Formula 1

Published on Luglio 18th, 2021 | by Massimo Campi

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Silverstone: Hamilton, dal crash al trionfo!

Il sette volte iridato è protagonista di un incidente in partenza con il poleman Verstappen, che finisce ko. Al secondo via, Leclerc prende la testa, ma l’inglese rimonta e malgrado 10” di penalità, s’impone davanti al pubblico in delirio – Di Carlo Baffi

Classico tutto esaurito a Silverstone per il 74° Gran Premio di Gran Bretagna. Le stime parlano di 140 mila spettatori (356 mila in tre giorni) grazie alle tribune aperte al pubblico, malgrado la variante Delta del Covid-19 continui a crescere nel Regno Unito. Uno scenario davvero emozionante, sul tracciato che vide nascere la Formula Uno nel 1950 e che vive una nuova puntata del duello iridato tra Max Verstappen e Lewis Hamilton. Ovviamente gran parte dei tifosi è dalla parte dell’eptacampione, chiamato insieme alla Mercedes ad una reazione per contrastare il dominio del binomio Verstappen-Red Bull vistosi nelle ultime gare. Una sorta di ultima spiaggia, soprattutto dopo la vittoria dell’olandese nella prima Sprint-Qualifying della storia che gli ha permesso di aggiudicarsi la pole, vanificando lo splendido giro veloce di Hamilton nel corso delle qualifiche del venerdì.

Per comprendere quanto Lewis tenga a ben figurare nel suo “regno”, si consideri che venerdì s’è recato a Brackley, sede del reparto corse della “Stella a Tre Punte”, facendo prove al simulatore. La griglia di partenza, composta con la nuova formula dei 17 giri della gara sprint, vede come detto Verstappen primo davanti ad Hamilton. In seconda fila, Valtteri Bottas con la seconda Mercedes e Charles Leclerc con una sorprendente  Ferrari. In terza, le due McLaren-Mercedes di Lando Norris e Daniel Ricciardo. Sergio Perez sull’altra Rd Bull, parte dai box in seguito al ritiro nella gara del sabato. Il messicano è l’unico a partire con le gomme hard; gli altri 19 piloti invece hanno le medie. Le condizioni meteo sono ottimali con sole, 29° di temperatura nell’aria e 51° in pista. Allo spegnimento dei semafori, si accende la battaglia tra i primi due. Verstappen mantiene la testa con Hamilton che lo incalza e tenta subito un primo assalto, ma l’olandese resta primo dopo essere andato leggermente fuori pista. Il britannico allora attacca di nuovo, mette il muso della sua W12E davanti, però Max lo tiene a bada all’esterno. Le due vetture filano via spedite verso la curva Copse. Verstappen vuole assolutamente infliggere l’ennesimo scacco al “Re Nero” e per di più a Silverstone. Un segnale che ha anche una valenza psicologica. Però Lewis è più aggressivo del solito. In prossimità del tornante, s’infila all’interno ed ha un attimo di rallentamento. Max è all’esterno e non molla. La gomma anteriore sinistra della Mercedes entra in contatto con la posteriore destra della Red Bull e s’innesca il botto. La RB16B parte per la tangente e dopo aver percorso la via di fuga, si schianta contro le barriere a oltre 290 km/h. Un urto violentissimo che fa temere subito per la salute del pilota. Leclerc intanto balza subito al comando approfittando della situazione. Il monegasco è stato autore di un’ottima partenza in cui ha avuto la meglio su Bottas. Ma la gara viene da li a poco interrotta con la bandiera rossa per consentire agli addetti ai lavori di ripristinare le barriere danneggiate. Hamilton comunque procede tranquillamente, malgrado via radio dica al suo box di aver subito danni. Sospiro di sollievo quando le telecamere inquadrano Verstappen che esce da solo dalla sua vettura. I commissari sono pronti a soccorrerlo: zoppica leggermente ed è un po’ stordito.

