Storia

Published on Agosto 5th, 2021 | by Massimo Campi

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Leone da Endurance

La Peugeot e le gare di durata

Monza, Sei Ore WEC 2021, la Peugeot presenta alla stampa invitata la nuova 9×8. La Hypercar del marchio francese sarà la futura sfida del Leone, pronta a fare il suo ingresso nel FIA World Endurance Championship nel 2022. La Peugeot 9X8, rappresenta per il marchio del leone un grande ritorno, per una storia iniziata con la 905, vincitrice della 24 Ore di Le Mans nel 1992 e 1993, proseguita con la Peugeot 908, che vinse la classica francese nel 2009.

La storia nel motorsport mondiale della Peugeot inizia proprio all’inizio degli anni ’90, quando la FIA introduce i nuovi regolamenti tecnici per i prototipi che corrono nel Campionato Mondiale. Via il regolamento basato sui consumi, i nuovi prototipi sono dotati di motore atmosferico di 3.500 cc, con un peso minimo di 750 kg, in pratica possono sfruttare la stessa tecnologia meccanica già presente nelle monoposto di F.1, con una aerodinamica che sfrutta l’effetto suolo. Negli anni ’80 il marchio Peugeot è già affermato nel motorsport con la conquista dei campionati mondiali rally Gr.B con la 205 T16 e dominato i rally-raid con la 405 T16. servono nuove sfide, visibilità e nuovi prestigiosi traguardi, e nel 1988 il direttore sportivo della Peugeot Talbot Sport, Jean Todt, presenta il futuro   programma sportivo Peugeot 905.

La Peugeot 905

Nel luglio 1990 la nuova vettura viene presentata a Magny Cours, è il primo prototipo costruito appositamente per la nuova normativa tecnica. A pilotarla viene chiamato il veterano Jean-Pierre Jabouille, al quale successivamente viene affiancato un altro pilota esperto, Keke Rosberg. La vettura è molto avanzata rispetto ai prototipi Gr.C, La zona dell’abitacolo è molto rastremata, appena sufficiente ad accogliere il pilota, sebbene in teoria si tratti di una biposto; il minuscolo parabrezza di concezione aeronautica ingloba nei montanti gli specchietti retrovisori, mentre i finestrini con apertura ad ali di gabbiano fungono da portiere.

Sopra il tetto è posizionata una presa d’aria dinamica che funge da convogliatore d’aria per il cassoncino di aspirazione del dieci cilindri. Il fondo vettura è dotato di condotti Venturi per generare deportanza. La 905 è spinta da un motore V10, l’angolo formato dalle due bancate è di 80°, la cilindrata è di 3.499 cc, che sviluppa una potenza di 620 cv per le gare lunghe, e 680 per la prove sprint. Il V10 è dotato di due alberi a camme per testata azionati da ingranaggi, 4 valvole per cilindro azionate da un dispositivo pneumatico di richiamo a chiusura, l’iniezione è elettronica, la lubrificazione è del tipo a carter secco. Il propulsore dispone di tromboncini ad altezza variabile.

Il telaio della vettura, come la carrozzeria, è costituito da una monoscocca in carbonio realizzata in collaborazione con l’industria aeronautica francese Dassault Aviation. Il cambio è meccanico a sei rapporti, la trazione è posteriore, le sospensioni sono del tipo indipendenti, hanno uno schema a triangoli sovrapposti con puntoni diagonali tipo push rod con barre antirollio regolabili. Negli vari anni la 905 subisce varie evoluzioni con la EVO LM e la EVO2 per la 24 di Le Mans.   La Peugeot 905 debutta nelle ultime corse del campionato del mondo 1990. Il campionato 1991 si apre nei migliori dei modi, la 905 vince la prima corsa disputata a Suzuka, ma il titolo mondiale va alla rivale Jaguar XJR14.

La Peugeot corre ai ripari, schierando la nuova 905 Evo 1 Bis, che vince le ultime due prove stagionali e sarà la vettura che conquista il titolo Mondiale nel 1992 vincendo 5 gare su 6 e conquistando anche il titolo piloti con Yannick Dalmas e Derek Warwick. L’altro grande obiettivo della casa francese è la vittoria a Le Mans. Il 1991 è vissuto come esperimento e presa di contatto con la difficile gara di durata, nella edizione 1992 della maratona francese, la Peugeot si presenta più preparata. La 905 in versione da qualifica pilotata da Philippe Alliot ottiene la pole position con un tempo di 3.21.200, ben 10 secondi in meno rispetto al tempo dell’anno precedente. Il gara le Peugeot non hanno rivali e la 905 trionfa vincendo con l’equipaggio Derek WarwickYannick Dalmas e Mark Blundell mentre la vettura gemella completa il podio giungendo terza. Nel 1993 sparisce il mondiale prototipi, la Peugeot ha come unico obiettivo riconfermare la vittoria a Le Mans, per contrastare più efficacemente la squadra Toyota vengono schierate tre 905, tutto va per il meglio e Peugeot coglie una tripletta, monopolizzando il podio con i suoi piloti, la vittoria va al trio Gary Brabham, Christophe Bouchut e Éric Hélary.

