Published on Maggio 9th, 2021 | by redazione
0Hamilton: marcia trionfale a Barcellona!
Di Carlo Baffi
Dopo la centesima pole, il sette volte iridato s’impone nel Gran Premio di Spagna recuperando lo svantaggio su Verstappen grazie ad una prova maiuscola e ad una strategia perfetta della Mercedes. Ottimo quarto posto della Ferrari di Leclerc.
100 pole position e 98 vittorie. Si può sintetizzare così la fantastica carriera di Lewis Hamilton in Formula Uno: iniziata il 18 marzo 2007 nel Gran Premio d’Australia. Già in quella gara, si capì il valore di quel rookie, che al volante della McLaren-Mercedes giunse terzo e si giocò il mondiale fino all’ultimo round, combattendo non solo contro la Ferrari di Raikkonen, ma anche una lotta intestina nei confronti di Alonso: il compagno-rivale, forte di due titoli iridati. Che dire altro ? A Montmelò, Lewis ha tagliato il traguardo storico delle cento pole ed in gara s’è trovato ad inseguire la Red Bull di un indiavolato Verstappen. Ma qui è entrato in gioco il fantastico binomio Hamilton-Mercedes, ovvero classe pura abbinata a grande strategia, da parte di un team cresciuto parecchio rispetto alle prime gare. E l’olandese non ha avuto scampo. Eloquente l’affermazione di Verstappen via radio rientrando in parco chiuso:” Siamo troppo lenti.” Altrettanto chiara la risposta del suo team principal Chris Horner:” Non possiamo fare altrimenti Max.” Come sottolineato prima, le “Frecce Nere” non lamentano più certe difficoltà manifestate a inizio stagione, soprattutto per quanto concerne il comportamento in gara. In qualifica invece il confronto con la Red Bull resta aperto e ciò avvalora maggiormente il lavoro svolto da Toto Wolff e soci. Ciò però non deve togliere i meriti alla scuderia di Horner, che seppur seconda ha dato molto filo da torcere alla Mercedes su una pista a lei storicamente favorevole.
Dal 2014 ha trionfato sette volte. Solo nel 2016 vinse Verstappen all’esordio con la Red Bull. Ma torniamo alla gara. Sessantasei tornate previste per un totale di 302,424 chilometri. Il cielo è coperto dalle nuvole, ma il rischio di pioggia dovrebbe essere scongiurato. In prima fila ci sono loro i soliti duellanti: Hamilton e Verstappen divisi da 36 millesimi. Alle loro spalle c’è l’altra Mercedes di Bottas e la prima Ferrari, quella di Leclerc. In terza fila, l’Alpine di un solido Esteban Ocon e la seconda rossa di Carlos Sainz junior. Allo spegnimento dei semafori, Hamilton ha un’esitazione e Verstappen sferra l’attacco. Le vetture si toccano leggermente e l’olandese prende il comando. Dietro, ottimo avvio di Leclerc che in curva tre passa Bottas. Al termine del primo giro, Verstappen transita primo cercando di allungare, poi Hamilton, Leclerc, Bottas, Ricciardo, Perez, Ocon, Sainz e Norris. Al giro veloce del capofila non manca la replica di Hamilton. Tra i due è iniziata l’ennesima sfida al vertice della tensione. Al settimo passaggio si registra lo stop dell’Alpha Tauri di Tsunoda in curva 10 ed entra in scena la safety-car. Una volta ripartita, la gara non registra cambiamenti nelle posizioni di vertice, con Leclerc che tiene bene il ritmo dei rivali, Bottas compreso che prima della momentanea neutralizzazione s’era fatto insidioso. Scorrono i giri e Lewis torna a minacciare il leader, portandosi sotto il secondo.
