Formula 1

Published on Agosto 29th, 2021 | by Massimo Campi

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Spa: vince il diluvio.

A seguito dei continui rinvii per la pioggia torrenziale, la gara è ripresa quand’erano passate le 18, ma dopo due giri in passerella, s’è resa necessaria una nuova bandiera rossa che ha posto fine alle ostilità. Punteggi dimezzati quindi per il vincitore Verstappen, la sorpresa Russell giunto secondo ed Hamilton terzo. In classifica l’olandese si avvicina al leader britannico. Di Carlo Baffi

Dall’estate all’autunno inoltrato. Il Mondiale di Formula Uno torna in scena con il Gran Premio del Belgio. Un appuntamento classico su un palcoscenico d’eccezione, il circuito di Spa-Francorchamps, considerato l’Università del Motorsport. Oltre sette chilometri tra le foreste delle Ardenne, con saliscendi e curve da brivido percorse ad alta velocità. A partire dalla temibile “Eau Rouge” posta al termine della discesa che parte dalla curva a gomito della “Source” (situata appena dopo il via). Già, l’”Eau Rouge”…un tornante da percorrere in pieno per affrontare immediatamente la salita che porta al “Radillon”, altro punto cruciale, che immette sul velocissimo rettilineo del “Kemmel”. Per non parlare di altre curve famose come “Les Combes”, “Pouhon”, “Stavelot”, “Blanchimont”, che hanno reso leggendaria questa pista. A tutto ciò si aggiunga l’incognita del meteo che è sempre poco clemente, rovesciando violenti acquazzoni che rendono impraticabile la pista, con visibilità ridottissima per i piloti.

Ed è stato proprio questo l’elemento che ha caratterizzato la 77esima edizione della corsa belga. Le prime allarmanti avvisaglie si sono manifestate nella sessione di qualifiche del sabato, con bandiera rossa esposta con in ritardo all’inizio della Q3. Decisione assunta anche in seguito al pauroso incidente che ha visto coinvolto l’inglese Lando Norris, che ha distrutto la sua McLaren-Mercedes al “Radillon”. Fortunatamente gli standard di sicurezza si sono nuovamente dimostrati molto efficienti ed il pilota è uscito incolume, seppure dolorante al gomito. Gli esami radiografici hanno però escluso fratture e Lando ha potuto prendere parte alla gara. Complice l’incognita pioggia, che poi è andata via via diminuendo, Max Verstappen è riuscito a piazzare il colpo vincente aggiudicandosi la pole position, beffando la sorpresa del giorno, ovvero il giovane talento George Russell che ha sfiorato la grande impresa con la modesta Williams-Mercedes. Il britannico, candidato a pilotare la Mercedes nel 2022 al posto di Bottas, ha sfoderato nuovamente la sua classe riportando in prima fila la scuderia britannica dopo tempo. Mancava dal G.P. d’Italia del 2017. Terzo tempo per Lewis Hamilton con la Mercedes, il leader della classifica piloti nonché avversario diretto per la lotta al titolo di Verstappen. Quarto Daniel Ricciardo, risorto con la McLaren. Poi Vettel con la Aston Martin, il quale non ha risparmiato critiche al direttore di gara Michael Masi per aver neutralizzato le qualifiche con troppo ritardo e Pierre Gasly con l’Alpha Tauri. Quarta fila per Sergio Perez con la seconda Red Bull ed Esteban Ocon vincitore dell’ultimo G.P. d’Ungheria sull’Alpine. Norris sarebbe dovuto partire col nono tempo, invece a causa del violento schianto ha dovuto sostituire il cambio, scontando i cinque posti in griglia (parte 14°).