La Peugeot 909 HDi-FAP

Il ritorno del marchio francese nelle gare di durata avviene nella seconda metà del primo decennio del terzo secolo. L’Automobile Club de l’Ouest, il referente per le grandi gare di durata che stanno avendo sempre più successo, annuncia una serie di regolamenti che favoriscono l’uso nelle competizioni di nuovi carburanti come il gasolio e nuovi prototipi chiusi al posto delle barchette. La Peugeot si dimostra molto interessata ai nuovi regolamenti, e la Peugeot Sport, sotto la direzione tecnica di Bruno Famin, annuncia già nel 2005 il nuovo programma con la vettura, la 908, per conquistare la 24 Ore di Le Mans con una vettura a motore Diesel e filtro antiparticolato.

Il primo progetto della Peugeot 908 HDi FAP è realizzato da Jean-Marc Schmit, responsabile per la parte telaistica e Patrice Lacour, poi seguono dal 1 gennaio 2006 i nuovi tecnici: il capo progetto Paolo Catone, Claude Guillois responsabile per la parte motoristica e Guillaume Cattelani responsabile della veste aerodinamica. Alla 24 Ore di Le Mans 2006 viene presentato il nuovo motore V12 HDi FAP ed a fine 2006, al Salone di Parigi ed al Motor Show di Bologna viene esposto al pubblico il prototipo statico della futura 908. Ad inizio 2007 la 908 gira nella pista Peugeot   di Mortefontaine e viene presentata la squadra dei piloti titolari: Stéphane SarrazinNicolas MinassianSébastien BourdaisPedro LamyMarc Gené, Jacques Villeneuve ed Éric Hélary come collaudatore.

Il motore V12 Turbodiesel Hdi ha un angolo di 100º fra le due bancate. E’ realizzato in lega leggera con una cilindrata di 5.500 cc, testate a quattro valvole per cilindro e sovralimentato con due turbine Garret. La potenza è di 700 cv con 1.200 Nm di coppia. Per regolamento l’aspirazione è dotata di due flange da 40,3 mm poste sui collettori di aspirazione e di due valvole pop-off che agiscono sui turbocompressori con una pressione massima di 2,94 bar, mentre i collettori di scarico sono dotati di filtro antiparticolato FAP, per ridurre le emissioni inquinanti. La 908 Hdi essendo una vettura LMP1 coupé, monta obbligatoriamente un sistema di aria condizionata necessario per evitare una temperatura superiore ai 32 °C all’interno dell’abitacolo (in quanto un calore eccessivo sarebbe rischioso per il pilota), la Peugeot utilizza una presa di forza alla fine del cambio che aziona un compressore, per compensare l’energia assorbita per il funzionamento di questo accessorio l’ACO consente delle flange sui condotti di aspirazione più larghe di 0,4 mm rispetto a quelle di una sport aperta, come la rivale Audi R10 TDI. Il telaio è una monoscocca in fibra di carbonio progettata dall’ingegnere italiano Paolo Catone, le sospensioni hanno uno schema a triangoli sovrapposti con puntoni diagonali tipo push rod, lo sterzo è a cremagliera e servoassistito elettricamente ed il peso della vettura è di 925 kg. L’obbiettivo della casa del leone è la conquista della 24 Ore di Le Mans, ma la Peugeot, per fare esperienza e collaudare la vettura, partecipa anche al campionato europeo Le Mans Series dal 2007. Il debutto in gara, con il primo successo, è alla 1000 Km di Monza con Minassian e Gene sul gradino più alto del podio. Alla 24 Ore di Le Mans 2007, la 908 Hdi FAP conquista la pole position davanti all’Audi R10, ma in gara sono i tedeschi a prevalere e la Peugeot 908 è comunque seconda con l’equipaggio Stéphane SarrazinPedro Lamy e Sébastien Bourdais. La casa del Leone conquista comunque il titolo della Le Mans Series vincendo tutte le sei prove di campionato, il titolo piloti va alla coppia Pedro Lamy e Stéphane Sarrazin.

Il bis nella Le Mans Series arriva nel 2008 con la 908 che vince le prime 4 delle 5 prove del campionato. Alla 24 Ore di Le Mans vengono schierate tre vetture ufficiali che dominano le prove ufficiali con Stéphane Sarrazin che sigla una pole-position record di 3 min 18 secondi 513, quasi 8 secondi inferiore all’anno prima, le tre Peugeot 908 monopolizzano i primi tre posti in griglia di partenza. Nelle prime fasi di gara si assiste alla fuga delle Peugeot solo una delle Audi R10 TDI riesce ad arginare il predominio, poi mentre Sarrazin era leader insorgono problemi al cambio che costringono il prototipo a fermarsi per delle riparazioni; in vetta alla classifica inizia dura lotta tra due Peugeot e una Audi che si alternano al comando, all’imbrunire l’altra 908 esce di pista insabbiandosi e perdendo alcuni minuti per ripartire. Durante la notte inizia a piovere e le 908 non riescono ad esprimersi al meglio in condizioni di bagnato, l’Audi R10 riesce a conservare un discreto margine sempre inferiore ad un giro e vince la gara, due Peugeot 908 arrivano invece in seconda e terza posizione.