Alla 23esima tornata, pit-stop per Bottas che monta le medie. Subito dopo tocca a Verstappen, che però incappa in un problema alla gomma posteriore sinistra (il meccanico non era pronto) e perde tempo prezioso. Hamilton cerca intanto di guadagnare terreno in vista della sua sosta che ha luogo al passaggio 28, quando rientra anche Leclerc. Verstappen torna nuovamente davanti, a oltre 4” da Lewis, il quale non demorde. Dietro i due intanto, Bottas è terzo davanti a Leclerc, a seguire Ricciardo, Perez e Sainz. Più staccato Lando Norris, in decima posizione e autore di una qualifica un po’ sottotono (nona posizione). L’attenzione è tutta sulla testa della gara. La W12E numero 44 si fa sempre più vicina alla Red Bull ed al 35esimo giro può aprire il DRS. Il confronto è palpitante, con Max che difende bene la sua leadership. Alla 41esima tornata, Lewis cerca un nuovo assalto, però “Mad Max” lo tiene dietro. Sfumato l’ennesimo tentativo, dal box Mercedes richiamano Hamilton, azzardando una seconda sosta per montare le medie. Questo mentre Verstappen prosegue seguito da Bottas. Tornato in battaglia al terzo posto, “Hammertime” si scatena. Mancano venti giri alla fine e deve recuperare 20”. Dal canto suo Verstappen cerca di arrivare alla bandiera a scacchi gestendo le gomme. Un compito che però pare sempre più complicato, perché Hamilton inanella giri veloci riducendo sempre più lo svantaggio. Quando il britannico raggiunge Bottas, il finnico viene invitato via radio a “non bloccare Lewis.” Il sorpasso risulta però meno agevole del previsto. A 13 tornate dalla conclusione il gap tra i due battistrada è sceso a 11”. Nel frattempo, Bottas effettua il secondo pit. Per lui sono pronte le soft con cui cercherà di siglare il giro veloce. Quando il contagiri segna meno 11 passaggi, il divario tra il duo di testa è di poco superiore a 6”. Le Mercedes volano, Bottas fa segnare il giro veloce, si porta in scia a Leclerc e lo supera soffiandogli la terza posizione. Sfuma così il sogno del podio per i fans del Cavallino. La rincorsa di Hamilton si completa alla 60esima tornata. Giunto negli scarichi di Verstappen, apre il DRS in rettilineo e mette la freccia, si porta all’esterno, giunge un po’ lungo ma va al comando. Game over ! Dal box commentano via radio”Nice work…” e Wolff esulta con le braccia alzate. A Max non rimane quindi che puntare al punto addizionale del giro veloce e si precipita in pit-lane per chiudere la corsa con la gomma rossa. Nelle retrovie si accende un aspro duello per la decima posizione tra Alonso, Stroll, Raikkonen e Gasly. L’iberico dell’Alpine combatte, ma alla fine deve cedere il passo ai rivali; chiuderà al 17° posto. Hamilton ormai a 20” da Verstappen, s’invola verso l’ennesimo successo sancito dallo sventolio della bandiera a scacchi. Al suo box le telecamere inquadrano un soddisfatto Toto Wolff dare il cinque ai suoi uomini davanti allo sguardo un po’ provato di Jim Ratcliffe, proprietario della Ineos, l’azienda chimica che da quest’anno è azionista delle Frecce Nere. A Verstappen, giunto secondo, resta la soddisfazione di aver arpionato il giro veloce. Bottas è terzo precedendo Leclerc, Perez, Ricciardo, Sainz, Norris, Ocon e Gasly. Fuori dalla top ten Stroll, Raikkonen, Vettel, Russell, Giovinazzi, Latifi, Alonso, Schumacher e Mazepin.
