Formula 1

Published on Giugno 30th, 2015 | by redazione

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GP Gran Bretagna: l’insidia del degrado gomme

Domenica 5 luglio è tempo di GP Gran Bretagna.

Si corre a Silverstone, un circuito veloce e sinuoso che chiede molto agli pneumatici, in particolare durante le tante curve ad alta velocità. Ciò si traduce in alti livelli di usura e degrado, soprattutto se la temperatura è elevata, condizione che sembra possa verificarsi quest’anno.

Il circuito inglese è noto anche per la successione di curve secche e curvoni veloci, che sottopongono le gomme a forti carichi, fino a punte di 5g. Le scuderie utilizzano elevati livelli di carico aerodinamico, così che gli pneumatici sono sottoposti contemporaneamente sia a elevati carichi verticali sia a fortissimi laterali. I rettilinei e punti di frenata abbastanza brevi permettono ai team di tenere alto il carico aerodinamico senza compromettere il tempo sul giro.

09-British-Preview-1k-ITL’asfalto offre poi un elevato livello di grip, che aumenta ulteriormente il carico di lavoro sugli pneumatici. Le temperature del battistrada raggiungono picchi di oltre 110°C, ben visibili sulle “termocamere” (telecamere che evidenziano le temperature) che sono diventate popolari nelle trasmissioni televisive di Formula Uno da quando sono state introdotte nel 2013.

Per questa gara la Pirelli ha scelto il P Zero Orange hard ed il P Zero White medium: il delta cronometrico atteso tra le due mescole è di 1,0 – 1,2 secondi al giro.

L’anno scorso Lewis Hamilton (Mercedes) ha vinto il GP Gran Bretagna di 52 giri, con una strategia a due soste. È partito con le gomme medie, fermandosi a montare le hard al 24° giro e rimontando ancora le hard al 41°. La gara è stata interrotta subito da una bandiera rossa, che ha richiesto una ripartenza consentendo ai piloti di effettuare un cambio gomme sulla griglia di partenza. Questa circostanza ha influito pesantemente sulle strategie: sette piloti tra i primi dieci hanno poi fatto una sola sosta.

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