il Museo Matra mette in mostra le vetture della fabbrica francese
Con la collaborazione di David Tarallo.
Mécanique Aviation Traction, è questo il nome completo della Matra, un gruppo industriale francese, nato dopo la Seconda Guerra Mondiale per volere principalmente di due uomini, Jean-Luc Lagardère e Marcel Chassagny. Automobili, biciclette, armi, arei, missili, la Matra è un concentrato di attività, ma quella che l’ha resa più nota è l’impegno nel motorsport dove ha rappresentato una vera riscossa azzurra dello sport francese.
Negli anni ’60 n seguito all’acquisizione della Automobiles René Bonnet, nasce la Matra Automobiles che si dedica alla produzione di una gamma di successo di auto da corsa e sportive lavorando a stretto contatto con la Renault. Le gare automobilistiche sono un grande veicolo pubblicitario per il mondo delle quattro ruote, e Lagardère da vita ad un programma per la costruzione di vetture e motori da competizione. Monoposto e vetture sport prototipo diventano le punte di diamante della marca transalpina, ben presto il colore azzurro Francia diventa nuovamente popolare nel mondo delle corse.
La monoscocca MS5 vince il titolo francese di F.3 e l’Europeo di F.2, il giorno della gloria arriva nel 1967, quando il giovane Jacky Ickx sorprende il mondo della F.1, ottenendo il terzo tempo in qualifica con la MS5 di F.2 di 1,6 litri, ammessa alla gara per riempire gli schieramenti. Intanto nella sede del team transalpino a Vélizy-Villacoublay, nella periferia sud-occidentale di Parigi, si sta studiando il nuovo motore V12 di tre litri, che equipaggerà la futura monoposto di F.1.
Ken Tyrrell intuisce le doti del telaio francese, acquista la vettura, gli monta il DFV Cosworth e fa correre il suo pilota Jackie Stewart, mentre la squadra ufficiale Matra scende in pista con il V12 francese. Il 1969 è l’anno della grande vittoria, con la Matra-Cosworth del team Tyrrell che vince il titolo mondiale pilotata dallo scozzese, ma la Matra non si ferma ed il nuovo obbiettivo è la conquista della 24 Ore di le Mans ed il mondiale prototipi. La maratona della Sarthe è conquistata nel 1972, continuando anche nei successivi due anni, mentre il mondiale è conquistato nel 1973 e nel 1974, con grande orgoglio della Francia.
A Romorantin-Lathenay c’è l’unico museo Matra esistente con ben 70 veicoli che ripercorrono la storia del costruttore francese. Due livelli di esposizione sono proposti per rivivere una saga in tre dimensioni: l’avventura industriale, realizzazioni sportive uniche e prototipi che convivono armoniosamente.
Il museo, aperto dal 2000, è situato nella bella ex-fabbrica della Beaulieu (fotocamere e cineprese). Lo spazio espositivo, di proprietà comunale, si estende per circa 3000 metri quadri e traccia l’intera storia della marca dal 1964 al 2003, attraverso una cinquantina di vetture, affiancate da un’eccezionale collezione di motori e parti meccaniche, memorabilia e documenti. La totalità del materiale esposto appartiene alla famiglia Lagardère.
Tra le vetture esposte c’è la Matra MS80 F1 Campione del Mondo nel 1969 e le varie MS670 che hanno conquistato le 24 Ore di Le Mans con il famoso motore V12. Oltre alle vetture da corsa ci sono le varie produzioni stradali: Djet, 530, Bagheera, Murena, Rancho, Space to the Avantime e pezzi unici come la Espace F1.
Design originale del suo museo, con terminali video, modelli, foto, poster, schede informative brulicanti di aneddoti, questo luogo ospita generalmente, ogni anno da aprile a novembre, una mostra tematica in un ambiente dedicato.
Immagini ©David Tarallo