Published on Settembre 2nd, 2021 | by Massimo Campi
0Gran Premio d’Italia nella storia: 2 settembre 1956, vince Stirling Moss su Maserati
Di Carlo Baffi
Una gara destinata a lasciare un segno indelebile nella storia del motorsport sotto il profilo della sportività. Sul circuito brianzolo si corre il 27° Gran Premio d’Italia valido anche come 16° Gran Premio d’Europa. E’ l’ultimo appuntamento del mondiale e sarà quello che incoronerà il nuovo campione del mondo. La lotta si restringe a due uomini, Juan Manuel Fangio e Peter Collins; due alfieri del Cavallino. L’argentino vanta otto punti di vantaggio sul britannico. La Ferrari schiera cinque D50, affidate a Fangio, Castellotti, Musso, Collins e De Portago. Le rosse dominano le qualifiche, piazzando tre monoposto in prima fila e altre due in terza. Fangio è in pole, ma prima della gara avverte i compagni di fare attenzione alla tenuta delle gomme. Profezia che puntualmente si avvera, con Castellotti che deve abbandonare. L’argentino adotta una tattica prudente, malgrado ciò al 19esimo passaggio rallenta. Il giro dopo la sua D50 fa capolino ai box e si ferma: s’è rotta una levetta dello sterzo. Gara finita e mondiale decisamente a rischio, per l’asso sudamericano che scende rassegnato dalla vettura. Quando Musso rientra ai box gli viene chiesto di dare l’auto a Fangio, ma il romano rifiuta. Poi è il turno di Collins, per il previsto cambio delle gomme posteriori. L’inglese sente che il titolo potrebbe essere alla sua portata, ma ecco che entra in scena Marcello Giambertone, manager di Juan Manuel. Si avvicina a Collins e gli chiede se cederebbe la sua Ferrari all’argentino. Il britannico non ha alcuna esitazione, balza fuori dall’abitacolo accantonando di colpo i sogni di gloria. Fangio incredulo, abbraccia il compagno e rivale fino a quel momento, si mette al volante e riparte. Moss trionferà a bordo della Maserati, ma Fangio giungendo alle sue spalle sarà campione del mondo per la quarta volta. Nel dopo gara davanti alla commozione dell’argentino, Collins minimizzerà il suo gesto dicendo:” Fangio ha 45 anni, avrebbe avuto poche altre occasioni per diventare campione, mentre io che ne ho 25 avrò sicuramente altre possibilità.” Peccato che due anni dopo l’inglese morirà tragicamente al Nurburgring per una drammatica uscita di pista nel G.P. di Germania. Fangio invece, conquisterà il suo 5° titolo nel 1957.
Immagini – press