Published on Gennaio 24th, 2021 | by redazione
0Jean Graton ed il mito di Michel Vaillant
E’ mancato il padre del popolare eroe di carta divenuto leggenda del motorsport – di Carlo Baffi.
E’ stato uno dei più grandi illustratori e fumettisti a livello mondiale. Parliamo di Jean Graton, nato il 10 agosto 1923 e mancato a Bruxelles il 21 gennaio scorso all’età di 97 anni. Divenne celebre sia nell’universo dei fumetti, che in quello del motorsport grazie a Michel Vaillant, il pilota più longevo della storia. Un campione che corre da oltre 60 anni nelle più svariate categorie; dalla Formula Uno, alle gare Endurance. Dai rally ai raid passando per le moto, fino al karting ed alla più moderna Formula E. Il suo palmares vanta 5 titoli mondiali in F.1, sei trionfi alla 24 Ore di Le Mans, due 500 Miglia di Indianapolis, due Daytona 500, due 12 Ore di Sebring, un Rally di Monte Carlo ed una Dakar. Ha sfidato i più grandi fuoriclasse a partire dalla fine degli anni ’50, per cimentarsi contro i moderni assi del volante, rendendogli la vita difficile. Con tutto rispetto non ci sono Clark, Graham Hill, Lauda, Prost, Senna, Schumacher e Loeb che tengano. Vaillant è un’eroe di carta che poteva scaturire solo da una creatività geniale come quella di Graton, un francese nato il 10 agosto del 1923 a Nantes. Fin da bambino amava disegnare, ma lo scoppio del secondo conflitto mondiale era destinato a cambiare la sua vita. Sotto i bombardamenti perse la madre e altri familiari. Raggiunta la maggiore età, lavorò nei cantieri navali della Bretagna e nel 1947 partì alla volta di Bruxelles. Un trasferimento che sarà assistito da una buona stella. Nel frattempo era nata una nuova attrazione, quella per i motori. Una scintilla scoccata dopo che aveva assistito alla 24 Ore di Le Mans insieme al padre, che ben presto iniziò a fondersi con la passione per le arti figurative. Nella capitale belga hanno sede importanti editori che hanno attirato illustri fumettisti. Graton inizia così a mostrare le proprie tavole ed arrivano le prime collaborazioni, come le “Le Belles Histoires de l’Oncle Paul” per la rivista “Spirou”.
Una delle principali abilità di questo giovane disegnatore è quella di raffigurare scene sportive, rendendole molto dinamiche e reali. E proprio grazie a questa attitudine viene chiamato da uno dei maggiori quotidiani belgi di lingua francofona “ La Derniere Heure/Le Sport”; una pubblicazione che raggruppa due giornali in uno. Il caso vuole che pure l’editore fosse appassionato di pistoni, carburatori e corse: dirigeva infatti il team automobilistico nazionale belga. Un colpo di fortuna che portò l’artista a frequentare le piste e stringere amicizia con alcuni piloti, tra cui Lucien Bianchi. Da questo momento prese corpo l’idea di realizzare un fumetto ambientato nel mondo delle corse. Nacque così Michel Vaillant. Il grande debutto avvenne sulle pagine di un altro settimanale blasonato “Tintin” nel febbraio del ’57. Si trattò della prima di quattro storie realizzate in prova. Una sorta di test drive in vista di un possibile “Gran Premio”, in cui si materializzò un successo che lanciò sia il personaggio che il suo autore verso grandi traguardi. Del resto Graton amava tantissimo riprodurre le auto e non ebbe difficoltà a trasferire sulla carta ciò che la fantasia gli suggeriva.” Disegnai per la prima volta Vaillant senza studi e ricerche, – rivelerà l’autore – lui era nella mia matita, così come i suoi familiari, coprotagonisti sin dalla prima storia.” Dapprima Graton venne aiutato dalla moglie Francine che colorava le tavole, poi sarebbe stato via via affiancato da un gruppo di validissimi collaboratori. Ma chi è Michel Vaillant? E’ il secondogenito di Henry, titolare della Vaillante, un’azienda che costruisce vetture sportive. Suo fratello maggiore Jean-Pierre, ha appeso il casco al chiodo per dedicarsi alla progettazione dei modelli che vengono poi pilotati da Michel, attorno al quale ruotano le figure della moglie Françoise, di suo figlio Patrick e del suo miglior amico Steve Warson. Un pilota statunitense di talento, che