Published on Maggio 16th, 2017 | by Massimo Campi
0Davide Uboldi, protagonista nell’ELMS
Il pilota comasco ha debuttato nella serie europea
Davide Uboldi è uno dei piloti più esperti nel nostro panorama nazionale. Ha iniziato a solcare le piste nell’ormai lontano 1994, con le monoposto di Formula Junior, categoria che ha lanciato molti piloti, per poi passare alla F.3, dove è stato il primo campione Italiano del terzo millennio, per poi fare un passaggio con la F.3000. Ma è con le ruote coperte che il pilota comasco ha conseguito più allori con la conquista di ben quattro titoli Nazionali nel campionato Italiano Prototipi.
Per il 2017 Davide Uboldi ha deciso il salto di categoria, abbandonando i programmi nazionali per correre nell’European Le Mans Series con la Ligier JSP3 Nissan gestita dalla Eurointernational, un prototipo della classe P3 con il propulsore Nissan da circa 500 cv. A Monza, Uboldi in coppia con Mondini, ha conquistato il 5° posto di categoria, ed abbiamo intervistato il pilota comasco al termine della gara.
Davide come è nato il tuo programma nell’ELMS dopo tanti anni di corse in monoposto e con i prototipi nelle gare nazionali?
“Il programma nell’ELMS è nato all’inizio di questa stagione, con il Team Eurointernational, lo stesso con cui ho vinto l’anno scorso il campionato italiano prototipi. La decisione è nata quando ho visto i loro programmi ed è stata una scelta entusiasmante, con un programma internazionale ad alto livello in una serie molto combattuta. Il mio compagno di macchina è Giorgio Mondini un pilota veloce con cui mi trovo molto bene formando un equipaggio affiatato.”
Siete arrivati 15° a Monza, cosa c’è da migliorare e quali obbiettivi vi ponete per il resto del campionato?
“Siamo arrivati 5° sulle 18 LMP3 partenti, le altre prime 10 vetture sono LMP2 appartenenti alla categoria nettamente piu’ potente. Lo considero un ottimo risultato, ma dobbiamo migliorare nelle condotta di gara: fino a tre quarti di gara eravamo terzi , in lotta per il podio, purtroppo una penalità per velocità non adeguata durante una fase con bandiere gialle ci ha fatto perdere molto tempo con le evidenti conseguenze per il risultato finale.”
Correre nelle gare di durata e quindi in coppia, comporta generalmente delle difficoltà nella messa a punto della vettura e nella gestione della gara?
“Dividere la macchina con altro pilota è stato un modo di gareggiare completamente nuovo per me ma mi sono subito trovato a mio agio sfruttando l’esperienza accumulata negli anni. L’inizio stagione lo considero positivo, direi ottimo. Per quanto riguarda la messa a punto è sicuramente più complesso rispetto a quando corri da solo. Gareggiando in equipaggio bisogna adattare il proprio stile di guida alle esigenze anche dell’altro pilota, cercando di adattare le regolazioni senza penalizzare nessuno. Rispetto alle gare sprint è molto più difficile fare stint di gara di due ore consecutive come ho fatto a Monza, mantenendo sempre la giusta concentrazione nel traffico.”
Quali emozioni si provano nel correre sul tracciato di casa in una gara internazionale?
“E’ stato bellissimo, con sensazioni ottime nonostante la pressione per la gara di casa. Vedere i tuoi amici a bordo pista ti da ancora più carica. Ovvio che se fossimo andati sul podio sarebbe stata una emozione unica.”