Verrà poi stimato che nell’impatto contro il guard-rail, abbia subito una decelerazione pari a ben 51g. Fortunatamente per lui, tutto s’è concluso senza gravi conseguenze, ulteriore conferma degli elevati standard di sicurezza raggiunti in F.1, grazie al grande lavoro della Fia. Max viene dapprima trasferito al centro medico e poi all’ospedale per ulteriori controlli di routine, atti a scongiurare eventuali problemi. Una volta sistemato il circuito, le monoposto s’apprestano alla seconda partenza da ferme nel seguente ordine: Leclerc, Hamilton, Bottas, Norris, Ricciardo, Vettel, Alonso, Sainz, Raikkonen, Ocon, Stroll, Gasly, Giovinazzi, Russell, Tsunoda, Schumacher, Latifi, Mazepin e Perez. Al restart, Leclerc è lesto a tenere dietro Hamilton, al quale viene data una penalità di 10” da scontare al pit-stop per aver innescato l’incidente con Verstappen. Dietro loro procedono Norris, Bottas, Ricciardo e Vettel. La corsa prosegue con la Ferrari numero 16 a fare l’andatura. Charles riesce ad allungare su Hamilton fino a quando via radio, avvisa i suoi tecnici di avere qualche problema,  che lo rallenta. Invitato dal suo ingegnere ad intervenire su alcuni pulsanti del volante, il ferrarista riesce a riprendere il ritmo ed a riportarsi ad una certa distanza di sicurezza dal suo inseguitore e al 21esimo passaggio realizza il giro più veloce. Comanda infatti con 1”8 su Hamilton, Sainz e Bottas. Nel frattempo sono iniziati i cambi gomme. In pista Leclerc spinge e a metà gara può contare su un 2”2 di vantaggio su Hamilton, che alla tornata 27 imbocca la pit-lane. Il campione del mondo in carica, monta i pneumatici hard e sconta la sanzione. Due passaggi dopo è Leclerc a fermarsi. Gomme dure anche per lui, che ientrato in pista è sempre leader. Precede Bottas di 7”5 e Norris di 11”4. Dietro quest’ultimo c’è Hamilton retrocesso in quarta posizione davanti a Ricciardo e Sainz. Il fuoriclasse della Mercedes però, per nulla demotivato dalla penalità comincia la sua rimonta. Al 30esimo giro passa Norris e con davanti Bottas è logico intuire che il finnico non lo ostacolerà nel suo avvicinamento a Leclerc, il quale procede con una buona andatura. Una vittoria di Charles avrebbe quasi del miracoloso dal momento che quello di Silverstone non era certo considerato un tracciato amico per la  SF21. E poi, al di là dell’importanza di un ritorno al successo per il Cavallino in un periodo di crisi, ci sarebbe anche un ricorso storico non indifferente. Il 14 luglio del 1951, settant’anni fa, proprio in questo tempio del motorsport, l’argentino Josè Froilan Gonazalez coglieva il primo trionfo della Ferrari in F.1. Non è un caso che Leclerc porti sulla calotta del proprio casco la data di quel giorno. Ma il sogno dei tanti appassionati della rossa inizia pian piano a svanire quando il cronometro segnala i tempi di Hamilton che al 39esimo passaggio occupa la seconda piazza cedutagli dal fido Bottas. Da qui in avanti, con 12 giri alla fine, il gap tra il capofila e Lewis si riduce sempre più. Spinto dall’entusiasmo dei suoi fans, “Hammertime” è lanciato alla caccia della sua preda come il vorace squalo del film di Steven Spielberg del 1975. La parte  posteriore dell’airscope di colore argento della sua Mercedes sembra un po’ la pinna del predatore che avanza sempre più minacciosa verso Leclerc. Ci manca solo la suggestiva colonna sonora del lungometraggio creata dal popolare compositore John Williams ed il gioco è fatto. E arriviamo alla tornata 49. Hamilton ormai è negli scarichi della Ferrari ed una volta giunto alla Copse sferra l’offensiva ripetendo la stessa manovra messa in atto con Verstappen. Si butta all’interno, Leclerc cerca di resistergli, ma va un po’ largo, rischia di perdere la vettura, di girarsi e deve così cedere il passo. Ormai primo, Lewis allunga e fino alla bandiera a scacchi può godersi la propria marcia trionfale. Tagliato il traguardo, “Hammertime” compie il giro di rientro sventolando l’Union Jack in omaggio alla folla che lo osanna nel suo stadio. Un rito che s’è ripetuto per l’ottava volta. Eloquente il messaggio via radio del team principal Toto Wolff:” Non molliamo mai !” Sceso dalla sua Freccia Nera, Lewis non smette di sventolare la bandiera inglese: sale sulla W12E e poi corre in una via di fuga a salutare i tifosi impazziti. Prima del podio non manca un abbraccio ai propri familiari e poi anche con Tom Cruise, ospite del Team Mercedes. Del resto, otto vittorie a Silverstone sono da considerarsi una “Mission Impossible.” Durante la consueta intervista prima del podio, Sir Lewis Hamilton è provato e al tempo stesso emozionato, elogia il pubblico definito il migliore del mondo, il team ed il compagno Bottas, aggiungendo:” Ho dato tutto in questa settimana, ma dovevamo recuperare.” Alle sue spalle si sono classificati Leclerc, Bottas, Norris, Ricciardo, Sainz, Alonso, Stroll, Ocon e Tsunoda a chiudere la top ten. Perez, il pilota Red Bull rimasto in gara ha chiuso soltanto 16esimo a un giro, a conferma di una domenica decisamente da dimenticare per il team austro-inglese, i cui vertici non hanno risparmiato polemiche all’indirizzo di Hamilton per quanto accaduto.

