Personaggi

Published on Maggio 21st, 2019 | by Massimo Campi

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Addio Niki Lauda

 

La scorsa notte è mancato il tre volte campione del mondo di Formula 1 Niki Lauda. Aveva 70 anni.

“Con profondo dolore annunciamo che il nostro amato Niki è morto pacificamente con vicino la sua famiglia lunedì 20 maggio 2019”. Così i congiunti del tre volte campione del mondo di Formula 1, Andreas Nikolaus Lauda, hanno annunciato la sua scomparsa.

foto Raul Zacchè

Il campione austriaco era da tempo malato, la scorsa estate era stato sottoposto ad un trapianto di polmoni, dopo avere subito un trapianto di reni alcuni anni fa. Lo scorso 22 febbraio aveva compiuto 70 anni, ed era ricoverato in una clinica svizzera.

Niki Lauda è prepotentemente entrato nell’immaginario collettivo per avere vinto i due titoli mondiali con la Ferrari, più il terzo con la McLaren, ma aveva riportato il cavallino rampante sul tetto del mondo dopo un periodo di grandi difficoltà tecniche la squadra di Maranello. Nel mezzo l’incidente sul Nurburgring, il ritorno in pista a Monza dopo solo 42 giorni, con le piaghe e le bende sanguinanti che gli spuntavano dal casco. Infine il suo atto di coraggio, nel riconoscere la paura di correre sotto il diluvio, rinunciando alla conquista del titolo mondiale nel 1976.

Con Niki Lauda se ne va un altro pezzo di storia della Formula Uno, un campione, un uomo che ci ha insegnato che si può anche ammettere di avere paura, ed al contempo accrescere la stima della gente. Se ne è andato, è tornato ed ha vinto nuovamente, dimostrando di essere comunque il migliore, anche se non il più veloce, con quel terzo mondiale del 1984 vinto per solo mezzo punto sul compagno Prost.

Era una leggenda già da vivo, un punto di riferimento, il primo campione di una Formula Uno moderna che anteponeva il metodo ed il calcolo alla pura velocità. Andava a scegliere le sue gomme direttamente nel camion Goodyear per trovare una coppia sempre perfettamente identica, esigeva ordine nel box e con il suo arrivo tutta la Ferrari cambiò mentalità, diventando nuovamente vincente. Sincero sempre, anche quando scende dalla Ferrari al Fuji, rinuncia alle scuse tecniche proposte da Forghieri ed ammette al mondo intero le sue paure. Schietto anche quando improvvisamente scende dalla sua Brabham Alfa Romeo nelle prove libere e dice che si è stufato “di girare in tondo” e lascia per la prima volta la Formula Uno per dedicarsi al volo.

Poi le tante vite parallele con la carriera da imprenditore, le compagnie aeree, le consulenze per i Team di Formula Uno Ferrari e Jaguar, ed infine il ruolo da manager nel Team Mercedes con la conquista dei titoli mondiali. Nel mezzo anche due matrimoni, vari flirt e cinque figli.

Stoico. Eroico. Un pilota, un uomo che ha cambiato la percezione popolare della Formula Uno, con i segni della vita su quel viso bruciato, ma con un grande coraggio nell’affrontare la vita cercando sempre di vincere.

Immagini © Massimo Campi

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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