in origine era uno dei più accesi rivali di Vaillant. Le storie si dipanano tra le più prestigiose competizioni mondiali e spesso si tingono di giallo, dove Michel deve fronteggiare avversari senza scrupoli. Primi fra tutti il team Leader, un’organizzazione criminale sulla falsariga della “Spectre” di James Bond, diretta da un personaggio misterioso e potentissimo, pronto ad usare qualunque mezzo pur di contrastare la scuderia francese. Memorabile la sfida nell’albo titolato “Il Fantasma della 24 Ore.” E che dire del misterioso “Pilota senza volto”? Tra i tanti episodi non poteva certo mancare di vedere Vaillant in azione nel G.P. d’Italia. Si tratta del numero 18 uscito nel 1970, dal titolo originale “De l’huile sur la piste” (tradotto letteralmente …dell’olio sulla pista), riadattato nella ristampa italiana con il più eloquente “Brivido a Monza”. La trama ha come protagonisti i tre piloti della Vaillante: Michel, Warson e Jacky Ickx, che giungono a Monza da dominatori del mondiale. Un gara che vedrà esplodere una forte rivalità interna tra Vaillant e Warson, fino ad un pauroso incidente in cui il francese uscirà miracolosamente incolume. A trionfare sarà il terzo incomdo, Ickx. Come in tutte le sue storie, anche questa è raccontata con dovizia di particolari sia per quanto concerne i personaggi, i luoghi e soprattutto le monoposto. Ed è qui che emerge quello stile inconfondibile con cui Graton è sempre riuscito a trasmettere il senso e l’adrenalina della velocità, rappresentando graficamente le fasi più concitate di una corsa. Soprattutto con le inquadrature in soggettiva, dall’abitacolo. Si capì subito che il fumetto di Michel Vaillant era destinato a far breccia sia tra gli appassionati delle competizioni, che tra gli addetti ai lavori, piloti compresi. Graton raccontò che fu lo stesso Ickx a chiedergli di poter figurare all’interno di un episodio della serie. In quel periodo il belga era in forza alla Ferrari ed invitò Graton a Monza, dove potè assistere in diretta e dai box del Cavallino, al suo primo gran premio di F.1. E per riconoscenza, Graton modificò la sceneggiatura facendo trionfare l’amico Jacky. Un’esperienza indimenticabile e utilissima per la realizzazione delle tavole. Da buon perfezionista, Graton amava documentarsi il più possibile frequentando le piste e i box dove conobbe di persona piloti, tecnici, meccanici, giornalisti e fotografi. Quella strana fauna che popola i circuiti e che non finì mai di fornirgli spunti ed idee per alimentare quelle avventure che gli avrebbero conferito fama e successo. E tra le tante iniziative prese corpo un nuovo personaggio al femminile, Julie Wood. Una bionda ed affascinante pilota motociclista le cui storie vennero pubblicate tra il 1976 ed il 1980. Dopodichè quest’eroina entrò a far parte nella galassia di Vaillant. Nel 1981 nacque la “Graton Editeur”, la casa editrice in cui a partire dal ‘94 iniziò a collaborare anche il terzogenito di Graton, Philippe di professione scrittore e fotografo, che ha proseguito la pubblicazione degli albi. Un leggenda che nel frattempo era sbarcata sul piccolo schermo con una serie di telefilm e di cartoni animati. E che nel 2003 uscì nelle sale cinematografiche col film “Adrenalina Blu” sceneggiato da Luc Besson. Nell’ottobre del 2020, la “Graton Editeur” venne rilevata dalle “Editions Dupuis”, un popolare marchio belga in campo editoriale, che in passato aveva diffuso popolari personaggi dei cartoons, quali “Spirou”, “Lucky Luke” ed i “Puffi.” Tra gli ultimi soggetti, uscito in Italia nel novembre scorso col titolo “13 Giorni”, c’è il ritorno in Formula Uno di Vaillant, dopo essere caduto momentaneamente in disgrazia. Il francese è chiamato a sostituire in extremis Nico Hulkenberg sulla Renault ed ha pochissimi giorni per rimettersi in forma e giocarsi al meglio questa grande chance: vietato sfigurare nel Circus ormai dominato dalla Mercedes di Lewis Hamilton. Con la scomparsa di Graton, se ne va un talento unico nel suo genere, che però ci lascia in eredità un mito indissolubile, quello di Michel Vaillant.