Published on Dicembre 2nd, 2015 | by Bruno Brida
0Formula 1, arsenico e vecchi merletti
Arsenico e vecchi merletti: questo è il clima che si respira nella chiusura di stagione della Formula 1.
A parte le richieste “all’arsenico” della Mercedes alla Fia di verificare i rapporti di collaborazione fra Ferrari ed il team Hass, c’è da registrare il gelo calato nei rapporti tra Ron Dennis e Chris Horner.
Tutta colpa della Tag Heuer che, dopo trent’anni, ha deciso di trasferire la sua munifica sponsorizzazione dalla McLaren alla Red Bull.
Il team di Daniel Ricciardo e Daniil Kvyat onorerebbe questa nuova partnership ribattezzando il (probabile) motore Renault con il nome del costruttore svizzero di orologi.
Alla riunione della Commissione F1 della settimana scorsa, il patron della McLaren ha rivolto parole pesanti (alcune irripetibili) nei confronti della Red Bull, accusata in pratica di pugnalate dietro la schiena, “come c’è da aspettarsi da uno come Horner”.
Chris Horner ha poco da festeggiare perché il suo posto al comando della Red Bull F1 sembra a forte rischio. Sembra, infatti, che tra le condizioni poste dalla Renault per fornire anche l’anno prossimo la sua power-unit al team austro-inglese ci sia anche la sua testa.
L’avrebbe chiesta (il condizionale è d’obbligo in queste situazioni) direttamente Carlos Ghosn, presidente della Casa francese, come contropartita alle tante dichiarazioni all’arsenico rilasciate dai responsabili della Red Bull nel corso della stagione 2015 relative alle pessime prestazioni del motore Renault.
Chris Horner è messo sotto accusa anche dal patron del team Dietrich Mateschitz che l’incolperebbe dalla figuraccia rimediata dalla squadra proprio per quanto riguarda la ricerca di un fornitore alternativo alla Renault e nel non essersi opposto al trasferimento di Sebastian Vettel alla Ferrari.
McLaren, 12 ore di gloria
Dopo una stagione che definire disastrosa è usare un eufemismo, la McLaren si è presa ieri una piccola soddisfazione dominando a sorpresa con il neo acquisto Stoffel Vandoorne la 12 ore di test organizzata dalla Pirelli sul circuito di Abu Dhabi, a cui hanno preso parte tutte le squadre con le monoposto in configurazione obbligatoriamente 2015.
La 12 ore no stop aveva lo scopo di far provare “al buio” il prototipo di un nuovo pneumatico ultrasoft che debutterà la stagione prossima.
“Questa mescola – ha spiegato Paul Hembery, direttore Motorsport Pirelli – è più morbida della supersoft utilizzata quest’anno ed è stata pensata per i circuiti cittadini. Con prestazioni migliori e degrado più rapido dovrebbe permettere alle squadre di escogitare strategie di gara diversificate e più aggressive”.
Per la cronaca, questi i tempi del test Pirelli: Vandoorne (McLaren) 1m 44.103; Raikkonen (Ferrari) 1m 44.456; Ericsson (Sauber) 1m 44.480s; Palmer ( Lotus) 1m 44.568; Vettel (Ferrari) 1m 44.940; Wehrlein (Mercedes) 1m 45.605; Ricciardo (Red Bull) 1m 45.805; Verstappen (Toro Rosso) 1m 45.849; Hulkenberg (Force India) 1m 45.852; Bottas (Williams) 1m 45.940 Kvyat (Red Bull) 1m 46.309; Sainz (Toro Rosso) 1m 46.995; Fong (Sauber) 1m 48.439; Celis (Force India) 1m 48.545; Haryanto (Manor) 1m 49.593; King (Manor) 1m 49.661.
Ritornando all’arsenico in Formula 1 c’è da registrare una dichiarazione di Lewis Hamilton nei confronti di Nico Rosberg rilasciata all’inglese Autosport.
“Una volta, quando eravamo ragazzini, Nico ed io eravamo davvero amici. Ora siamo solo rivali, anche se corriamo per la stessa squadra. Lui vuole battere me, io battere lui. Non abbiamo amicizie in comune, non frequentiamo gli stessi posti, non ci vediamo al di fuori della pista. Insomma non abbiamo nessuna forma di contatto personale … Forse, un giorno, quando ci saremo ritirati dalle corse, potremo recuperare il nostro rapporto”. Più chiari di così …
Concludiamo con una notizia che riguarda una “vecchia signora” della Formula 1, che riesce a conservare una sua dignità e rispetto nonostante le modeste prestazioni registrate anche in questa stagione. L’anno prossimo scade il contratto con la Ferrari e nel 2017 la Sauber potrebbe essere la prima squadra cliente montare la power-unit Honda.