La sfida tra Audi e Peugeot continua nel 2009, a Le Mans il team francese schiera tre vetture ufficiali ed una quarta vettura affidata al Team Pescarolo. La Peugeot conquista nuovamente la pole. La gara è molto combattuta, non priva di errori e noie tecniche, viene condotta dalle Peugeot a ritmi molto sostenuti, costantemente più veloci delle Audi R15 TDI, al traguardo la 908 di Marc GenéDavid Brabham e Alex Wurz vince la gara, mentre seconda arriva la vettura gemella dell’equipaggio Sarazzin-Bourdais-Montagny distaccata di un solo giro, sesto posto per la 908 di Klien-Minassian-Lamy attardata per uno scontro ai box con la 908 del team Pescarolo di Pegenaud-Boullion-Treluyer durante la prima sosta ai box, quest’ultima vettura si ritira durante la notte per incidente dovuto ad un fuoripista.
Nel 2010 la Peugeot inizia la stagione con una doppietta alla 12 Ore di Sebring. Prima la 908 di Marc GenéAnthony Davidson e Alex Wurz, davanti alla vettura gemella di Minassian-Lamy-Bourdais. In maggio il team Peugeot disputa la 1000 Km di Spa con tre vetture ufficiali, ottenendo il 1º e il 2º posto finali a vincere è il trio formato da Bourdais-Lamy-Pagenaud, partiti dalla pole position. Alla 24 Ore di Le Mans 2010 sono quattro le Peugeot 908 Hdi in gara: tre ufficiali e una privata, schierata dal team Oreca, in qualifica le vetture francesi ottengono i primi quattro posti in griglia, seguite da tre Audi. Nelle prime fasi di gara, le 4 Peugeot vanno in fuga imponendo un ritmo sostenuto, tuttavia dopo due ore e mezza la vettura #3 di Lamy-Bourdais-Pagenaud, che era partita in pole-position e che era in testa alla corsa, è costretta al ritiro per rottura del supporto della sospensione. Dopo 16 ore la #2 di Minassian-Sarrazin-Montagny si ferma per problemi al motore e nelle ultime due ore di corsa anche le altre due 908 sono costrette al ritiro per lo stesso inconveniente, ovvero la rottura delle nuove bielle in titanio dei V12 Peugeot che non hanno retto per tutto l’arco della gara. Per la Peugeot è una sconfitta con la rivale Audi che monopolizza il podio con la R15 Tdi.

Nel 2011, in seguito ad un cambio nei regolamenti tecnici, la squadra ufficiale Peugeot Sport costruisce e schiera le nuove Peugeot 908 in sostituzione della 908 HDi che continua a gareggiare per mezzo del team francese Oreca che la schiera nell’Intercontinental Le Mans Cup. Alla 12 Ore di Sebring, prova d’apertura della serie la vettura pilotata da Olivier Panis, Loic Duval e Nicolas Lapierre ottiene l’ultima vittoria per la casa francese. Nella 24 ore di Le Mans del 2011 la vettura gestita dall’Oreca conquista un quinto posto assoluto e primo degli equipaggi privati. Alla Petit Le Mans la vettura conclude la sua carriera con un secondo posto.

Nel settembre 2008, viene presentata la 908 HY la versione ibrida del prototipo francese con lo scopo di sviluppare la propulsione endotermica accoppiata ad un propulsore elettrico, a cui molte case automobilistiche guardano con molto interesse per quanto riguarda la produzione di serie.
La vettura è dotata di un sistema di recupero dell’ energia durante le fasi di frenata, del tutto simile al Kers della F.1 che viene immagazzinata 10 batterie composte da 600 celle agli ioni di litio che alimentano il motore elettrico da 60 Kw. La vettura era prevista per i futuri regolamenti dell’Endurance e della nuova serie World Endurance Championship che sostituirà l’Intercontinental Le Mans Cup dal 2012. I collaudi del prototipo continuano negli anni successivi senza però nessuna partecipazione in gara. Lo scandalo Dieselgate ed una crisi internazionale con ripercussioni anche nel gruppo PSA, obbligano la casa francese ad una riduzione e l’annullamento di alcuni programmi. Bisognerà attendere oltre un decennio per rivedere il leone in pista con la futura Peugeot 9×8 Hypercar.

Immagini © Massimo Campi

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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