officina ed iniziare lo sviluppo vero ed una piccola serie, sempre rispettando i canoni della pura artigianalità costruttiva. Attrezzata l’officina e realizzati i primi prototipi, abbiamo fatto una vera presentazione dinamica durante la Coppa Intereuropa a Monza 2015.

La costruzione della Berlinetta

Il telaio della Berlinetta è realizzato con tubi in acciaio, tutti tagliati con la tecnologia CAD e successivamente saldati e verniciato con speciali vernici epossidiche. Non abbiamo voluto lesinare sulle sezioni e sulla qualità dei materiali, la struttura pesa poco più di 100 kg, mentre la macchina completa, in strada ha un peso di circa 700 kg. Tutti gli organi meccanici sono concentrati tra i due assi delle ruote per avere pochissime masse a sbalzo, ed anche il motore è montato abbastanza arretrato per migliorare la tenuta di strada. Ovviamente c’è anche un progetto verificato con la tecnologia CAD 3D, ma si parte sempre da una sperimentazione ed una prima costruzione fatta a mano.

Le sospensioni, di tipo push-rod, sono tutte regolabili, si possono cambiare e regolare tutti gli angoli caratteristici, camber e caster, per diversificare le varie caratteristiche dinamiche in curva come una vera vettura da competizione.  La versione aspirata del quattro cilindri Alfa di 2 litri è elaborata, dai Facetti, secondo le specifiche del turismo FIA allegato “J” del 1971 con circa 200 cv di potenza

L’uso della vettura è concettualmente quello degli anni 50’, quando i gentleman driver usavano le Granturismo sulle strade e la domenica andavano a fare una gara in pista o in salita. Con la Effeffe si va tranquillamente in strada e ci si può divertire in un track day provando in pista le sensazioni di guida di una vettura storica ma con i dettami di sicurezza moderni. Per scelta montiamo delle gomme a spalla alta, proprio per avere le stesse sensazioni di guida dell’epoca. Inizialmente abbiamo montato le Michelin, abbiamo utilizzato spesso quelle della Vredenstein, stiamo testando quelle della Pirelli, modello Stelvio Corsa, le stesse prodotte per la Ferrari GTO degli anni ’60.

La Berlinetta è una macchina che non è concepita per un pilota professionista ma per il gentleman driver che si vuole divertire. Queste scelte portano ad avere una guida che ti avverte quando stai arrivando al limite, permettendo le eventuali correzioni. Tutte soluzioni maturate con la lunga esperienza che io e mio fratello abbiamo maturato in anni di gare, il principale obiettivo della Effeffe Berlinetta è quello di fare divertire e non il semplice e sterile dato del tempo sul giro.

La Effeffe oggi ed i programmi futuri

Sono sei le persone che lavorano dietro il nostro progetto, più la struttura dei Facetti per la meccanica e vari artigiani per gli interni. Con questa forza lavoro gestiamo bene la realizzazione di 5-6 vetture all’anno e per ora gli esemplari prodotti sono tutti stati venduti all’estero. Per il futuro stiamo cercando di sviluppare la struttura commerciale contando sulla futura ripresa dopo il periodo di fermo dovuto alla pandemia mondiale e contiamo anche ad un incremento di produzione fino ad una decina vetture/anno. Stiamo lavorando nella realizzazione della barchetta, che verrà pronta il prossimo anno ed una successiva versione granturismo con un nuovo telaio con un passo più lungo di circa 70 mm ed il cambio posteriore su cui possiamo montare anche il V6 Alfa Romeo di 3 litri. Tra le future evoluzioni c’è la “Berlinetta S” con i quattro cilindri Alfa di 1.8 litri sovralimentato secondo le specifiche della 75 Turbo in versione 24 Ore Nurburgring anni ’90 che ha girato al banco facendo registrare una potenza di 280 cv, anche se in produzione utilizzeremo una versione più tranquilla con circa 240 cv. Con Facetti stiamo anche lavorando sul quattro cilindri Alfa Twin Spark Turbo 2.0 litri montato all’epoca sulla 155. Una unità molto più moderna rispetto al tradizionale quattro cilindri con la testata più stretta, la doppia accensione ed una migliore lubrificazione interna che consente un ulteriore aumento di potenza che prevediamo superi agevolmente i 300 cv con maggiore coppia soprattutto ai bassi regimi.

La Effeffe e la livrea della Carrera Panamericana

Siamo innamorati delle storie delle corse, dei piloti e di quegli anni dove i gentleman driver andavano al lavoro o in ferie con la loro vettura e la domenica si sfidavano sui campi di gara. La Effeffe Berlinetta è una vettura che ispira simpatia, è elegante ed al contempo sportiva e spesso partecipa a manifestazioni importanti come apripista o guest car. La Effeffe è stata usata diverse volte per filmati pubblicitari e nel 2017 abbiamo aperto la gran parata dei piloti del venerdì alla 24 Ore di Le Mans con i colori della Vaillante, la stessa livrea che avevano le vetture della Rebellion che partecipavano alla maratona francese.

Con queste livree vogliamo proprio ricordare momenti e gare eroiche; la Carrera Panamericana era un simbolo di quel mondo, forse la più difficile della storia, dove professionisti e gentleman driver si sfidavano sulle strade polverose del centro America con medie orarie da capogiro. Per il prossimo anno stiamo studiando una nuova livrea che ricorderà una vettura, sempre di quel periodo storico, che correva alla 1000 Km del Nurburgring, altro circuito e gara da leggenda.

Immagini ©Massimo Campi

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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