La prima delle due Ferrari, quella di Charles Leclerc è in quinta fila, quella di Carlos Sainz è appena dietro, a testimonianza delle difficoltà incontrate dalle rosse, escluse dalla Q3, su un circuito che già alla vigilia non era da considerarsi amico. Valtteri Bottas e Lance Stroll, rispettivamente su Mercedes e Aston Martin, partono arretrati di cinque posizioni scontando la penalità inflittagli dopo la carambola innescata all’Hungaroring. Quando le vetture si schierano in griglia è ancora la pioggia a farla da protagonista e si annuncia una gara bagnata. A farne le spese è subito Perez, che nel giro di schieramento esce di strada a “Les Combes” finendo contro le barriere. Intanto l’intensità delle precipitazioni aumenta e si decide che il giro di formazione sarà effettuato dietro la safety-car. Le condizioni peggiorano e viene ritardardato il via. Alle 15.26 parte il giro di ricognizione dietro la vettura di sicurezza, ma con un diluvio così forte, alcuni piloti comunicano via radio che non si vede nulla. Situazione per la quale viene esposta la bandiera rossa. Tutti i concorrenti a fanno dunque ritorno ai box in attesa di nuove disposizioni e delle evoluzioni meteorologiche. Una pausa provvidenziale per la Red Bull, i cui meccanici provvedono a riparare la vettura di Perez. Il tempo scorre con la safety-car che continua girare, ma la situazione non migliora, anzi. Se la competizione ripartisse dovrebbe farlo entro e non oltre le ore 18, in modo da potersi svolgere in un ora. La pioggia pare diminuire un poco e arriva la notizia che la corsa prenderà il via alle 18.17. Dovrebbe durare un’ora e per regolamento, superando i 33 giri, potrebbe essere assegnato il punteggio pieno. Tutte le monoposto montano le gomme rain e dopo oltre tre ore può finalmente partire il G.P. del Belgio. A conclusione della prima tornata, dietro la vettura di sicurezza, Verstappen guida il gruppo incolonnato composto da Russell, Hamilton, Ricciardo, Vettel, Gasly, Ocon, Leclerc, Latifi e Sainz. Anche Perez è in pista seppur in coda. La situazione però resta parecchio critica critica ed Hamilton esprime via radio il proprio disappunto in merito al nuovo restart. Alle 18.25 nuovo colpo di scena: dopo sole due tornate, ecco la seconda bandiera rossa. La safety-car torna in pit-lane insieme alle monoposto ed i piloti escono dai rispettivi abitacoli. A questo punto se la manifestazione venisse definitivamente fermata i punti verrebbero ugualmente assegnati ai primi dieci ma dimezzati, come prevede la normativa dal momento che è stata percorsa la distanza minima. Ipotesi che viene confermata alle ore 18.44 con l’interruzione ufficiale dell’evento. Tutti a casa ! Verstappen vince dunque questa gara-farsa e Russell, secondo, può salire sul suo primo podio in carriera, per la gioia anche della Williams. Hamilton, contrariato, porta a casa un terzo posto. A completare la top-dieci chiudono Ricciardo, Vettel, Gasly, Ocon, Leclerc, Latifi e Sainz. In virtù di questo risultato, se tale si può definire, la classifica piloti vede Hamilton ancora leader con 202,5 punti, seguito da Verstappen che si avvicina a 199,5. Poi Norris a 113, Bottas (108), Perez (104), Sainz (83,5), Leclerc (82), Ricciardo (56), Gasly (54), Ocon (42), Alonso (38), Vettel (35), Tsunoda (18), Stroll (18), Russell (13), Latifi (7), Raikkonen (2), Giovinazzi (1). Sul fronte costruttori, la Mercedes sale a quota 310,5, precedendo la Red Bull a 303,5. Alle loro spalle, McLaren (169),  Ferrari (165,5), Alpine (80), Alpha Tauri (72), Aston Martin (53), Williams (20), Alfa Romeo Racing (3). Cala così il sipario su un Gran Premio, praticamente non disputato e deciso dalle qualifiche del sabato, anch’esse influenzate da Giove Pluvio. Però le polemiche non mancheranno. Sorge infatti spontaneo chiedersi se fosse proprio necessario percorre quella passarella per attribuire ugualmente il punteggio. Certo, va premesso che sono subentrate cause di forza maggiore a fronte delle quali non si può fare poco o nulla. Da un lato è stato più che saggio privilegiare la sicurezza, dall’altro con il G.P. iniziato il pubblico non avrà diritto ad alcun rimborso, malgrado la stoica attesa sotto l’acqua. E qui entra in gioco l’aspetto economico su cui va fatta un’attenta riflessione. Non dimentichiamoci che gli spettatori sborsano fior di quattrini e meritano più rispetto.

Lapidario il commento di Hamilton sui pochi chilometri percorsi prima della conclusione:” E’ tutta una questione di soldi e credo che i tifosi dovrebbero avere la possibilità di riprendersi i loro visto che non sono riusciti a vedere ciò per cui avevano pagato.” Pe le statistiche, questa “gara” verrà ricordata come la più breve della storia. Finora, questo singolare record era detenuto dal Gran Premio d’Australia corso trent’anni fa. Era il 3 novembre 1991 e sul circuito cittadino di Adelaide, l’ultimo round del mondiale fu interrotto dopo sedici passaggi degli 81 previsti, complice una forte perturbazione. A vincere fu Ayrton Senna, che in quella stagione vinse il suo terzo titolo mondiale. Storia a parte, fra una settimana il Circus farà tappa a Zandvoort, per il Gran Premio d’Olanda, in casa di Verstappen, l’idolo locale. Sarà interessante vedere come reagirà Hamilton trovandosi nella “fossa dei leoni”. L’eptacampione però pare esaltarsi nelle situazioni difficili, ma sicuramente “Mad Max” non vorrà perdere l’occasione di sferrare l’assalto al sette volte iridato davanti ai suoi fans scatenati. Insomma la nuova puntata di una battaglia iridata che rende sempre più interessante il mondiale 2021. Ovviamente, meteo permettendo.

immagini © Pirelli

 

 

 

 

 

 

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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