Formula 1

Published on Maggio 15th, 2015 | by Bruno Brida

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F1: dallo Strategy Group tanto fumo e poco arrosto

Il mondo della Formula 1 ormai non sa più dove sbattere la testa per cercare di arrestare l’emorragia di spettatori.

Così i capoccioni delle squadre maggiori si riuniscono da qualche parte, discutono seriamente per poi partorire soluzioni che erano state scartate solo qualche stagione fa. Il tutto, ovviamente, con la massima serietà, come se fosse il gioco il futuro dell’umanità.

Così è successo in questi giorni. La Fia ha, infatti, confermato che lo Strategy Group (formato dai già citati capoccioni) si è riunito a Londra per discutere come rendere più spettacolari i Gran Premi.

Le loro proposte? Tutte concentrate sulla strategia del muretto, quella che gli spettatori paganti in tribuna non capiscono mai e che ai telespettatori deve essere spiegata per risvegliarli dal torpore post pastum.

In sintesi: ritorno a quel pit stop con rifornimento che qualche anno fa era stato eliminato per ragioni di sicurezza, conservando però il limite massimo d’utilizzo attuale; innalzamento del regime di rotazione dei motori per … fare più rumore; introduzione di vetture dal look più aggressivo (ridefinizione dalla carrozzerie e dell’aerodinamica, pneumatici maggiorati, riduzione di peso).

Con queste modifiche le monoposto dovrebbero essere più veloci di 5-6 secondi.

Forse i capoccioni della F1, asserragliati nel loro castello d’avorio, hanno frainteso: gli spettatori vogliono, anzi vorrebbero, maggior lotta diretta in pista tra i  piloti, con le staccate che ritornino ad essere decisive per il sorpasso, che certo non lo saranno con velocità più elevate.

Insomma, come al solito, tanto fumo e pochissimo arrosto. L’unica proposta interessante, peraltro avversata dalla Pirelli, è quella di consentire alle squadra di scegliere, ad ogni Gran Premio, due tipi di mescola fra le quattro proposte di volta in volta. Bocciata invece l’introduzione del quinto motore.

Le proposte dello Strategy Group vanno ora all’esame della Fia per l’eventuale introduzione dalla stagione 2017.

Piccola nota a commento a quanto sopra. Alla 6 Ore di Spa del 2014 c’erano seimila spettatori, quest’anno ottantamila (un’enormità per chi conosce Spa e dintorni), che si sono entusiasmati alla lotta ravvicinata, con tanto di toccatine e di staccate “assassine”, fra le Audi e le Porsche. Il rumore c’era ma era soprattutto quello delle GT. Le Audi turbodiesel sono praticamente silenziose!

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About the Author

Laureato in ingegneria. Giornalista da oltre 40 anni nel settore motoristico, produzione e sportivo. Consulente della comunicazione. Esperienze: redattore di Quattroruote, caporedattore di Autoruore 4x4, caporedattore centrale della Gazzetta di Crema e della Gazzetta di Monza, direttore di Paddock.



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