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Published on Luglio 18th, 2017 | by Massimo Campi

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WEC, un futuro sempre più incerto per la Porsche

Porsche sta valutando l’abbandono del Mondiale Endurance

La notizia è già circolata come una bomba: “Il futuro di Porsche nel WEC verrà stabilito entro fine mese” la frase è stata detta al Nurburgring da Andreas Sedl, il Team Principal della Casa di Zuffenhausen e riportato dal sito Sportscar365.com.

Da diverso tempo si parla dell’abbandono della casa tedesca, ormai sazia dei mondiali e delle vittorie a Le Mans con la 919 Hybrid, un ritiro che farebbe seguito a quello della cugina Audi della scorsa stagione. Il progetto 919 Hybrid è ormai giunto alla fine del suo corso, la vettura ha ampiamente realizzato tutti i traguardi che si erano posti in Porsche e lo sviluppo è stato congelato dai regolamenti condivisi con Toyota per limitare i costi. Però la 919 Hybrid, nonostante le vittorie stagionali ed il successo nella maratona francese, ha dimostrato di essere più lenta rispetto alla rivale giapponese, anche se il punto di forza rimane l’affidabilità del complesso vettura ed il passo di gara. Sviluppare una nuova vettura ha costi enormi, non giustificati da regolamenti congelati fino al 2019. La storia della casa tedesca insegna che ha spesso anticipato ed interpretato al meglio i regolamenti per poi abbandonare la categoria dopo avere ottenuto i risultati programmati; è successo con la 917, la prima vettura al top della Porsche, che ha poi proseguito con la 917/10 e 30 nella Can Am. Poi è ritornata nelle gare di durata con la barchetta 936 Turbo e la 935 “Silhouette” la vettura derivata dalla serie che vinceva le grandi corse. Si è ripresentata al via con i prototipi Gruppo “C”, la 956 e la 962 dominando la serie negli anni ’80, per poi tornare a Le Mans con la 911 GT1 negli anni ‘90. La 919 Hybrid è l’ultima creatura di Zuffenhausen e se la Porsche, che ha stipulato un contratto di partecipazione al WEC fino al 2018, dovesse lasciare la serie, rimarrebbe solo la Toyota nella classe regina, senza nessun rivale, a competere contro se stessa. Gli ingenti capitali massi dai giapponesi nella TS050 giustificherebbero la loro partecipazione anche per i prossimi anni, riuscendo forse finalmente a cogliere il grande risultato, ovvero la vittoria a Le Mans, che inseguono da tanto tempo. Ma competere da soli, senza rivali diretti, non è certo edificante ed il ritiro della Porsche comporterebbe un danno di immagine e di credibilità al WEC, che vedrebbe intensificarsi la sfida tra le vetture LMP2 e le GT.

Da mesi si vocifera di un ritorno della Peugeot nella serie, o solo alla 24 di Le Mans. La casa del Leone ha conquistato la maratona francese nell’ormai lontano 2009, è stata quella che più ha insistito per avere un campionato mondiale della categoria per poi annunciare il ritiro prima ancora di iniziare. Però considerati i tempi di progetto e di sviluppo di una vettura LMP1 Hybrid è quasi impossibile che i francesi si possono impegnare nell’impresa con l’attuale regolamento tecnico. La Porsche, con tutta la sua tecnologia, ha impiegato un paio di stagioni per essere al top, la Toyota diversi anni, ed anche la stessa Peugeot ci ha impiegato tre stagioni per conquistare la vetta della categoria con la 908 Hdi Fap. Urge correre ai ripari, la FIA con ACO hanno sicuramente sottovalutato l’effetto a lungo termine del regolamento tecnico con le unità ibride, continuando a pensare ai regolamenti futuri, con le unità ibride sempre più potenti. La Porsche 919 Hybrid e la Toyota TS050 hanno unità molto sviluppate, si parla di circa 1000 cavalli, trazione integrale, con il 50% di potenza elettrica contro quella endotermica. Una sola LMP1 Hybrid contiene più tecnologia di tutte le venti vetture di formula uno messe assieme, ma anche i costi sono adeguati ed i budget impiegati non sempre giustificano gli impegni presi.

Immagini: Massimo Campi

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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