Published on Ottobre 27th, 2016 | by redazione
0L’Ultimo Incontro … tra Fangio ed Amedeo Nazzari
Alla fine di ottobre del 1951 debuttava nelle sale cinematografiche italiane il film “L’ultimo incontro”.
Protagonisti principali del film “L’ultimo incontro”, alla cui sceneggiatura aveva partecipato anche Alberto Moravia e che venne girato anche sulla pista di Monza, era l’idolo cinematografico del momento Amedeo Nazzari, che interpretava il ruolo di un ingegnere collaudatore dell’allora milanesissima Alfa Romeo, e la conturbante Alida Valli.
A fianco di Nazzari recitavano nomi illustri dell’automobilismo agonistico come Juan Manuel Fangio, Nino Farina, Consalvo Sanesi e Felice Bonetto e … la formidabile Alfetta 159.
La trama di “L’ultimo incontro”
Siamo a Milano. La moglie di un meccanico e collaudatore di automobili per conto dell’Alfa Romeo diventa l’amante di un pilota. Decidono quindi di fuggire insieme in Argentina, ma all’ultimo momento la donna ha dei ripensamenti e non trova più il coraggio di compiere questo passo, ben sapendo che la sua partenza costituirebbe un colpo durissimo al morale del marito.
Decisa a restare, fa avere tramite una sua cara amica un biglietto all’amante per comunicargli la decisione: lui lo riceve proprio mentre sta cominciando dei collaudi di alta velocità sulla pista ovale del circuito di Monza: ne rimane talmente sconvolto al punto da perdere il controllo della vettura, che sbanda in un incidente mortale. In un primo momento la donna rimane segnata dal dolore, ma a poco a poco si riprende grazie all’affetto che il marito, rimasto totalmente ignaro della relazione adulterina, le dimostra.
Ma la serenità appena conquistata inizia ad offuscarsi quando compare un ricattatore, il quale ha casualmente scovato il biglietto della donna nelle tasche della giacca del pilota deceduto, e inizia a ricattarla con richieste sempre più pressanti di denaro: in caso contrario mostrerà la lettera al marito.
La moglie tenta di raggranellare in breve tempo la somma necessaria per mettere a tacere l’individuo; ma alla fine, disperata, si rassegna a prostituirsi in una lussuosa casa di piacere. La cosa andrà avanti per un certo tempo, fino a quando il marito scopre casualmente la doppia vita che conduce la consorte; recatosi nella casa di tolleranza, la colpisce ferendola mortalmente.
Prima di spirare, la moglie confessa al marito tutta la verità e ne ottiene il perdono tra le lacrime, poiché troppo tardi ne comprende il sacrificio da lei fatto.