Della vettura di Stoccarda è stata anche prodotta una versione stradale
La Porsche 917 è stata prodotta inizialmente in 25 esemplari, ma visto il successo sportivo e commerciale della vettura sono state prodotti altri esemplari. Si parte dalla 917 del 1969, per poi passare alla versione K del 1970, quella a coda corta, seguono le varie versioni spider e Can Am sovralimentate. Tutte vetture vincenti che hanno fatto diventare il prototipo Porsche una vera icona sportiva.
Il telaio n°030, l’ultimo costruito della prima serie, aveva corso una sola volta, alla “1000 Chilometri di Zeltweg” del 27 luglio 1971, guidata da Helmuth Marko e Gerard Larousse, ma a causa dello scoppio di una gomma era stata costretta al ritiro. Riportata in fabbrica era quindi diventata una vettura laboratorio, utilizzata per alcuni collaudi riguardanti l’ABS. Quindi venne definitivamente messa in pensione in un capannone e lì abbandonata fino a quando giunse una strana telefonata al reparto corse di Weissach con la richiesta di acquisto di quella vettura e la trasformazione in stradale. Era il 1975, la 917 non poteva più correre, tra gli sponsor della squadra corse Porsche c’era la Martini e Rossi ed il proprietario, il Conte Gregorio Rossi di Montelera era un grande amante d’auto sportive particolari e desideroso di guidare su strada la bestia da 620 CV capace di scattare da 0 a 320 km/ in 13 secondi.
A Weissach accolsero la richiesta: al 12 cilindri boxer raffreddato ad aria di 4.999 cc venne aggiunto un silenziatore all’impianto di scarico, due specchi retrovisori, vernice rigorosamente Argento (colore ufficiale delle auto da corsa tedesche), la targa di prima immatricolazione e, ovviamente, come si conviene a un’azienda seria come Porsche, un libretto “Uso e Manutenzione” con, nelle ultime due pagine, la storia del telaio numero 30.
Ma per la motorizzazione tedesca la vettura non era omologabile per uso stradale ed allora venne dotata di targa ed omologazione americana.
Il 28 aprile 1975, alle 4 del pomeriggio, il conte Rossi e il suo segretario personale uscirono dai cancelli del Centro Ricerca e Sviluppo a bordo della più blasonata fuoriserie della storia. Presa la direzione di Parigi, la 917 stradale arrivò nella notte nella capitale francese senza alcun intoppo, a parte, se così si può dire, una sosta alla dogana franco-tedesca: i doganieri non riuscirono a credere ai loro occhi quando si presentò alla sbarra la più colossale delle Porsche da corsa mai prodotte,regolarmente immatricolata con una targa cittadina.
Il giorno seguente, il Conte Rossi si premurò di telefonare a Weissach per confortare lo staff di Weissach: il viaggio era stato perfetto. Il consumo? In media oltre 30 litri di benzina ogni 100 chilometri.