Nel giro di rientro, non mancano le congratulazioni via radio di Wolff al trionfatore :”Grande gara, grande strategia.” Ed una volta in parco chiuso, Lewis coccola con due pacche sull’airscope la sua W12E. Un tributo più che meritato, dal momento che è tornata ad essere una vettura perfetta. Soddisfazione emersa anche nell’intervista rilasciata a Jenson Button sul podio prima della premiazione. “Verstappen è partito bene – dice Lewis – e poi è stata una caccia da parte mia. La nostra strategia non prevedeva due soste, ma poi ho seguito le indicazioni del team che si sono rivelate vincenti.” Alquanto rassegnato invece Verstappen:” Quando Hamilton s’è fermato per la seconda sosta, ho capito che era finita. Con il degrado delle mie gomme, non avevo molte chances.” Ancora più esplicita l’analisi di Horner:” La Mercedes era più veloce di noi, è in una forma fantastica. E chi è più rapido in gara ha più occasioni. Hamilton aveva un pit-stop gratis rispetto a noi. Alla fine, l’unica opzione era quella di conquistare il giro veloce. Per il futuro – prosegue il team boss della Red Bull – dobbiamo lavorare per evitare il degrado degli pneumatici.” La classifica del mondiale piloti vede Hamilton primo con 94 punti, contro gli 80 di Verstappen. Già ampio il divario con il terzo, Bottas, a 47. Seguono Norris (41), Leclerc (40), Perez (32), Ricciardo (24), Sainz (20), Ocon (10) e Gasly (8). Tra i costruttori, la Mercedes guida con un certo margine a quota 141, mentre la Red Bull è a 112. Iniziano a pesare le prestazioni delle cosiddette seconde guide, che mai come quest’anno saranno decisive. Bottas, malgrado le tante critiche, è giunto per tre volte terzo su quattro Gran Premi, mentre Sergio Perez continua ad essere al di sotto delle attese. Il messicano ha sostituito Albon proprio per assicurare più punti per avere la supremazia tra i team. La McLaren con 65 lunghezze è sempre la terza forza, ma è incalzata dalla Ferrari a 60. Il Cavallino ha fornito un’altra prova incoraggiante che testimonia una crescita costante. Leclerc ha parlato di una gara perfetta, in particolare nella gestione delle gomme, decisamente migliorata rispetto al 2020. Ottimista anche il team principal Mattia Binotto:” In una gara difficile come questa per l’usura degli pneumatici, i progressi sono stati evidenti. L’anno scorso siamo stati doppiati.” Il divario tra le rosse e le sua inseguitrici s’è ulteriormente allargato.
L’Alpine-Renault, a quota 15, sta cercando di risalire la china, anche se le difficoltà non mancano. Comunque sia a Montmelò, sia Ocon che Alonso non si sono tirati indietro. L’Alpha Tauri è un po’ in calo rispetto al 2020, mentre perdura la crisi dell’Aston Martin. E’ ultima in classifica con soli 5 punti, peraltro tutti marcati da Lance Stroll. Vettel è sempre più un’incognita. Prossimo appuntamento, il 23 maggio a Monte Carlo, che riabbraccia il Circus dopo la pausa per Covid dell’anno scorso. Un Gran Premio imprevedibile, pronto a riservare non poche sorprese al di là dei valori visti in pista a Barcellona. La reazione della Red Bull non si farà certo attendere. Mai come quest’anno è decisa a contrastare l’egemonia Mercedes. E a testimoniarlo è lo “shopping compulsivo” che ha portato a Milton Keynes cinque motoristi delle Frecce Nere. Per ammissione di Wolff, pare che la scuderia di Dietrich Mateschitz ne abbia contatti addirittura un centinaio. Insomma una sorta di guerra totale per tornare a vincere. E restando in tema Gran Premio di Monaco, come non pensare agli outsiders. Le McLaren di Norris e Ricciardo restano sempre insidiose e chissà che magari anche la Ferrari possa togliersi la soddisfazione di raggiungere quel tanto sospirato podio che manca ormai da troppo tempo. Leclerc gioca in casa, elemento favorevole da una parte, ma che potrebbe indurlo a qualche azzardo di troppo. Sainz invece, con qualche pressione in meno, potrebbe essere una buona carta per il Cavallino. Non resta che attendere due settimane e vedere cosa ci riserva la corsa più glamour del campionato.
Immagini Mercdes – Ferrari – Red Bull Press