GP Gran Bretagna: Hamilton di forza, Vettel di fortuna
Nuova doppietta stagionale per la Mercedes 1 al GP Gran Bretagna, che festeggia anche la terza vittoria di Lewis Hamilton a Silverstone, per la gioia dei centomila connazionali presenti. Terzo SebastianVettel (Ferrari F1).
Con il secondo posto Nico Rosberg mantiene ancora viva la speranza di lottare per il titolo, ma il divario con il compagno si è allargato a 17 punti. Soprattutto Hamilton riesce a uscire indenne da situazioni potenzialmente critiche come quella vissuta alla partenza del GP Gran Bretagna.
Terza vittoria di Lewis Hamilton al GP Gran Bretagna.
Al via le due Mercedes, che scattavano dalla prima fila con l’inglese in pole, si facevano sorprendere dalle Williams F1 di Felipe Massa e di Valtteri Bottas, che per il primo terzo della gara hanno messo in serie difficoltà i due piloti delle “frecce d’argento”.
Significativo al riguardo il tentativo maldestro di Hamilton di bruciare Massa alla ripartenza dopo l’uscita di safety car, resa necessaria per l’incidente multiplo in cui si sono autoeliminati i due della Lotus, con un incolpevole Pastor Maldonado trascinato fuori da Romain Grosjean, e che ha portato al ritiro di Jenson Button, centrato da Fernando Alonso. Lo spagnolo ha potuto riprendere la gara dopo un laborioso cambio del musetto.
Ebbene, nella foga di prendere il comando del GP, Hamilton s’allargava all’entrata dell’ultima curva, spalancando la porta a Valtteri Bottas.
I due della Williams F1 sembravano in grado di tenere sotto controllo la gara agevolmente perché le Mercedes, pur potendo usufruire del vantaggio del DRS, non riuscivano mai a farsi sotto in modo pericoloso.
Poi una migliore strategia del box Mercedes e una serie di giri record di Lewis Hamilton, che si è trascinato in scia Rosberg, hanno finito per piegare la resistenza della Williams F1. Nella foto d’apertura, lotta ruota a ruota tra Massa e Rosberg al primo pit stop.
Dopo la sfortuna in Canada ed in Austria, Sebastian Vettel è risalito sul podio.
Le sorti della gara sembravano ormai delineate, con quattro vetture motorizzate Mercedes ai primi quattro posti, con le due Ferrari che veleggiavano anonimamente tra la sesta e settima posizione, a lottare con le Force India di Nico Hulkenberg e di Sergio Perez, messe in difficoltà perfino dalla Red Bull Renault di Daniil Kvyat.
Verso il 40esimo dei 52 giri previsti sono iniziate a cadere le prime gocce di pioggia che hanno rivoluzionato la classifica. Raikkonen è stato richiamato tra i primi per montare le intermedie, ma le ha bruciate in tre giri perché la pioggia ha smesso di scendere.
Per poi riprendere copiosa a dieci giri dalla fine, premiando i piloti come Hamilton e Vettel che hanno saputo attendere fino all’ultimo il cambio pneumatici.
Il terzo posto di Vettel ed l’ottavo dello sfortunato Raikkonen (doppiato perché costretto ad un pit stop in più) non nasconde una prestazione imbarazzante della Rossa, tornata ad un distacco di quasi 30 secondi dalla Mercedes.
In netta ripresa non solo la Williams F1 ma anche la Force India, mentre la Ferrari ha perso lo slancio d’inizio campionato. Probabilmente non tutte le modifiche introdotte – che avrebbero dovuto ridurre il divario dalla Mercedes – non solo non hanno funzionato ma forse hanno avuto un effetto negativo.
Da segnare infine il decimo posto di Fernando Alonso che ha portato un punticino d’incoraggiamento alla McLaren Honda.
Ritirati Jenson Button, Pastor Maldonado, Romain Grosjean per gli incidenti già citati al primo giro, Max Verstappen (ha perso la sua Toro Rosso F1 in curva al terzo giro), Daniel Ricciardo (Red Bull F1) e Carlos Sainz (Toro Rosso F1) per problemi meccanici. Non ha, invece, preso il via Felipe Nasr (Sauber) per un guasto patito nel giro di formazione.
About the Author
Bruno Brida Laureato in ingegneria. Giornalista da oltre 40 anni nel settore motoristico, produzione e sportivo. Consulente della comunicazione. Esperienze: redattore di Quattroruote, caporedattore di Autoruore 4x4, caporedattore centrale della Gazzetta di Crema e della Gazzetta di Monza, direttore di Paddock.
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