Storia

Published on Settembre 2nd, 2021 | by Massimo Campi

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Gran Premio d’Italia nella storia: 16 settembre 1951, Alberto Ascari vince con la Ferrari

Di Carlo Baffi

Le Alfa Romeo 159 di Nino Farina e Juan Manuel Fangio e le Ferrari 375F1 Froilan Gonzalez e Alberto Ascari occupano la prima fila. Alle loro spalle, ci sono Gigi Villoresi e Piero Taruffi, alfieri di Maranello e Felice Bonetto sull’Alfa. E’ un vero e proprio derby tra i due costruttori italiani nel Tempio della Velocità, dove le tribune sono stracolme. Le stime parlano di oltre 70 mila spettatori. Da una parte c’è la pluridecorata vettura del Portello, che si trova a fronteggiare l’emergente scuderia emiliana, creata da Enzo Ferrari. Un uomo che per anni ha guidato con grande successo le monoposto del marchio milanese. Ora però, il “Drake” inizia a vedere i frutti del suo grande lavoro e con la prima vittoria in F.1 conseguita da Gonzalez a Silverstone due mesi prima punta a detronizzare la grande rivale. Il dualismo tra il Biscione ed il Cavallino è molto sentito, c’è in ballo il mondiale ed in gara prenderà corpo nella sfida tra Ascari e Fangio. Quest’ultimo confida di ottenere i punti minimi per conquistare matematicamente il titolo, ereditando così lo scettro dal compagno Farina.

 

Entrambi vestono una maglietta di lana: quella dell’italiano è azzurra (come il casco) con le maniche corte, quella dell’argentino è gialla con le maniche lunghe. Il via viene dato dal Presidente dell’A.C. d’Italia Filippo Caracciolo alla presenza del Ministro Mario Scelba. Fangio prende subito la testa, seguito da Ascari, Farina, Gonzalez, Bonetto, Villoresi e Taruffi. Al terzo passaggio Ascari passa Fangio, il quale si riprende il comando sette giri dopo. E’ spettacolo allo stato puro nel veder lottare questi due campioni al volante dei loro bolidi sui rettilinei e le curve lungo il parco secolare. Intanto si registra la prima vittima illustre: è Farina, che dopo essere rientrato ai box e ripartito, alza bandiera bianca alla decima tornata. Poco dopo anche Fangio viene colpito da una sorte avversa, dovendo riparare ai box con la gomma anteriore destra senza battistrada. L’argentino perde 48” e riparte, non dandosi per vinto, mentre Ascari transita davanti a tutti con un buon margine sul secondo, Gonzalez. Al giro 29 Bonetto rifornisce e sulla sua 159 sale Farina, che così ritorna in gara per cercare di risollevare le sorti del “Quadrifoglio Verde”. Il Campione del Mondo in carica ingaggia subito un duello con Villoresi avendo la meglio. Brivido alla 35esima tornata per Ascari. Durante la sosta, la pompa del carburante sotto pressione, cade dal bocchettone del serbatoio ed la benzina investe con un spruzzo commissari e meccanici. Anche il pilota viene inondato del combustibile, ma incurante del grande pericolo riprende la via della pista. Ci vuole ben altro per fermare la determinazione di “Ciccio”, come viene simpaticamente soprannominato il campione milanese.

Tre tornate dopo, ecco il colpo di scena che da una svolta decisiva alla gara. Fangio imbocca la corsia box e si ritira, complice un problema meccanico. Per l’Alfa Romeo ora si fa veramente dura, con il solo Farina a difendere le sorti del Biscione. Il torinese spinge cercando di riportarsi su Gonzalez, ma al 55esimo giro deve rifornire e poi lamenta problemi al serbatoio che perde carburante. Ascari prosegue la sua marcia trionfale in sicurezza potendo diminuire il ritmo, evitando così di stressare la sua 375F1. Si arriva all’80esima ed ultima tornata. Ascari taglia vittoriosamente il traguardo, precedendo Gonzalez e Farina. E’ festa grande per il Cavallino, che piazza quattro macchine ai primi cinque posti. Per l’Alfa Romeo è una sorta di Waterloo, che rappresenta una sorta di passaggio di consegne. La 159 è ormai giunta alla fine del suo ciclo vincente e gli sviluppi necessari per continuare ad essere il modello di riferimento non sono arrivati. Per contrastare le prestazioni della Ferrari, Fangio & C. han dovuto spremere al massimo il loro mezzo, con le conseguenze viste in gara. La corsa iridata però, con Ascari e Fangio a pari punti si sarebbe decisa la corsa successiva, ultimo round del mondiale. Nel Gran Premio di Spagna a Pedralbes, vicino a Barcellona, la scuderia del Portello riuscirà a togliersi l’ultima soddisfazione, conquistando il campionato del mondo. Sarà infatti Fangio a far festa, complice un problema di gomme che affliggerà le “rosse” di Maranello, che dovranno cedere il passo ai rivali. L’argentino conquisterà la prima delle sue cinque corone iridate. L’Alfa Romeo invece abbandonerà le competizioni.

immagini – ferraripress

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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