Published on Ottobre 1st, 2021 | by Massimo Campi
0Lamborghini Countach ad Autoclassica
La rassegna di Milano celebra i 50 anni della supercar bolognese
È passato mezzo secolo dalla presentazione della Lamborghini Countach, la supercar voluta dal patron Ferruccio. Era l’inizio degli anni ’70 quando sono apparse le prime foto di quella che sarebbe diventata l’erede della Miura, una supercar estrema, la più veloce di tutte.
La fiera milanese dedicata al motorismo storico, uno degli appuntamenti più attesi del settore dove fare incontri, presentazioni, convegni e la compravendita dei veicoli storici, è giunta alla sua undicesima edizione. Per celebrare il 50° anniversario della Lamborghini Countach, la Club House di Milano AutoClassica ha schierato una mostra con diversi esemplari che ripercorrono l’evoluzione della Countach.
La Lamborghini Countach era come un ufo, estrema nella linea, ma anche nella meccanica con un motore V12, montato in posizione centrale e disposto in senso longitudinale, con il cambio alloggiato davanti al propulsore per spostare i pesi verso il centro dell’auto. Con quelle caratteristiche era in grado di abbattere il muro dei 300 Km/h: un vero record per l’epoca diventando la vettura di serie più veloce al mondo. Secondo la leggenda, la denominazione “Countach” deriva da un’antica espressione dialettale piemontese usata per indicare grande stupore, ed è stata questa l’esclamazione di un dipendente della Bertone quando ha ammirato il prototipo della futura Lamborghini.
La sua linea è sempre stata molto particolare con la caratteristica di una auto tanto bassa e larga in un susseguirsi di linee spigolose e volumetrie essenziali. Uno stile molto particolare per i tempi, soprattutto per una supercar destinata alla produzione e non un modello di stile fine a sé stesso. Tra le caratteristiche anche le portiere a forbice, i doppi fari anteriori a scomparsa, che contribuirono a dare alla nuova supersportiva emiliana le fattezze da navicella spaziale e rendevano la Countach un scenografica supersportiva senza eguali che faceva girare tutti per strada.
Tra le vetture esposte c’è la capostipite della gamma Countach, la LP 400. La prima serie viene indicata come “periscopio”, per il particolare sistema di specchi in sostituzione del classico retrovisore interno, praticamente inutilizzabile vista la geometria della vettura. La sigla LP si riferiva alla disposizione del motore longitudinale posteriore, mentre 400 faceva riferimento alla cilindrata, quattro litri e sono state prodotte soltanto 150 unità tra il 1972 e il 1978. L’evoluzione è la Lamborgini Countach LP400S che monta il 4 litri con 12 cilindri a V in una rinnovata configurazione da oltre 350 CV e capace di raggiungere i 295 km/h. Della LP 400”S”, tra il 1978 e il 1982, sono stati realizzati 235 esemplari.
Oltre alla mostra dedicata alla supercar di Santagata Bolognese, sono molte le novità in mosta alla rassegna milanese: Bentley espone le lussuosissime Bentayga Hybrid e Continental GT Speed, in casa McLaren debuttano le 600 LT Coupé e GT mentre Morgan, nello stand di Romeo Ferraris, espone invece le intramontabili Plus Six e Plus Four. Tra gli espositori c’è Porsche Classic Milano Est, con una selezione di modelli della sua lunga tradizione sportiva, a partire da una Porsche 356 A Coupé del 1958.
Tra i debutti in terra italiana la Kimera Automobili Evo37, vettura concepita nel profondo rispetto per il passato, realizzata dal gruppo di lavoro che, all’epoca, diede vita all’indimenticabile Lancia 037 Rally. Luca Betti, patron di Kimera Automobili ha anche coinvolto giovani Alessandro Bonetto e Carlo Cavagnero.
Immagini ©Massimo Campi