Formula 1

Published on Maggio 25th, 2015 | by Bruno Brida

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GP Monaco: la fotografia della discordia

La foto d’apertura è quella scattata dopo la vittoria di Nico Rosberg al GP Monaco di domenica. Cosa ha di strano?

Prima che diate la risposta, vi dobbiamo una premessa. Da diverse stagioni c’è l’usanza in Formula 1 di scattare una foto ufficiale al team vincente al completo: grandi capi (se presenti), responsabili tecnici, meccanici, addetti alla comunicazione ed ovviamente i due piloti.

A questo punto la riposta alla domanda iniziale è ovvia. Manca Lewis Hamilton.

Dopo aver espletato le formalità della premiazione alla presenza del principe Alberto II e consorte e delle interviste d’obbligo, l’inglese ha abbandonato la squadra per rifugiarsi in albergo e cercare di smaltire la rabbia ed i sospetti di una combine tutta tedesca per far entrare Nico Rosberg nel gotha dei piloti plurivincitori sul tracciato di Montecarlo. Tre vittorie come Jackie Stewart e come Stirling Moss.

E, come ha dimostrato l’anno scorso, quando all’inglese cominciano a frullare per la testa sospetti di questo genere, sono poi dolori per tutta la squadra.

La situazione è così delicata che la Mercedes ha “censurato” la foto dei festeggiamenti dalle sue comunicazioni alla stampa, cosa mai successo prima.

Decisamente arrabbiato è anche Niki Lauda, presidente di Mercedes AMG F1. “Quanto successo è inaccettabile, comunque lo si consideri. Non doveva succedere. Ho chiesto a Toto Wolff di analizzare serenamente l’accaduto ma, lo ripeto, in assoluto la decisione di richiamare ai box Hamilton è stata completamente sbagliata”.

Da parte sua Wolff ha ammesso che l’errore di valutazione, accentuato dal fatto che il sistema GPS di “tracciamento” delle vetture in pista non funzionava a Montecarlo, è stato dettato dalla preoccupazione che, con la safety car in pista, gli pneumatici della monoposto di Hamilton si stavano raffreddando, il che che avrebbe potuto procurare qualche problema al pilota in fase di ripartenza.

Sta di fatto che al muretto Mercedes si sono vissuti momenti di confusione se non di panico, come ha confermato Lauda: “Stavo ascoltando i team radio … troppi e contraddittori, c’era tanta confusione. Alla fine è stata presa la decisione sbagliata, non ci sono dubbi”.

 

 

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About the Author

Laureato in ingegneria. Giornalista da oltre 40 anni nel settore motoristico, produzione e sportivo. Consulente della comunicazione. Esperienze: redattore di Quattroruote, caporedattore di Autoruore 4x4, caporedattore centrale della Gazzetta di Crema e della Gazzetta di Monza, direttore di Paddock.



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