Il più duro è senza dubbio Helmut Marko, che si auspicava una penalità molto più dura per l’inglese:”…un comportamento così pericoloso dovrebbe essere punito con una sospensione, o qualcosa del genere.” Verstappen ha comunicato via twitter dicendosi contento di stare bene, ma di ritenere troppo tenera la punizione verso Lewis, reo di un comportamento pericoloso. L’olandese ha inoltre giudicato irrispettosi e antisportivi i festeggiamenti di Hamilton mentre c’era un pilota in ospedale. Ovviamente non s’è fatta attendere la replica di Lewis dettosi preoccupato per il ricovero di Max:” nessuno di noi vuole che qualcuno si faccia male e non era mia intenzione.” Al tempo stesso ha poi precisato:” Da quanto posso capire, al momento non credo di essere nella posizione di dovermi scusare per qualcosa. Ci trovavamo in lotta.” La Red Bull comunque, non ha escluso di valutare l’eventualità di chiedere sanzioni contro Hamilton per la condotta scorretta. Ora, la direzione gara ha giudicato il britannico colpevole di aver causato il botto, punendolo giustamente, ma da qui a giudicare altamente pericoloso, quanto commesso ce ne passa. Così come reputare antisportivi e irrispettosi i festeggiamenti di Hamilton mentre il rivale era ricoverato. A nostro avviso è comprensibile l’amarezza e la rabbia della Red Bull e di Verstappen per come sia finito il weekend, ma occorre sempre pensare che i due sono in lotta per il mondiale e l’agonismo, specialmente negli sport motoristici, può comportare dei rischi più o meno elevati. A certe velocità non si possono escludere contatti; il tutto ha luogo in frazioni di secondo. Piuttosto, col senno di poi vien da chiedersi per quale ragione avendo a disposizione una monoposto molto competitiva, Verstappen non abbia corso in ottica di classifica, per meglio intenderci alla Lauda, essendo forte di una margine di 32 punti su Hamilton. Probabilmente non lasciandosi trasportare dal furore che ha sempre contraddistinto la sua guida, avrebbe avuto la possibilità di giocarsi il successo fino alla fine evitando di marcare un brutto zero, che permette ad “Hammertime” di riaprire il mondiale, portandosi a sole otto lunghezze. I campioni maturi han più volte dimostrato di rinunciare a certi azzardi eccessivi, scansando rischi inutili, a beneficio di quei punti che a fine anno gli han permesso di conquistare l’iride. Hamilton è un fuoriclasse esperto e scaltro, per cui è forse meglio non cascare in certe trappole. Però, un conto è fare certe considerazioni da spettatore, un altro è farle con in mano un volante con l’adrenalina a mille e a trecento orari. Di sicuro il crash della Copse farà discutere a lungo e non ci sentiamo di escludere che da qui al termine della stagione si verifichino altri… incontri ravvicinati. La nostra sensazione è che la partita potrebbe ulteriormente  incattivirsi ed è quindi bene che la Federazione vigili al fine che non si perda il controllo della situazione.

La storia della F.1 è piena di episodi analoghi che sono rimasti nella mente di appassionati ed addetti ai lavori. Vedremo già dal prossimo “round” se il confronto al vertice avrà delle conseguenze. Archiviato il caso Hamilton-Verstappen, è giusto sottolineare la gara maiuscola della Ferrari, che diciamolo, ha sfiorato il colpaccio. Plausibile il rammarico di Leclerc:” Sono un po’ deluso per il secondo posto, ma prima di questa gara, non pesavamo di essere così competitivi. Io ho dato il massimo per vincere, ma Lewis ha fatto qualcosa di incredibile.” Dispiaciuto anche Mattia Binotto team boss di Maranello:” Peccato essere superati a due giri dalla fine. Però venire qui su una pista ostica e fare una buona qualifica ed arrivare secondi in gara è un risultato che ci fa molto piacere.” Una prestazione che motiverà sicuramente la Rossa in vista del prossimo appuntamento il 1 agosto un Ungheria. L’Hungaroring è sicuramente tra le piste che più si addice alla SF21 e chissà che il Cavallino non ci regali una bella sorpresa. Per concludere diamo un occhio alle classifiche. Quella piloti vede ancora primo Verstappen con 185 punti, contro i 177 di Hamilton. Norris è terzo a 113, a seguire Bottas con 108, Perez (104), Leclerc (80), Sainz (68), Ricciardo (50), Gasly (39) e Vettel (30). Nella classifica costruttori la Red Bull-Honda è ancora leader ma per sole tre lunghezze sulla Mercedes: 289 a 285. La McLaren è terza a quota 163, incalzata dalla Ferrari a 148.

 

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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